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Aiuto... riscaldamento a pavimento


Anto Anto 86

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Avrei bisogno di un vostro consiglio/parere circa la situazione in cui mi trovo: sto eseguendo dei lavori di ristrutturazione casa ( appartamento di circa 120mq), seguiti da un architetto, e abbiamo realizzato il riscaldamento a pavimento. Siamo arrivati alla fase in cui lunedì verrà posato il pavimento. Ieri pomeriggio durante un incontro tra mio zio (elettricista) e l architetto in cantiere, mio zio si è reso conto che all' impianto manca il circolatore dell' impianto a pavimento e il termostato di sicurezza. L architetto gli ha dato ragione e ha detto che avrebbe parlato con l idraulico che ha realizzato l impianto. Ora io vorrei capire, questo "pezzo mancante" viene aggiunto ora in questa fase e quindi è normale che non c è, o devo seriamente iniziare a preoccuparmi? A me la cosa è stata riferita da mio zio e non dall' architetto. Grazie mille a chi mi aiuterà a capire in quanto non sono esperta in materia.

Modificato: da Anto Anto 86
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Alessio Menditto

Puntuale come sempre, all’arrivare dell inverno comincia la fiera delle assurdità dei riscaldamenti a pavimenti, che per alcuni rimangono oggetti misteriosi, nonostante la loro semplicità assoluta che li fa risalire all’impero Romano.

Solo che i romani di 3000 anni fa ci capivano molto di più di alcuni ingegneri architetti impiantisti idraulici di oggi.

 

Il circolatore non c’è perchè è nella caldaia...o forse loro intendono un altro circolatore, perché visto l’andazzo, in bagno sicuramente avranno previsto un assurdo Termo arredo, che manderà letteralmente a farsi fottere la resa dell’impianto.

Idem il termostato di sicurezza, l’unica cosa sensata che si può fare, ma pure quella riguarda la caldaia.

 

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Alessio Menditto

P.s. Non ce l’ho con tuo zio elettricista intendiamoci, non è tenuto a saperlo, ma l’architetto si, l’architetto deve sapere tutto di tutto.

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bisogna vedere se l'idraulico non l'ha prevista in altra posizione

o

se adirittura non l'ha proprio fatto sparire (in diversi casi basta la pompa interna della caldaia)

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"l'impianto lo fa a mio cuggino che fa un po di tutto!!!"

Dai ragazzi, che forse tra una 20ina di anni anche gli architetti capiranno come funziona sto benedetto impianto e sapranno seminare fiducia anziché panico!!!

Comunque sinceramente: chiedi al tuo idraulico(meglio se fosse un termotecnico) come è fatto l'impianto: se solo BT (bassa temperatura, il che me lo auguro per te) basta la pompa della caldaia; se invece per qualche motivo oscuro ti hanno previsto un impianto AT/BT (misto alta e bassa temperatura) allora nel collettore devi avere spazio per ospitare una pompa ed una valvola miscelatrice ed un bypass...ma qui ad occhio lo vedi da solo: se nlla cassetta dei collettori ci sono a mala pena i tubi dell'impianto ti serve una cassetta più grande; se hai spazio da un lato (solitamente il lato dove arrivano i collettori) allora non serve nulla!

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Se l'impianto è fatto rispettando i sacri crismi (non è installato nessun elemento ad alta temperatura aka termosifone) la caldaia è sufficiente: ha una pompa integrata e se impostata correttamente in bassa temperatura il 'termostato di sicurezza' sarà quello della caldaia stessa.

 

Se è stato fatto l'orrore di prevedere corpi ad alta temperatura, questo è il momento buono per toglierli. 

Modificato: da DavideDaSerra
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del_user_233069
On 9/1/2019 at 6:59 AM, Alessio Menditto said:

in bagno sicuramente avranno previsto un assurdo Termo arredo

 

Se la superficie radiante del bagno non è sufficiente a garantire i kW necessari, e non vuoi istallare uno scaldasalviette elettrico , come puoi compensare?

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Alessio Menditto

Basta una semplice stufetta elettrica, da usare al bisogno, ma se l’impianto è bilanciato non ci sarà bisogno, quello del freddo in bagno è puro terrorismo di chi non è stato nemmeno un minuto in un appartamento con pavimento radiante e ne parla come se sapesse.

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Alessio Menditto

Ma al netto di tutto, vorrei fosse chiaro l’ASSURDITÀ del concetto: un esempio felice è dovere andare a 30 km con un auto, ma invece di schiacciare l’acceleratore fino a 30 km, si dovesse schiacciare per arrivare a 150 km e poi dover mettere un riduttore per portare la velocità a 30 km però sempre con l’acceleratore pigiato per arrivare a 150.

Ora considerando che in 24 ore uno in bagno ci passa 1 ora (a meno che uno non abbia particolari perversioni), conviene tenere acqua a 60/70 gradi 24 ore su 24 per scaldare un ambiente dove ci si passa neanche un ora e dover mischiare acqua fredda per riportare la temperatura nei tubi a 30/35 gradi in tutto il resto della casa?

Secondo me una persona che non sia totalmente pazza direbbe che è una cosa da camicia di forza immediatamente.

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esattamente come i termostati perché sennò il cliente non sente il clic e va nel panico.

 

mi viene in mente la mia compagna tre anni fa, dove abitava prima si scaldava a legna, qui ci sono i termosifoni ed era un continuo pellegrinare da un termosifone all'altro per saggiarne la temperatura a mezzo mani.

 

dopo la prima stagione di LART si è convinta che il termostato controlla la temperatura, è giusto che i radiatori non scaldino sempre e se non sente freddo non ci sono ritocchi o correzioni da fare.

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4 ore fa, Alessio Menditto scrisse:

Basta una semplice stufetta elettrica, da usare al bisogno, ma se l’impianto è bilanciato non ci sarà bisogno, quello del freddo in bagno è puro terrorismo

anche no...

nei locali bagni va ricordato che di progetto sono rischiesti 24 gradi, quindi se con l'impianto a pavimento non riesco ad immmettere in ambiente sufficente potenza termica, l'unica via è integrare con un elemento esterno

Quale sia la scelta migliore tra radiatore, radiatore elettrico o altri sistemi è una mera opinione

 

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Alessio Menditto

Le leggi vigenti non le conosco, con una semplice stufetta ventilante secondo me posso portare la temperatura in bagno anche a 30 gradi, ma pretendere che con un pannello radiante si arrivi a quella temperatura è pura fantasia, vorrebbe dire problemi alla circolazione sanguigna assicurati.

Poi io che ho i pannelli e li studio da 20 anni, piano rialzato, casa anni 50 classe Z, con ridotti metri di tubatura scaldante (infatti sotto il water e il bidet di solito non si mettono) non ho mai avuto bisogno nemmeno di un aiuto.

Ripeto i pannelli radianti non sono capiti nemmeno dai progettisti a volte, perché loro ragionano IN TEMPERATURA, ma con i pannelli non si può ragionare in temperatura.

Io d’inverno sto al caldo con le finestre aperte, ormai sono dieci anni che lo racconto, tanto che i vicini mi fermano per strada e mi chiedono come sia possibile, dato che loro con i termosifoni sono blindati con vetri e doppi vetri e appena aprono un attimo in fessura per cambiare aria gelano immediatamente.

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i progettisti (si spera) ragionano con i numeri e i numeri vanno fatti quadrare :rolleyes:

 

poi sono sempre curioso di sapere la temperatura di superficie dei pavimenti di casa tua :smile:

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Alessio Menditto

Adesso non ricordo, ma al tatto sono tiepidi, tieni conto che in pieno inverno ho la mandata a 36 gradi, quindi la temperatura delle piastrelle è più o meno 25, 26 gradi.

 

Peró tornando al discorso della temperatura, (è una domanda che faccio), se al progettista interessa tanto la temperatura, che gli arrivi da un termoarredo riscaldato con acqua e termoarredo riscaldato elettrico non vedo cosa cambi.

 

La differenza è che se lo vuoi scaldato ad acqua si mette in atto quell’abominio che dicevo prima, ossia la caldaia è costretta a lavorare a 60 gradi SOLO per un termoarredo e il resto di acqua va abbassata con acqua fredda per portarla a 30, con un termoarredo elettrico non devi fare questa porcata. 

Modificato: da Alessio Menditto
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del_user_233069
5 minutes ago, Alessio Menditto said:

Adesso non ricordo, ma al tatto sono tiepidi, tieni conto che in pieno inverno ho la mandata a 36 gradi, quindi la temperatura delle piastrelle è più o meno 25, 26 gradi.

 

Peró tornando al discorso della temperatura, (è una domanda che faccio), se al progettista interessa tanto la temperatura, che gli arrivi da un termoarredo riscaldato con acqua e termoarredo riscaldato elettrico non vedo cosa cambi.

 

La differenza è che se lo vuoi scaldato ad acqua si mette in atto quell’abominio che dicevo prima, ossia la caldaia è costretta a lavorare a 60 gradi SOLO per un termoarredo e il resto di acqua va abbassata con acqua fredda per portarla a 30, con un termoarredo non devi fare questa porcata. 

In quei pochi impianti a pavimento fatti dalle mie parti, che tra l’altro reputo inutili e antieconomici (zona climatica C, freddo per modo di dire 10 giorni l’anno e capita spesso di dover spegnere il riscaldamento per tot giorni perché di colpo la temperatura di alza e poi magari rifà freddo per 3/4 giorni e riaccendi di nuovo l’ambaradan ) il termoarredo lo fanno andare alla stessa temperatura dei  radianti , è solo un ausilio per quel quid di kW necessari.

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37 minuti fa, Alessio Menditto scrisse:

se al progettista interessa tanto la temperatura, che gli arrivi da un termoarredo riscaldato con acqua e termoarredo riscaldato elettrico non vedo cosa cambi.

i quei casi dove abbiamo realizzato impianti alta / bassa temperatura, a livello di singolo appartamento, i progettisti si sono sempre giustificati con il non voler ampie "pendolazioni" sulla mandata della bassa temperatura

Quando si lavora in "diretta" con la caldaia, la temperatura della mandata puo variare anche di una decina di gradi, tra bruciatore inserito e bruciatore fermo/ripartenza bruciatore, il termoarredo nasce come conseguenza

Modificato: da click0
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Ho l'impianto a pavimento da 20 anni, la caldaia a condensazione  fornisce tre uscite, acqua sanitaria ad accumulo 365gg annui, BT per pannelli a 36/38 C con la sua pompa, AT per termosifoni e termoarredi con la sua pompa. Mai avuto problemi, 

Chi non ha uscita BT ricorre a valvola miscelatrice per generare BT e allora può essere necessario aggiungere un circolatore.

Comunque i produttori / fornitori di impianti a pavimento forniscono anche i calcoli e gli eventuali circolatori.

Circa il termostato di sicurezza non sarebbe male se per caso si blocca una miscelatrice (cosa avvenuta..)

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Alessio Menditto
1 minuto fa, click0 scrisse:

 

Quando si lavora in "diretta" con la caldaia, la temperatura della mandata puo variare anche di una decina di gradi, tra bruciatore inserito e bruciatore fermo/ripartenza bruciatore, il termoarredo nasce come conseguenza

 

Ma non è assolutamente vero, il pendolamento lo fa negli impianti sbilanciati.

Il mio e tutti quelli che ho studiato hanno la mandata fissa a 30, 35 gradi lavorano tranquilli senza pendolare.

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Alessio Menditto

E poi il bruciatore deve andare 24/24, non accendersi e spegnersi!

Certo ci potrebbero essere problemi nelle mezze stagioni.

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Alessio Menditto

No la caldaia non si spegne click, mi spiace.

Si spegne se è progettato male, e la prova è in tutte le centinaia di problemi di persone che scrivono qui e non ci saltano fuori, forse tu non le hai lette io (per dovere) le ho lette tutte, e l’unica soluzione che posso dare (e che funziona sempre) è bilanciare i circuiti in temperatura e togliere il circuito alta temperatura per i termoarredo.

Poi sicuramente ci saranno impianti come quelli che dici tu che funzionano, ma allora sputtani l’opportunità di poter lavorare a 30/35 gradi piuttosto che a 60, perché allora se vogliamo far credere che costa meno portare acqua a 35 gradi piuttosto che a 60 allora va bene tutto.

Certo, ci mancherebbe, il rovescio della medaglia sarà che i 35 gradi dovranno essere 24/24.

Questo inverno ti invito a casa mia e vedrai che il bruciatore andrà sempre attorno ai 35 gradi 24/24.

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Alessio Menditto

Desperado l’inerzia termica di dover scaldare tonnellate di cemento malta e piastrelle è un problema ovvio, è ovvio servono giorni per scaldare tutta la massa, quindi uno che se ne intende non farà mai un impianto a pavimento in una condizione come quella che hai descritto tu.

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del_user_233069
5 minutes ago, Alessio Menditto said:

Desperado l’inerzia termica di dover scaldare tonnellate di cemento malta e piastrelle è un problema ovvio, è ovvio servono giorni per scaldare tutta la massa, quindi uno che se ne intende non farà mai un impianto a pavimento in una condizione come quella che hai descritto tu.

Purtroppo li fanno, sicuramente più per “moda” che per necessità . Discorso sicuramente diverso per  quelle zone climatiche dove realmente con l’impianto a pavimento hai risparmio economico  e maggior confort .

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