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pericolosità 220 V domestica


scaragiusep

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Roberto Garoscio
26 minuti fa, scaragiusep scrisse:

Ma lavorando con guanti e abbigliamento appositamente progettati per avere il massimo isolamento possibile, è possibile toccare i conduttori in tensione senza conseguenze oppure una scossa, anche leggera, la si prende sempre?

Con la 230/400, utilizzando i guanti isolanti e le scarpe in gomma non si rischia quasi nulla, dico quasi perché la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo.

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Microchip1967

Ai tempi per collegare le prese interbloccate in calata dai canali si usavano dei morsetti che permettevano di prelevare la corrente dalle corde in transito senza interromperle (i morsetti Kappa della Bticino...)

ci si organizzava, scala, si saliva fino al canale, si estraevano le linee e si posizionava sotto un tappeto isolante.

poi con forbice e guanti isolanti si provvedeva a sguainare le singole corde, applicare il morsetto e la derivazione e si richiudeva il tutto

Alla fine via il tappeto isolante e si scendeva dalla scala.

il tutto senza togliere corrente (con determinati macchinari, tipo elettroerosioni, non potevi interrompere il ciclo di lavoro)

Il vero problema è quando prendi troppa confidenza.Allora si' che sono casini.....

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Maurizio Colombi
6 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Ho visto sostituire le spazzole di un motore cc senza fermare il motore,

Ai tempi dello stabilimento, era "di norma" cambiare un treno di spazzole all'eccitatrice di ogni alternatore durante la lavorazione, le macchine erano 4 (sarebbero state poche anche 5) ed i turni erano 4! Ognuno di noi aveva questa incombenza almeno una volta all'anno, dopo il turno del mattino ci si fermava per fare questo intervento e di solito prima delle 18 era tutto apposto! In 18 anni mi sono toccati 5 o 6 di questi interventi, agli altri ho fatto solo da "supporto morale" :P

Un anno il "Marellino", che tutti credevano essere del 1919, ma che in realtà era del XIX anno, ha avuto bisogno di due cambi di spazzole... è stato tirato a sorte il turno che si è beccato il doppio cambio, come nei film di Fantozzi! :o

 

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3 ore fa, scaragiusep scrisse:

......Sembra tanto uno di quei riti di iniziazione che usa la malavita organizzata quando si tratta di ingaggiare un nuovo membro. 

È per quello che non farò mai carriera nella malavita organizzata! :P

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Chi fa il nostro mestiere, è normale che di tanto in tanto si trovi a dover mettere mano a parti in tensione. Tra l'altro mi è capitato proprio oggi. Finché si tratta di 230 /400V con le dovute precauzioni e la dovuta esperienza si può fare e si fa. In vero  correndo meno rischi che viaggiando a 150 Kmh in autostrada a parer mio.

Ma a 15000 V decisamente No!!!  :toobad::thumbdown: In nessun caso. Altro che esigenze di produzione.

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Adelino Rossi

Chissà quanti permessi di lavoro firmati dai superiori che autorizzano il lavoro sotto tensione vengono redatti.  

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Maurizio Colombi
1 ora fa, Adelino Rossi scrisse:

Chissà quanti permessi di lavoro firmati dai superiori

Quando siamo diventati "dominio francese" ci avevano provato anche da noi.

I permessi dei capofabbrica sono durati si e no una settimana, dopo questo periodo si facevano gli interventi e a fine giornata... si facevano i permessi!

L'anno successivo sono stati aboliti i permessi! :superlol:

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Maurizio Colombi

Eravamo tutti PES, PAV e anche PEI, purtroppo abbiamo smesso nel 2000, quando questi termini erano appena appena abbozzati!

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46 minuti fa, ilsolitario scrisse:

Visto che vi è capitato di lavorare sotto tensione.. avete l'abilitazione PES-PAV ???

Oh yes, oramai non si può lavorare senza un buon pezzo di carta, anche se ritengo che in questi casi l'esperienza sia fondamentale.

Purtroppo la ricerca guasti in molti casi si può fare solo con apparecchiature sotto tensione, ovviamente sino ai classici 400 vac, se si va sui 15kv, stacco tutto una volta poi una seconda e per finire metto tutto a terra , a quelle tensioni non vengono perdonati gli errori .

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Onestamente nella mia vita lavorativa ho visto fare molte più  c*****e da giovani tecnici dotati dei più svariati requisiti, permessi e abilitazioni che da vecchi e saggi operai di lungo corso ma privi di qualsivoglia certificazione ufficiale. Certo c'è anche il rovescio della medaglia, quando grazie all'esperienza e alla sicurezza che da questa deriva rischi di fare errori pericolosi proprio per eccessiva sicurezza, il peccato di presunzione è l'insidia più subdola.

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