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PLC Forum


Corsi Plc..con interesse


step-80

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Buonasera a tutti

 

Volevo condividere con voi un pensiero, per conoscere le vostre opinioni.

Sarò breve: qualche giorno ho chiamato i miei elettricisti di fiducia per cablare un paio di quadri e, mentre pranzavamo, il titolare mi ha raccontato che sta frequentando un corso organizzato dalla ditta fornitrice di materiale elettrico (ditta molto conosciuta, dalla quale mi rifornisco anch'io) su programmazione plc.

Da programmatore e appassionato naturalmente ho manifestato il mio interesse verso questa cosa esortandolo a raccontarmi di più..

Conosco questo tipo di 'corsi' organizzati ed io ho la mia personale opinione(in passato ho partecipato anch'io ad alcuni di essi) .

In pratica si tratta di una sessione composta da 5 serate della durata di 1 ora e mezza ciascuna, a titolo gratuito , al termine della quale viene rilasciato un attestato di partecipazione. Non posso fare a meno di notare nello sguardo del mio interlocutore una sorta di titubanza però e chiedo il perchè. Nel momento in cui parlavamo aveva già partecipato a 3 di questi incontri e mi ha confessato candidamente di non aver capito un tubo...anzi mentre il relatore spiegava, in modo frettoloso e pressapochista,i presenti si scambiavano lo stesso pensiero: cioè quello di non aver capito un tubo. Purtroppo nessuno di loro compreso il mio elettricista ha alzato la mano per esporre i propri dubbi e questo come gli ho fatto presente è stato un grosso errore. Naturalmente il corso non era su un plc qualsiasi, ma su una nota marca sulla quale questa azienda spinge molto(non faccio il nome ma è strapresente qui sul forum) .

 

Ora io non critico il fatto di fare un corso. Piuttosto il fatto di prendere 10-12 persone che sono di fatto ELETTRICISTI e, dopo 1 ora di tempo, mettersi a programmare in Linguaggio strutturato. Questo lo trovo aberrante. Ho visto il programma e si passava dalla programmazione del relè programmabile,alla marcia-arresto ,alla comunicazione ethernet cosi, senza un minimo di filo logico, per passare al linguaggio ST (che hanno affrontato proprio stasera). Tutto spiegato alla pressapoco, tutto accennato...e per cosa? Per presentargli a fine corso l'offerta del pacchetto plc/hmi che hanno usato(usato....visto semmai), buttata cosi , con la scusa dell'offerta corso.

Cioè.... è tutto ricondotto puramente e banalmente al fatto di vendergli il pezzo di plasticone...sapendo perfettamente che non lo sanno nemmeno collegare al pc.

Mi sono 'alterato' per prima cosa con lui, perchè ha fatto malissimo a non dire 'non ho capito una mazza di quello che hai detto, puoi ripetere?'...cioè hai perso tempo,preso la macchina, sei andato la, tornato tardi e più confuso più di prima...Ripeto. Trovo aberrante che ad un gruppo di persone che si sa bellamente essere elettricisti puri dopo mezz'ora si parli di word, perchè a questi manca il concetto della logica BOOEANA..di cosa è una porta logica, di dove cavolo si usa e che scopo ha nella vita..

di come si struttura un programma, non sanno come ragiona un plc e mettere informazioni più complesse nei loro cervelli anzitempo secondo me(ma lo ha confermato anche lui) ha fatto piu danni che altro. E' la solita storia della casa costruita dal camino.

 

Morale della favola: ora non sa un tubo peggio di prima, ma ha l'attestato. E settimana prossima mi ha chiesto un incontro per spiegargli con calma le basi della programmazione.

Voi cosa ne pensate? Qual'è la vostra opinione in merito? Conoscete persone che hanno avuto questo tipo di esperienza?

 

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Nicola Carlotto

Io sono un docente di corsi plc da circa 10 anni , nella mia ditta un corso viene proposto partendo dalla base elettromeccanica fino all strutturazione

di un programma abbastanza complesso per i neofiti ma poi di solito ben eseguito da tutti.

La mia azienda mette a disposizione per ogni postazione  (8) un plc piccolino per  i primi approcci poi il corso ha un percorso graduale e propositivo, permettendo a tutti di arrivare alla meta , nel caso qualcuno si prenda indietro interviene un assistente supplementare al docente , quindi per seguire bene 8 persone ci vogliono 2 docenti  e minimo 4 incontri da 7- 8 ore .

Abbiamo avuto molti studenti che provenivano dai famosi corsi di marche molto note , dai loro racconti in questi corsi si crea una sorta di concentrazione

di insegnamento sui pochi che sono un po' portati alla materia , di solito 2-3 su 12 , trascurando gli altri.

Nella mia azienda questi corsi hanno avuto  e hanno tuttora successo grazie alla esperienza di 30 anni dei docenti in prima linea, cio che non accade nei corsi delle marche molto note  in queste spesso  vengono ingaggiate delle figure interne magari reciclate senza esperienza diretta esterna.

 

Questo e' il mio pensiero.

Nicola Carlotto

Ciao

 

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A suo tempo, tenevo corsi di plc s5 per la mia azienda e per una scuola professionale.

La mia preoccupazione era di lasciare un ricordo vivo nella memoria degli allievi e non solo l'approccio freddo dei vari kop, fup e awl.

I miei corsi tra azienda e scuola erano praticamente itineranti. Giravo con un telaio dimensioni contenute ma autonomo dal plc ai sensori e attuatori.

Bastava inserire la spina e la simulazione sul sinottico era completa. Gia da allora avevo anche un sinottico su pc perchè programmavo in qbasic e protocollo 3964r.

Ricordo una occasione, Casualmente dello stesso istituto ci fu il mio corso e in contemporanea in locali adiacenti un corso s5 dove i tecnici avevano la classica valigetta con all'interno un plc e una fila di interruttori e pulsanti e una fila di led anonimi. Loro giravano in treno e i aereo mentre io giravo con un furgone. Durante l'intervallo i due gruppi di studenti si unirono e scoprirono la differenza tra i due metodi di approccio alla materia. A furor di popolo alla fine i due corsi si fusero in uno, il mio, con soddisfazione di tutti.

Molti corsi sono tenuti da giovani tecnici aziendali itineranti e privi di qualsiasi esperienza pratica. I corsi validi esistono, ma esistono anche i corsi meno validi però in entrambi i casi quello che conta é che le rette siano pagate. Probabilmente - sicuramente è difficile avere le conoscenze sufficienti a fare la giusta scelta.

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La mia preoccupazione era di lasciare un ricordo vivo nella memoria degli allievi e non solo l'approccio freddo dei vari kop, fup e awl.

 

E' chiaro che il Suo approccio alla cosa è totalmente diverso da quello da me descritto. Nel Suo caso la finalità era trasmettere qualcosa. Nel mio era vendere il plasticone.

 

Come torno a ripetere trovo meschina questa cosa.Va bene il fatto commerciale che ci può stare ma questo è un caso limite. Forse questo mio ripudio nasce anche da altri fattori. Apro una piccola parentesi, sempre riferita a queste ditte fornitrici di materiale elettrico(naturalmente non voglio fare di tutta l'erba un fascio). E' inutile che vendete 656 mila prodotti se poi non ne conoscete nemmeno uno. O meglio, è inutile che proponete 656 mila prodotti se poi non formate adeguatamente le persone che poi vanno in giro a vendere perchè è un castello di carte che non sta in piedi. Mi è capitato decine di volte di trovarmi, mio malgrado, a correggere o formare persone sui prodotti che dovrebbero vendere a me. Cioè li conoscevo meglio io di loro, perchè magari il giorno prima mi ero andato a leggere le specifiche. Questo è quello che noto, una superficialità disarmante nel trattare quintalate di roba. 

Ti serve il prodotto 'X' e conosci il codice? bene, mandami il codice ed io ordino.Punto. MA se per caso hai la sfortuna di dover fare qualcosa di nuovo per il quale ti serve essere indirizzato verso questo o quel prodotto,casca il palco. Il massimo che ricevo è un pdf da leggere, della serie  "guarda un po se trovi qualcosa qua".

Il sistema commercialmente non fa una piega.

Io me lo trovo,io me lo scelgo,io decido. Se poi non va bene la responsabilità è mia,non posso rivalermi su nessuno e non mi posso lamentare se non con me stesso e loro in questo modo sono al sicuro . Ma cosi è frustrante , almeno per me.Perchè la sensazione è quella , brutta, di essere solo una fattura a fine mese. Probabilmente ci sono dei casi di fatture a parecchi Zeri che possono permettersi di tirare su il telefono e cantare improperi, ma non è certo il mio.

 

Chiudo la parentesi 

 

Grazie Adelino per il Suo contributo.

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Ciao step, in primis i fornitori di materiale elettrico, non sono i produttori e di conseguenza prima si vende e poi si forma (nel caso). Lo sviluppo di un servizio tecnico adeguato, non è cosa da poco e può avvenire o per sola lungimiranza della direzione oppure per condizioni particolari di binomi talmente lunghi nel tempo (e quasi monopolistici) da richiederlo a supporto della vendita (non cito direttamente il caso, ma a Bergamo è impossibile non capire di chi parlo).

 

Comunque è il problema è endemico anche per i produttori. Pur partendo da nicchie di mercato in cui erano iper specializzati, allargato l'ambito di vendita, per scelta o per necessita,a volte non hanno per tempo esteso anche il comparto tecnico. Questa "scopertura", poi va a discapito del cliente che prima acquista e poi scopre di doversi arrangiare.

 

Non sempre però, l'allargamento del servizio tecnico è svolto al puro e solo supporto post vendita. Molte volte, si crea un giano bi fronte, in cui service diventa engineering e ti ritrovi il fornitore, come concorrente ...

 

Senza andare troppo fuori discussione, vedo che ormai il più delle volte, a titolo "gratuito" o sono promozioni oppure veloci e fugaci incontri conoscitivi. 

 

Buona giornata, Ennio

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Nicola Carlotto

Caro Step purtroppo la passione non necessariamente passa per i commerciali,  io a partire dal 1990 ad oggi  ho conosciuto pochi venditori veramente in gamba e appassionati del loro lavoro (3)  da poter  essere considerari tecnici commerciali sul serio e fatalita'  questi sono diventati tutti direttori di filiale e hanno fatto cariera.

La sensazione di frustazione che hai tu la provo anche io ogni volta che mi devo inventare una applicazione e dalla parte commerciale dei fornitori mi interfaccio

con delle figure non appassionate del loro compito , e come te devo rischiare io di prima persona , il mio laboratorio prove e' pieno di fermacarte molto costosi.

La voglia di diventare insegnante e' nata proprio per cercare di tramandare un pò di esperienza e di passione .

 

Nicola Carlotto

Ciao

 

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il mio laboratorio prove e' pieno di fermacarte molto costosi.

 

Bellissima questa. Permettimi di copiartela. 

Io vengo costantemente canzonato dai miei soci perchè la mia scrivania sembra sia stata vittima di guerra civile. Delle volte non trovo nemmeno posto per muovere il mouse..

 

Per la cronaca, non sono uno di quelli che aspettano cada la formazione dal cielo. Anzi, di corsi ne ho fatti veramente pochi e quando non conosco qualcosa preferisco andare a cercarmela che tirare su il telefono. In questo modo(cercando) ho imparato ancora più cose perché la ricerca non sempre va a buon fine al primo colpo, spesso si passa per altre vie e anche li si impara qualcosa. Alla fine quando arrivi all'obiettivo hai anche molte altre conoscenze(ma hai anche speso molto piu tempo ahimé).

 

Riagganciandomi al discorso di prima, trovo parecchio frustrante avere sempre a che fare con persone non appassionate del proprio lavoro(ma nemmeno il minimo indispensabile).

Capita per esempio di ordinare tutti i mesi il prodotto 'x' , o comunque a intervalli abbastanza regolari. Chi sta dall'altra parte del telefono mi conosce molto bene, sa che tipo di realtà conduco e in che ambito. Quindi sa perfettamente cosa compro e per cosa lo compro.

Oh, mai una benedetta volta (dico una) che mi sia capitato di sentire "Matteo, ma perchè continui ad usare questo per fare quel lavoro? Secondo me ti troveresti meglio con quest'altro'.. oppure ' Guarda che per l'ambiente tuo sarebbe meglio usare questo' .  Oh mica sempre eh..una sola volta sarebbe bastata. MAI.

Voi direte il lavoro è tuo e te lo devi gestire tu. Vero. Ma talvolta è  -sarò ripetitivo-  frustrante. 

Sicuramente è un mio errore colossale quello di 'pretendere' che gli altri mettano la stessa passione e curiosità nel proprio lavoro di quella che mettiamo (mi permetto di dire) NOI...e se queste persone le metti  a fare un corso plc...beh ...Come Volevasi Dimostrare.

 

 

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Riprendo la tua ultima considerazione, step, per aggiungere la mia opinione in merito. Forse non tanto per l'età fisica, ma per quella lavorativa ed in seguito ai vari scogl.......nti, la propensione al consiglio al cliente, l'ho via via persa. Il famoso motto, " a vent'anni pensi di cambiare il mondo, a 40 anni il mondo ha cambiato te", lavorativamente parlando in qualche caso è accaduto.

 

Ottimizzando la mia pazienza, dedico i consigli, solo ai clienti ricettivi (con annessi anche gli improperi). Lancio qualche frecciata ai clienti, "faso tuto mi", quando magari sono prossimi al danno, ma quelli che cercano le scimmiette ammaestrate, ormai non li seguo, non li sopporto più.

 

Per riallacciarmi al tuo discorso è che molti venditori, cosi come colleghi, seguono pedestremente la richiesta, tramite la semplice considerazione : "me lo ha chiesto, quindi le conseguenze sono le sue". 

 

Però io ho sempre anteposto una ulteriore semplice considerazione : "siccome l'impianto poi l'avvio io, con poco tempo, con tutti i ritardi cronici ed endemici e siccome il rischio comunque di non essere pagato per problemi non miei, chissà perché è sempre da dimostrare, magari il problema lo risolvo a monte !".

 

Nel caso del venditore, la proposta, non ha magari un impegno fisico, ma piuttosto di responsabilità. Quella responsabilità che non è capace di sobbarcarsi (e torniamo un po' al discorso corsi e multi marca), per mancata formazione, oppure come dici tu, mancanza passione, oppure aggiungo, perché non gli viene concessa dalla direzione !

 

Comunque la migliore considerazione per la scrivania, è sempre quella di Einstein, ricordalo ai colleghi !

 

Buona domenica, Ennio

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