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PLC Forum


Funzionamento altoparlanti


Michele77

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Ciao a tutti,vorrei sapere ma gli altoparlanti funzionano solo con la corrente continua?(dico questo perche' in auto si usa la corrente continua)Se si come vengono alimentate gli altoparlanti che ci sono nelle discoteche?Sono provviste di raddrizzatore di tensione e trasformatori che abbassano alla tensione in volt richiesta? blink.gif Spero nelle vostre utili spiegazioni.Grazie a presto.

Modificato: da Michele77
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Gli altoparlanti funzionano esclusivamente in corrente alternata, da circa 25Hz a 25KHz. Sono delle macchine pneumatiche che trasfomano un segnale elettrico in un movimento d'aria con vibbrazioni (da 25 a 25000Hz appunto).

Il fatto che normalmente si indichi un polo positivo ed uno negativo è semplicemente per il fatto di non creare movimenti in opposizione di fase tra i vari altoparlanti. Un esempio classico per l HI-Fi Car è il famoso pannello posteriore: se inverti i fili su un woofer, i bassi quasi spariscono.

Ciò che lavora in corrente continua (a meno di eccezzioni che ora non conosco) sono gli stadi pre e finali degli amplificatori, ma il segnale che esce da questi è sempre una sinusoide ad ampiezza e frequenza variabile in base alla musica che stai ascoltando.

Spero di averti aiutato a capire un po' di più.

PS: se alimenti in continua un altoparlante (tipo con una piletta da 9V) vedrai che la membrana di questo si alza/abbassa se hai messo la polarità dritta o inversa.

Ciao

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Credo che Michele faccia un po' di confusione fra il segnale che pilota l'altoparlante e l'alimentazione di un eventuale amplificatore contenuto all'interno della cassa.

La spiegazione di Dak71 non fa una ...piega, il segnale che "ascolti" è rigorosamente alternato, mentre uno stadio di potenza è certamente alimentato in continua.

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Un'amplificatore fa ciò che dice il nome stesso, cioè amplifica, rende più grande un segnale. In poche parole (e semplificando molto) ci sono due tipi di segnale audio, uno è il pre-amplificato, l'altro è quello di potenza, o appunto, amplificato.

Il primo è il segnale all'origine, all'uscita del dispositivo di lettura/riproduzione (ricevitore radio, cd, mangiacassette,ecc...).

Il secondo è il segnale che va agli altoparlanti.

La trasformazione da segnale pre-amplificato che ha una ampiezza di circa 500mVpp (adesso chiedo aiuto perché a memoria non ricordo bene) al segnale di potenza viene ottenuta dall'amplificatore. Qusto può essere di varie classi (A, B, AB e se non erro anche D per indicare un'amplificazione in PWM) e logicamente varie potenze e quindi guadagno, cioè di quanto il segnale d'ingresso (il pre) viene amplificato.

All'interno pertanto ci sono transistor di potenza o integrati amplificatori di potenza.

I più raffinati hanno valvole, ma qui siamo in un'altro capitolo.

Altro capitolo meriterebbe l'amplificazione in PWM.

Quindi alla tua domanda se c'è dentro un inverter la risposta è no, perché anche se il principio di funzionamento è simile (da continua ottengo un'alternata tramite un sistema di finali di potenza, l'inverter ha un suo generatore d'onda interna che gestisce lui, con frequenze molto basse normalmente si lavora a 50-80Hz) mentre l'amplificatore ha un ingresso che deve il più possibile rispettare da frequenze di qualche decina di Hz a 25000Hz e più (hi-fi, cioè alta fedeltà è anche rimanere nella forma, nell'ampiezza e nella frequenza il più fedele possibile all'originale ma ingrandito nel guadano dell'amplificatore).

Come si vede non sono bravo a parole rolleyes.gif , spero comunque di averti aiutato un pochino.

Ciao

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Risposta perfetta.... ma troppo complicata per un principiante! Provo io.

Un suono è composto da onde sonore... ONDE, proprio come la "corrente alternata".... queste onde sonore producono delle pressioni e rarefazioni nell'aria ed il nostro orecchio le riceve e le traduce in musica/voce/suoni della natura etc

La natura del suono è quindi di tipo ondulatorio, e per registrarla e riprodurla si sono usati fino a pochi anni fa dei metodi analogici. In pratica, si riproduceva in piccolo su di un disco o un nastro la stessa ondulazione e poi la si estraeva in qualche maniera e la si amplificava per tornare almeno al volume adatto ad essere udito al nostro orecchio; noi a quel punto siamo in grado di ascoltarla.

Gli altoparlanti, quindi, non sono altro che dei pistoni comandati da una corrente che ha la stessa frequenza dell'onda originale, in pratca cìoè un elettromagnete che fa muovere avanti e indietro la menbrana come fosse un pistone, riproducendo così le onde di pressione nell'aria per farle arrivare alle nostre orecchie.

Per muovere un pistone così grande non si può semplicemente leggere le ondulazioni di un disco e tradurle in forma elettrica (tramite un... elettromagnete al contrario!) ma siccome sono segnali eelttrici molto deboli, bisogna amplificarli.

Si usa, quindi, un amplificatore... apparecchio che utilizza le proprietà dei tubi temoionici o dei transistors di modulare una grossa potenza passante con un piccolo segnale di comando.

Per analogia, potresti pensare ad un rubinetto che apre o chiude l'aria di un compressore stradale... con due dita, tu puoi aprire o chiudere l'aria compressa.... aria che però ha molta forza, tanto da demolire il cemento armato: tu non potresti tappare con le mani l'aria in uscita, non ci riusciresti nemmeno con tutta la tua forza. Invece, con uno sforzo minimo, puoi chiudere ed aprire un rubinetto!

Ora, se tu fossi velocissimo e preciso nell'apertura e chiusura del rubinetto, potresti modulare a piacimento l'aria in uscita, e fargli fare delle "onde" di pressione... dei suoni.

Bene... a mano non ci riusciresti, troppo lento.... con un sistema meccanico avresti dei limiti dovuti all'inerzia con dei ritardi nell'azionamento.... ma con i segnali elettrici puoi andare alla velocità della luce. Così, invece di modulare direttamente l'aria, moduli dell'energia elettrica tramite un rubinetto elettronico, una VALVOLA insomma (ora sai perchè le VALVOLE termoioniche si chiamano così!)

Naturalmente, adesso si possono usare anche i successori delle valvole e cioè i transistors.

Praticamente, prendi energia da una sorgente di potenza e la moduli con un segnale di controllo di piccola potenza, ottenendo così all'uscita una grande potenza (quella della sorgente) MODULATA (dal segnale di controllo).

Tutto questo si chiama amplificazione: il segnale di controllo è l'arrivo a frequenze varie dell elettromagnete che "legge" le vibrazioni della testina e le traduce in una corrente elettrica; la potenza che dovrai modulare è una sorgente in corrente continua; il risultato finale è una grossa potenza che non è più continua ma varia di ampiezza secondo le variazioni del segnale di controllo.

Ma se una corrente non è più continua ma ha delle variazioni, allora vuol dire che è diventata una corrente che ha dei cicli variabili fra minimo e massimo, e cioè una corrente alternata con una certa frequenza.

Basterà a questo punto mandare questa corrente al pistone che muove l'aria e si riprodurranno le onde sonore che si erano registrate.

L'inverter è solo un parente lontano, i quanto deve riprodurre "in potenza" solo frequenze vicine ai 50 Hz della rete luce (diciamo da zero a 100Hz, all'incirca...), e sono frequenze che genera lui stesso, per di più ci sono circuiti accessori per fornire potenze variabili a seconda della frequenza... insomma, deve pilotare un motore elettrico ed il suo circuito magnetico, e non amplificare onde sonore.

Modificato: da Paolo Cattani
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Le spiegazioni dei colleghi sono OK , però se possibile vorrei dire la mia.

Non è esatto parlare di modulazione .

Possiamo dire in parole semplici che , il segnale in uscita da un lettore sia esso magnetico che piezoelettrico ha bisogno di essere preamplificato .

Il segnale che giunge da una fonte magnetica viene amplificato in tensione esaltando le sole note basse e quindi amplificato in tutto lo spettro audio .Tale preamplificatore ha nome di R.I.A.A.

Il segnale che giunge da una fonte piezoelettrica (vecchie testine giradischi) viene amplificato solo in tensione , in quanto la sua uscita è completa di tutto lo spettro audio quindi inviato al controllo di toni oppure equalizzatore .

Il segnale cosi preamplificato ed equalizzato a circa 0.750V -1VPP , viene inviato all'amplificatore di potenza , il quale deve per forza di cose amplificare il segnale in tensione , e qui parliamo di vari volt , i quali inviati al finale di potenza , composto di solito da una coppia di transistor NPN-PNP montati in simmetria complementare oppure da due NPN con polarizzazione complementare.

Come detto dal collega Paolo Cattani esistono varie configurazioni di simmetria le quali sono A-B-AB-e anche C , un solo finale impiegato normalmente per amplificare segnali di A.F.

La coppia di finali amplifica in potenza la tensione ad esso applicata , quindi inviata all'altoparlante , il quale trasforma la tensione ad esso applicata in energia "meccanica" (elettromagnetica) MODULANDO l'aria in vibrazioni . L’aria si comporta da portante , perciò possiamo dire che viene Modulata.

I segnali audio sono e saranno sempre segnali variabili quindi alternati e un buon amplificatore deve avere la caratteristica di amplificare tutti questi segnali con il minimo di distorsioni .

Quindi , lettore -preamplificazione -equalizzazione-adattatore-finale di potenza-altoparlanti.

Per modulazione si intende avere un segnale di frequenza elevata e modularlo con il segnale audio , vedi Modulazione di Frequenza - Modulazione di Ampiezza ,oppure amplificatori audio in PWM , dove il segnale in uscita è sempre presente però data la frequenza ultrasonica non è udibile dall'orecchio umano, quindi questa frequenza ultrasonica viene modulata da un segnale audio(più o meno).

L’inverter invece è un apparecchio in grado di trasformare la tensione continua in un segnale variabile da pochi Hz a svariati Khz , esiste l’inverter che trasforma la continua in 50Hz amplificando la tensione in 230VCA ,Vedi gruppo di continuità, vi sono altri inverter che trasformano la tensione continua a circa 40Khz con tensioni di centinaia se non migliaia di volt per le lampade ad accensione elettronica ,tipo lampade a risparmio energetico ,oppure per le lampade dei TV a Cristallo Liquido.

Spero di essere stato chiaro , e come sempre ,le correzioni dei colleghi sono ben accette .

Ciao.

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Impeccabili come sempre, vorrei comunque aggiungere qualcosa di semplice per far capire a cosa serve un'alimentazione in corrente continua ad un amplificatore.

Come è stato detto già in precedenza dai colleghi, all'uscita di un amplificatore è presente un segnale (alternato) di forma simile a quello in ingresso ma decisamente piu grande.

L'amplificatore quindi per dare in uscita questo segnale (più grande e robusto) deve in qualche modo rifornirsi da qualche altra parte e dove se non dall'alimentazione.

Supponendo di voler amplificare una semionda positiva e tralasciando quella negativa, possiamo dire che l'amplificatore non fa altro che modificare l'alimentazione stessa (cc) facendola oscillare da un minimo ad un massimo e da qui nuovamente al minimo in funzione del segnale di ingresso fornitogli (in questo caso la semionda positiva)

Rimane sotto inteso che questo lavoro deve essere fatto sia per la semionda positiva che quella negativa e qui si entra nelle classi di merito A, B, A-B, C dette prima, che altro non stanno ad indicare la bontà e la resa che un amplificatore può avere rispetto ad altri, ma anche quale è il circuito di principio che sta alla base della sua progettazione.

Ciao a tutti

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  • 1 month later...

Beh, per la verità non è proprio così...

La dicitura R.I.A.A., è l'acronimo dell'inglese Recording Industry Association of America, Associazione americana dei produttori discografici, ed è l'equalizzazione relativa alle testine magnetiche dei giradischi. Quindi, la curva di equalizzazione relativa alla testina magnetica che legge un disco in vinile è la curva RIAA, così come, per i segnali registrati su nastro magnetico, esiste la curva di equalizzazione NAB.

"Un preamplificatore, infatti, non ha solo il compito di elevare la tensione del segnale in ingresso; spesso, infatti, tale segnale deve essere modificato nella sua composizione spettrale, perchè possa essere restituito fedelmente il suono originale. Ciò è particolarmente vero, ad esempio, quando si amplifica il segnale proveniente dalla testina magnetica di un giradischi (quando ancora si usavano i bei dischi in vinile...): per esigenze tecniche, quando il segnale musicale viene inciso sul disco master, da cui poi si ricaveranno le copie, le varie frequenze sonore non vengono registrate con la loro ampiezza reale; poichè alle frequenze basse corrispondono vibrazioni più ampie, al punto che un solco potrebbe andare a toccare quello vicino, questa banda viene attenuata, tanto di più quanto più le frequenze sono basse. Nel momento in cui il disco viene riprodotto, se si vuole che ciò che si sente sia fedele al pezzo originale, occorre mettere in atto il processo inverso: tale operazione è proprio compito del preamplificatore, che in tal caso agisce come un "equalizzatore".

L'equalizzazione di un segnale, cioè l'operazione di ripristinare il giusto livello delle varie frequenze che lo compongono, è un procedimento ben definito, che avviene in ogni caso rispettando i valori di quella che viene detta "curva di equalizzazione". "

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Si è vero quello che dici ma sempre in parte.

Preferisco lasciare la discussione cosi, senza prolungare la cosa, ci sarebbe tanto da dire, come non avendo un pickup magnetico ma piezo il bisogno di equalizzare non esiste, e quello che non mi spiego la risposta data dopo un mese e 2 giorni, riguardatina in web? biggrin.gif

Ciao Paolo wink.gif

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