Estelle Inserito: 9 maggio Segnala Inserito: 9 maggio Ciao a tutti, Negli ultimi mesi, parlando con alcune piccole e medie imprese, capita spesso di affrontare un tema: il fotovoltaico aziendale in modalità autoconsumo. In pratica, molte aziende stanno valutando di installare impianti fotovoltaici sul proprio tetto, oppure su tetti in affitto, per utilizzare direttamente l’energia prodotta durante il giorno e immettere in rete solo l’eventuale eccesso. Alcune imprese credono molto in questo modello, altre invece sono ancora piuttosto caute. Quindi volevo chiedere se qualcuno qui ha già provato una soluzione del genere e può condividere qualche esperienza reale. – È davvero possibile coprire il 60–70% del fabbisogno energetico aziendale con il fotovoltaico? – Il tempo di rientro dell’investimento è davvero tra i 5 e gli 8 anni, o ci sono costi nascosti (tipo manutenzione, inverter, ecc.) che lo allungano? – Vale la pena integrare un sistema di accumulo, oppure per aziende che consumano soprattutto di giorno non serve? – Se il tetto non è di proprietà, è comunque fattibile usare un tetto in affitto? Ho anche letto un articolo interessante – Come il fotovoltaico integrato negli edifici (BIPV) sta trasformando il mercato del fotovoltaico aziendale sui tetti industriali (non metto il link per evitare che sembri pubblicità), che diceva che in Italia ogni kWh di autoconsumo fa risparmiare tra 0,18 e 0,20 €, mentre vendere la stessa energia in rete rende solo un quarto. Se è davvero così, allora il modello di autoconsumo ha senso sia dal punto di vista economico che ambientale. Voi cosa ne pensate? Avete incontrato problemi imprevisti o difficoltà in progetti di questo tipo?
reka Inserita: 9 maggio Segnala Inserita: 9 maggio che i pannelli si ripaghino in fretta e poi abbiano una lunga vita per guadagnarsi la pagnotta è risaputo, poi in quanti anni effettivamente lo facciano dipende da molti fattori. a livello industriale convengono anche perchè di solito per grossi impianti il prezzo al kWp si abbassa molto rispetto ai piccoli impianti domestici. invece le batterie non sono ancora per niente convenienti, te le ripaghi forse a fine vita. che l'autoconsumo sia conveniente per tutti è risaputo e, rispetto agli inizi quando si incentivava anche l'immissione in rete, auspicabile.
Marco Fornaciari Inserita: 9 maggio Segnala Inserita: 9 maggio (modificato) Per le aziende la convenienza va valutata in modo diverso che per le abitazioni. bisogna partire da due dati fondamentali: - quanta energia è assorbita in continuo per la produzione che si fa - superficie utile del tetto. Va dase che se consumo in continuo 30 kW e ho 300 mq utili mi conviene in assoluto, se con lo stesso tetto consumo 100 kW la convenienza comincia a perdersi. In numeri assoluti e percentuali il conto energetico torna sempre, ma bisogna considerare anche i ritorni dell'investimento (che sono sempre 5 anni fiscali). In ultimo da verificare dal gestrore della rete di distribuzione quanta energia permette di mettere in rete in caso di non consumo: in totale non si può superare la potenza dl trasformaatore MT/BT della zona, ovvero del proprio. Black out spagnolo docet. Modificato: 9 maggio da Marco Fornaciari
84paolo Inserita: 10 maggio Segnala Inserita: 10 maggio Noi in ditta abbiamo una nostra cabina MT/BT da 500KVA. Circa 3 anni fa abbiamo realizzato un impianto FV da 300KW. Purtroppo abbiamo una produzione abbastanza stagionale e soprattutto concentrata nei mesi freddi. Al momento abbiamo circa una media del 25% di risparmio in bolletta. Poi L'ENEL non ci ha mai approvato l'immissione in rete e perciò abbiamo dovuto installare un dispositivo per limitare la produzione dei pannelli a seconda della corrente che preleviamo dall'ENEL. Abbiamo quindi soprattutto nel periodo estivo e nei fine settimana un impianto potenziale da 300KW ma che produce 15KW (Autoconsumo interno). Noi poi l'impianto abbiamo dovuto realizzarlo obbligatoriamente per poter accedere ad un importante ampliamento della sede produttiva.
mgaproduction Inserita: martedì alle 11:53 Segnala Inserita: martedì alle 11:53 Il 10/05/2025 alle 11:36 , 84paolo ha scritto: Noi in ditta abbiamo una nostra cabina MT/BT da 500KVA. Circa 3 anni fa abbiamo realizzato un impianto FV da 300KW. Purtroppo abbiamo una produzione abbastanza stagionale e soprattutto concentrata nei mesi freddi. Al momento abbiamo circa una media del 25% di risparmio in bolletta. Poi L'ENEL non ci ha mai approvato l'immissione in rete e perciò abbiamo dovuto installare un dispositivo per limitare la produzione dei pannelli a seconda della corrente che preleviamo dall'ENEL. Abbiamo quindi soprattutto nel periodo estivo e nei fine settimana un impianto potenziale da 300KW ma che produce 15KW (Autoconsumo interno). Noi poi l'impianto abbiamo dovuto realizzarlo obbligatoriamente per poter accedere ad un importante ampliamento della sede produttiva. Ma se enel non vi autorizza all'immissione (che poiu non dovrebbe essere e-distribuzione e non enel?), non pensate ad un sistema di accumulo?
Marco Fornaciari Inserita: martedì alle 14:53 Segnala Inserita: martedì alle 14:53 Per le aziende la batterie non hanno molto senso, consumi tanto quando produci energia e quello è il tuo obiettivo aziendale A produzione dello stabilmento fermo i consumi sono di solito irrisori (in base allo atbilimento, non ai kW assoluti), pertanto rischi di caricare le batterie il primo giorno e di non scaricarle mai, e in isola non poi funzionare: nei casi dove serve energia in continuo, es. magazzini frigoriferi, occorrono dei generatori di emergenza, ma bisogna staccarsi dalla rete del fornitore. Bisogna tenere presente che non è possibile utilizzare solo tutta l'energia autoprodotta.
Simone Baldini Inserita: martedì alle 17:10 Segnala Inserita: martedì alle 17:10 (modificato) Oggi ormai è indispensabile autoconsumare l'energia per avere un senso su questi impianti, e lo sarà sempre di piu'. Il prezzo riconosciuto in vendita è legato alle fasce orarie e lo sarà sempre di piu', quindi nelle fasce di maggior produzione il prezzo cala fino a diventare negativo (cosa che è capitato poco tempo fa'). Invece quando la prelevi, la paghi al prezzo "pieno" dal fornitore, quindi ti conviene autoconsumare. In questo senso poi si dovrebbero concentrare le produzioni industriali nel periodo di produzione del fotovoltaico nel limite del possibile, ovvio che se hai cicli lavoratvi 24/24h avrai un prelievo costante durante tutto il giorno. Si ripaga abbastanza, tenendo conto che non hanno contributi e che comunque su queste potenze il prezzo è molto piu' basso. Solitamente sei sui 7/8 anni, ma dipende appunto dall'autoconsumo. La vendita è poca cosa solitamente in confronto. Come detto, puntare tutto sulla vendita oggi non ha senso, perche se non gia' attivo, in futuro il prezzo sarà orario e quindi la remunerazione crollera' nella fascia di produzione FV. Batterie non hanno ancora un vantaggio economico, ma sicuramente nel futuro potranno essere appetibili. https://www.mercatoelettrico.org/ Qui potete vedere il prezzo orario dell'energia. Modificato: martedì alle 17:14 da Simone Baldini
Alessio Menditto Inserita: martedì alle 18:17 Segnala Inserita: martedì alle 18:17 1 ora fa, Simone Baldini ha scritto: Oggi ormai è indispensabile autoconsumare l'energia per avere un senso su questi impianti Queste sono parole sante, secondo me una linea a sé stante che alimenta gli elettrodomestici più energivori (frigorifero e televisioni, modem e tutto quello ovviamente di poca potenza ma che sta acceso praticamente sempre) è la cosa più onesta e di immediato risparmio, piuttosto (lo dico da anni ma non perché sono intelligente ma perché come ho detto tante volte diventa difficile alla fine quantificare) che immettere in rete e poi la rete fa i conti e ti sconta in bolletta ecc ecc. Tutti questi passaggi per me sono assurdi, alimentare questi apparecchi col circuito dedicato sicuramente non dà adito a dubbi e sorprese.
omaccio Inserita: martedì alle 19:20 Segnala Inserita: martedì alle 19:20 Noi su una superficie di 1600 Mq (circa) abbiamo appena installato un impianto da 200kW; siamo una azienda che consuma maggiormente nelle fasce 6 alle 22 e ogni mese consumiamo sui 30 megawatt. Ad oggi abbiamo un autoconsumo che si aggira sul 55% (APRILE/MAGGIO) che ha abbassato la bolletta del 50%..ma dovrebbe crescere questo abbattimento vista la stagione! Sabato e domenica immettiamo in rete circa un megawatt al giorno che prima o poi ci conguaglieranno! La media da inizio anno è di un 36% di autoconsumo! Per gli incentivi sicuramente quello in vigore in tutta Italia è la 5.0 che non incentiva direttamente il fotovoltaico ma lo incentiva se trainato da un risparmio su processo o sull'intero consumo dell'azienda certificato (ovviamente) e noi lo abbiamo installato sfruttando questa legge. Poi ci sono incentivi regionali ma lì cambia tra regione e regione! Convenienza certa.. a tal punto che metteremo pensiline fotovoltaiche per i parcheggi visto che l'autoconsumo è lontano dalla saturazione!
Gennar0 Inserita: mercoledì alle 09:59 Segnala Inserita: mercoledì alle 09:59 (modificato) Collegare anche solo una parte degli impianti direttamente agli inverter, vuol dire che quando l'impianto richiede più corrente devi prenderla dalla rete, se non hai batterie e se son scariche. Qui entra un costo nascosto, il passaggio da rete a produzione interna e viceversa. Il problema dell'immissione in rete è e resta l'innalzamento della tensione e il blocco dell'immissione, e se non hai batterie butti via tutto. Le batterie hanno un difetto, tra prendere e dare, non ripagano i costi, ma a volte sono necessarie. Se vuoi sapere i problemi reali che affliggono il fotovoltaico, non chiedere solo agli esperti, è come chiedere al macellaio cosa succede alla fine della coda al macello. Certo, chi non è del settore è limitato, ma almeno ti dice quello che pensa, e a volte neppure lui. Modificato: mercoledì alle 10:01 da Gennar0
Alessio Menditto Inserita: mercoledì alle 10:33 Segnala Inserita: mercoledì alle 10:33 Gennaro io ti parlo da camperista, con 300 A dì batterie al piombo, pannelli solari sul tetto, da due anni vivo in libera, alimento frigorifero, televisore, luci, modem ecc e non mi sono allacciato un giorno alla colonnina. In casa si ovvierebbe al giusto problema che dici tu, facendo un semplicissimo circuito che appena la tensione cala troppo nelle batterie, si preleva quello che serve dalla 220 per compensare
Gennar0 Inserita: mercoledì alle 11:35 Segnala Inserita: mercoledì alle 11:35 Alessio, il camper è un mondo a parte 😊. Devi per forza avere fotovoltaico se ti vuoi fermare qualche giorno in un posto senza 220. In un impianto domestico o industriale, devi calcolare costi dell'impianto, manutenzione, grandine, vento, sbalzi di corrente, black out, pulizia pannelli, deterioramento impianto, e tanto altro. Quando c'è sole, se hai un impianto che immette in rete, è il momento in cui produci di più, ma è anche il momento più difficile per immettere. Secondo me, il fotovoltaico non era conveniente 10 anni fa, ora è difficile dirlo. Certo è, che la rete elettrica non è pronta per il passaggio, specialmente per quello delle fabbriche, che hanno tutti bisogno di corrente quando non c'è, e te ne danno quando non serve. La soluzione sarebbero batterie efficienti ed economiche, ma non esistono in commercio.
Alessio Menditto Inserita: mercoledì alle 12:26 Segnala Inserita: mercoledì alle 12:26 Ma ovviamente il camper è un altra cosa, ma il concetto per me è lo stesso, preferisco risparmiare SUBITO con la mia linea dedicata, che DOPO avere rimborsi ecc ecc. La mia bolletta di casa è 30 euro al mese, perché faccio praticamente tutto sul camper (non importa se questo è in Sicilia o parcheggiato fronte casa)
84paolo Inserita: mercoledì alle 18:11 Segnala Inserita: mercoledì alle 18:11 Il 13/05/2025 alle 11:53 , mgaproduction ha scritto: Ma se enel non vi autorizza all'immissione (che poiu non dovrebbe essere e-distribuzione e non enel?), non pensate ad un sistema di accumulo E-Distribizione non autorizza nessuna immissione in media nella nostra zona perché hanno dei problemi sul trasformatore della cabina alta tensione e al momento tutti quelli intorno a noi sono piazzati uguali. Hanno detto che faranno dei lavori ma con tempi di 2-3 anni ( al momento ne sono già passati 3 e ancora nessuna notizia). Abbiamo poi anche un altro impianto da 66KW allacciato in bassa e quello è sempre in immissione. Purtroppo lavorando molto in novembre/dicembre il nostro clima del nord non è molto favorevole al fotovoltaico. Le batterie non avrebbe senso in quanto nei periodi di poca produzione sarebbero sempre cariche e FV si spegnerebbe comunque. Per non parlare del costo di mantenimento. Costa di meno pagare la bolletta
Marco Fornaciari Inserita: mercoledì alle 19:43 Segnala Inserita: mercoledì alle 19:43 (modificato) In rete puoi immettere energia se c'è qualcuno che la assorbe, diversamente non sai dove mandarla, anche le centrali di produzione si avviano e arrestano alla bisogna. In una zona prettamente industriale si è fortunati se il distribituore permette l'immisione in rete, tipicamente concede un'auto produzione non superiore al 65-70% circa. E per un'azienda le batterie sono del tutto antieconomiche e avendo dimensioni raggaurdevoli richiedono anche gli idonei locali per contenerle, è già lì non è detto che si ottenga l'autorizzazione. Fermo restando che le SSE di zona devono essere idonee a ricevere energia. Il paragone con l'uso civile (o del camper) non si può fare, costi a parte lì le batterie sono utili, ma vale la pena se non sei in condominio: in condominio la lavatrice di notte non la puoi fare andare, e non penso che dopo 10-12 fuori casa qualcuno si metta a stirare di notte. Quindi anche lì le batterie non le paghi mai, si caricano quando non usi energia, poi quando sono cariche il FV si spegne salvo a valle del trasformatore di zona gli impianti FV siano pochi in rapporto ai consumi durante le ore solari; infine quanto ti pagano l'energia immessa: poco o nulla. In grandi centri urbani con un misto di: abitazioni, uffici, esercizi commerciali il FV conviene, ma nei quartieri dormitorio serve solo a chi li installa. Giusto per ragionare. Nel mio condominio in zona totalmente residenziale con i lavori del 110% hanno messo il FV ad ogni condomino: io non l'ho voluto. Per 2,8 kW di picco e rivolto a est (per due fortunati a ovest) e con la climatizzazione a pompe di calore non vale la pena (6 kW di contratto di fornitura): dopo 10 anni se va bene ho ricavato dal FV 2500 € ma me ne servono almeno 10 per rifare l'impianto, e facendo finta che 200 € di manutenzione annuale non ci sono. E onestamente 6 kW di batterie al litio in garage, no grazie. Abbiamo spazio per un locale specifico fuori dal fabbricao degli appartamenti. ma l'impresa ha detto ... sai costa. Modificato: mercoledì alle 19:46 da Marco Fornaciari
click0 Inserita: mercoledì alle 21:34 Segnala Inserita: mercoledì alle 21:34 come tante cose è essere "favorevoli" o "contrari" https://www.youtube.com/watch?v=N8CrMWjd-Ng
Estelle Inserita: ieri dalle 08:45 Autore Segnala Inserita: ieri dalle 08:45 Ciao a tutti, grazie mille per le vostre risposte dettagliate – mi hanno aiutato molto a chiarire le questioni tecniche sul campo. Di recente stiamo valutando il ritorno economico reale di un sistema fotovoltaico aziendale, in particolare nei casi in cui non sia possibile un autoconsumo costante durante tutto l’anno o quando ci siano limiti alla connessione in rete. Attualmente stiamo esplorando diverse soluzioni per ottimizzare l’autoconsumo in azienda, tra cui: Autoconsumo collettivo: condividere l’energia prodotta da un unico impianto tra più aziende, per massimizzare l’utilizzo del fotovoltaico. Modelli di partenariato per progetti fotovoltaici: collaborazioni strategiche per realizzare impianti su larga scala, con vantaggi di condivisione di risorse e benefici reciproci. Modelli di investimento flessibili: formule senza investimento iniziale significativo, come leasing o noleggio operativo, che rendono più semplice l’adozione del fotovoltaico. Mi piacerebbe sapere se qualcuno ha già sperimentato questi approcci o ha incontrato sfide pratiche, ad esempio con le autorizzazioni ENEL o le procedure GSE. Grazie ancora per i vostri preziosi contributi e resto curioso di conoscere i vostri casi concreti!
reka Inserita: ieri dalle 10:20 Segnala Inserita: ieri dalle 10:20 ci sono le comunità energetiche (o qualcosa del genere) che sono incentivate, non so se però ci sia un limite di potenza massimo per entrarvici
Marco Fornaciari Inserita: ieri dalle 10:35 Segnala Inserita: ieri dalle 10:35 Esperienza, si ma di cogenerazione, che poi ai fini pratici corrisponde al fotovoltaico, e parlo di decine MW Quindi l'esplorazzione che state facendo è la strada migliore: ci sono le associazioni di categoria di alcune aziende che si occupano di queste problematiche. Ma alla fine se la rete di zona non è in grado di accettare generazioni locali di energia il discorso decade subito: a volte manca l'autorizzazione dato che si andrebbe a sbilanciare la distribuzione in MT e AT con rischi tipo Spagna dei giorni scorsi**: su queste cose Enel è più avanti da decenni di altri paesi dato che sul territorio nazionale ci sono tante piccole e medie centrali idroelettriche. In ultimo, ci sono alcuni tipi di aziende che con il distributore di zona hanno dei contratti che in caso di interruzione della fornitura energetica pagano delle penali e i pure i danni arrecati alla produzione, quindi c'è molta attenzione a concedere allacci di fonti di produzione. Potrebbe anche essere che Enel concede l'allaccio solo alla condizione che altri utenti adeguino i loro impianti di consumo: esitono ancora impianti vecchi (magari pure non a norme) sui quali è presente troppa elettronica di potenza. Se avete la fornitura in MT e consumi al 90% in trifase, o monofasi ben bilanciati, potrebbe essere un vantaggio. Sulle comunità energetiche locali ci andrei piano, sono adatte a piccole utenze e spesso solo monofasi. ** Il rischio più critico è la perdita del sincronismo di frequequenza, se va bene si distacca solo una zona geografica, se il problema si estende solo a due zone geografiche si distacca tutto (già successo nel 2003), e potrebbe staccarsi mezza Europa.
Gennar0 Inserita: ieri dalle 17:36 Segnala Inserita: ieri dalle 17:36 Il 14/05/2025 alle 12:26 , Alessio Menditto ha scritto: con la mia linea dedicata Non è cosi facile autoprodurre, io ho avuto un impianto isolato per un pò di anni, le problematiche erano tante. Avere un piccolo impianto che immette poca corrente, abbassa un pò la bolletta e da molti meno problemi, e riesci pure a fare a meno della batteria, anzi in quel caso e oltre gli 800 W non è neppure a norma, dovresti venderla. Quando senti parlare di pannelli da 350W che immettono ti viene da ridere, ma ti tolgono i consumi del frigo, della tv , ecc, che a fine giornata sommandosi fanno diversi Kwh.
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