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Parzializzazione Aspirazione Su Caldaia Elm Leblanc


magoo75

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Saluti a tutti,

nell'impianto di casa ho una calderina murale a metano Elm Leblanc Egalis EGVM da 23kW del 1999 a tiraggio forzato.

La calderina va ancora abbastanza bene, nonostante abbia patito negli anni un pò di problemi a causa dell'acqua molto dura della mia zona.

In origine l'avevano montata in cucina e scaricava/aspirava in una vecchia canna fumaria, mentre quando acquistai la casa 9 anni fa la feci spostare all'esterno dentro un apposito casotto.

In occasione dell'analisi dei fumi, circa 7-8 anni fa, il tecnico (dell'assistenza elm Leblanc) ancor prima di eseguire l'analisi parzializzò con del nastro isolante il tubo di aspirazione da 80mm di diametro, riducendone la sezione esattamente a metà.

Sapete dirmi per quale ragione si fa (o si faceva) questa cosa?

Quali vantaggi può portare?

Qualche anno dopo spippolando sulla calderina ho rimosso il nastro.

Nelle successive analisi dei fumi il tecnico non ha ripetuto la prassi e io mi sono sempre dimenticato di rammentargli di aver rimosso il nastro.

Adesso mi è venuto il dubbio di aver fatto male a togliere il nastro.

Grazie a chi mi chiarirà questo dilemma! :smile:

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Si fà per equilibrare il flusso dei gas (aria che entra e contemporaneamente i prodotti del metano combusto in uscita).

Quindi tale regolazione, che di norma NON viene eseguita con un nasto isolante come tappo, và eseguita tenendo conto della lunghezza dei tubi di scarico e della loro conformazione...più sono lunghi e meno si deve strozzare, e viceversa.

Questo perchè il ventilatore ha una potenza fissa che di norma può spingere fino ad un massimo di 20/25 metri (dipende dai modelli ovviamente), ma se gli si abbina una tubazione corta, ecco che quel ventilatore risulta troppo potente, e quindi bisogna strozzare la tubazione per ridurre il flusso.

Lo scopo è semplicemente quello di non far scorrere troppo veloci i gas perchè più velocità = meno rendimento, meno rendimento = piu consumi.

Modificato: da Valejola
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Grazie, sei stato chiarissimo!

In effetti adesso che la calderina è all'esterno ha le tubazioni di scarico/aspirazione molto corte: l'aspirazione è composta da una curva 90° e un tronchetto di 20 cm DN80 mentre lo scarico è sempre una curva 90° più circa 80 cm di tubo più terminale per scarico orizzontale sempre DN80.

In pratica la prassi serve per portare l'estrattore dei fumi (centrifugo) a lavorare al punto di funzionamento corretto, parzializzando la sezione dell'aspirazione.

Quale dovrebbe essere il metodo corretto per eseguire questa regolazione?

E come si può fare per capire di quanto parzializzare esattamente la sezione (in maniera empirica o con qualche calcolo a tavolino... considerando che non ho strumenti)?

O meglio, potrei prendere in prestito un anemometro a ventola per misurare la portata...

Grazie ancora!!!

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Di norma su strozza l'uscita di scarico, e lo si fa con diaframmi specifici da inserire o con meccanismi già presenti in caldaia e regolabili a farfalla.

Il metodo più veloce e concreto per verificare la corretta regolazione è quello di eseguire un'analisi di combustione e verificare il rendimento...alla fine è lo scopo finale di tutta sta faccenda.

Ma per essere precisi andrebbe calcolata, e comparata con una tabella, la differenza di pressione tra aspirazione e scarico usando gli appositi ugelli.

Ma è una cosa che sinceramente non fa nessuno perché appunto ciò che conta è il rendimento finale.

Bisogna comunque dire che a volte, ma è raro, trovare un'aspirazione cortissima e uno scarico lungo può creare piccoli scompensi se si strozza ulteriormente lo scarico cercando il giusto rendimento, quindi in quei pochi casi va strozzata l'aspirazione, sempre con appositi diaframmi, per equilibrare il tutto.

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ad occhio se non ricordo male dovresti provare a crearti un diaframma con diametro di passaggio di circa 48 mm. in teoria vorrebbe di metallo e posizionato nell uscita della ventola ma per non impazzire creane uno di cartone interno al tubo aria.

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Le nostre col 48 strozzato poco e nulla...tendenzialmente si usava il 44 con tubi corti, 46 medie distanze e 47/48 per perfezionare lunghe distanze e avere quel qualcosa in più.

Ma queste ultime influiscono poco quindi è solo per fare i precisi.

Su tuo modello di caldaia però non saprei se il discorso fosse lo stesso, anche perché dipende sempre dalla potenza del ventilatore.

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in tanti parzializzano con del nastro la presa d'aria, soprattutto sulle vecchie caldaie.

male non ha fatto a dimezzare la presa...fai conto che sulla baxi diventa quasi un terzo se non meno quando la tubazione è corta.

solo che se la ventola ha perso la sua forza anche dovuta a sporcizia e il pressostato fumi ha la membrana un po indurita rischi che ti va in blocco.

secondo me se la lasci cosi non fai danno

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Grazie a tutti per le risposte.

Finalmente adesso tutto mi è più chiaro. :thumb_yello:

@Valejola quando dici

>"Le nostre col 48 strozzato poco e nulla...tendenzialmente si usava il 44 con tubi corti, 46 medie distanze e 47/48 per perfezionare lunghe distanze e avere quel qualcosa in più."

ti riferisci sempre a un tubo di aspirazione da 80 mm?

@The Cat

Allora, mi sono studiato un pò il manuale della calderina (non mi ricordavo di avercelo, ma l'ho ritrovato :-)) e la ELM Leblanc propone due tipi di installazione: una con il monotubo coassiale da 100 asp+scarico, l'altra con il doppio tubo da 80. Quando si usa la seconda e i tubi sono corti, suggerisce di non parzializzare mai lo scarico ma di mettere un apposito diaframma (fornito in dotazione alla calderina) sulla bocca di aspirazione dell'estrattore centrifugo sistemato in corrispondenza del plenum di aspirazione interno. Purtroppo la dotazione della calderina non c'è più per cui proverò a seguiire i vostri consigli cercando l'ottimo con la parzializzazione del tubo di aspirazione.

@bl4st3r

Grazie mille anche a te che mi confermi quanto sostenuto dagli altri professionsisti.

L'estrattore è seminuovo, l'ho cambiato un paio d'anni fa tra l'altro senza un valido motivo... :( c'era un falso contatto su un faston dell'alimentazione!!! Però erano diversi anni che trovavo ossido sul sensore fumi (il venturi interno alla chiocciola) che mi mandava in blocco la caldaia. Credevo soffrisse problemi di condensa essendo posizionata all'esterno. Ormai l'avevo pulito diverse volte e sospettavo fosse compromesso così l'ho cambiato ma il problema era l'altro!!!

Comunque adesso è nuovo

Anzi sono andato a studiarmi questo estrattore per capire quale fosse il suo punto di funzionamento ottimale.

E' un FIME GR 375 da 35W. Sul sito del produttore non è specificata la portata/pressione statica di questo specifico modello, ma comparandolo con altri equivalenti, dovrebbe aggirarsi sui 65-85 m3/h.

Il manuale della caldaia versione GLM (cioè quella a GPL) dice che l'aria comburente è 65 m3/h... Non capisco come mai non cita l'aria comb. per la GVM cioè la versione a metano, ma presumo possa essere la stessa, montando lo stesso estrattore.

Quindi appena posso misuro la portata in aspirazione con il tubo aperto e cosi vedo se è maggiore di questi 65 m3/h.

Poi parzializzo fino ad ottenere quella portata. Che ne dite? Può funzionare? :smile:

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Intendevo sullo scarico.

Come dice Blaster lascia perdere, non andare a spulciare le specifiche tecniche, non servono.

Serve solo uno che ti fà la prova fumi e ti assicuri che renda.

Se poi rende meno del previsto pazienza, avrai spedo 15 euro in più all'anno di gas.

Modificato: da Valejola
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Ormai ero partito per la tangente :smile: quindi mi sono voluto togliere il dubbio.

Stasera con la caldaia accesa (funzione riscaldamento) ho rilevato la velocità dell'aria mediante anemometro a ventola sul tubo di aspirazione della caldaia.

Ho rilevato una velocità media di 3,5 m/s quindi la portata risulta 63,3 m3/h.

Beh! Sembrerebbe quasi perfetta!

Però...

Sono andato a spulciare il libretto impianto e ho recuperato 3 strisciate:

Analisi del 11/2003 (installazione interna): CO nei fumi 4ppm - rendimento 91,8%

Analisi del 05/2009 (installazione esterna) tubo asp. semitappato: CO nei fumi 0ppm - rendimento 96,2%

Analisi del 03/2013 (installazione esterna) tubo asp. tutto aperto: CO nei fumi 22ppm - rendimento 91,5%

Da qui sembrerebbe che con la parzializzazione il rendimento era migliorato!

Prima della prossima analisi fumi proverò a riparzializzare. così dovrei rendermi conto se dà un effettivo miglioramento.

Grazie a tutti per i consigli e i chiarimenti.

Modificato: da magoo75
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Pinao piano...parzializzare può anche andar bene, ma occhio che se esageri poi ti và in blocco.

Riguardo le prove fumi possono dire tutto e niente...cioè se fai la prova fumi ad una caldaia i valori variano continuamente, secondo per secondo. E in base alle condizioni di funzionamento (temperatura di uscita, potenza fiamma ecc) ti ritrovi con valori diversi.

Quindi la cosa migliore è valutare nello stesso istante che si esegue la prova, sia a fiamma massima che a fiamma minima, magari con scambiatore primario a temperatura raggiunta.

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