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L'interruttore Magnetotermico Differenziale Non Si Chiama Salvavita!


gattomom

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non si mettono le dita nella presa

A me, sono stati raccontati aneddoti, in cui i "vecchi elettricisti" provavano la tensione, cioè capivano se c'era la 125 o la 220, prendendo in mano fase e neutro :blink:

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Quando ho scritto che la scossa l'ho presa tante volte, ho scritto che il differenziale è intervenuto molte volte, non altrettante.

Questo a suffragio del fatto che non sempre è intervenuto, ma che è anche intervenuto (e per fortuna)

Mi dispiace per quanti coloro a cui il differenziale ha fatto "marameo", ma dire che non interviene MAI è disinformazione.

Come è disinformazione dire il contrario.

La verità sta sempre in mezzo, le condizioni perchè intervenga sono di volta in volta soggette a variabili tali per cui non nego che anche la buonasorte abbia il suo peso.

Quindi dire che non è un salvavita, non è sempre vero; dire che "tanto c'è il salvavita", è certamente da criminali. :angry:

Molti non intervengono, anche perchè sono inceppati/addormentati.

Io nell'azienda dove lavoravo ne avevo più di 400 che ogni 2 anni il tipo USL veniva a testarmi, e siccome una settimana prima che venisse, facevo il giro io con l'apposito strumento (che mi prestava un artigiano) a verificarli uno ad uno, non avete idea di quanti non scattavano.

Poi provavo col pulsantino mensile, e....nulla.

Indi lo sganciavo a mano, lo riagganciavo et voilà.....riprendeva a fungere perfettamente, sia col pulsantino che con lo strumento.

Quindi nella casistica di quando non scatta, va aggiunta anche questa causale.

Chi si lamenta di averla presa e non è scattato, ha poi controllato che non fosse inceppato ?

Ce n'è tanti in giro.....credetemi.

E comunque ciò non toglie che pur se fosse stato efficiente potesse essere uno di quei casi dove proprio non sarebbe scattato.

C'est la vie.....

Saluti

Mirko

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Carlo, visto che l'esperto del Forum per interruttori differenziali e affini sei tu, potresti spiegare in maniera semplice ma chiara, per quale motivo l'interruttore differenziale, in caso di contatto diretto, é da considerarsi solamente come protezione addizionale?

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Maurizio Colombi

Ben venga l'esposizione dell'amico Carlo, nessuno sarebbe in grado di smentirlo, ma mi sembra di aver capito che tutti gli interventi di questa discussione sostengono che:

l'interruttore differenziale, in caso di contatto diretto, é da considerarsi solamente come protezione addizionale

O no?

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Esatto, e infatti chiedo a Carlo di spiegarne il motivo. Sicuramente é in grado di spiegarlo meglio di me.

Per cagna, dalle mie parti s'intende una morsa per serrare provvisoriamente 2 parti mobili che, ad'esempio vanno saldate.

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1) Non evita la scossa ma ne limita gli effetti.

2) La soglia dei 30 mA corrisponde in condizioni standard alla soglia della fibrillazione ventricolare ma non evita altri effetti pericolosi come il non rilascio per tetanizzazione muscolare potenzialmente letali

3) In diverse situazioni è inefficace come il contatto diretto bipolare o l'elettrocuzione del corpo immerso.

Scusate la concisione ma il pc è spento e il telefonino non è comodo.

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1) Non evita la scossa ma ne limita gli effetti.

Infatti, il "tirone" lo sentivo eccome, ma finiva prima che potessi dire AHI !!!!!

3) In diverse situazioni è inefficace come il contatto diretto bipolare o l'elettrocuzione del corpo immerso.

Verissimo per quel che riguarda il principio di Archimede (corpo immerso :lol: ) per quel che invece riguarda i 2 conduttori toccati in contemporanea, non ci metterei la mano sul fuoco, in quanto se si è con le scarpe isolanti, allora senz'altro; ma se accade da completamente sdraiati a terra, una parte di corrente non fluisce anche verso quest'ultima ?

Certo che la maggiore la becco io in quanto inserito tra i 2 fili come se fossi un carico, ma.....sono comunque un carico che disperde a terra....no ?

ma mi sembra di aver capito che tutti gli interventi di questa discussione sostengono che:

l'interruttore differenziale, in caso di contatto diretto, é da considerarsi solamente come protezione addizionale

O no?

Assolutamente sì (almeno per quel che mi riguarda) :smile:

Saluti

Mirko

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34 messaggi per una disquisizione puramente semantica. :smile:

Se non altro son serviti a rinfrescare i fondamentali sui differenziali.

PS

Forse intendi questa?

Dalle mie parti questo attrezzo, nelle sue varie versioni, si dice "l'americana". :smile:

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E' un salvavita? In effetti in alcuni casi è un salvavita, come, appunto, l'airbag.

Dalle mie parti <cagnola>, comunque, la definizione "Salvavita" era una denominazione comemrciale, rimasta viva nel bagaglio culturale della colettività, ovvero relazionata alla definizione tecnica di interuttore differenziale.

PS: "Salvavita" è una definizione commerciale, in un tempo in cui, in ambito civile, era in vigore l'anarchia in tal senso ..ovvero la sicurezza.

Che è un termine abusato e forviante della condizione reale è vero.

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34 messaggi per una disquisizione puramente semantica. :smile:

e ma daiiii... è vero <_<

c'è ancora chi sentendo sopraggiungere delle sirene esclama... arrivano le giulie della polizia... e so più di 40 anni che non hanno più la giulia, spero almeno che non sel'aspettano arrivare con la livrea amaranto :P

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Ho aperto questo topic proprio per mettere in luce il significato che molti elettricisti attribuiscono all'interruttore differenziale definendolo salvavita.

Sono gli elettricisti che hanno poca preparazione teorica, che non frequentano un forum tecnico, che non leggono le norme di prodotto o le dispense tecniche delle aziende. Provate a chiedere a costoro i valori di non intervento e intervento dei modulari, cos'è un interruttore limitatore ecc... Oppure, ancora, se il MGT protegge i cavi o le apparecchiature.

Non basta essere bravi a collegare prese e interruttori, al giorno d'oggi é necessaria anche una buona base teorica.

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Provate a chiedere a costoro i valori di non intervento e intervento dei modulari,

Se è per questo c'è ancora chi dice che c'è: "la corrente a 220V" o "una tensione di di 16 A"; la seconda frase è meno frequente ma l'ho sentita non più tardi di 6 mesi fa da 2 elettrcisti che stavano in tervenendo si di un impinato.

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Maurizio Colombi

esistono dispositivi specifici per prendere comodamente la scossa senza mettere le dita nella presa

Fantastico!!!!! Con meno di tredici dollari.........ci fai un figurone!!!!! :roflmao:

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Bellissimo la corrente a 220 V e la tensione a 16 A. O, ancora dire 3 Kili per esprimere una potenza elettrica di 3 kW.

Molti dicono anche "tira 3 kili".

Non pretendo che un'istallatore parli come un libro stampato, ma un minimo di cultura sarebbe auspicabile.

Un giorno ho chiesto a un'installatore se installa gli SPD. Mi ha risposto che non servono se arriva un fulmine secco. No comment.

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Ahh....Meglio che non arrivi il fuilmine secco! certo.., molti installatori non hanno il know how per installare gli Spd, c'e' ancora un po di lacuna tecnica.

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Hanno lacune tecniche perché non conoscono le norme di prodotto e non vogliono nemmeno leggerle.

Non pretenderei mai che un installatore si mettesse a leggere una norma di prodotto...sarebbe veramente inutile...e incomprensibile!

Sapere come si testa un prodotto non serve ad un installatore, serve al produttore....basterebbe si leggessero qualche guida fatta da produttori specializzati...

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Bisogna fare formazione, ovvero, pertecipare ai corsi di formazione ..ed aggiornamento...

Mi sono reso conto di una questione, che 20 anni fà era diverso è la materia di un installatore calssico del residenziale, era ristretta in termini di tipologie di articoli e complessità impiantistica.

Oggi, la varietà degli articoli del settore è vastissima, e tra Spd, domotica, allarmi, rete dati, Dico, progetti, DM37/08 ---etc etc, senza corsi di formazione diventa difficile andare avanti.

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..basterebbe si leggessero qualche guida fatta da produttori specializzati...

Questo dovrebbe essere il minimo sindicale.

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Il problema, secondo me, risiede nel fatto che molti installatori, soprattutto quelli della vecchia generazione, sono ancora troppo vincolati alla vecchia impiantistica. E non vogliono in alcuna maniera aggiornare le loro conoscenze.

Per fare un esempio, un elettticista delle mie parti, tutte le volte che deve programmare la centrale di un cancello elettrico, chiama me. Sono centrali dotate di display per la programmazione dei parametri di funzionamento dell'automazione. Nulla di difficile, eppure lui é rimasto legato ancora alle automazioni dotate di finecorsa e dip switch.

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Il problema, secondo me, risiede nel fatto che molti installatori, soprattutto quelli della vecchia generazione, sono ancora troppo vincolati alla vecchia impiantistica. E non vogliono in alcuna maniera aggiornare le loro conoscenze.

Con l'avvento della domotica, di materiale sempre più programmabile, di protezioni elettriche sempre più di nicchia.....se uno non si adegua perde le proprie quote di mercato...

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