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Sostituzione compressore cella frigo


mimmo0374

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  • mimmo0374

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Alessio Menditto

A me se mi chiamano per una cella che non funziona e dico che devo fare delle prove minimo mi linciano.

Ripeto ognuno lavora a modo suo, da me uno si aspetta che riparo, se vado sul posto e attacco i manometri e mi trovo la temperatura/pressione che hai tu (ovviamente dopo aver controllato gli scambiatori, le ventole ecc ecc), è matematico che non può raffreddare perché c’è troppo gas.

Allora posso fare due cose, o mettermi a fare esperimenti di studio, o agire, e anche in fretta, quindi non ci penso due volte e tolgo il refrigerante fino ad avere una pressione/temperatura che permetta il raffreddamento, ossia -8, -10.

Quando arrivo a -8, -10, vedo cosa succede, se non scende ancora allora in quel momento posso mettermi a fare ragionamenti, vedere se è spompato, pensare a come mai c’è il ricevitore, ammirare l’impianto e studiarlo, ma non prima, prima devo dare freddo alla cella, da me non esiste lasciare una settimana il cliente con la cella che non va, minimo chiamano un altro.

 

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Buongiorno Alessio,  ritorno la prossima settimana perché il cliente e impegnato con la produzione per fine settimana.

Comunque ieri ci siamo sentiti e mi ha detto che la cella e scesa a 7°,  già va meglio di prima che non riusciva a scendere sotto i 11,5°.

Comunque  credo che il compressore  e spompato perché il rumore anche se diminuito dopo il mio intervento ...  e troppo eccessivo. Anche perché ha lavorato per mesi con 2100g di gas. 

Comunque grazie del consiglio tenterò di tornare prima possibile per mettere in pratica le vostre teorie 😊

 

 

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Ragazzi ho parlato con il cliente mi ha detto di procedere con la riparazione. Ovviamente mi ha già detto che ha cambiato due compressore è che vuole risolvere il problema una volta x tutto.

Mi sembra anche giusto!! 

Adesso stavo pensando a cambiare il gruppo esterno con uno nuovo...sorvolando il cambio compressore.  E fare una ricarica con il gas nuovo, cioè vergine.

Spostando il gruppo frigorifero  da sopra la cella all'esterno. 

Ovviamente farò una pulizia al capillare con azoto.  Mi Rimane solo il dubbio se sotituitlre il capillare con uno a valvola ...come mi diceva erikle. Stavo pensando di procedere prima con il lavoro e una volta messo in funzione posso testare come và....al Max posso sempre recuperare il gas nel motore, e procedere in un secondo momento per il cambio capillare per quello a valvola. 

 

 

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O pure cambio il compressore con uno nuovo e la valovla termostatica al posto del capillare .

Cosa è meglio fare ?

E sufficiente cambiare solo il compressore o tt il gruppo gfrigo con uno nuovo ? 

 

 

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Alessio Menditto

La differenza tra la valvola e il capillare è che la valvola segue meglio le variazioni di carico della cella, cosa che il capillare non può fare.

Detto questo, la valvola ha un costo, il capillare costa 5 euro, una valvola col suo orificio costa minimo 100 euro di più, bisogna vedere se ne vale la pena.

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Alessio Menditto

P.s. Più di 100 euro solo di materiale, aggiungi il ricarico e la manodopera siamo  a 200 euro per il cliente come ridere.

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Ma il fatto che si siano spompati già due compressori e non vorrei che succede anche con il terzo.

da premettere che nel locale quando sono in produzione ce molta caloria ci sono macchine che arrivano a 120°,  in più nella cella ci mettono 200kg di pasta appena fatta, E tutta caloria da smaltire, tenendo conto aprì e kiudi delle cella.

 

 

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Alessio Menditto

Stiamo facendo molta confusione, torniamo sulla terra.

Il capillare crea la caduta di pressione per far espandere il gas, questa stessa caduta di pressione la crea pure l’orificio della valvola, ne più ne meno.

La differenza è unicamente nel fatto che la valvola riesce a seguire molto meglio del capillare le variazioni di carico (di calore), perché riesce ad alimentare di più l’evaporatore.

Ora a meno di intasamenti dovuti a sporco o altro del capillare, e supposto sia calcolato giusto!, non è certo il capillare che fa scoppiare il compressore, ma piuttosto il far lavorare questo in condizioni proibitive, come ad esempio in ambiente pieno di polvere e in questo caso di farina, che costringono ad avere una pressione di condensazione talmente alta che alla lunga danneggia le delicate lamelle delle valvole ecc ecc.

Ci sono miliardi di frigo che funzionano a capillare che non scoppiano, non diamo la colpa di tutto ai capillari che fanno nel loro piccolo un lavoro egregio.

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Ma allora ci stavo pensando un Pò quale sarebbe la soluzione migliore....E risolvere una volta per tutti questo problema .

Quindi ho pensato come procedere il lavoro passo passo: prima cosa smonto il gruppo che su trovaxsopra alla cella e lo esco fuori all'aperto, poi sostituisci il capillare con una valvola termostatica, e il compressore con uno nuovo. Pulizia impianto con azoto, vuoto e Massa in carica passo passo con gas 404 vergine.

Adesso rimangono dei  dubbi,  quanto gas mettere... su quale basi mi devo appoggiare per fare una giusta carica ?

L'altra e la valvola termostatica  rimane all'inertno cioè sopra alla cella ?

E come va regolata ? 

Da premettere che mi occupo di condizionatori e frigoriferi residenziali, ed e la prima volta che sostituisco  una valvola con un capillare. 

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Alessio Menditto

Il frigo costretto a lavorare in condizioni così gravose scoppia il compressore anche se a valvola, detta semplicemente.

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Alessio Menditto

Ancora con la quantità giusta....NON ESISTEEEEEE il peso che ti si può dire adesso, fai il calcolo dei componenti che servono, se sarà tutto giusto cominci a caricare e miracolosamente avrai alla pressione di evaporazione voluta per la pasta, una ottimale pressione di condensazione e un surriscaldamento ottimale.

Prima di fare le cose devi sapere un po’ di teoria, si è capito tu fai i clima, ma in tutti i modi un po’ di tuo devi sapere.

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Alessio Menditto

Prima devi decidere la pressione di evaporazione, che non può essere troppo bassa perché altrimenti ti si secca la pasta, ne troppo alta altrimenti ci mette una vita a scendere, io terrei -8 gradi a manometro.

Quando sei a -8 e la cella è a regime, ossia con dentro della merce come dev’essere la cella giornaliera, controlli se il surriscaldamento è giusto ed eventualmente lo regoli, e mentre lo regoli allo stesso tempo controlli che la pressione di condensazione sia nei limiti di progetto, ossia attorno ai 45 gradi.

Se l’impianto è bilanciato non avrai problemi, se è calcolato male dovrai fare aggiustamenti, quindi chi ti vende il materiale frigorifero fai che sia uno che ci sa fare.

Meno ci sa fare lui più problemi avrai tu.

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Alessio Menditto
59 minuti fa, mimmo0374 scrisse:

 in più nella cella ci mettono 200kg di pasta appena fatta, E tutta caloria da smaltire, tenendo conto aprì e kiudi delle cella.

 

Questo lo devi fare presente a chi ti farà il calcolo del materiale, serve un impianto adeguato, bisogna calcolare il calore di 200 kg di pasta che entra a tot gradi e deve arrivare a 4 gradi, trova un tecnico progettista bravo.

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Alessio grazie!!! Metterò in pratica la tua teoria.

Si farò presente ...al produttore, e credo di essere in buone mani anche perché è un negozio per frigoristi e forniscono tutta la zona...

 

 

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Alessio Menditto

Non è teoria, è buon senso, ovviamente al tuo fornitore dovrai dare anche i dati dell’evaporatore presente!

Perchè è lui che poi comanda, se ha una potenza di Tot watt gli devi mettere una motocondensante di pari o inferiore potenza, se è troppo grossa poi deumidifica troppo e la pasta è da buttare, insomma sono cose molto delicate, e meglio sono progettate meglio lavora la cella e tu non avrai problemi.

Insomma ogni componente dev’essere omogeneo con l’altro e nello stesso tempo adatto all’uso che deve fare, la refrigerazione al contrario della climatizzazione è un ramo molto delicato, non deve solo fare freddo, ma soprattutto non rovinare la merce .

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Alessio ma la valvola termostatica va messa all interno della cella,  cioè in pratica da fuori alla cella si dovrebbe vedere solo il capillare che si aggiunge al separatore ...?

 

 

Cioè scusa al filtri che a  sua volta sta dopo il separatore 

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Alessio Menditto

Per comodità di regolazione è meglio metterla fuori dalla cella, ovvviamente isolando bene il tubo che poi la collega all evaporatore e la valvola stessa, non so cosa sia “il capillare che si aggiunge al separatore”, di capillare la valvola senza equilibrio di pressione ha solo quello che la collega al bulbo, e che esso dovrà essere fissato in maniera giusta e strategica oltre che isolato al tubo di ritorno al compressore.

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