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Trasformatore


Tugnela

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Ciao Ragazzi ,

vi chiedo un . perché mi sono imballato su un trasformatore , allora ho un trasformatore :

- Potenza : 250W

- Tensione Primario : 220V ( f : 50Hz )

- Tensione Secondario : 24V ( f : 50Hz )

Da calcolo mi risulta una :

- Corrente di Primario : 1,13A

- Corrente di Secondario : 10,4A

La domanda è :

se io alimento il primario a 110V invece di 220V , vi chiedo :

Devo verificare tutto dal rapporto spire primario / secondario e diametro ( sezione ) cavi bobine trasformatore per avere assorbimenti , potenza e tensione di secondario ?

Oppure ragionando sulla potenza :

- Tensione Primario : 110V ( f : 50Hz )

- Tensione Secondario : 24V ( f : 50Hz ) , non varierà

Ma logicamente avro'  :

- Corrente di Primario : 2.27A

- Corrente di Secondario : 10,4A , non varierà

 

Raga scusate ma dato che ne ho sentite di cotte e di crude Vi chiedo prima di verificare il tutto e intanto rivaluto e rileggo i libri .

 

Grazie e una buona serata

 

Ciao

Tugnela

 

 

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Nei tuoi calcoli non hai considerato le perdite del trasformatore. Se continuiamo a non considerararle e alimenti il trasformatore a metà tensione ottieni in uscita ovviamente metà tensione, mentre le correnti potranno raddoppiare perché la potenza del trasformatore non cambierà. Nella realtà invece sicuramente aumenteranno le perdite nel rame perché di sezione piccola rispetto a quanto previsto. 

Riguardo alle perdite nel ferro non ricordo più, l'ho studiato troppi anni fa. Mi pare che dovrebbero diminuire leggermente, ma non in quantità tale da compensare la maggiorazione delle perdite nel rame.

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1 ora fa, Tugnela ha scritto:

Ma logicamente avro'  :

- Corrente di Primario : 2.27A

- Corrente di Secondario : 10,4A , non varierà

Eh , no .

La corrente nel primario è dipendente dalla tensione di primario e della sua frequenza ( per un carico ''resistivo'' dato ).La frequenza non cambia , la tensione è dimezzata ; applicando la metà della tensione sulla stessa impedenza , avrai la metà della corrente .

La corrente erogabile nel secondario '' potrebbe '' essere maggiore dei 10,4  A (se hai calcolato giusto prima ) se il diametro del filo nel secondario fosse già sovradimensionato . (roba rara ultimamente , trovi prima il contrario ) ,  Il nucleo potrebbe trasferire più energia , ma oltre i 10,4 A , le perdite nel rame del secondario aumentano .

Parti (dimenticando il rendimento , secondo me sempre oltre il 85% e migliore col aumento di potenza ) dal rapporto UP X IP = US X IS e dalla legge di Ohm.

Se hai bisogno invece di precisione , devi entrare nei dettagli dei calcoli 

Modificato: da gabri-z
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Ma non sappiamo se il trafo ha i due primari 110 e 220 perchè quello indicato se lo alimenta a 110 in uscita non avrà mai 24

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15 minuti fa, gabri-z ha scritto:

UP X IP = US X IS

 Più semplice di così...:senzasperanza:

1 ora fa, Tugnela ha scritto:

allora ho un trasformatore :

- Potenza : 250W

- Tensione Primario : 220V ( f : 50Hz )

- Tensione Secondario : 24V ( f : 50Hz )

 

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Ciao ,

Grazie a tutti , per  :

- Lorenzo-53  : a singolo primario altrimenti non avrei avuto problemi diciamo di verifica  .

- maxmix69 : Concordo di base , e ho usato la base diciamo non valutando le perdite , ma se la potenza è fissa in primario assorbo di più ok , il discorso che ok delle perdite ( legate a sezioni ecc. ) , ma sul secondario teoricamente non avrò 24V ma allora 12V perciò una corrente superiore per potenza è qui dove mi risulta diciamo la confusione .   

- gabri-z : prima della legge di Ohm cioè V: R*I in questo caso R la impedenza della bobina : XL = 2*3,14*f*L , valutando la legge di Joule come dici tu e concordo , sapendo per fisso la potenza , perciò sul primario la corrente sarà superiore , il discorso è capire come arrivo alla tensione del secondario , perché non variando la f sul secondario l'impedenza è uguale .

 

Ragazzi grazie mille logicamente e se avete news ben gradite

 

Buona Notte

Ciao

Tugnela

Modificato: da Tugnela
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Secondo me dovresti chiarire se il trasformatore è reale, se è uno solo, se è un esercizio, o se è un progetto da realizzare.

Alla fine fa fede il rapporto spire, e nel caso di tensioni multiple in ingresso 110/220 (o meglio 115/230) e in uscita (12/24) per avere i valori dichiarati, al netto delle perdite, è buona norma sfruttare tutto l'avvolgimento, mettendo i due avvolgimenti in parallelo. 

 

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Se alimentiilprimario con tensione metà di quella prevista, al secondario avrai la tensione metà del previsto.

la corrente massima assorbibile rimane invariata perchè dipende dalla sezione del filo dell'avvolgimento.

La potenza apparente (VA) si dimenzza perchè la tensione è dimezzata.

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7 ore fa, Tugnela ha scritto:

valutando la legge di Joule come dici tu e concordo , sapendo per fisso la potenza , perciò sul primario la corrente sarà superiore

Di Ohm.

E' fissa la potenza , ma non è l'unico limite del trasformatore , Se progettato per 220 /24 , indirettamente ti risultano i limiti di corrente da te calcolati prima .

 

7 ore fa, Tugnela ha scritto:

il discorso è capire come arrivo alla tensione del secondario

 

11 ore fa, gabri-z ha scritto:

UP X IP = US X IS

Non devi calcolare la corrente nel primario partendo dalla potenza max. del trasformatore se non lo alimenti alla tensione primaria massima ammessa come hai fatto sopra 

Ci sono anche limiti di tensione ; in teoria se fosse ideale 'sto trasformatore , potresti alimentarlo anche a 1000 V , ottenendo 240 V in secondario , ma non lo è perché l'isolamento dei fili non sempre accetta questi valori.

Modificato: da gabri-z
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Ciao Ragazzi ,

come sempre un grazie mille delle Vostre  risposte e aiuto , come sempre :

- patatino59 : è reale e dovevo fare un adattamento in assenza di 220V , presa primario singola 220V senza adattamenti per la linea , tipo carica batterie ( ora risolto tutto con un nuovo trasformatore che prima non era possibile ) , altrimenti ve lo avrei detto senza problemi ,

Concordo col rapporto tra spire ma dato che la potenza gestisce gli assorbimenti e non vari cosi mi dicono è per quello ho sentito varie voci e dove si creata confusione  .

- Livio Orsini : sono teoricamente d'accordo , è penso che è quello che ha causato la confusione , la potenza è sempre quella ( sia potenza : apparente by VA , attiva by W , reattiva by Var ) e non varia , senza discutere la tecnologia e le varie dispersioni .

-  gabri-z  : non so perché dici Ohm dato che W = V * I ( legge/effetto Jole , volgarmente formula di watt ) ma probabilmente non ci stiamo capendo  .

Ma io ho sempre fatto cosi e la corrente in entrare è sempre risultata simile , logicamente senza valutare dispersione ecc.. ( non avendo diametri cavi e bobine e giri bobine )

Mi permetto che non sto parlando di una tensione più elevata , ma più bassa è per questo che volevo sapere  , in ogni cosa che un limite massimo ( senza discute i limiti di sicurezza ) e non lo discuto c'è ne anche uno minimo per il funzionamento sopra tutto in certe protezioni .

 

Ragazzi di nuovo un grazie mille a tutti delle Varie Info e aiuto e un Buon Sabato Sera by Notte by Buona Domenica .

 

Ciao

Tugnela

Modificato: da Tugnela
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Ciao a tutti

 

Magari sbaglio io ma.....

 

La Resistenza Apparente del trasformatore dipende solo dalla Frequenza dell'alimentazione (50 Hz) e non da altro.

 

A parità di Resistenza Apparente se si dimezza la Tensione di alimentazione si dimezzerà anche l'Amperaggio che circola.

 

Similmente a quanto avviene alimentando Resistenze Pure (resistenze di riscaldamento, per intenderci meglio).

----------------------------------------------------------

 

Il trasformatore proposto da Tugnela sembra un trasformatore normalissimo a due avvolgimenti (i dati li ha detti).

La sua domanda è : Se alimento  a metà voltaggio in Entrata (110V-50 Hz anzichè i 220V- 50 Hz di targhetta) che cosa succederà nei due avvolgimenti.

 

Se sul primario si dimezza la Tensione di alimentazione si dimezzerà anche l'Amperaggio che vi passa e la Potenza della quale si potrà disporre diverrà di 1/4 di quella dichiarata (invece di 250 VA il trasformatore sarà ridotto ad un 62,5 VA).

 

Con i numeri

Alimentazione Primario normale 220V x 1,1363A =250 VA

Alimentazione Primario ridotta    110V x 0,56815 A = 62,5 VA

 

Il Secondario seguirà la stessa sorte 

Uscita normale 24V x 10,4166A =250 VA

Uscita ridotta    12V x 5,2083A = 62,5 VA

 

 

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3 minuti fa, Semplice 1 ha scritto:

invece di 250 VA il trasformatore sarà ridotto ad un 62,5 VA

A 110 volt il trasformatore è sempre da 250 VA !

La potenza assorbita dipende dal carico !

Casomai se il carico a 24 volt con ingresso a 220 assorbe 250 VA, alimentato a 110 in ingresso, con 12 volt in uscita il medesimo carico assorbirà 62,5 VA

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19 minuti fa, Semplice 1 ha scritto:

Il Secondario seguirà la stessa sorte 

Io credo che potrà averne i 10 A circa nel secondario , con 1A circa nel secondario , corrispondente ai 120 VA (sempre tralasciando le perdite )

8 minuti fa, patatino59 ha scritto:

La potenza assorbita dipende dal carico !

:thumb_yello:

Io ho inteso i 10 A come disponibili e non per lo stesso carico!

Modificato: da gabri-z
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15 ore fa, Semplice 1 ha scritto:

 

La Resistenza Apparente del trasformatore dipende solo dalla Frequenza dell'alimentazione (50 Hz) e non da altro.

 

La resistenza, per definizione, è indipendente dalla frequenza. E' un dato fisico che dipende esclusivamente dalle caratteristiche del materiale conduttore.

Impedenza e reattanza, invece, sono condizionate dalla frequenza.

Onde evitare che affermazioni errate possano ingenerare confusione, riporto di seguito alcune note teoriche, fondamentali, della macchina elettrica nota come "trasformatore".

 

Se si considera la macchina elettrica trasformatore bisogna sempre pensare che si sta lavorando a tensione alternata, quindi non c'è alcuna resistenza apparente, ma c'è un'impedenza composta da una parte puramente resistiva e da una parte induttiva; ad essere pignoli bisogna anche considerare la componente capacitiva parassita.

Oltre a queste componenti, dovute all'avvolgimento primario, bisogna considerare il circuito secondario riportato al primario.

 

N1 / N2 = m ==> rapporto di trasformazione

4.png Questo è il circuto equivalente del traformatore ideale  con carico al secondario (il segno + è solo convenzionale per indentificare uno dei 2 morsetti; ovviamente essndo la tensione alternata i terminali non possono essere polarizzati).

 

Si valuti l'impedenza vista dal lato generatore, la rete elettrica nel nostro caso.

5.png6a.png  da cui si ha 6b.png

 

In questo modo abbiamo riportato l'impedenza secondaria sul lato primario.

 

Trasormatore reale.

 

Nel caso reale bisogna considerare le componenti parassite e le perdite del circuito magnetico

  1.  Gli avvolgimenti hanno una resistenza dovuta alla resistività del materiale che li compone, tipicamente rame..
  2.  Il flusso magnetico non concatena perfettamente i due avvolgimenti, ma in parte si disperde
  3. La corrente magnetizzante è tuttaltro che trascurabile.
  4. Vi sono perdite nel ferro, dovute ad isteresi ed a correnti parassite.

 

Nel caso di trasformatore reale il circuito equivalente sarà:

8.png

 

 

Come si può notare sono state inserite le componenti parassite.

 

R0: Resistenza equivalente alle perdite nel ferro per isteresi e per correnti parassite.
X0: Reattanza induttiva equivalente alla corrente magnetizzante necessaria a creare il flusso: praticamente è l'induttanza dell'avvolgimento primario.
R1 R2: Resistenze equivalenti alla resistenza degli avvolgimenti primario e secondario.
X1 X2: Induttanze induttanze equivalenti al flusso disperso negli avvolgimenti primario e secondario.

 

Continua nel messaggio seguente.

 

Modificato: da Livio Orsini
corretto errori di dattilografia (magari ce ne sono altri che non vedo)
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Continuazione dal messaggio precedente.

 

Prova a vuoto del trasformatore.

 

La prova a vuoto la si esegue lasciando aperto il circuito secondario del trasformatore. Ilcircuito primario sarà alimentato con tensione nominale VIn

 

9.png

 

Con secondario è aperto, nella prova a vuoto si ha I2=0 e dato che:
10.png        
Quindi I'1=0, l'unica corrente circolante è I0.
Con corrente nulla circolante nel secondario tutta la potenza attiva assorbita dalla macchina è quella del circuito primario e vale:

11.png

dato che Io << I1n possiamo trascurare PCu0= perdite nel rame a vuoto rispetto a Pf= perdite nel ferro quindi:

12.png

 

Il trasformatore assorbe, dal generatore, le potenze a vuoto

17.png      18.png         19.png

 

che possono anche essere ottenute tramite le relazioni

20.png        21.png          22.png           Vengono poi definite:

23.png          Potenza attiva percentuale a vuoto.

24.png          Corrente a vuoto in percentuale. Si ha poi:

25.png          infatti:

26a.png26b.png

 

Applicando un carico al circuito secondario si avranno delle variazioni delle tensioni.

 

Quando il trasformatore lavora con un carico applicato ai morsetti di uscita del secondario si ha una variazione della caduta di tensione sul circuito secondario.
33.png

34.png

 

35.png caduta di tensione tra funzionamento a vuoto ed a carico.

 

Circuito equivalente semplificato con carico applicato al secodario

 

I parametri caratteristici di un trasformatore reale sono noti solo al costruttore, non è possibile risalire ad essi ma non è importante; per lo studio delle grandezze elettriche ai capi dell'impedenza di carico, interessa solo la maglia secondaria.

Similmente al caso del trasformatore ideale è possibile costruire un circuito equivalente:

 

43.png

 

44a.png44b.png44c.png

In questo modello si nota come sia E1=V1n

45a.png45b.png

in questo circuito, durante il funzionamento a vuoto si ha:

46a.png46b.png

Con questo modello la forumala della variazione vuoto-carico diventa:

47.png

 


Il rendimento della macchina è definito come il rapporto tra la potenza attiva in uscita (P2) e la potenza attiva in ingresso (P1).

Pertanto avremo il rendimento come:

36.png

 

Non è praticamente facile ne pratico adottare questo calcolo oerchè è possibile che le misure siano falsate dagli strumenti stessi.

Si preferisce usare, invece, la seguente formula:

41.png
Pn=Potenza attiva nominale
Po=Potenza attiva a vuoto

 

Ritornando al caso oggetto della discussione.

La potenza nominale è data in 250W con tensioni nominali V1 = 220V e V2 = 24V

 

Alimentando il circuito primario con 110V in luogo dei 220V nominali per ottenere la medesima potenza la corrente dovrebbe raddoppiare.

Questo fatto è teoricamente possibile, ma non lo è praticamente.

Oltre a far lievitare notevolmente le perdite, c'è da considerare che la densità di corrente nell'avvolgimento primario e secondario raddoppiano, con conseguenti effetti termici non previsti in fase di progetto. Questo comporta, in un periodo più o meno breve, un surriscaldamento degli avvolgimenti con conseguente perdita dell'isolamento degli stessi avolgimenti.

Credo sia inutile precisare cosa comporta questo accadimentio.

 

 

Alcune note finali.

 

Ho voluto riportare un po' di teoria relativa alla macchian elettrica trasformatore, perchè ho letto, in messaggi precedenti, spiegazioni e termini "fantasiosi" ed assolutamente errati.

Credo che ogni tanto serva anche un po' di teoria.

A scanso di equivoci, non mi sono di certo messo a disegnare circuiti ed ha scrivere formule, le ho semplicemente copiate dalla rete.

L'importante non è la fonte, ma sapere cosa cercare.

 

Pur avendo ancora un'ottima memorianon posso certo ricordare formule studiate corca 60 anni fa ed usatee molto raramente negli ultimi anni.

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ciccioilgrande

Nel caso di un trasformatore che può essere alimentato con tensioni diverse(nel nostro caso 110/220V,)non cambia nulla, poiché chi lo ha progettato ha previsto questa possibilità,per cui la sezione dei fili ed il nucleo magnetico sono appropriati,quindi il trasformatore in uscita ci darà sempre le tensioni previste ,poiché il rapporto volt/spire non cambia,infatti nel nostro caso,se si dimezza la tensione di alimentazione,si dimezza anche il numero di spire,quindi sul secondario nelle medesime boccole di uscita,troveremo sempre le medesime tensioni,anche la potenza,non cambia rimane inalterata;diverso invece è il discorso se ad un trasformatore progettato per essere alimentato con una sola tensione,lo alimentiamo con una tensione dimezzata,in questo caso la potenza non si dimezza ma diminuisce di 4 volte,infatti la potenza può essere espressa con questa formula: VxV/Z dove  Z è una costante,se prima V era di 220V e con essa si aveva una potenza di 120W,con una tensione di 110V avremo a disposizione una potenza che è il quadrato di 110, quindi la potenza che si ottiene diminuisce di 4 volte e nel nostro caso è di 30 W;anche le tensione in uscita saranno diverse poiché cambia il valore volt/spira

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ciccioilgrande
Il 3/7/2020 alle 22:08 , Tugnela ha scritto:

Ciao Ragazzi ,

vi chiedo un . perché mi sono imballato su un trasformatore , allora ho un trasformatore :

- Potenza : 250W

- Tensione Primario : 220V ( f : 50Hz )

- Tensione Secondario : 24V ( f : 50Hz )

Da calcolo mi risulta una :

- Corrente di Primario : 1,13A

- Corrente di Secondario : 10,4A

La domanda è :

se io alimento il primario a 110V invece di 220V , vi chiedo :

Devo verificare tutto dal rapporto spire primario / secondario e diametro ( sezione ) cavi bobine trasformatore per avere assorbimenti , potenza e tensione di secondario ?

Oppure ragionando sulla potenza :

- Tensione Primario : 110V ( f : 50Hz )

- Tensione Secondario : 24V ( f : 50Hz ) , non varierà

Ma logicamente avro'  :

- Corrente di Primario : 2.27A

- Corrente di Secondario : 10,4A , non varierà

 

Raga scusate ma dato che ne ho sentite di cotte e di crude Vi chiedo prima di verificare il tutto e intanto rivaluto e rileggo i libri .

 

Grazie e una buona serata

 

Ciao

Tugnela

 

 

Mi sono attenuto a ciò che vuole sapere l'interessato 

Modificato: da ciccioilgrande
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6 minuti fa, ciccioilgrande ha scritto:

La domanda è :

se io alimento il primario a 110V invece di 220V , vi chiedo :

Non hai fatto caso a questo.

 

12 ore fa, Tugnela ha scritto:

è reale e dovevo fare un adattamento in assenza di 220V , presa primario singola 220V senza adattamenti per la linea

e neanche a questo...

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Bravo Livio!

Ma a quanto pare, nonostante l'esaustiva spiegazione, non è stato sufficiente. Ormai è chiaro che c'è sempre chi ne sa sempre più del libro :wallbash:

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2 ore fa, dott.cicala ha scritto:

Ormai è chiaro che c'è sempre chi ne sa sempre più del libro 

 

Stefano cosa vuoi farci.

L'ingnoranza non è una colpa, però che se ne vanta è veramente ...

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4 ore fa, ciccioilgrande ha scritto:

Nel caso di un trasformatore che può essere alimentato con tensioni diverse(nel nostro caso 110/220V,)non cambia nulla, poiché chi lo ha progettato ha previsto questa possibilità,per cui la sezione dei fili ed il nucleo magnetico sono appropriati,

 

Ma tu lo hai mai visto un trasformatore reale?

Hai mai provato a calcolarne uno, magari con l'ausilio di tabelle o, come è uso attuale, con programmi di calcolo automatico?

 

Se tu lo avessi fatto sapresti che un dei dati di progetto è, appunto, la corrente nominale di secondario. In base a questo dato vengono dimensionate le sezioni dei fili degli avvolgimenti.

Quindi se dimezzi la tensione e raddoppi la corrente la potenza apparente rimane costante, però sovraccarichi gli avvolgimenti.

 

Discorso simile per quanto riguarda le tensioni nominali di primario.

Uno dei dati fondamentali sono i volt per spira.

Se, ad esempio, hai dimensionato per 1.5V spira, una tensione di 220V comporterà 147 spire. Ammesso di distribuire su 3 strati l'avvolgimento, avremo una differenza di potenziale di circa 73V tra inizio e fine strato, quindi circa 146 tra la sipra iniziale del primo strato e la spira finale dell'ultimo strato.

Se raddoppiassi la tensione al primario, immediatamente questa differenza di potenziale diventerebbe 292V, con possibili problemi di isolamento.

Senza poi considerare tutte le altre implicazioni dovute al raddoppio del coefficiente volt per spira.

 

Progettare un trasformato non è poi tanto difficile: basta sapere come fare.:smile:

 

 

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ciccioilgrande
2 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

 

Ma tu lo hai mai visto un trasformatore reale?

Hai mai provato a calcolarne uno, magari con l'ausilio di tabelle o, come è uso attuale, con programmi di calcolo automatico?

 

Se tu lo avessi fatto sapresti che un dei dati di progetto è, appunto, la corrente nominale di secondario. In base a questo dato vengono dimensionate le sezioni dei fili degli avvolgimenti.

Quindi se dimezzi la tensione e raddoppi la corrente la potenza apparente rimane costante, però sovraccarichi gli avvolgimenti.

 

Discorso simile per quanto riguarda le tensioni nominali di primario.

Uno dei dati fondamentali sono i volt per spira.

Se, ad esempio, hai dimensionato per 1.5V spira, una tensione di 220V comporterà 147 spire. Ammesso di distribuire su 3 strati l'avvolgimento, avremo una differenza di potenziale di circa 73V tra inizio e fine strato, quindi circa 146 tra la sipra iniziale del primo strato e la spira finale dell'ultimo strato.

Se raddoppiassi la tensione al primario, immediatamente questa differenza di potenziale diventerebbe 292V, con possibili problemi di isolamento.

Senza poi considerare tutte le altre implicazioni dovute al raddoppio del coefficiente volt per spira.

 

Progettare un trasformato non è poi tanto difficile: basta sapere come fare.:smile:

 

 

ascolta Livio non voglio fare polemiche ne con te ne con nessun altro,siamo qui per imparare,e stai pure tranquillo che di trasformatori ne ho progettati e anche realizzati;ed adesso ti dico come farei a progettare ,in linea generale un trasformatore che puo avere tensioni di alimentazioni diverse,come nel nostro caso 110 o 220V con potenza costante;supponiamo di voler realizzare un trasformatore con queste caratteristiche:tensione primario 110 o 220V secondario 24V potenza 100 W;allora per prima cosa ,essendo che questo trasformatore puo essere utilizzato con una tensione di 110V devo garantire che la potenza deve essere sempre quella in modo che l'utilizzatore sul secondario non abbia problemi;calcolo la corrente che assorbe il trasformatore a 110 V in modo tale da dimensionare adeguatamente la sezione del filo ed il numero di spire ;essendo che questo trasformatore può anche essere alimentato a 220V cioè al doppio della tensione,anche il numero delle spire va raddoppiato la sezione però deve essere sempre quella,calcolata per una corrente pari a Potenza/110,in questo modo non ho problemi ad alimentare l'utilizzatore posto al secondario ;quindi  questo trasformatore sul primario avrà 3 boccole 0-110-220V quando il trasformatore è alimentato a 110V bisogna inserire l'alimentazione fra 0 e 110V ed in questo caso abbiamo una corrente di 100/110=0,9A,sul secondario  avremo 100/24=4,16A;quando invece alimentiamo il trasformatore a 220V ,bisogna inserire l'alimentazione fra 0 e 220V in tal caso il numero delle spire raddoppia la corrente passa da 0,9A a 100/220=0,45A,non ci sono problemi di densità e di surriscaldamento  in quanto la sezione è stata calcolata per una corrente pari a 0.9A,e sul secondario  non cambia nulla poiche , è vero che è cambiata la tensione sul primario ma è cambiato anche il numero di spire che è raddoppiato quindi il rapporto volt/spira è rimasto inalterato, per cui l'utilizzatore posto sul secondario,non si accorge di nulla è continua a funzionare regolarmente;

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Ciao Ragazzi ,

Un grazie mille di nuovo a tutti , spero di no aver creata casini e zizzanie , se vi dico cosa mi hanno detto , non solo i rami commerciali delle aziende ho povero Ohm , Joule , Watt e Henry ( gli altri capiscono ) .

 

Una Buona Serata By Night

 

Ciao

Tugnela

Modificato: da Tugnela
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