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Relè 115v Con Condensatore


michelevis

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Salve a tutti , vorrei avere un vostro parere, ho una valvola motorizzata, quelle che si mettono su gli impianti di riscaldamento, dopo anni in disuso è arrivata l'ora di utilizarla, ma purtroppo non funziona, controllato il tutto ho notato la non funzionalità del relè, questo relè è a 115v in serie ha un cond poliestere collegato alla fase 220v l'altro capo del relè è collegato al neutro, il relè si attiva tramite il termostato, cosi attivandosi permette al motore di girare ,questo cond dovrebbe servire a farlo funzionare a 115 v ,( penso), ora se io metto un relè a 220v e togliendo il cond il funzionamento dovrebbe essere uguale ? La sicurezza dovrebbe essere la sessa ?

Grazie per il vostro aiuto.

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Togliendo il condensatre dovrebbe arrivare direttamente la 230 alla bobina perciò sostituendo il relè con uno a 230 dovrebbe andare bene . A livello di sicurezza curerei piuttosto la portata e il potere di interruzione del relè!

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tesla88+5/10/2009, 18:39--> (tesla88 @ 5/10/2009, 18:39)

Si certo , dovrò scegliere un buon rele anche se il motorino che serve per fare girare tramite un piccolo riduttore l'albero della valvola a sfera è come quello dei programmatori delle lavatrici.

Comunque Grazie

Modificato: da michelevis
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E' davvero incredibile la fantasia di certi progettisti, e dire che di cavolate simili se ne van vedendo in giro.

Avevano finito i relè a 220 ? L'Ufficio Complicazioni Affari Semplici (UCAS) non conosce sosta, io nella mia caldaia, ho un relè con bobina a 10Vdc alimentato a 15Vdc ed in serie alla bobina c'è una resistenza.....mavaaaaaaa !!!!!

Nel tuo caso visto che nel disegno c'è scritto RC sul simbolino in serie al relè, io mi curerei (al di là del dispositivo alieno in serie alla bobina) di vedere bene seguendo i collegamenti che l'alimentazione segua i percorsi indicati dal disegno, poi elimina RC, (cavallottalo) e comprati un relè a 220.

Fine della storia.

Saluti

ASMO

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Ciao

..vorrei dire la mia..

Sono abituato a non dare mai nulla per scontato e quindi mi chiedo:

perchè un progettista dovrebbe complicarsi la vita con una simile scelta (perchè di questo si tratta.. ) circuitale ?

Forse perchè scegliendo opportunamente i valori di R - C - L (la bobina del relè) ottengo un filtro che riduce le sovratensioni inverse dannose per il contatto del termostato?

Mah..

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..non mi permetto di giudicare da quì la scelta del progettista.. (che non sono io biggrin.gif )

e poi , quale complicazione visto che si tratta sempre di mettere un relè più filtro RC ? rolleyes.gif

Insomma se un condensatore in serie al relè piuttosto che in parallelo risulta essere meno chiaro da interpretare ,questo non ne determina la maggiore o minore efficacia ..

Il topic diceva

..per il contatto del termostato ?

A mio parere No.

Modificato: da arrow
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Manco io; faccio un mestiere dove (credimi) non me lo posso proprio permettere.

E comunque ad una conclusione bisogna pur giungere, quindi prendiamo ipoteticamente per buona la Tua ipotesi, e quindi Ti invito a prendere un relè con bobina 220 Vca, e ad alimentarlo con un filo diretto in bobina, e con l'altro a "torturarlo" con dei tacca - stacca convulsi, e poi (magari) netti e precisi, sull'altro capo della bobina stessa.

Noterai che la "scintilla" che si produce, è talmente microscopica, che per apprezzarla ti tocca far buio pesto nell'ambiente, e magari con una lente la vedi meglio. Non è che non ci sia....c'è, ma i problemi sono altri.

Ora, costui si è dato tanto da fare per così poco ???? Il contatto del pressostato se la riderà di gusto, davanti a siffatto transitorio, tanto più che in linea di massima, sono quotati per correnti sui 5-10 Amper a cos-fi 1, per cui non si eroderà di certo per una scintillina del genere, in più, c'è da considerare il ritmo di lavoro, quante volte attaccherà e staccherà in un giorno un termostato ??? Dove lavoro io abbiamo macchine con micro che comandano relè e teleruttori a 220 Vac (molto datate) che commutano 10800 volte al giorno, e di solito li sostituisco per fine della vita meccanica, (si rompe la molla) non elettrica.

E vedi allora che veniamo sempre nel discorso di una complicazione GRATUITA !!!

No, il motivo è un altro, i produttori cercano sempre più di tagliare le gambe agli arrangisti, ovvero a quelli come me, che se si ritrovano un relè bruciato in un'apparecchiatura, col cavolo che chiamano l'assistenza, che il più delle volte ti manda dei personaggi che se sanno rispondere alla domanda "come ti chiami ?" è già tanto, io (come molti altri) me lo compro e me lo cambio, e ci vuol ben altro che un siffatto trucchetto per fermarmi. Quindi se il caso specifico di cui si sta discutendo non è causa della miopia di un progettista d'acqua dolce, allora sà tanto di cortina fumogena, anti-fai-da-te !!!!

Ciao da ASMO

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Penso che ASMO abbia ragione , probabilmente a volte a noi sembrano cavolate ma c'è sempre un perchè. Non credo che un progettista metta componenti così tanto per metterceli ( tanto ne ho di più) non credo .Loro tendono sempre a farti sostituire il pezzo , chiamare l'assistenza ecc. Ma noi siamo un pò più furbi , no? Di questi tempi il fai da te è necessario.

Grazie di tutto.

A dimenticavo , penso di prendere un relè a 220v ca e lo monto...

Modificato: da michelevis
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Io sono d'accordo con chi pensa che abbia una valenza circuitale il tutto, non dimenticate che in questa condizione circuitale il rele' riceve un'impulso iniziale a condensatore scarico, quindi una minore corrente sufficiente a tenerlo eccitato con un minimo consumo e riscaldamento del rele' stesso.

In ufficio da dove sto scrivendo ho dei termoconvettori a gas che utilizzano due elettrovalvole da 220 v in serie, forse per lo stesso motivo.

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Per ASMO..

premesso che non voglio difendere (o accusare) nessun progettista se non altro perchè non è presente e quindi non può dire la sua, credo che la discussione ,da semplice consiglio tecnico , sia diventata (permettetemi) un pò una "caccia al fantasma".

Mi fido della tua esperienza (come io della mia) ,ma vorresiti dire che chi usa filtri per ridurre gli effetti di un carico induttivo (anche quando sono minimi) è semplicemente un co***one?

..per un relè a 110Vca e un condensatore ? blink.gif

Quando ho detto "meno chiaro da interpretare" intendevo "poco convenzionale" ma rifasare un carico induttivo e portarlo a cosfì 1 è da miope ?

Un relè a 110Vca è "anti-fai-da-tè"?

Cavoli se propio non ti va giù , togli tutto e mettici un relè a 220 ma non facciamone un romanzo (questo che capitolo è? biggrin.gif ).

Ti do ragione su certe tendenze dei produttori ma il dito puntiamolo su chi usa un XZC3D24 al posto di un LM324 !

E CREDIMI in questi (molti) anni ne ho fatte di modifiche , adattamenti , miglioramenti ..

... il fai_da_te l'ho inventato io biggrin.gifbiggrin.gif .

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E' evidente che il messaggio che volevo lanciare non è stato recepito (colpa mia), chi mette un filtro antidisturbo su un carico induttivo, non è affatto un co*****e, io progetto e costruisco circuiti elettronici per hobby, da anni, e li metto sempre, per carità, snubber RC o MOV che siano, quando leggo però che forse costui ha calcolato la serie del valore del condensatore, con l'effetto reattivo dell'induttanza di bobina a 115 Volt, ed una resistenza, dove alla fine l'alchimia di siffatto trinomio, porta all'aver ottenuto un carico agli occhi del termostato teoricamente puramente resistivo, dove se tu poi vai a cambiare il relè con uno a valore induttivo diverso, poichè di quella marca non si trova, e quindi il tutto si va a scombinare, con anche il rischio che non si ecciti più, mi devi consentire che il dubbio di una certa perversione mi assale, nel "tanto da fare per così poco" io intendo questo, perchè non ha fatto come tutti i cristiani ed amen ?

Per rimanere in tema, io segnalavo nel mio primo post, della mia caldaia, dove il relè che attiva il bruciatore è da 10 Volt (già qui.....) ed ha una resistenza in serie (con uno zener in parallelo a sigla illeggibile) poichè lo alimentano a 15Volt. La caldaia è del 1991 (maggiorenne) e nel 2003, il suddetto ha iniziato a sfarfallare. Di mestiere, riparo macchinari industriali 8 ore/gg, ed una certa praticaccia nella ricerca guasti, l'ho acquisita, per cui apro la caldaia, e noto (relè trasparente) che il contatto è cotto.

Verifico che il problema sia davvero quello, e quando non ho più motivi per dubitare, mi decido a dissaldarlo, ma....prima, vista l'alchimia, misuro la tensione ai capi della bobina (non si sa mai)....Cavoli.... 7 Volt....Traduzione ?? Traduzione è che se io ( o chi più sprovveduto) andavo in un negozio, e chiedevo siffatto relè, il commesso mi avrebbe detto, che con bobina 10 Vdc non l'aveva, ma che da 12 va bene comunque, ed io che so benissimo che dove si eccita un 10 Volt, si attiva anche un 12, l'avrei comprato, col risultato che una volta a casa, installavo un relè a 12 volt e lo alimentavo a 7......risultato ??

Probabilmente non andava, e così sarebbe iniziata una giambolica never-ending, con annessi e connessi. Invece, io ho eliminato la resistenza e lo Zener, il relè a 12, ora va a 15, son passati 6 anni, la caldaia (non m'azzardo a dirlo per scaramanzia) VA che è un gioiello! E quindi dulcis in fundo perchè hanno usato un relè a 10 Volt alimentato a 7 ???? Forse per lo stesso motivo del relè a 115 con condensatore in serie.

Ecco qua Arrow, nessun romanzo (anche se ne ha le sembianze), ma solo un pò di Veleno da smaltire, che forse m'ha mandato in "deriva termica" e che non vuole essere affatto un attacco personale a Te o a quanti non la pensano come me. smile.gif

Cordialmente

ASMO

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..forse perchè era mussulmano .. biggrin.gifbiggrin.gif

Scherzi a parte ASMO , condivido la tua ira smile.gif

Di casi simili ne ho avuti anch'io .. e come ti ripeto mi fido della tua esperienza.

Ma al di là delle scelte progettuali non sempre scontate .. vuoi mettere la soddisfazione di averglielo messo in quel posto? biggrin.gif

Ciao smile.gif

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