Kagliostro Inserito: 9 gennaio 2013 Segnala Inserito: 9 gennaio 2013 (modificato) Negli amplificatori da chitarra, per ottenere la riduzione della potenza erogata e per raggiungere a bassa potenza effetti di distorsione elevati, si usa abbassare la tensione che arriva alle valvole finali Per farlo uno schemino semplice e collaudato è questo Una pecca di questo circuito è il fatto che il potenziometro di controllo, visto che vi è collegato direttamente, deve essere certificato per sopportare l'alta tensione che è dell'ordine di 300v-400v Avendo un po' di conoscenza in ambito Valvolare ma praticamente quasi nessuna conoscenza in ambito Stato Solido, avrei bisogno di aiuto La mia domanda è: Si potrebbe, anche complicando un po' lo schema, fare in modo da poter usare potenziometri non certificati per tensioni di quell'ordine ? Vi sono vari motivi per cercare di fare una cosa del genere, reperibilità e costo di tali potenziometri sono uno degli aspetti della cosa, ma l'aspetto più interessante, secondo me, sarebbe quello di evitare di avere sul pannello frontale dell'amplificatore un potenziometro sul quale è collegato un alto voltaggio Grazie K Modificato: 9 gennaio 2013 da Kagliostro
Livio Orsini Inserita: 9 gennaio 2013 Segnala Inserita: 9 gennaio 2013 Puoi alimentare il potenziometro in nassa tensione PELV o SELV; con il potenziometro vai a variare la corrente nel fotodiodo emettitore di fotoaccoppiatore. Il transistor del medesimo varia la tensione del gate del mosfet. Se usi un foto accoppiatore certificato, e ce ne sono, rispettando le distanze di sicurezza per il cs, hai la possiiblità di usare un potenziometro vulgaris, senza certificazione per alta tensione. Altro metodo, usato sui televisori valvolari di qualche decennio fa, è usare una prolunga isolante per il cursore del potenziometro, se rotativo, o un manopolino isolante se slide. Ricordo che di certificato come isolomaneto eran solo le prolunghe ed i manopolini.
Kagliostro Inserita: 9 gennaio 2013 Autore Segnala Inserita: 9 gennaio 2013 Bella idea Livio Un circuito con un fotoaccoppiatore ci starebbe proprio a fagiuolo Siccome, come detto, di SS ne capisco poco, fotoaccoppiatori adatti per quelle tensioni sono difficili da trovare o sono abbastanza facilmente reperibili ? Non è che avresti un circuitino analogo da linkare, tanto per avere uno spunto sul come iniziare a provare ? Intendo la parte di pilotaggio del fotoaccoppiatore In ogni caso Grazie, già lo spunto che mi hai dato è ottimo Franco
tesla88 Inserita: 9 gennaio 2013 Segnala Inserita: 9 gennaio 2013 Quasi tutti i photocoupler reggono tensioni di quell'ordine , quello che forse è più difficile è trovare photocoupler "lineari" dato che la maggior parte è fatta per interfacciare segnali digitali (quindi 2 soli valori 1 - 0) , si possono comunque impiegare , ma occorre linearizzare il comportamento del fotoaccoppiatore ... Puoi anche usare un transistor come "clamp" fra gate e GND andando a polarizzare fisso il gate , variando la corrente di base anche con tensioni basse puoi variare la tensione di uscita , puoi anche usare una valvola che regola la tensione di gate del mosfet e tu regoli la tensione di griglia (piccole variazioni di tensione di grigli = grandi variazioni sulla placca) Quel circuito comunque può avere qualche problema , su "audiofaidate" c'è un thread su "regolatori a stato solido che esplodono" ... Negli amplificatori da chitarra, per ottenere la riduzione della potenza erogata e per raggiungere a bassa potenza effetti di distorsione elevati, si usa abbassare la tensione che arriva alle valvole finali Questa soluzione , non mi è mai piaciuta
Kagliostro Inserita: 9 gennaio 2013 Autore Segnala Inserita: 9 gennaio 2013 (modificato) Tesla, l'unica cosa di cui sono certo è che quello schemino funziona e non esplode (Bazzico ogni tanto su audiofaidate ed avevo comunque letto quel tread) Ho provato a cercare un po' su RS Online all'inizio avevo pensato ad un qualcosa tipo questo http://docs-europe.e...66b80b78f50.pdf dopo il tuo intervento ho visto anche questo http://docs-europe.e...66b810e2516.pdf ma onestamente son un po' (un po' è un eufemismo) disorientato Qui c'è il link ad RS Online, non è che qualcuno mi potrebbe dare una mano ed indicarmi un componente che sia adatto allo scopo ? http://it.rs-online.com/web/ Grazie Franco Modificato: 9 gennaio 2013 da Kagliostro
patatino59 Inserita: 9 gennaio 2013 Segnala Inserita: 9 gennaio 2013 Se non e' necessario variare continuativamente la tensione si possono adottare delle resistenze fisse, selezionabili con un commutatore o un deviatore a levetta a 3 posizioni.
Kagliostro Inserita: 9 gennaio 2013 Autore Segnala Inserita: 9 gennaio 2013 Patatino, si potrebbe anche fare come dici, ma non è la stessa cosa Comunque grazie per l'idea K
Livio Orsini Inserita: 9 gennaio 2013 Segnala Inserita: 9 gennaio 2013 Il primo link ti da un foto accoppiatore che garantisce una tensione d'isolamento di circa 10 volte quella che ti necessiata, quindi è più che valido (da questo punto di vista). Il circuito in pratica è quello che viene usato dal circuto di test del data sheet. L'unica precauzione è mettere uno zener in parallelo al transistor di uscita per evitare che, in caso d'interdizione, la VCE salga oltre il valore limite. Quando ho un attimo di tempo, se mi ricordo, ti metto giù il circuitno con i componenti dimensionati, però non ci contare troppo perchè in questo perido non ho molto tempo. In quanto alla linearità io non ci perderei troppo tempo, mi limitererei a correggiere eventuali zone di sensibilità esagerata alle variazioni del potenziometro. forse basta usare un potenziometor logaritmico per ottenere una pseudo linearizzazione.
Kagliostro Inserita: 9 gennaio 2013 Autore Segnala Inserita: 9 gennaio 2013 Grazie Livio e se poi, magari più avanti, tra un po' di tempo uscirà fuori anche uno schemino pratico Grazie ancora Franco
Kagliostro Inserita: 12 marzo 2013 Autore Segnala Inserita: 12 marzo 2013 Dopo alcune ricerche in rete ho trovato questo schema che grazie ad un partitore diminuisce la tensione presente ai terminali del potenziometro di regolazione, poi il circuito con i due transistor si occupa di far arrivare la tensione corretta al gate del mosfet Solo che vorrei mettere due mosfet in serie per dividere la dissipazione tra i due Ho pensato a questo schema, ma ho forti dubbi sulla sua correttezza K
tesla88 Inserita: 12 marzo 2013 Segnala Inserita: 12 marzo 2013 Beh , se prima avevi per dire 400V sul potenziometro ora ne hai 200 L'unica cosa positiva è che e 200K limiterebbero a qualche mA la corrente se toccassi l'estremo del potenziometro ... Lo zener dovrebbe proteggere il mosfet e quindi l'anodo dovrebbe andare direttamente al source e non dopo la resistenza da 20 Ohm ... Per usare 2 mosfet in cascata (serie) devi dargli un riferimento corretto sul gate , altrimenti la tensione non si dimezza sui 2 Mos e il secondo non lavora , in pratica il primo fa tutto il secondo lo guarda e sorride
Kagliostro Inserita: 13 marzo 2013 Autore Segnala Inserita: 13 marzo 2013 (modificato) Grazie per la risposta Ho cambiato il collegamento del Gate del 1° mosfet, adesso ha più senso ?? In questo modo, però, non riesco a capire se il 1° mosfet ha una caduta di tensione variabile o fissa (o meglio, credo dovrebbe essere variabile, ma mi resta un piccolo dubbio) Per la questione zener collegato dopo R6 ed R6bis anzichè prima, lo chema con un unico mosfet è indicato per essere stato disegnato da una persona molto esperta, anche autore di libri, ed io mi sono attenuto al progetto originale, ne capisco un po' di valvole, ma di Stato Solido .......... :-( , per cui ti ringrazio molto dell'intervento Effettivamente Livio aveva proposto di usare un circuito con opto isolatore, ma poi ho trovato questo e ne ho approfittato K Modificato: 13 marzo 2013 da Kagliostro
tesla88 Inserita: 13 marzo 2013 Segnala Inserita: 13 marzo 2013 Sì , potrebbe andare anche se ultimamente sono più sullo stato a vuoto che sullo stato solido quindi ho la mente un po' in difficoltà Lo Zener serve a proteggere il Mos limitando l'escursione del Gate rispetto al Source , non mi piace molto l'idea che vi sia interposta una resistenza , però potrebbe essere un trucco per limitare la corrente massima ...
Kagliostro Inserita: 13 marzo 2013 Autore Segnala Inserita: 13 marzo 2013 Grazie Tesla Se non ricordo male ho letto da qualche parte di un sistema simile proprio per limitare la corrente, devo spulciare un po' di scartoffie .......... Vuoto .................. mi incuriosisci, cosa stai facendo di bello ? Ciao K
tesla88 Inserita: 14 marzo 2013 Segnala Inserita: 14 marzo 2013 Sto facendo troppe cose insieme come mio solito . 1 - ho modificato un ADA Mp-1 (preamp per chitarra) in modo che avesse la parte valvolare identica a una Peavey 6505+ 2 - sto facendo per uno studio un preamp microfonico che abbia una certa distorsione - compressione 3 - fare da zero un Finale con EL34 in push pull ultralineare su base del Dynaco ST70 o del Mullard 5-20 (devo scegliere) 4 - restaurando un amplificatore Push Pull ultralineare di EL84 di un vecchio JukeBox
Kagliostro Inserita: 14 marzo 2013 Autore Segnala Inserita: 14 marzo 2013 Tutte cose interessanti Il punto 2 è un po' anticonvenzionale, ma se lo vogliono così ....... Ciao K
tesla88 Inserita: 14 marzo 2013 Segnala Inserita: 14 marzo 2013 Eh sembra strano , però è il classico trucco usato sulla maggior parte delle voci rock registrate negli states , una leggera distorsione per scaldare la voce ... Ma sei per caso anche su audiofaidate? Mi sa che mi hai risposto su un quesito per dei trasformatori della Geloso e gu29
Kagliostro Inserita: 14 marzo 2013 Autore Segnala Inserita: 14 marzo 2013 Yes Sir Però lì non ci stò molto, non sono molto "audiofilo" sono più su DIYitalia Ciao K
tesla88 Inserita: 15 marzo 2013 Segnala Inserita: 15 marzo 2013 Se vogliamo non sono nemmeno io audiofilo , ovvero mi piace costruire apparati inerenti all'audio e mi piace che suonino bene , però non sono il tipo che passa il tempo a dire che un condensatore suona meglio di un altro , o una resistenza , o una valvola di una tale marca , annata , ecc ecc . MI piace fare dei buoni progetti , senza spendere il di più , e fidandomi più degli strumenti di misura che non delle sensazioni ad orecchio.
Kagliostro Inserita: 15 marzo 2013 Autore Segnala Inserita: 15 marzo 2013 Il musicista di casa è mio figlio, io sono un po' appassionato di elettronica e mettendo le due cose assieme ne è venuto fuori che mi sono appassionato all'elettronica valvolare degli ampli per strumenti musicali Devo dire che anch'io sono un po' (un po' è un eufemismo) refrattario a certe disquisizioni su condensatori, resistenze impasto carbone etc. etc., certo i componenti di qualità esistono, ma non hanno nulla dell'esoterico che qualcuno vuol far credere esista Mi fa piacere che anche tu condivida questa passione Ciao K
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