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Costruzione Autodimmer Per Luci


CIARMA

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Direttamente dal Forum Blu al Forum Verde......ecco qua ! smile.gif

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Oh, beninteso, questo circuito l'ho realizzato in due e due quattro.

Quindi ?

E' migliorabile ?

Ovviamente sì (come tutte le cose del resto).

Però come concetto direi che ci siamo senz'altro.

In sostanza, si parte da una condizione di luce solare esterna massima, la quale incidendo sulla fotoresistenza produce l'effetto di lampada completamente spenta.

Al contrario quando fuori è completamente buio, la lampada sarà del tutto accesa.

Tutto ciò ovviamente attraversando tutte la condizione intermedie di luminosità che si hanno dall'alba al tramonto.

Tassativo : quando si fanno le prove, la luce della lampada asservita non deve in alcun modo influenzare il campionamento della fotoresistenza, pena la mancata completa accensione della lampada medesima.

Quindi la fotoresistenza va efficacemente schermata dall'influenza di luci indesiderate. (installazione out-door)

Buon divertimento.

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Salve, scusa Mirko, potresti sommariamente spiegare il funzionamento del circuito?

In particolare non capisco a cosa serve la parte di circuito con il fotoaccoppiatore, e come mai derivi l'alimentazione del fotodiodo (del fotoaccoppiatore) direttamente dalla 220V?

E infine, come mai alimenti la lampada in tensione continua? E ciò nonostante non hai un disaccoppiamento (galvanico) dalla rete.

Pura curiosità, nessuna critica al tuo circuito, mi piace solo capire ed imparare.

Saluti

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Ciao Poco Esperto (si fa per dire smile.gif )

Allora andiamo con ordine

La parte del circuito con il fotoaccoppiatore è un metodo per generare il sincronismo in rete, ne ho provati tanti di sistemi, ma ritengo questo il migliore in assoluto, quello che riproduce il più fedelmente possibile l'andamento della sinusoide, senza sfasamenti o ritardi dovuti alla componentistica utilizzata (trasformatori ad esempio), reca l'inconveniente di dover usare 2 resistenze un po' grosse (2 Watt) ma le performance sono indiscutibili.

La alimento in continua poichè sono costretto dal fatto che uso come pilota della lampada un MOS-FET, il quale in alternata si brucerebbe.

Tu dirai : perchè non usi un Triac ?

Perchè quest'ultimo parzializza all'innesco e non allo spegnimento, con lo svantaggio di creare problemi a livello di disturbi, infatti in genere con i MOS-FET non occorre l'induttanzina toroidale di filtro sull'uscita, invece col Triac è consigliabile.

Certo potrei comunque collegare la lampada sul lato "alternata" invece che su quello "continua" del ponte, ed all'apparenza il circuito funziona benissimo da non notare la differenza.

Però (e c'è sempre un però) se ne costruisci 2 esemplari entrambi con le lampade sul lato "alternata" del ponte invece che su quello "continua",(e li colleghi al medesimo impianto) si creano dei ritorni attraverso i 2 ponti dei 2 circuiti e le lampade stesse, che fan sì che i 2 sistemi vengano a collidere fra loro ed il risultato è l'instabilità della luminosità durante la regolazione.

Se invece sbatti le lampade sul lato continua, puoi costruire anche 10 esemplari e connetterli sul medesimo impianto e vedrai che non succede nulla.

Allora, dal circuito di "sincronismo in rete" nasce (resistenza da 27K su pin 3 di LM358) un'onda quadra a fronti di Mark larghi e fronti di "Space" strettissimi, che ricalca fedelmente semionda positiva e semionda negativa che stanno circolando in rete sul lato 220 Volt. (entrambe però sullo stesso asse)

Quest'onda così ottenuta, viene trasformata in un "Simil-dente di sega" dal gruppo diodo-resistenza 39K-100nf in uscita al pin 1 di LM358, la quale così trattata entra nel comparatore (pin 6) LM358.

Dal pin 7 di quest'ultimo, uscirà un'onda quadra a duty-cicle variabile sul fronte, la cui variabilità (cioè la larghezza) dipende dal valore di tensione sull'ingresso non invertente (pin 5) dell' LM358.

Più la tensione su questo pin è alta, e più è largo il Mark rispetto allo Space (tempo di On e tempo di Off) dell'onda quadra sincronizzata con la rete che noi ci ritroviamo sul pin 7, ergo maggiore sarà la luminosità della lampada.

Più è basso invece il valore di tensione sul Pin 5, più accadrà il "viceversa" ovvero più stretti gli impulsi di On rispetto a quelli di Off, e la luminosità sarà più bassa.

Non sono molto bravo a spiegare le cose, per cui se in qualche punto non sono stato chiaro, rilevamelo pure che cercherò di essere più esplicito.

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Saluti

Mirko

Modificato: da Mirko Ceronti
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Grazie Mirko! Ok ho compreso tutto... hai usato delle soluzioni originali, ovviamente, come per tutte le cose, esistono anche altre vie per raggiungere il medesimo risultato e tutte sono sempre migliorabili.

Complimenti!

Ciao

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effettivamente ho pure io qualche perplessità come >>Poco Esperto<<.

non metto in dubbio che possa funzionare.

mi sarei aspettato che ci fosse quantomeno una reazione positiva sul pilota del mosfet in modo da garantirne la saturazione in tempi rapidi.

comunque circuito decisamente semplice ed interessante.

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Beh, viste le performance richieste, (e le decine di prototipi realizzati negli ultimi 10 anni) l'omissione di tale strategia non pregiudica affatto (in un caso come questo) il buon funzionamento, e comunque chiunque vorrà dilettarsi a realizzarlo potrà aggiungerla se crede.

Ma non voglio fare la figura del solito invadente che propone sempre i suoi soliti schemi, quindi forza ragazzi, se avete delle idee alternative per questo progetto, proponetele pure smile.gif

Ah, dimenticavo....il richiedente (ovvero CIARMA) cosa ne pensa, visto che sul Forum Blu pareva molto interessato al dispositivo ? huh.gif

Saluti

Mirko

Modificato: da Mirko Ceronti
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La reazione positiva, in un comparatore a soglia, ha lo scopo unico di creare un'isterisi tra il valore della tensione di commutazione in salita e quello in discesa.

Per velocizzare la commutazione del MOSFET si deve agire con un condensatore di "speed up" in parallelo alla resistenza in serie al gate (1k).

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Mirko,

sei stato in grande!!ma come ci 6 riuscito con 1 giorno dall'apertra della discussione???

senza parole.....

che dire complimenti!!

sto per andare all'estero, quindi non posso particiapre allo sviluppo del progetto!

comunque appena torno cerchero' di dare il mio contributo alla mia idea che Mirko ha realizzato!

ciaooo

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Ottimo! clap.gif

Aggiungerei semplicemente che non occorre un 1000uF in uscita al 7812 (bastano 100 uF) e che in ingresso ci vorrebbero almeno 14 vAC.

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Ringrazio senz'altro CIARMA e patatino666 per le loro generose valutazioni. smile.gif

Una domanda a Patatino per curiosità :

Perchè consigli un secondario a 14 Volt invece che a 12 ?

Io nel prototipo realizzato su Bread-Board ho usato appunto un trasfo 220/12 e mi ritrovo in uscita al 7812 un valore di 11,9 Volt in condizioni di massimo assorbimento, e 12,2 Volt quando il Mos-Fet non viene pilotato.

Con 14 Vac funziona comunque sicuramente bene, però il 7812 si scalda un pochino di più, ed un trasfo da 14 Volt è un valore fuori standard.

Saluti

Mirko

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Semplicemente, la serie 78xx richiede una differenza di 3 volts tra ingresso e uscita. Invece l'LM 317,per esempio, ne consente 1,3 circa ma e' meno pratico da usare (va isolato e polarizzato con un partitore).

Nel tuo caso, se l'assorbimento fa variare la tensione in uscita,dovresti essere al limite di tensione in ingresso. Generalmente il valore AC va calcolato per un valore analogo sotto carico (l'aumento di tensione dovuto al raddrizzamento si perde col carico)

Sicuramente il circuito proposto non ne soffrira' ma le mie considerazioni possono essere applicate anche in altre situazioni.

Un trucco per aumentare leggermente la tensione puo' essere quello di avvolgere alcune spire sul trasformatore (se lo spazio lo permette e se lo stesso non e' inglobato in resina,naturalmente) e collegandole in serie all'uscita.

Saluti.

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