Andrea De Biagi Inserito: 31 marzo 2017 Segnala Inserito: 31 marzo 2017 Recentemente ho sostituito la vecchia caldaia con una nuova a condensazione. Ho sentito diversi idraulici e tutti avrebbero effettuato il lavaggio dell’impianto con una pompa esterna, più potente rispetto a quella della caldaia. L’idraulico che ha eseguito il lavoro, qualche giorno prima, ha inserito un liquido nell’impianto, facendo girare l’acqua con la pompa della caldaia (dicendomi che va bene anche così). Il giorno del lavoro, dopo aver staccato la derelitta caldaia, ha aperto il rubinetto di sfogo dell’impianto, svuotandolo. L’acqua è uscita per gravità, senza l’ausilio della forza di una pompa, per cui ho notato che una parte di essa è rimasta all’interno delle tubazioni (e con lei anche le incrostazioni). Vorrei sapere se la caldaia in futuro potrebbe avere dei problemi e, soprattutto se c’è una normativa che regolamenta queste procedure, affinché il lavoro venga eseguito a regola d’arte. Cordiali saluti, Andrea.
joule 70 Inserita: 31 marzo 2017 Segnala Inserita: 31 marzo 2017 Certo! Se non viene fatto il lavaggio con prodotto apposito tipo Sentinel e fatto circolare un paio d'ore, con pompa specifica ad inversione di flusso(appunto a regola d'arte, io lo faccio circolare a 1.8-2 bar nel circuito) perdi la garanzia di 2 anni del costruttore, se si dovesse verificare un problema legato alla mancata pulizia.
Simone Baldini Inserita: 1 aprile 2017 Segnala Inserita: 1 aprile 2017 Ci sono diversi prodotti. Quello che ha usato il tuo idraulico prevede l'inserimento del prodotto ad impianto funzionante e fatto circolare per qualche giorno anche una decina. Praticamnte il prodotto agisce lentamente smuovendo i fanchi nelle tubazioni e caloriferi. Quando però svuoti l'impianto si dovrebbe fare un lavaggio con acqua corrente cercando di sciaquare tutti i caloriferi, quindi agendo sulle valvole una ad una in modo d'essere sicuri d'aver rimosso i fanghi in giro per l'impianto. Ovviamente non è sempre semplice soprattutto in condomini, quello che sicuramente è fondamentale è l'inserimento del prodotto protettivo e di mantenimento sucessivo, quello inibisce la corrosione ed evita la formazione di fanghi. Sistemi da collegare con pompe esterne sono molto piu' agressivi perchè devono agire nel giro di qualche ora, io li evito perchè su impianti vecchi è sempre un bel rischio, ho notato che i prodotti da inserire ad impianto funzionante danno dei risultati buoni e soprattutto non creano danno all'impianto. Con questi prodotti ho risolto diversi problemi dove avevo scarsa circolazione d'acqua e quindi poca resa anche su impianti di condizionamento. L'estate scorsa inserito prima dello spegnimento dell'impianto su una villa con 24 caloriferi in ghisa degli anni '60 dove ormai c'erano zone che i caloriferi scaldavano la metà (e non era un problema d'aria), questo inverno l'impianto ha funzionato perfettamente. Allo smontaggio della caldaia in ghisa che stava al piano interrato abbiamo visto che era piena di fanghi che evidentemente il prodotto è riuscito a smuovere e a far depositare in basso.
Andrea De Biagi Inserita: 4 aprile 2017 Autore Segnala Inserita: 4 aprile 2017 Nei vecchi impianti quando l'acqua raggiunge alte temperature anche la pressione sale (fino a 1,6 - 1,7 bar), per cui una pompa esterna a 2 bar non credo che possa creare danni (è circa il doppio della pressione atmosferica, quindi ancora bassa). Il risciacquo non è stato effettuato e il socio dell'idraulico, prima di andar via, mi ha consigliato di lavare uno ad uno i radiatori con il tubo dell'acqua. Così ho fatto, svitando le valvole e i detentori ed ho notato che erano pieni di acqua e fango (ma in questo modo le tubazioni non sono state lavate). Inoltre il rubinetto di sfogo non è detto che si trovi nel punto più basso dell'impianto e non è da escludere che ci possano essere alcuni tratti più bassi, i quali, insieme alle curve, ad eventuali tratti piani o a pendenza negativa impediscono la totale fuoriuscita dell'acqua). Avrei un'altra problematica da porre alla vostra attenzione, relativa alla canna fumaria, per cui prossimamente aprirò un'altra discussione. Grazie dei vostri interventi. Andrea
THE CAT Inserita: 5 aprile 2017 Segnala Inserita: 5 aprile 2017 almeno un fitro sul ritorno è stato installato spero.
Andrea De Biagi Inserita: 10 aprile 2017 Autore Segnala Inserita: 10 aprile 2017 Si, è stato installato un filtro della RBM, dove c'è scritto magnetic system; ma la ditta della caldaia mi ha comunicato che aiuta, anche se loro non lo prescrivono (credo che non sia obbligatorio), mentre il lavaggio si, perchè è diventato obbligatorio. Così mi hanno risposto: Egr. Sig. De Biasi, l'installazione di un defangatore è utile perchè separa le impurità contenute nel circuito dell’impianto di riscaldamento fin dal primo funzionamento. Ricordiamo però che il lavaggio dell'impianto di riscaldamento con il conseguente trattamento delle acque sono diventati obbligatori per legge in determinate situazioni. È necessario effettuarli, per esempio, quando si effettua il passaggio da una caldaia a gas tradizionale a un modello a condensazione così come indicato nei Dl 195/2005 e Dl 311/2006 diventati attuativi in seguito al Dpr 59/2009. Comunque effettuare un risciacquo senza l'ausilio di una pompa non credo che nel mio caso sarebbe stato sufficiente, poiché la forza della semplice acqua corrente non sarebbe stata in grado di spingere l'acqua dall'appartamento, che si trova al secondo piano, fino ai 3 radiatori situati al piano di sopra (in una piccola mansarda)! Andrea
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