Jump to content
PLC Forum


cavi unipolari schermati - quando servono


plfrmcmp83
 Share

Recommended Posts

plfrmcmp83

Esistono cavi per uso industriale unipolari schermati. Quale può essere un'applicazione dove può essere necessario installare un cavo con queste caratteristiche? Normalmente non è più comune la presenza di almeno 2 fili all'interno della schermatura? Grazie.

Link to comment
Share on other sites


Livio Orsini

Io, in alcuni decenni di lavoro nel campo, cavi schermati unipolari per uso industriale non ho mai visti e mai ne ho avuto necessità.

 

Solitamente sono almeno bipolari e si usano per connessione di segnali analogici da trasduttori.

Link to comment
Share on other sites

Livio Orsini

Quello è un cavo scherato unipolare, non un'applicazione di cavo schermato unipolare.

Leggi con più attenzione la mia risposta.

Link to comment
Share on other sites

una cosa è dire che "se ne può discutere", ma cassarli brutamente non è corretto

ho trovato più di una macchina che usava questa tipologia

nella pratica il progettista ritiene che se garantisci non solo che il sistema di messa a terra sia realizzato nel migliore dei modo ma che oltre alla terra di sicurezza porti uno ZERO V. connesso in un solo punto alla terra garantendo un impedenza oltremodo bassa tra i vari nodi lo zero volt del singolo segnale può essere evitato

il problema è che una tipologia del genere è molto più difficile da realizzare e decisamente più costosa per cui è stata quasi abbandonata, salvo situazioni dove i segnali analogici sono un'enormità con un'altissima densità spaziale

l'ho trovata soppratutto su controlli di motion

Link to comment
Share on other sites

io li ho trovati come conduttori   per i   segnali che pilotavano azionamenti analogici , su macchine di parecchi decenni fa'.

la massa era il negativo e il centrale era il segnale. ormai con le moderne tecnologie vengono usati sempre di meno.( le moderne macchine difficilmente usano ancora i segnali analogici per pilotare azionamenti o altro , ma generalmente usano  i sistemi basati su BUS

Link to comment
Share on other sites

su questo invece hai completamente ragione

stiamo cercando di eliminare alla grandi i segnali discreti

settimana prossima cominciamo le prove di un impianto con nodi di i/o su plc rackless isole di elettrovalvole ed isole di partenza motore, il prossimo passo sarà avere gli ZS delle valvole su bus

Link to comment
Share on other sites

Livio Orsini
8 ore fa, ivano65 ha scritto:

io li ho trovati come conduttori   per i   segnali che pilotavano azionamenti analogici , su macchine di parecchi decenni fa'.

la massa era il negativo e il centrale era il segnale.

 

Erano macchine mal fatte, perchè la schermatura è inefficace anzi, essendoci circolazione di corrente nello schermo, anche dannosa.

Queste cose, chi ha un minimo di conoscenza delle problematiche ECM, le conosce bene.

Sino a metà degli anni '70 del secolo scorso, queste problematiche erano sconosciute non solo dai "quadristi", ma anche in alcune aziende blasonate.

Si usavano piastre di fondo verniciate e non zincate, praticamente le barre equipotenziali di terra non esistevano, si portavano segnali delle tachimetriche con cavo non schermato, etc..

Poi ogni tanto la macchina aveva comportamenti strani, addirittura c'erano relè che commutavano per un impulso senza essere comandati.

Quando i progettsti capaci cominciarano a dare prescrizioni sull'uso di cavi schermati, la risposta usuale era: "Abbiamo sempre cablato così e le macchine hannosempre funzionato".

Solo nella seconda metà degli anni '90, con l'introduzione delle normative ECM, questa mentalità venne stroncata definivamente.

 

Ultimo, ma non ultimo, io non ho negato l'esistenza di questa tipologia di cavi, ma ho scritto che

Il 13/9/2023 alle 17:11 , Livio Orsini ha scritto:

cavi schermati unipolari per uso industriale non ho mai visti e mai ne ho avuto necessità.

 

 

Link to comment
Share on other sites

no, non fare confusione

le macchine mal fatte, e ne trovi ancora, NON sono quelle con il cavo unipolare schermato e distribuzione dello ZERO V con sezioni elevate

sono quelle che hanno il dopino non schermato e non hanno l'equipotenziale ben distribuito ad impedenza bassisima

ci sono ancora quelli che si vantano di usare doppini schermati ma poi non distinguono il ground dallo zero V, gli strumentisti veri conoscono bene la differenza

 

l'unica cosa su cui hai ragione e che esiste una ulteriore categoria di collegamento, ma è pessima, quella di usare lo schermo come circolazione zero V dello strumento stesso

ma sono due tipi di collegamento profondamente diversi 

 

Link to comment
Share on other sites

RICORDIAMOCI  bene una cosa:  a quei tempi si stava introducendo l'elettronica sulle macchine operatrici ed era ovvio che non tutto fosse perfetto.

Link to comment
Share on other sites

Livio Orsini
3 ore fa, ivano65 ha scritto:

a quei tempi si stava introducendo l'elettronica sulle macchine operatrici ed era ovvio che non tutto fosse perfetto.

 

Tu sei giovane, più giovane di me di ben 21 anni, quindi non ha ben presente la situazione.

Già alla fine degli anni '50 l'automazione ed i controlli elettronici era piuttosto diffusi.

In prima Istituto, 1958 - 1959, nella tradizionale visita alle aziende che tutte le clessi effettuavano una volta all'anno, ci fecero visitare 2 aziende medio piccole produttrici di elettronica industriale i cui prodotti andava ad automatizzare macchine industriali.

Ad esempio nella mia provincia, Varese, dove è praticamente nata l'industria meccano plastica (A Varese c'era il primo, e forse unico, ITIS per periti termiplastici)), l'elettronica era già ben presente sulle macchine per la plastica ed anche nel tessile. Anche se le regolazioni erano esclusivamente analogiche.

Nella seconda metà degli anni '60 i controlli digitali, costituiti solo da logiche SSI, eran già abbastanza diffusi anche a livello di aziende medie e piccole.

Nelle grandi aziende come Ansaldo, E. Marelli e TIBB i controlli digitali, assieme all'elettronica di potenza, erano di normale applicazione.

 

Il vero problema è, come sempre, l'inerzia culturale.

Link to comment
Share on other sites

purtroppo l'inerzia culturale in questo campo e' stata piuttosto lunga. oltretutto ( come hai gia' detto tu)  erano macchine che poi avevano un gran numero di problemi, propio a causa dei disturbi  presenti nei quadri . 

Link to comment
Share on other sites

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now
 Share

×
×
  • Create New...