luigi69 Posted June 2, 2016 Report Share Posted June 2, 2016 Premetto che non ero sicuro di inserire questa discussione come impiantistica elettrica o normative, che però appartiene al forum automazione , provo in questa sezione . Non ho ottenuto risultati cercando allacciamento feste di piazza o normative del genere . Contatore trifase con neutro che normalmente fornisce una scuola : ho necessità di allacciarmi per una festa di piazza ( impianto audio e luci ) Normative in merito ? un collega che anni fa noleggiava impianti luce , insisteva che alcuni comuni gli avevano richiesto la di.co .mmm ma il Decreto ministeriale parla chiaramente : impianti posti al servizio di edifici..e questo non lo è..... Grazie per eventuali suggerimenti Link to comment Share on other sites More sharing options...
time Posted June 2, 2016 Report Share Posted June 2, 2016 Per organizzare una manifestazione temporanea devi ottenere la licenza (di pubblico spettacolo) presentando la Documentazione prevista presso l'ufficio competente del Comune dove si svolgerà l'evento. Fra la documentazione richiesta, normalmente vi è il progetto dell'impianto elettrico a cui seguirà la Dichiarazione di Conformità che attesti l'esecuzione a regola d'arte dell'impianto temporaneo realizzato a prescindere che per il Decreto 37/2008 non lo richieda per gli impianti completamente all'aperto. Link to comment Share on other sites More sharing options...
luigi69 Posted June 3, 2016 Author Report Share Posted June 3, 2016 Grazie time per la risposta solo una cosa....domanda.. per la manifestazione nessun problema , ovvero , sono cose che come "pro loco" facciamo spesso e inizi con la richiesta al Sindaco per chiudere temporaneamente una via o una piazza , questura, carabinieri , scia e dia, denuncia all'asl e bollettino di C/C se fai da mangiare, dove lo fai ( abbiamo una cucina "approvata" e alleghiamo il loro verbale positivo di due anni fa ), ecc...spua , ecc... MA come mi scrivevi tu , fra la documentazione richiesta...non ci è mai stata richiesta negli anni scorsi , ma siccome le cose cambiano , volevo premunirmi.... Ma perché un progetto ? faccio una dichiarazione sulla conformità alle CEI dell'impianto realizzato ma NON una DI CO Hai un riferimento normativo ? qualche DPR ? GRazie Link to comment Share on other sites More sharing options...
Maurizio Colombi Posted June 3, 2016 Report Share Posted June 3, 2016 Allora, di fianco al contatore, metti una protezione magnetotermico-differenziale (in apposito contenitore) diciamo da 16A (dipende dalla fornitura). Sotto all'interruttore ci metti una presa pentapolare da 16A ... e dopo se la smazzano quelli del service. Nella peggiore delle ipotesi "dichiari conforme" solo l'interruttore e la presa! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Elettroplc Posted June 3, 2016 Report Share Posted June 3, 2016 Di fatto ..gli impianti al di fuori dei corpi edilizi e non associbili ad essi e l'alimentazione è diversa da quella prelevabile da un'altro impianto già esisitente, non è applicabile il DM37/08. In pratica, basterebbe una DICO ed un elaborato somamario dell'impianto, corredato dalle conformità delle apparecchiature installate. Chi rilascia la DICO? Se il responsabile tecnico dell'opera del pubblico spettacolo è abilitato la certificazione la può redigere costui, altrimenti da un professionista abilitato. Ogni Comune, spesso redige interpretazioni diverse, dettate dalla Commissione inerente i pubblici spettacoli. In pratica, allacciarsi ad una presa FM esterna di un impainto già predisposto, con un impainto temporaneo come questo dettato, non rientra nel DM37/08, fatto salvo intepretazioni diverse ed arbitrarie. E' consigliabile non perdersi in controversi alterchi inerenti il progetto, che si può sminuire in un semplice elaborato come uno schema funzionale. Così come è inutile adottare inutili e pericolosi sistemi di messa a terra, quando con un trafo di isolamento si risolve tutto. La terra o il conduttore PE, in questo caso sarà associato all'impianto della squola, per questo motivo un TR di isolamento è consigliabile, così come è sempre consigliabile rilevare nell'elaborato che le apparecchiature installate sono a II isolamento ed alimentate in a bassisima tensione, e non necessitano di impianto di terra; "Ci sono stati casi in cui qualcuno rpetendeva la messa a terra anche dei micorfoni" Link to comment Share on other sites More sharing options...
ppfanta Posted June 3, 2016 Report Share Posted June 3, 2016 Ormai sono passati i bei tempi quando con il service collegavo un bel 4x16mmq sotto al magnetotermico e la terra al picchetto e via a fare audio e luci Link to comment Share on other sites More sharing options...
elettrofonico Posted June 3, 2016 Report Share Posted June 3, 2016 Salve a tutti. Ho un attività di service audio video luci. Come allaccio la maggior parte delle volte si utilizza una 63A pentapolare, ma anche una 32 o a volte una 125. Parlo non solo per me ma abbastanza in generale. Tutti i quadri di distribuzione gli ho realizzati io e fatti certificare. La maggior parte delle volte non arriva nessun controllo e non viene richiesta alcuna certificazione, infatti mi sono fatto anche uno spezzone di cavo spellato da una parte e con una presa 63A pentapolare dall altra che uso normalmente per allacciare la prolunga che va al primo quadro direttamente sotto contatore.. Quando invece arrivano i controlli o servono certificazioni, vengono richiesti al service (a livello elettrico) solo schemi e certificazioni dei quadri, e dell allacciamento. Per l'allacciamento, se si sa prima che arrivano i controlli si fa predisporre dall elettricista una presa opportunamente protetta, con relativa certificazione. Allo stesso tempo però nasce un problema, e cioè che su quella presa viene installato un differenziale da 0,03 o al massimo da 0,3A che molte volte è causa di problemi, perché vanifica la selettività dei numerosi differenziali a valle nei quadri del service. (quando è possibile e non si è soggetti a controlli faccio sempre predisporre una presa 5 poli 63A pulita cioè con a monte un magnetotermico da 80A, giusto per dare un minimo di protezione, e senza alcun differenziale, per massimizzare la selettività data dai miei quadri.. Link to comment Share on other sites More sharing options...
luigi69 Posted June 3, 2016 Author Report Share Posted June 3, 2016 Grazie delle risposte Per Maurizio : quelli del service sarei io...ma il discorso , dichiaro conforme in riferimento a quale norma ? Per Elettroplc : esatto : esiste già una pentapolare sul posto.. io mi attaccherei a valle di questa... Come la penso io , il DM 37 non è applicabile , e non riesco a capire con che criterio il singolo comune possa interpretare.... la norma dovrebbe essere chiara , anche perché non parliamo di Roma, 2 o 3 milioni di abitanti , e gli uffici comunali avranno sicuramente uffici appositi... qui parliano di poche centinaia di "cristiani" , il comune di fatto , a parte l'ufficio tecnico , si appoggia allo sportello unico di una unione di comuni Per ppfanta : vero , vero , bei tempi Per elettrofonico : hai ragione, tutti sono terrorizzati e potessero montano uno 0,01 , stile vasca idromassaggio . In altre occasioni , io monto a valle uno o,3 selettivo , in maniera che la partenza risulta protetta, e poi singolarmente un quadretto da cantiere con differenziale da 0,03 e un paio di prese risolve localmente uno "stand" o un banco . Solo una domanda Filippo..ma i quadri , in che senso li hai fatti certificare ? Cioè , una distribuzione ( volgarmente magnetotermico differenziale e due o tre partenze... ) la marchi tu come installatore CE , come costruttore, e fai riferimento al tipo di quadro, giusto ? Grazie Link to comment Share on other sites More sharing options...
time Posted June 3, 2016 Report Share Posted June 3, 2016 x Luigi69: logica vorrebbe che un impianto e/o un apparecchiatura la si realizzi rispettando la normativa applicabile in funzione del luogo d'installazione ed uso normalmente previsto, in caso contrario con quale criterio si realizza un impianto e di conseguenza alla fine si afferma che ciò che si è realizzato è a regola d'arte? Tu realizzi l'impianto senza conoscere a quale criteri deve rispondere? Comunque sia, quanto meno devi citare la norma impianti (CEI 64-8) la norma CEI 81-10 (si presume che hai fatto le Verifiche richieste) mentre per le apparecchiature come ad esempio un quadro elettrico citerai la norma a cui quel quadro elettrico fa riferimento. La Commissione di Vigilanza ha la facoltà legislativa di far riferimento a qualsivoglia documento compreso il DM 37/08. Secondo te, in una manifestazioni perchè completamente all'aperto nonostante si hanno allacciamento per centinaia di kW, si coinvolgono migliaia di persone, alla commissione basta la DICO di un Service che a lavoro ultimato chiede quali norme citare? Link to comment Share on other sites More sharing options...
luigi69 Posted June 4, 2016 Author Report Share Posted June 4, 2016 Quello che vorrei capire time, è proprio questo che tu dici.... I criteri con cui realizzo un impianto, certo che li conosco , ovvero , li determino in base alle esigenze locali . Ma continuo ad essere sconvolto sul fatto DI.CO. non è un impianto eseguito su un edificio ! Quindi , il dichiarare conforme..lo dichiaro come dichiaro e marchio CE un quadro elettrico ? ovvero carta intestata, citazione delle norme, prove eseguite sul posto ? La mia paura, come scritto prima , è che in un paese piccolo , dove queste cose sono indirettamente affidate agli sportelli unici , esca di volta in volta il consulente o l'ingegnere incaricato dal comune , e che possa chiedere a suo "piacimento"..... io volevo seguire un percorso normativo.... Mi è gia successo anni fa ad una manifestazione diciamo importante per la provincia dove sono , palatenda , decine di stand , alimentati da un vecchio blindo luce pogliano , non protetto minimamente, ed in corrispondenza due prese CEE da 16 A protette da un magnetotermico da 20...... e l'installatore che "vendeva" dichiarazioni di conformità mezzora prima dell'apertura . Arrivato allo stand che avevo allestito come illuminazione , me lo sono "mangiato" , è andato via a spallucce basse, ma alla fine non ho risolto nulla, ovvero...lui stava facendo , anzi , "vendendo" delle presunte "certificazioni"........... Torno a dire, e vi ringrazio se sarete cosi gentili da rispondermi..... per assurdo , avete un esempio pratico che vi è capitato ? leggevo ieri la risposta di elettrofonico , se cortesemente rilegge...hai visto la mia domanda ? Grazie e buon sabato a Voi Link to comment Share on other sites More sharing options...
Maurizio Colombi Posted June 4, 2016 Report Share Posted June 4, 2016 Allora: partiamo dal presupposto che un service audio luci non realizza il servizio completo di illuminazione per tutta la festa; passiamo per il presupposto che ad una presa elettrica ci si può attaccare tutto quanto possibile; prendiamo in considerazione che un service audio luci utilizza solo ed esclusivamente: prolunghe, cavi, quadretti di distribuzione, amplificatori, mixer, centrali dmx ... e che questi prodotti dovrebbero essere certificati conformi dal produttore, cosa diamine dovrebbe dichiarare conforme il service? Io installatore dichiaro conforme alla regola dell'arte il punto di consegna dell'alimentazione elettrica (ex. la presa della cucina) il costruttore dell'apparecchio elettrico (ex. frullatore) dichiara conforme il suo prodotto. Il cliente finale (utilizzatore del mio impianto e del frullatore) andrà ad accoppiare il frullatore (conforme) con la mia presa (conforme) creando una specie di "estensione" dell'impianto ... A questo punto, facciamo una dichiarazione di conformità ogni volta che il cliente finale attacca il frullatore alla mia presa? Io direi di no, ma siamo in Ita(g)lia dove la carta si utilizza come l'aria, e per evitare di "litigare" con il "saputello" di turno che non sa nemmeno come si accende la luce nel suo corridoio, ma è "responsabile" della sicurezza della festa ... si scrivono due righe, si fanno un paio di timbri (più grossi sono meglio è), si fanno tre o quattro firme (per esteso e leggibili ... in stampato è meglio) si scrive la Partita IVA e soprattutto si allega FOTOCOPIA del codice fiscale ... e si sistema tutto! Questo non è un monologo di Bertolino, ma la considerazione di chi non ha voglia di mettersi a spiegare (al primo che passa) che i ponteggi possono anche non essere messi a terra, che la sala d'aspetto del dentista ... non rientra nell'ambito della zona paziente e che il codice fiscale "detto a voce" ha la stessa valenza del codice fiscale copiato dalla busta paga o dalla tessera sanitaria, a cui in entrambi i casi, è stato dettato a voce! O NO! Link to comment Share on other sites More sharing options...
dnmeza Posted June 4, 2016 Report Share Posted June 4, 2016 Fino a pochi anni fa, allestivo anch'io la Pesca di beneficenza, lo stand dove si mangia, sia il box pesca che lo stand sono forniti di impianto illuminazione e quadretto certificati, Come dice Maurizio, bastava collegarsi ad una fonte certificata, ed allacciare a norma il quadretto fornito, il comune passava per ogni stand, controllava la richiesta al comune e con apposita strumentazione verificava i tempi di scatto e i valori delle protezioni differenziali, i collegamenti di terra, e i collegamenti posati se erano protetti o fatti a regola, rilasciando l'OK. Link to comment Share on other sites More sharing options...
time Posted June 4, 2016 Report Share Posted June 4, 2016 Dalle mie parti, dove le manifestazioni e/o gli eventi pubblici non mancano, i Service pur di garantirsi il lavoro offrono il pacchetto completo, non si limitano alla sola fornitura dei vari quadri di dsitribuzione, Dimmer, ecc. (che si passano a seconda delle esigenze), ma provvedono ad interfacciarsi con i Distributori di Energia Elettrica, a noleggiare Gruppi elettrogeni, realizzare la distribuzione principale ai vari stand e/o aree. Link to comment Share on other sites More sharing options...
luigi69 Posted June 4, 2016 Author Report Share Posted June 4, 2016 Ringrazio tutti per gli interventi Io voglio solo fare chiarezza, e appunto cercavo la norma di riferimento . dnmeza, permettimi una precisazione cosa vuole dire quadretto certificato ? ripeto , voglio solo fare chiarezza . Cosi come un differenziale non lo chiamiamo salvavita , un quadro da cantiere piuttosto che di distribuzione non sarà certificato , ma dichiarato conforme dal suo costruttore in riferimento ad una precisa norma. Quello che volevo discutere con voi era : quale norma ? Grazie Link to comment Share on other sites More sharing options...
time Posted June 4, 2016 Report Share Posted June 4, 2016 I quadri come tutti gli altri componenti dell'impianto elettrico, devono rispondere alle relative norme di prodotto. Nel caso di un Service, considerando che l'impianto elettrico di una manifestazione all'aperto presenta problemi simili a quelli di un cantiere edile, sia per le condizioni ambientali, sia perchè l'impianto può subire evoluzioni durante la manifestazione e sia perché i quadri ed il materiale verranno utilizzato in più manifestazioni, non sbagli se utilizzi quadri ASC conformi alla norma EN 60439-4 (CEI 17-13/4) se realizzati prima del 20/12/2015 altrimenti conformi alla norma EN 61439-4 (CEI 17-117). Link to comment Share on other sites More sharing options...
elettrofonico Posted June 5, 2016 Report Share Posted June 5, 2016 È il mio mestiere.. Quadri elettrici, dimmer, centraline argani e motori e quant'altro il più delle volte non sono comprati e quindi certificati dal produttore, ma sono assemblati secondo le specifiche esigenze del service.. Tutti i quadri sono realizzati in armadi rack portatili, in multistrato rinforzato o in abs, esempio stupido, se un service utilizza spesso una configurazione di allestimento si assemblerà l'opportuno quadro a rack con annessi dimmer.. Da qui nascono le certificazioni, perché la maggior parte delle volte non si utilizza un prodotto finito e collaudato dalla casa.. La certificazione deve (dovrebbe) esser fatta da un tecnico abilitato che esegua tutti i calcoli di dimensionamento, dissipazione termica etc..in realtà la maggior parte delle volte chi effettua i controlli non sa che si tratta di prodotti assemblati, e ci si limita quindi a certificare il quadro elettrico generale e tutti sono contenti.. L'allaccio torno a ripetere che dipende dalla situazione, capita in luoghi soggetti a severi controlli che si faccia predisporre da un tecnico abilitato una presa con tanto di documenti che ne certificano la corretta installazione, la resistenza di terra etc, ma capita anche in luoghi più "tranquilli" di collegarsi sotto contatore e piantare una palina di terra.. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Maurizio Colombi Posted June 5, 2016 Report Share Posted June 5, 2016 L'opinione di elettrofonico è legge! La vita del service è meravigliosa, occorrono spirito di iniziativa e capacità di risoluzione dei problemi in tempi rapidissimi. Stiamo parlando, però, di service ... con i fiocchi, abituati a servizi con gruppi musicali esigenti. Link to comment Share on other sites More sharing options...
elettrofonico Posted June 5, 2016 Report Share Posted June 5, 2016 Maurizio.. La mia opinione non è legge..la mia opinione è solo la mia opinione.. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Maurizio Colombi Posted June 5, 2016 Report Share Posted June 5, 2016 Quote La mia opinione non è legge.. Sono del parere che nulla si impara a scuola, ma tutto si impara dalla pratica. Non è vero che uno sa tutto, una persona riesce e riconoscere ed identificare, le situazioni che ha già incontrato sul suo cammino. Se tu per mestiere fai service audio e luci, sei sicuramente più informato di uno che fa altri lavori. Anni fa, (fine anni '80) avevamo una emittente radiofonica e, per rientrare con le spese, abbiamo deciso di abbinare a quella attività anche un service audio-luci. Erano altri tempi, c'erano altre esigenze, ma è stata una gran bella esperienza! Peccato che, poco dopo, sia arrivata "la Mammì" che ha segato le gambe alla radiofonia privata! Link to comment Share on other sites More sharing options...
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