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Bestiario Del Programmatore - Natale in Allegria


ricki

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Macy77 , anche il mio capo ha fatto un'osservazione del genere, a me è venuto in mente di montare un microfono in un ingresso al plc e comandare il da farsi a voce , lui dice sempre " ... poi gli dice al plc di fare questo e quest'altro.."

Ciao

Ricki

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Frasi celebri:

Hai dato un reset tando per darlo?

Ma è tutto spento!

Fa niente, c'è la memoria. :blink:

Cambiare le pile ad un vecchio hmi.

Ci sono due pile, mi raccomando cambiane una alla volta.

Ok va bene.

Opss, ho perso tutto, eppure ho fatto come mi avevi detto, ho tolto una pila e poi l'altra,

poi ho messo quella nuova e poi l'altra.... :lol:

Il teleruttore

Software man:

ferma! ferma! C'è un teleruttore che va a fuoco!

Elettrico:

Non non va a fuoco, ci ho messo il pulisci contatti e ora si sta pulendo.

Non dirmi che non conosci il principio della marmitta catalitica....

Perchè i TL quando sono nuovi hanno una patina di grasso sui contatti che mette il costruttore per tenerli in magazzino senza che si ossidino..... :blink::blink:

Modificato: da dott.cicala
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Da giovane, quando facevo assistenza, ho fatto anche di peggio: ho mentito alla macchina sull'orario di partenza E si perchè le macchine sono dispettose, funzionano sempre bene fino a 5' prima di lasciare la fabbrica

Beato te Livio.... che funzionano fino a 5' prima di andare via.... di solito a me funzionano fino a 10' dopo e puntualmente ti richiamano quando sei già entrato in autostrada per tornare a casa ;)

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Batta+-->
CITAZIONE(Batta)

puro buonsenso...ma molti il buonsenso lo spalmano sul pane alla mattina e se lo mangiano.

Due colleghi in trasferta assieme, uno softwarista calmo, concentrato e mai banale, l'altro una specie di capetto montatore meccanico,tuttofare con il vizio di sparlare male di tutto e tutti col titolare. Accade che i due debbano far tardi su di un impianto e il montatore propone (anzi,sarebbe meglio dire "impone" visto che fa pesare la sua vicinanza al titolare dell'azienda) di rimanere sino a notte inoltrata per finire tutto, e poi partire per tornare a casa. L'altro accetta ma propone di di mangiare qualcosa verso le dieci-undici di sera. Risate e sfotto' dell'altro per un comportamento giudicato non da uomo, ma il softwarista insiste e si fa portare qualcosa da mettere sotto i denti. Risultato: alle tre di notte, a stomaco pieno lui e' ancora sotto e sta verificando i problemi della macchina, mentre il macho di cui sopra cerca disperatamente un posto dove sdraiarsi, mugolando in continuazione quando si finisce.

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Ifcc, hai descritto una situazione che ho vissuto più volte.

In ogni caso io ho sempre lasciato lì il capetto, disinteressandomi di quello che avrebbe ruffianato al capo, tanto lo avrebbe fatto comunque e me ne sono andato a cenare, seduto ad un tavolo con tanto di antipasto, primo secondo dolce e caffè....e un paio di birre....al mio rientro il macho non aveva concluso niente, anzi....la situazione nella maggior parte dei casi era degenerata....unico effetto positivo: autoridimensionamento del megalomane :D

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di rimanere sino a notte inoltrata per finire tutto, e poi partire per tornare a casa.

ottima idea! lavoro di notte, non controllo la marea di possibile minchiate fatte e scappo a gambe levate...non male, non male..

A me é successa una volta poi ho smesso...giovedi orario di lavoro 8.00 > 20.00 e 22.00 04.00 venerdi mattina al lavoro alle 7.00 e rientro alla base nel tardo pomeriggio... il sabato mattina il mio ex capo mi chiama a casa imbufalito e mi chiede per quale motivo non ero al lavoro! :lol: che aveva preso accordi per una modifica in zona...

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Caro BIT77 , ricordati che il CAPO ha sempre ragione .... e al limite come dice il mio ha ragione al 99.9% al 0.1% rimanente è da discutere ....

Ciao

Ricki

Modificato: da ricki
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Allora, anche in questo caso, non dovrei certo essere io a scagliare pietre... :rolleyes:

Però, se è per ridere un po', la più bella storia che mi viene in mente è la seguente...

Un mio collega sta collaudando una macchina (ri)progettata dai colleghi svizzeri.

Dopo qualche giorno, arriva il programmatore svizzero che ha (ri)fatto il software, per sovraintendere ai lavori.

Il mio collega, per prima cosa, gli fa notare che, con la macchina in marcia, se un magnetotermico della 24VDC scatta, tutto si ferma, ma nel pannello operatore non c'è nessuna segnalazione.

Commento del programmatore svizzero: "Ok, non è bello, ma l'importante è che la macchina si fermi...".

Al che, il mio collega va ad ripristinare l'automatico scattato e, immediatamente e senza preavvisi ne rampe, la macchina riparte come se niente fosse accaduto.

Commento del programmatore svizzero: "No, questo non va bene..."

Notare che lo stesso software sta girando su innumerevoli macchine in giro per il mondo... :ph34r:

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ACH...TEUFEL...DEUTSCHEN UND SCHWEITZ PROGRAMMIERENINGENIEUR ALLES UBER DER WELT! ITALIENISCHEN PROGRAMMIERINGENIEUR ALLES SCHEISSE...

(perdonate il tentativo di esprimermi in tagalog...pardon, tedesco, ma sicuramente questo e' quello che il campione di cui sopra ha pensato...e pensare che al mondo continuano a ritenere i tedeschi e i loro cugini svizzeri e austriaci come i campioni assoluti della qualita' e dell'affidabilita' in campo ingegneristico)

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lfcc , pienamente d'accordo, ognuno ha il proprio metodo ma ... esempio : quadro elettrico di un impiantone in Germania fatto e progettato da una società italiana , schema elettrico in Eplan che riporta tutta la numerazione e siglatura dal componente fino a casa del capo della manutenzione , che quando si sveglia al mattino , si trova un bigliettino sul comodino di come sta producendo l'impianto; arriva il giorno del collaudo , il super tecnico tedesco, apre il ns quadro guarda i componenti ( rele fusibile etc etc ) si gira verso di me e dici : " NEIN ", e io in tono scherzoso , " Come Nein ?" , e il deutsch : "Se io smontare due teleruttori uguali , non so piu dove essere la loro posizione", e io gli rispondo " Si ma sui coperchi delle canale c'è la copia della sigla del componente", e lui : " Si ma se noi togliere coperchi canale , essere fregati !?!". E allora ho trattenuto il respiro 30 sec e sicocme il cliente ha sempre ragione , gli ho risposto ,"Ok spostiamo le etichette sulle piastra". Alchè lui mi indica di seguirlo e mi porta su un impianto costruito da loro ( megaprofessoroni ) e vedo ci ci sono 2 tecnici tedeschi accovacciati all'interno di un quadro con un mazzo di fili a testa in mano e chiedo dubbioso " Hanno problemi ?" : e lui con faccia triste " Si, sono quattro giorni che hanno smontato alcuni componenti e non riescono piu a riassemblarli" , mi avvicino spalanco gli occhi e cosa noto : 1. fili non numerati, 2.componenti non numerati, 3.schemi che sembravano i disegnini che fa mio figli in seconda elementare.

Morale : alla faccia dei professoroni rompicogl.... è Natale e siamo tutti piu buoni , comunque sempre il brutto vizio ITALIA = Mangia Pizza e peggio .....

ciao

Ricki

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se ben ricordo i tedeschi procedono a numerare il filo a partire dalla siglatura del morsetto del singolo componente, quindi basta identificare il componente in questione e le connessioni dovrebbero risultare immediatamente comprensibili. Come hai detto tu si tratta di questioni di metodologia, ma alla fin fine preferisco sempre il metodo nostrano e vedo che in giro per il mondo sembrano pensarla allo stesso modo. Purtroppo come detto piu' sopra i teutonici sono sempre considerati il non plus ultra per quanto riguarda meccanica e impiantistica industriale, mentre invece da molti decenni a questa parte cio' non e' piu' vero, senza contare la massa impressionante di tecnici, venditori e programmatori tedeschi lazzaroni, maleducati, ignoranti e corrotti ma ciononostante trattati con i guanti bianchi (perche lo PRETENDONO!!), mentre i nostri spesso sono costretti a farsi trattare a pesci in faccia se vogliono portare a casa la pagnotta.

Spero di non aver annoiato nessuno con la mia tirata, ma avevo voglia di sfogarmi un pochettino. Buon Natale a tutti

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In Egitto, contratto di fornitura macchina per tinteggiatura filato e addestramento del personale locale alla conduzione dell'impianto assegnato a ditta svizzera. Installato impianto, mandato tecnico elvetico per visionare il tutto e rilasciare "l'addestramento". Avete letto bene: l'addestramento consisteva nel manuale d'istruzione scritto in bilingue, inglese e tedesco (assolutamente nulla in arabo).

Dopo un po' di scontri legali dai quali ne sono usciti vincitori gli svizzeri (i contratti li sanno scrivere molto bene) hanno contattato la ditta (italiana) per la quale lavoravo e ci hanno chiesto di occuparci anche della messa in opera di quell'impianto e dell'addestramento del personale, oltre al resto del lavoro, che prevedeva l'intero ciclo produttivo di capi d'abbigliamento e biancheria per la casa, compresa la realizzazione della catena di vendita del prodotto finito.

Il nostro lavoro è stato portato a conclusione nel migliore dei modi, con pieno rispetto dei tempi e della qualità e con soddisfazione del cliente egiziano, che ha finalmente raggiunto l'obiettivo di produrre in autonomia nella qualità desiderata. Non parlategli più della Svizzera e dei suoi abitanti: si irrita alquanto!

... e ci è scappata pure la pizza con i colleghi, molto buona, ma il pizzaiolo era arabo.

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...ma ciononostante trattati con i guanti bianchi (perche lo PRETENDONO!!), mentre i nostri spesso sono costretti a farsi trattare a pesci in faccia se vogliono portare a casa la pagnotta.

E' anche una questione di approccio nei dettagli e di servilismo dei responsabili commerciali nostrani.

Quando un tencnico nostrano arriva sull'impianto per effettuare la messa in servizio o una riparazione, porta con se la borsa degli attrezzi il PC (oramai obbligatorio per tutto) e gli altri strumenti che ritiene necessari; poi chiede gentilmente dove può appoggiare il tutto e supplica per un qualche cosa che assomigli ad un tavolo per appoggiare il PC.

Il teutonico, invece, per prima cosa verifica lo spazio che è stato messo a disposizione, verifica se è disponibile una linea telefonica in posizione comoda (dovrà pur comunicare in modo remoto con la sede); se tutto è di suo gradimento sbarca l'attrezzatura da campeggio, pardon da campo: tavolino e sedia comoda, poi comincia a disporre strumenti ed attrezzi. Solo quando si sarà perfettamente organizzato secondo le sue esigenze inizierà a lavorare sull'impianto.

Sbaglia il teutonico? No sbagliamo noi. Primo perchè un ambiente di lavoro con il minimo dei requisiti indispensabili migliora la qualità del lavoro e, soprattutto, la qualità della vita di chi deve operare. Secondo il pretendere un ambiente dotato del minimo indispensabile per lavorare in modo decente qualifica anche chi lesegue il lavoro. Se ti adatti ad una stalla sei un animale e come tale sarai trattato. :angry:

Poi c'è l'interfaccia commerciale del cliente: responsabili commerciali e responsabili di assistenza, se non i titolari aziendali (nel caso di aziende medio-piccole).

Nel caso del teutonico si parte dal principio che il tecnico ha sempre ragione o al massimo non ha tutti i torti. Nel caso italico il cliente non ha ancora iniziato a lamentarsi che dall'altra parte si parte subito con: "Lei ha ragione, ma cerchi di capirmi di questi tempi con il personale......"

Ovviamente ho citato casi estremi, ma sono proprio questi casi che costruscono l'immagine che abbiamo nel mondo.

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Nel caso del teutonico si parte dal principio che il tecnico ha sempre ragione o al massimo non ha tutti i torti. Nel caso italico il cliente non ha ancora iniziato a lamentarsi che dall'altra parte si parte subito con: "Lei ha ragione, ma cerchi di capirmi di questi tempi con il personale......"

Livio , come sempre hai messo il dito nella piaga......... :clap:

Torniamo al concetto che DA NOI un tecnico, proprio in quanto tale, è comunque un subordinato.

Quelli importanti sono i commerciali, gli area manager, i creativi, quelli con la preparazione di stampo umanistico...... :blink:

Il tecnico.....beh, si da per scontato che quello che sa fare lui, lo sanno fare tutti, e poi.........

....noi sappiamo come va a finire, vero ???? :angry:

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Ok Livio, ma a me è capitato diverse volte , che appena entrato in ditta del cliente tedesco, gia in portineria , "Macchina Italiana parkplatz fuori, poi ti vedi i fornitori tedeschi con la macchina di fianco all'impianto... va be non siamo a casa nostra.... entri nel capannone gia da 200 mt di distanza ti puntano il dito .... ( come dice lfcc ) e tra le mille parole che ti inviano riesci a comprendere un paio di schiesse ... va be non avrà fatto sesso la notte prima ... però sempre il fornitore tedesco è li che si sbevazza una tazza di acqua sporca sogghignando ... dopodiche iniziano le mie "bestemmie" e "insulti" e vedi che il gradasso di turno inzia ad abbassare le orecchie e darti ascolto ....

In Italia e in altri paesi arabi o meno , se vai a casa loro , sei considerato prima sempre un ospite e per i vari problemi ... parliamone .....

Ciao

Ricki

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Abbiamo realizzato una macchina per conto terzi con a bordo il plc omron cjm -cpu12...Dopo 6 mesi mi chiam il tecnico di turno e mi dice che causa un malfunzionamento(non mi ha spiegato per quale motivo e questo puzza)la cpu si è bruciata.......

Mi dice:"ho in casa la cpu 13 va bene lo stesso??"prima che gli rispondessi aggiunge"non è che la cpu 13 ha un programma differente dalla cpu12"...

Praticamente secondo lui i plc vengono venduti già programmati..quindi quel piccolo lavoretto che facciamo noi e cioè programmare per poi attaccarci col pc e fare il download è solo una perdita di tempo.

N.B=la persona si definisce un tecnico trasfertista esperto.

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"Macchina Italiana parkplatz fuori, ...."

C'è una cura molto semplice per queste cose. Io ho sempre pensato che se ti fai mettere i piedi in faccia all'inizio tutto quello che verrà poi sarà anche peggio.

Quindi con le guardie arroganti italiche o teutoniche che fossero (non ho mai trovato un guardiaporte gentile, e ho girato per lavoro in mezzo mondo) rispondevo in questo modo, guardando ostentatamente un orologio: "Posso aspettare non più di 5 minuti, poi torno a casa. Spiegherà poi lei a chi di dovere perchè la macchina e ferma ed il tecnico incaricato non c'è."

Questa tecnica l'ho adottata per la prima volta in uno stabilimento del gruppo FIAT a Torino a metà anni '70. Ho aspettato i 5 minuti promessi, poi ho salutato, sono uscito dalla portineria senza fermarmi alle urla dell'animale in divisa; peercorsi meno di 20 m sul piazzale mi ha rincorso un altro "sorvegliante" chiedendomi di aspettare, ho risposto che per rientrare pretendevo anche le scuse formali del suo collega maleducato: le ho ottenute dopo che il responsabile del servizio di sorveglianza ha capito che altrimenti sarei tornato a casa. Poi è partita la rappresaglia: telefonata a vari personaggi della grande azienda termo elettromeccanica dove lavoravo. Non so se i vari commerciali si siano prostituiti. So che ho dovuto rimettere in riga un paio di personaggi che avevano alzato la voce. Nell'anno successivo sono tornato almeno 6 volte nel medesimo stabilimento, mancava solo che stendessero la passatoia rossa al mio arrvo.

La medesima tecnica l'ho usata anche in Belgio e Inghilterra. Non ho mai avuto occasione di usarla in Germania e in Francia, dove ho sempre avuto ottime accoglienze ed un trattamento da collega. In Corea c'era il problema della lingua ma, tutto sommato, si sono sempre dimostrati persone civili e ben educate. Mai avuto un problema di rapporti negli USA, ma forse lì incideva anche il fattore del ruolo che rivestivo.

Modificato: da Livio Orsini
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Il teutonico, invece, per prima cosa verifica lo spazio che è stato messo a disposizione, verifica se è disponibile una linea telefonica in posizione comoda (dovrà pur comunicare in modo remoto con la sede); se tutto è di suo gradimento sbarca l'attrezzatura da campeggio, pardon da campo: tavolino e sedia comoda, poi comincia a disporre strumenti ed attrezzi. Solo quando si sarà perfettamente organizzato secondo le sue esigenze inizierà a lavorare sull'impianto.

Nell'ultimo impianto avviato, in provincia di Arezzo, c'era la situazione opposta: io comodamente seduto ed il tedesco (un tecnico simpatico e capace, col quale c'è stata piena collaborazione) in piedi col notebook in bilico su un tavolo improvvisato.

Se viaggio in auto mi porto sempre il mio tavolino da campeggio, con 4 seggioline.

Arrivo, apro il tavolino, apro le sedie, appoggio la valigia degli attrezzi su una sedia, appoggio la borsa del notebook su un'altra sedia, poi procedo appoggiando il notebook sul tavolino e lo accendo. Nel frattempo indosso il camice blu. Ecco, ora sono pronto per lavorare.

Di solito tutto questo subito suscita una certa ilarità. Poi mi chiedono se sono in ferie. Poi mi chiedeono se possono usare le seggioline per sedersi.

Poi cominciano a pensare che sono organizzato :D

Unico problema che non sono ancora riuscito a risolvere: nel giro di due ore sul mio tavolino sono sparsi gli schemi e la documentazione di tutti. Una volta, durante il fine settimana, gli idraulici hanno pensato bene di utilizzarlo per appoggiarci uno scarico condensa di una certa dimensione e peso, sfondandolo. Ovviamente non hanno pensato che le scuse sarebbero state gradite :angry:

Quando si viaggia in aereo ovvio che il posto per il tavolino da campeggio non c'è, ma un tavolo ed una sedia è sempre la prima richiesta che faccio al cliente (a volte la seconda, dopo aver chiesto, magari con un pò di imbarazzo: "scusi, dov'è il bagno?" :lol: )

Lavorare con un minimo di comodità non è un diritto, è un obbligo, è condizione indispensabile per svolgere bene il proprio lavoro. I lavori fatti in piedi, col notebook appoggiato su una pila di bancali si possono fare solo se non durano più di 4 ore.

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Nell'anno successivo sono tornato almeno 6 volte nel medesimo stabilimento, mancava solo che stendessero la passatoia rossa al mio arrvo.

Tipico !!! In Italia, se non alzi la voce, non ottieni niente.

Lavorare con un minimo di comodità non è un diritto, è un obbligo....

Batta , hai ragione, ma purtroppo.......

..mi ricordo del mio primo lavoro in assoluto, l'avviamento di una fresalesatrice a montante mobile installata in buca.

Quando sono arrivato dal cliente ho trovato tutto montato, c'erano da collegare i cavi.

Sul davanti del quadro c'era un passaggio di 50 cm, poi iniziava la buca....

Le morsettiere erano sul retro, era stato praticato uno scasso nel muro e ....quindi si lavorava all'esterno!!

Nelle valli bergamasche in febbraio !!! Con la neve !!!

Assideramento garantito !! :angry::angry:

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Se viaggio in auto mi porto sempre il mio tavolino da campeggio, con 4 seggioline.

Batta ma tu sei Veronese, quasi teutonico :D

Scherzi a parte, sapersi organizzare non è solo prerogativa dei tecnici nordici. E' che da noi, chissà perchè, al lavoro si deve sempre associare fatica e scomodità. Gli avviamenti devono essere sempre imprese eroiche dove si lavora 18-20 ore per giorno, abbarbiccati all'impianto come scimmie. Eppure ricordo che 30 anni fa, quando ho iniziato ad occuparmi di automazione industriale (provenivo dall'elettronica professionale, leggi militare) le cose erano un poco diverse, in meglio. Ferse perchè certi lavori erano considerati importanti...

Modificato: da Livio Orsini
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Non mi occupo di programmazione, e spero di non essere troppo OT, ma ritornando al discorso delle troppe ore, non posso che codividere quanto detto prima... poi, se non si riesce neanche a fare almeno una pausa!! E poi si parla di infortuni sul lavoro....

La sicurezza non è soltanto relativa alle protezione individuali e dei macchinari.... occorre proteggere dalla stanchezza e dallo stress che a volte fanno più vittime...

E quando finisce bene e non ci si fa male, si può sempre combinare qualche altro "danno"...

Mi è capitato spesso di superare le 15 ore di lavoro, o di fare il doppio turno, e al di la dei 120 e passa Km di strada per andare a lavoro, una notte (ero già oltre le 13 ore) ricordo, si era sviluppato un incendio a bordo macchina, dopo che il mio collega l'aveva spento ci siamo avvicinati per controllare lo stato della macchina e della blindo, e io come un cogl..ne per vedere meglio ho appogiato la mano sulla sbarra che 5 minuti prima era stata investita dalle fiamme... risultato... una bella ustione!!!!

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ilmotoredel2000

Un paio di considerazioni:

1) In questo topic si è partito dalle bestiate tanto per ridere, e si è finito in filosofia, (pensa se fosse successo il contrario). Ma non sarà che a volte ci prendiamo troppo sul serio?

2) Gli italiani, i tedeschi, gli austriaci, i visigoti, ... i lanzichenecchi, e poi ancora gli elettricisti, i capi, i commerciali, le guardie giurate; ma è possibile che facciamo sempre gli stessi discorsi?

Come si fa a dire "quelli sono così", "queglialtri sono cosà", "noi siamo così e cosà" e non pensare semplicemente che ogni mondo è paese, e che ci sono dappertutto e in tutti i ruoli persone educate e maleducate, preparate e incompetenti, gentili e burbere.

3) Se in fondo ci sentiamo sempre come il brutto anatroccolo, è un problema nostro, solo nostro.

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