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Soft Starter Autocostruito Da Mirko Ceronti


remo williams
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Salve.

In riferimento a questa discussione

apro questa, per chiedere ,al sempre disponibile Mirko,la pubblicazione delle specifiche tecniche del soft starter,da Lui costruito.

Caro Mirko,non essere parco nella spiegazione.

Ciao.

Angelo.

Edited by Mirko Ceronti
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Mirko Ceronti

Il Soft-Start, è come concetto una macchina stupida, oserei dire...banale.
Nulla a che vedere coi complessi princìpi che governano un Inverter, un azionamento brushless un driver per step motor, o un convertitore per motori D.C. funzionante nei 4 quadranti.
Il Soft start altro non è che un volgare dimmer trifase, che al posto dell'omino col potenziometro che incrementa manualmente l'uscita ruotando in senso orario la manopola, ha un circuito che automaticamente si occupa di questa funzione senza dover dipendere da nessuno.
E' per questo che nel 2006 mosso dalla necessità di poter dis**e di uno per fare una prova di avviamento di un motore da compressore da 180 Kw, dopo il rifiuto dell'ufficio "finanze" all'avvallo dell'acquisto (causa l'importo troppo oneroso) per ripicca decisi di autocostruirmelo.

Non me lo comprate ?
Ed io me lo faccio da solo !!!!

Ora, il principio che sta alla base del Soft start è sì banale, ma la sua realizzazione è composta di tanti e tanti piccoli dettagli che per la loro quantità conferiscono al circuito tanti aspetti da non sottovalutare, e quindi io direi di andare per gradi, e di assimilare questa mia esposizione, a.....dosi :lol:
Quindi partiamo dal concetto dell'avviamento stella-triangolo, tipologìa di avviamento di cui il soft-start si è appropriato in molte applicazioni, ossia l'impianto stella triangolo viene eliminato per essere sostituito col soft start, oppure in sede di progetto non viene manco più preso in considerazione, e viene montato il soft start direttamente.
Ora io mi trovavo nel frangente di avere questo motore da 180Kw avviato con un banale stella-triangolo, e di voler provare a montarvi l'avviatore, e visto che la parte "costosa" di un avviatore sono i driver in uscita che si occupano di dare corrente al carico, era questo l'ostacolo più insidioso da superare.
Decisi quindi dopo diverse valutazioni, di realizzare un avviatore, collegandolo non a monte del carico (motore) come si vede solitamente negli schemi applicativi, ma.....di costruirlo con i driver inseriti nei lati del triangolo piuttosto che nei vertici, così da guadagnare in termini di corrente e risparmiare un po' sulla dimensione dei driver S.C.R. .
Questo comportava un incomplessimento dei circuiti di pilotaggio, ma nel frattempo mi permetteva di ridurre la spesa dei driver.
Quindi in figura 1, vediamo l'avviamento stella triangolo così come lo conosciamo tutti, e volendo dare ai collegamenti un'aspetto più geometrico che elettrico, potremmo riferirci alla figura 2, dove si vede chiaramente come i vari teleruttori agiscono sui singoli avvolgimenti per assolvere alla funzione di "partenza a stella e scambio a triangolo".
Quello che si vede invece in figura 3, è quello che ho deciso di fare io, ossia ho eliminato il teleruttore di "stella" (star contactor) ed in parallelo ai contatti del teleruttore del triangolo ho posizionato i 3 S.C.R. di potenza (driver) che alimenteranno a tensione parzializzata incrementale, gli avvolgimenti stessi del motore.

Continua.... ;)

1%20STELLA%20TRIANGOLO.jpg

stardelta_thumb.jpg

stardeltaSCR_thumb_thumb_thumb.jpg

Edited by Mirko Ceronti
Ridimensionato figure triangolo
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Mirko Ceronti
Ora questa configurazione di base già esistente sulla macchina, risulta molto vantaggiosa, poichè consente (eliminando il teleruttore di stella) di collegare in parallelo alla bobina del teleruttore di linea, la bobina di un normalissimo relè col cui contatto N.O. si va a comandare lo "start" all'azionamento, di modo che dando la marcia dal pulsante del quadro elettrico già esistente, si ottenga la chiusura del teleruttore di linea, e la partenza in automatico del Soft-Start.
Ad avviamento completato, si dirotta la bobina del contattore di "triangolo" sul contatto di un relè di "End-Start" presente sul Soft-Start medesimo, facendo assolvere a tale teleruttore il ruolo di contattore di By-Pass.
Ruolo questo importantissimo, poichè assolve a 2 vitali funzioni :
1) Allunga a dismisura la vita del Soft-Start, in quanto finito di parzializzare l'onda al motore, questi viene messo a riposo poichè ora la corrente passa dall' ex teleruttore del triangolo, e non più dai driver di potenza, i quali da ora fino alla prossima fermata lavoreranno freddi, senza corrente alcuna che li attraversa
2) Si occupa del risparmio energetico, e dello scongiurarsi di un innalzamento gratuito e deleterio della temperatura dentro al quadro.
Infatti provate un po' a pensare in un motore che a carico assorbe sui 310 Ampere (180 sui lati del triangolo) se ai capi di ogni driver cadono anche solo 1,5 Volt su 400 che sono quelli di alimentazione, si fa presto a fare i conti, 180 Ampere x 1,5Volt = 270 Watt per fase, e poichè le fasi sono 3, abbiamo qualcosa come 810 Watt di calore dissipati così per "sport" sui driver, Watt che si traducono in una stufetta che poi sarà da smaltire con ventole, feritoie di raffreddamento etc....
Continua..... ;)
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Mirko Ceronti

Iniziando ad entrare più nel dettaglio, cominceremo col dire che un Soft-Start è composto fondamentalmente da 3 stadi :

1) Stadio di potenza

Sostanzialmente sono i 3 gruppi tiristore-tiristore (S.C.R.) o tiristore-diodo.
Nel nostro caso, avendo i driver posti sui lati del triangolo e non ai vertici, sono stato costretto ad usare 3 gruppi tiristore-tiristore, anzichè tiristore-diodo
Quest'ultimo tipo di driver, risulta più vantaggioso in tremini di elettronica del circuito di comando, in quanto si rende necessario accendere un solo S.C.R. mentre per l'altro non importa nessun circuito di accensione, in quanto è un volgaris diodo fisso.
Però implica l'utilizzo solo a monte del carico, e non all'interno di esso come ho invece fatto io, lavorando quindi a corrente radice di 3 volte più alta, ed è generatore di un maggior numero di armoniche, in quanto l'onda sinusoidale durante la parzializzazione risulta parecchio più distorta.
Ciò si traduce in : disturbi più accentuati

Semipack.jpg

2) Stadio di sincronismo ed accensione

Si tratta di quella parte di circuito che si occupa di monitorare istante per istante in quale punto del valore istantaneo si trovano le 3 sinusoidi, per poter decidere in quale istante accendere (attraverso opportuni trasformatori) i tiristori delle varie semionde.

3) Stadio delle rampe e coppia di spunto

E' quello che in sostanza sostituisce l'uomo col potenziometro in mano, (come accennavo in apertura) ovvero che si occupa di generare il comando di rampa di tensione in uscita, con tempi regolabili tramite appositi trimmer (ramp-up e ramp-down).
Già che lo progettavo, ho voluto mettere anche il ramp-down, seppur in questa applicazione risultasse inutile, ma non si sa mai, se un giorno volessi realizzarne uno per una pompa idraulica, allora il ramp.down risulta prezioso per scongiurare il colpo d'ariete nelle condotte idriche.
Questo stadio reca a bordo anche l'accessorio (quasi necessario) relè di End-Start, che si eccita a fine avviamento, e che comanda il teleruttore di By-pass (ex teleruttore-triangolo).
Inoltre ho messo anche un relè Firing-Unit, che dopo un istante che il By-pass si è chiuso, spegne gli stadi di accensione degli S.C.R. in quanto non ha più senso mantenerli "eccitati" se sono by-passati, e quindi conviene senz'altro spegnerli.

Continua..... ;)

Applicaz.jpg

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Mirko Ceronti

Cominciamo dal terzo stadio, dove si può vedere nel complesso un circuito elettronico alimentato a 12 Volt col settore "ramp-up" costruito con un transistor BC337 che assolve alla funzione di generatore a corrente costante.
Se una corrente costante viene usata per caricare un condensatore, questi avrà la tensione ai suoi capi che crescerà non con legge esponenziale classica come quando lo si carica con una normale resistenza, bensì con legge lineare.
Avremo cioè una rampa di tensione che aumenta con linearità al trascorrere del tempo, proprio come si comporterebbe il livello di un contenitore cilindrico che viene riempito da un rubinetto lasciato aperto.
Lo stesso contenitore invece, non incrementerebbe il proprio livello con la stessa modalità, se venisse riempito dal fondo attraverso un condotto sfruttando il principio dei vasi comunicanti.
In quest'ultimo caso l'incremento del livello subirebbe un rallentamento mano a mano che aumenta, fino a fermarsi a livello "quasi" raggiunto a pari del vaso adducente.

Quindi se riguardiamo allo schema vediamo che il relè di avviamento attivato dal pulsante "start" (o dal contatto del teleruttore di linea) commuta sull'uscita di tale generatore (collettore del 337) il condensatore da 220 microfarad, che fa appunto da serbatoio caricandosi linearmente ad una velocità che dipende dall'impostazione del trimmer "ramp-up" .
Più alto sarà il valore di detto trimmer, e più tempo impiegherà il condensatore a caricarsi alla massima tensione ammessa (rubinetto quasi chiuso o gocciolante) più basso sarà il valore a cui viene impostato il medesimo trimmer, e prima farà il condensatore a caricarsi (rubinetto spalancato).
Nella pratica ciò si traduce con una rampa più o meno veloce di incremento della tensione ai capi del motore, regolazione quindi che andrà fatta in base alle esigenze del carico da muovere.
Però può accadere che comunque non sia bene che il motore parta da tensione zero, ma che si attivi con già un po' di "forza" (sarebbe meglio dire coppia) se ad esempio deve muovere una coclea, per cui non avrebbe senso attendere il superamento in rampa del limite della coppia critica, ma di essere già pronti ad un moderato spunto .
Per questo ho introdotto lo stadio col trimmer denominato "start torque" che fa capo ad un operazionale, il quale altro non fa che porre ai capi del condensatore da caricare un predeterminato livello in "Volt" da cui iniziare a caricarsi.
Mi spiego : se lascio il trimmer "start torque" a zero, il condensatore da 220 micro inizierà a caricarsi da zero volt nel momento che il relè di avviamento si ecciterà.
Se invece ruoto il suddetto trimmer in modo che all'uscita del BC337 ci siano già 3 volt, il 220 micro inizierà il suo ciclo di carica dai 3 volt di partenza in su, e questo si tradurrà sul lato potenza con un valore già di diversi volt ai capi del motore, che ci permetterà di partire con un po' più di "vento in poppa" per intenderci.
ATTENZIONE....non abusate di questo trimmer, se qualcuno avesse la malaugurata idea di ruotarlo al massimo, trasformerebbe il Soft-Start paro paro in un teleruttore, escludendo così la partenza in dolce rampa con le ovvie conseguenze in caso di carico feroce applicato all'uscita . (si potrebbe collegargli in serie al ramo che va al positivo una resistenza limitatrice di fine corsa)
L'altro stadio che si può vedere collegato al contatto N.C. in deviazione del relè di start, è lo stadio "ramp down" che esegue identicamente....ma all'esatto contrario, la funzione del generatore a corrente costante di prima, ossia questo è uno "scaricatore a corrente costante", cioè scarica in rampa lineare il condensatore prima caricato con lo stesso principio per ottenere l'avviamento progressivo.
Quindi esegue una fermata progressiva, e visto che è solo un optional che si usa più raramente solo dove sia richiesto, ho pensato di renderlo escludibile o inseribile all'occorrenza con un Jumper, e più precisamente col "jump" di "fast-stop".
Inserendolo sulla resistenza da 10 Ohm, la funzione "Soft-Stop" è esclusa, disinserendolo invece la si abilita automaticamente.
Anche qui il trimmer "ramp-down" esegue la regolazione del tempo di scarica, e quindi del tempo di fermata.
Ora dal condensatore parte il segnale denominato "signal ramp" e si dirige ad un deviatore "manuale-automatico" il quale nella posizione "manuale" altro non fa che regolare la tensione trifase d'uscita in base alla posizione del potenziometro multigiro da 10 K (opzionale) ed invece su automatico fa semplicemente il suo mestiere ossia il soft-start.
Questo segnale viene veicolato su un operazionale (LM358) configurato come inseguitore di tensione, che in parole povere lo rinforza, ed impedisce che qualsiasi carico applicatogli da ora in poi, possa influire con

l'andamento di carica del condensatore da 220 micro, in quanto lo disaccoppia dal segnale originale.

Continua....... ;)

Soft%20Start%20%20semionda%20comandoo_th

http://upload.plcwww.com/files/20/Soft%20Start%20%20semionda%20comandoo_thumb.jpg''>http://upload.plcwww.com/files/20/Soft%20Start%20%20semionda%20comandoo_thumb.jpg'>http://upload.plcwww.com/files/20/Soft%20Start%20%20semionda%20comandoo_thumb.jpg

Edited by Mirko Ceronti
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Livio Orsini

Mirko, bel lavoro e bella descrizione. Complimneti! :clap:

Quando avrai terminato credo che se ne possa ricavare un ottimo tutorial, sia per quanto riguarda la costruzione di un soft starter, sia per la sua applicazione.

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Mirko Ceronti
Quindi il segnale rinforzato della carica (o scarica) in rampa ai capi del 220 microfarad viene utilizzato per diverse funzioni.
Esce dal pin 7 dell'LM358 attraversa un diodo 1N4148 e raggiunge un altro identico operazionale (pin 3) configurato come comparatore.
Che fa ?
Il comparatore ha il suo trimmer (pin 2) da 10K impostato ad un valore che corrisponderà alla massima tensione ai capi del motore.
Cioè quando ai capi del motore sarà giunta la massima tensione trifase di 400 Volt ovvero quando l'avviamento ad incremento graduale è sostanzialmente terminato, la tensione sul pin 3 supererà quella impostata dal trimmer sul pin 2, ed il pin 1 passerà da livello logico "0" a livello logico "1" eccitando il relè "ES" (End Start)
Uno dei 2 contatti di End Start (N.O.) andrà ad eccitare la bobina del teleruttore di by-pass TBPY (nel mio caso di quello del triangolo) sul quale verrà montato un blocchettino a contatto ausiliario N.O.che poi chiudendosi per effetto dell'attivazione del suo teleruttore, alimenterà il pin 6 dell'altro operazionale LM358 sempre configurato a comparatore, e dopo un paio di secondi da questo evento (tempo stabilito dalla capacità tra pin 6 e gnd la resistenza in serie a TBPY da 10 K ed il trimmer sul pin 5) il pin 6 supererà in tensione il pin 5 ed il pin 7 cadrà a livello logico zero diseccitando il relè FRU (Firing-Unit) attivato sin dall'inizio appena si è alimentata la logica di questo circuito.
Questo relè (lo vedremo nel prossimo schema) interromperà la linea di alimentazione dei trasformatori d'impulsi che attivano gli S.C.R. spegnendoli.
Ora in pratica il motore sta girando alimentato dalla tensione massima di rete, per mezzo del teleruttore di by-pass, e quindi l'avviatore possiamo anche escluderlo ottenendo i vantaggi elencati nel mio messaggio N°# 4
Sempre il famoso segnale in rampa rinforzato uscente dal pin 7 di LM358 si reca anche all'operazionale LM 324 per subire un capovolgimento totale in uscita al pin 1 di LM324.
Questa inversione di andamento, si renderà necessaria per il pilotaggio dello stadio di sincronismo ed accensione che vedremo nel prossimo post.
In sostanza quando il segnale di rampa originale si trova a zero Volt, sul pin 1 di LM324 ci saranno circa 10 Volt.
Quando inizierà a salire ad 1-2-3-4 Volt etc... sul pin 1 di LM324 scenderà in concomitanza a 9-8-7-6 Volt etc... fino ad arrivare a zero volt quando il pin 7 di LM358 varrà 10 Volt.
Un invertitore a guadagno circa "1" insomma.
Poi il segnale così capovolto andrà a rinforzarsi ulteriormente coi 3 operazionali rimasti disponibili all'interno di LM324 (configurati anch'essi come inseguitori a guadagno unitario) e da un solo unico segnale che avevamo, ne otteniamo così 3 uguali per attivare i 3 stadi d'accensione dei 3 singoli S.C.R. che vedremo in seguito.
Continua....... ;)
ramp%20stage_thumb.jpg
Edited by Mirko Ceronti
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Mirko Ceronti

E' solo passione Angelo :smile: nient'altro.

La stessa di chi costruisce le navi dentro alle bottiglie, di chi ricama per mesi un centrotavola all'uncinetto, di chi realizza sculture o dipinge paesaggi, di chi rcompone puzzle da 10.000 pezzi, etc...etc...etc....

Saluti

Mirko

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Livio Orsini
...di chi rcompone puzzle da 10.000 pezzi, etc.

Mirko, però la nostra "mania" è più interessante e vivace. :P

Se sono ancora abbastanza "vispo" a quasi settanta anni, probabilmente è anche dovuto a questa passionaccia. ;)

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Mirko Ceronti
Mirko, però la nostra "mania" è più interessante e vivace

Ah, su questo proprio non ci piove :lol: !!!!!

Saluti

Mirko

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Mirko Ceronti

Ultimo dettaglio prima di passare allo stadio "sincronismo ed accensione" è quell' integrato in logica NOT a trigger di schmitt (CD40106) che vediamo alla destra del blocco rampa di fermata.
Altro non genera che una frequenza a 10 Khz, frequenza portante che serve alla modulante a 50 Hz applicata ai trasformatori d'impulsi negli stadi d'accensione che vedremo in seguito, poichè detti trasformatori siccome si devono occupare dell'innesco degli S.C.R. lavorano a frequenze ben più elevate della 50 Hz, e quindi per poter funzionare abbisognano di una frequenza portante che si aggira sui 10 Khz appunto.

Veniamo ora allo stadio di sincronismo ed accensione

Ne presenterò uno solo, poichè tutti e 3 sono identici, quindi i concetti valgono anche per gli altri 2.
Il trasformatore ovviamente li alimenta da solo tutti e 3, nel senso che non ci sono 3 stadi di alimentazione a 12 Volt distinti, ma con 1 si fanno tutti.
Allora, per poter parzializzare una sinusoide nello svolgere del suo sviluppo, occorre essere informatissimi del suo andamento e sopratutto sul suo passaggio per lo zero, come dire, serve un circuito che ne riproponga i movimenti sullo stadio di controllo ed a questo penseranno i 2 fotoaccoppiatori CNY74-2 alimentati direttamente dalla 380 tramite 2 reistenze di limitazione da 47K 2 Watt.

Costoro trasferiranno sul lato bassa tensione (circuito elettronico alimentato a 12 Volt cc) il comportamento della sinusoide e più precisamente l'informazione di "zero crossing".
Dai pin 1 e 7 dell'LM 324, usciranno 2 onde quadre sfasate tra loro di 180° e perfettamente sincronizzate con la sinusoide in rete.
Sul pin 1 avremo un'onda quadra in perfetta sincronia con la semionda negativa, e sul pin 7 avremo un'onda quadra in perfetta sincronia con la semionda positiva della sinusoide di rete.
A che servono?
Servono perchè con queste 2 semionde quadre sincronizzate con quelle di rete, otterremo 2 analoghi simil denti di sega, a loro volta perfettamente sincronizzati con la sinusoide di rete
(comicio ad esser noioso eh?)

Come ?
Semplicemente caricando i 2 condensatori da 100 nanofarad (uno sempre per la positiva e l'altro sempre per la negativa) con annessi trimmer da 100 K (multigiro) che vanno ad incontrarsi coi loro rispettivi condensatori in un nodo che fa capo attraverso un diodo 1N4148 alle uscite (ad onda quadra sincronizzata) 1 e 7 dell'LM324

Così facendo, quando la semionda quadra cerca di uscire dal pin 1 o 7, non ci riesce a causa del diodo che le sbarra la strada, e questo consente al (ai) condensatori 100 nF di caricarsi con andamento esponenziale fino ad un valore di quasi la tensione di alimentazione (dipende dalla taratura del trimmer annesso).

Quando la semionda quadra invece non è presente (ovvero per un tempo di 10 millisecondi poichè ricordiamoci che stiamo lavorando a 50 Hz) il condensatore attraverso il suo diodo si scarica brutalmente sul pin del suo operazionale (1 o 7 che siano) che in quel mentre si trova a livello logico zero.

Questo dà luogo al crearsi di una sottospecie di dente di sega, che anche se non perfetto, assolve perfettamente al nostro scopo.
Quale ?
Quello di compararlo con una tensione continua fissa o variabile che sia (lo vedremo in seguito) così da ottenere in uscita dai pin 14 ed 8 di LM324, una serie di impulsi regolabili in larghezza, per una larghezza massima che va da 10 millisecondi (massima tensione in uscita all'avviatore) a 0 millisecondi (tensione in uscita nulla) passando per tutti i valori intermedi.

La tensione fissa o variabile di cui si parlava (quindi variabile nel nostro caso) arriva dal circuito delle rampe precedentemente esposto, se notate escono 3 linee denominate R S T dai ripettivi pin 7-8-14 dell'operazionale le quali vanno ad inserirsi ognuna in 3 circuiti simili a questo, noi ne stiamo analizzando uno, e quindi facciamo conto che la linea denominata R entri nel punto indicato con level ossia livello di tensione modulante.

Se questa tensione fosse fissa, cioè proveniente dalla regolazione a potenziometro, noi staremmo lavorando con un dimmer trifase (opzione manuale automatico selezionabile col deviatore che si vede nello schema delle rampe) avremmo trovato il valore che ci sta bene, e lo avremmo congelato lì.

Ma stiamo lavorando con un soft start, per cui la tensione su questo terminale, parte da un minimo, e migra automaticamente verso un massimo, lambendo come dicevo, tutti i valori intermedi e facendo sì che in uscita ai pin 14 ed 8 ci siano degli impulsi (sfasati di 180°) che partono da una durata minima infinitesimale, fino a raggiungere il pieno della loro durata che è 10 millisecondi.

10 millisecondi per la semionda negativa, e 10 millisecondi per la semionda positiva. (ecco il perchè dello sfasamento di 180°)
Ricapitolando :
Pin 1 e 7 di LM 324, abbiamo 2 onde quadre che ripsecchiano fedelmente la semionda negativa e quella positiva che si stanno svolgendo sul lato rete, e questo grazie alle informazioni che giungono dai 2 fotoaccoppiatori.

Pin 12 e 10 di LM324 che ricevono 2 simildenti di sega anch'essi perfettamente in sincronia con le semisinusoidi di rete.
Pin 13 e 9 che ricevono un livello di tensione che variando fa variare a sua volta la durata dell'impulso che uscirà dai pin 14 e 8 di LM324 durata che a frequenza di rete di 50 Hz potrà andare da un minimo di 0 millisecondi ad un massimo di 10 millisecondi.

Continua...... ;)

Soft-Start11_thumb.jpg

http://upload.plcwww.com/files/20/Soft-Start11.jpg

Edited by Mirko Ceronti
Correzione dei vari "a capo" scompigliatimi dall'editor
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:thumb_yello: Veramente Interessante ed esposta magistralmente con termini facilmente comprensibili...

Possiamo gentilmente approfondire la parte di Potenza che mi interessa personalmente e maggiormente appena puoi?

Grazie Mirko...

P.S. Scherzi a parte, hai mai pensato di prendere una Laurea e di insegnare ai posteri?

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Mi associo ai complimenti. MIrko sei proprio bravo.

Ci "regali" la tua esperienza e la racconti in modo così chiaro che sembra si tratti di cose banali ma che banali non lo sono affatto.

Toglimi una cuirosità ma la prima prova con il motore da 180Kw panico paura?

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Livio Orsini
hai mai pensato di prendere una Laurea e di insegnare ai posteri?

Probabilmente Mirko riesce ad essere molto chiaro nella sua esposizione proprio perchè....non ha una laurea. Se l'avesse sarebbe un professore....e allora addio chiarezza di esposizione. ;)

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Mirko Ceronti

Troppo buoni amici.....così mi fate arrossire... :smile:

Toglimi una cuirosità ma la prima prova con il motore da 180Kw panico paura?

Heh...accaacca.....c'è il trucco...!

La prima prova in assoluto l'ho fatta con tre lampade ad incandescenza collegate a triangolo....nient'altro.

Con queste ho fatto tutte le tarature del caso, ed ho controllato che la loro luce incrementasse linearmente da spente completamente, ad accese al massimo.

E questo prima col potenziometro, e poi in automatico con le rampe.

Le lampadine sono un ottimo carico di test sotto il profilo degli errori non di potenza, ma di concetto, ad esempio mi accorsi che solo appoggiando i puntali del tester sul lato potenza, stranamente (e solo a volte) sbalenavano....!!!!! :angry: E questo con un carico da oltre 300 Ampere non deve assolutamente succedere .

Come risolsi ? Aggiungendo quel condensatore da 100 nF che vedi tra i pin 9 e 13 di LM324 nello schema sincronismi ed accensioni....senza di quello capitano brutte cose.

Altra cosa, mi accorsi che (sempre e solo a volte) quando alimentavo con le 3 fasi il sistema, le lampadine davano un fugace guizzo di luce.

Altra cosa quindi che con allacciato un carico da 300 Ampere non deve succedere .

Risolsi aggiungendo quel condensatore elettrolitico da 2,2 microFarad che vedi in parallelo al contatto N.O. del relè FRU (Firing Unit).

Stabilito che almeno con 3 carichi resistivi ed infinitesimali funzionava, e senza più sorprese, son passato ad un motore da 1,5 Kw... :lol:

Andava pure quello, quindi mi son spostato nel reparto "trattamento acque" dell'azienda, e l'ho collegato ad un motore da 22 Kw.

Tutto bene, quindi son passato nella sala compressori dove tra i tanti ce n'era uno con motore da 50 Kw ed ho fatto la prova pure su quello.

Tutto OK, ed a quel punto era chiaro che come principio c'eravamo, per cui si trattava solo di potenza da reggere, e son così passato al 180 Kw, con tutto quello che addosso ho da poter "incrociare" :lol: (dita, gambe, braccia, etc....)

Ma....ando'....!!!!!

Saluti

Mirko

Edited by Mirko Ceronti
lapsus
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Mirko Ceronti
Bene, riprendendo dai pin 8 e 14 di LM324 (le 2 uscite degli operazionali) ci accorgiamo che costoro entrano in una porta AND tipo CD4073.
Costei assolve alla funzione di far uscire gli impulsi in ingresso dai suoi pin 1 e 13, solo quando abbiamo tensione sui suoi pin 2 e 12, e questo accade esclusivamente quando è presente la semionda quadra di riferimento in fase con la semisinusoide annessa, come dire.....nel momento che la semisinusoide interessata non è presente, non si abilitano gli impulsi ad uscire.
Inoltre consente il mixaggio con la frequenza portante da 10Khz necessaria per far funzionare i trasformatori d'innesco, ovvero gli impulsi di durata variabile da 0 a 10 millisecondi, verranno affettati in tantissimi microimpulsi a frequenza di 10 Khz e moldulati da quelli a 50 Hz di durata variabile come sopradetto.
Usciranno questi treni d'impulsi modulati, dai pin 9 e 10 delle porte AND, per raggiungere gli stadi d'accensione a scarica capacitiva che pilotano i trasformatori d'innesco.
Questi hanno rapporto 1:1 ossia ciò che troviamo in ingresso, ce lo ritroviamo all'incirca in uscita, e questi treni vanno direttamente tramite fast diode (vista la frequenza portante di 10 Khz) ad innescare l'S.C.R. annesso.
La linea di alimentazione comune non stabilizzata che va ai primari dei trasformatori (tutti, anche a quelli degli altri stadi identici a questo) è intercettata dal contatto N.O. del relè Firing-unit(FRU) visto nella descrizione dello stadio rampe e coppia di spunto, e costui all'accensione di tutto il sistema si eccita, commutando il contatto da massa al positivo 15 volt non stabilizzati ed alimentando così tutti i circuiti di pilotaggio dei suddetti trasformatori.
I trasformatori si rendono necessari, poichè i catodi dei 2 tiristori non condividono il medesimo potenziale, e tantomeno quello di massa dei circuiti di controllo.
Inoltre garantiscono una separazione galvanica, perziosissima in termini di sicurezza quando si eseguono collaudi al banco dove le masse si toccano con sonde, puntali,.....dita
Nel momento che il teleruttore di by-pass si attiva, allora giungerà il comando che metterà a riposo il relè FRU spegnendo così tutti gli stadi d'accensione, mettendo a riposo trasformatori ed S.C.R.
Sugli S.C.R notiamo che in parallelo ai terminali abbiamo la rete di snubber formata da un condensatore da 0,1 microfarad 1000 Volt, ed una resistenza da 47 Ohm 7 Watt
Continua........ ;)
Edited by Mirko Ceronti
Sistemati i vari "a capo" causa scompiglio procurato dall'editor
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Livio Orsini
La prima prova in assoluto l'ho fatta con tre lampade ad incandescenza collegate a triangolo...

Si vede la pratica di manutenzione. La lampadina ad incandescenza, quella al neon, il cacciavitoscopio ed il nasoscopi sono gli strumenti fondamentali per il manutentore, ma non solo per lui. :smile:

Peccato che si fa una grande fatica a far compfrendere il concetto a certi giovani ingegneri; in genere questi pensano che una volta trovata la funzione di trasferimento l'oggetto debba funzionare per volontà divina. :P

Edited by Livio Orsini
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Buona sera a tutti !

Per curiosità , Mirko , Sei riuscito a trattenerTi di dare ''tutto gas'' mentre provavi colle lampade a triangolo ?

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Mirko Ceronti

Mi sono ovviamente espresso male.

Avrei dovuto scrivere 3 gruppi di lampade a triangolo, poichè in tutto erano 6, in serie a 2 a 2 su ogni ramo, ottenendo così una lampada per ramo da 440 Volt.

Quindi nessun vincolo di "trattenimento" che avrebbe contaminato i vari test.

Saluti

Mirko

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Mirko Ceronti

Gli S.C.R. erano montati su una mega-alettona di raffreddamento recuperata; e con una ventola 12 x 12 che gli soffiava in bocca.

Inoltre terminato l'avviamento, si inseriva il By-Pass che li "assolveva dall'incarico" e quindi lo sforzo durava solo quei pochi secondi richiesti dall'avviamento, e poi .... a nanna !!

Saluti

Mirko

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