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Impianto di terra su Struttura di sostegno Fotovoltaico a falda e CEI 82-25


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Inserito: (modificato)

Buongiorno

recentemente ho tatto installare un impianto fotovoltaico da circa 4 KWp sul tetto a falda del mio condominio e dopo l'installazione mi sono accordo che la ditta non aveva messo a terra la struttura di sostegno , sostenendo che non era necessario visto che i moduli erano in classe ii ovvero con doppio isolamento.

 

L'ingegnere che segue il mio impianto di casa invece sostiene che almeno la struttura andava messa a terra , nominando tra le altre la CEI 82-25  che io ho letto ma che non mi pare (ma potrei sbagliarmi) imponga in maniera perentoria la messa a terra per un tale impianto.

 

inoltre il tecnico responsabile del cantiere della ditta che ha installato l'impianto mi ha scritto nero su bianco che il mio impianto è già protetto dagli SPD e che collegando il conduttore di terra alla struttura significherebbe, nel caso di un fulmine, creare un bel ponticello tra l'impianto e la casa e sostanzialmente portare il fulmine dentro casa per cui lui non certificherebbe mai una cosa del genere 

 

qualcuno che ha magari già trattato l'argomento può darmi un aiuto a capire come devo comportarmi?

 

vi ringrazio

Modificato: da marcolintrek
  • marcolintrek changed the title to Impianto di terra su Struttura di sostegno Fotovoltaico a falda e CEI 82-25

Inserita:
1 ora fa, marcolintrek ha scritto:

lui non certificherebbe mai una cosa del genere

Tutto ciò che è massa o massa estranea va connesso a terra...la struttura di sostegno del tuo impianto è da considerarsi tale?? esistono misure o calcoli per vedere quando è la resistenza verso terra di questa struttura??Il progetto cosa dice???Perchè non fidarsi del responsabile dalla ditta installatrice che ha le carte in mano e son loro che firmano la dichiarazione di conformità?

 

Inserita: (modificato)

Buonasera , 

 

2 hours ago, mrgianfranco said:

Tutto ciò che è massa o massa estranea va connesso a terra...la struttura di sostegno del tuo impianto è da considerarsi tale?? esistono misure o calcoli per vedere quando è la resistenza verso terra di questa struttura??Il progetto cosa dice???Perchè non fidarsi del responsabile dalla ditta installatrice che ha le carte in mano e son loro che firmano la dichiarazione di conformità?

 

 

prima domanda :  Non lo so se è una massa. Dovrei saperlo visto che NON sono il progettista? il progettista non mi ha parlato di Masse o Masse estranee.. 

 

seconda domanda: il progettista non ha fatto alcun discorso su masse o resistenza del manufatto verso terra, non ha parlato ne nominato alcuna Norma CEI. Ha semplicemente detto che a suo parere non serve e che collegare il manufatto all'impianto di terra è rischioso in caso di fulminazioni  (si porterebbe il fulmine in casa)

 

terza domanda: Non ho iniziato il post dicendo che non mi fido del progettista, ho semplicemente detto che ho ricevuto informazioni contrastanti e in conflitto da 2 progettisti diversi (quello del mio impianto interno di casa e quello dell'impianto fotovoltaico). 

 

scrivere su questo forum non significa NON fidarsi di qualcuno ma voler approfondire una problematica cercando di farsi una opinione che prescinde dalle campane di parte, quindi non capisco la polemica nella sua risposta

 

Modificato: da marcolintrek
Inserita:
33 minuti fa, marcolintrek ha scritto:

non capisco la polemica nella sua risposta

Non c'è polemica! forse mi sono espresso male!...però decide chi progetta se e come fare l'installazzione, anche in base a calcoli che si avrà fatto con tanto di  schema e descrizione a corredo...

 

Inserita:

l'impianto è progettato da chi vuole la terra o dall'impresa e firmato da loro? 

 

non credo sia una questione di calcoli decidere se collegare o meno a terra il telaio in questione, è una valutazione del fatto che sia o meno una massa estranea.

 

c'è poco da fare, devono confrontarsi i due progettisti e nel caso quello dell'impresa darà indicazione di farlo e modificherà lo schema

Inserita:
1 ora fa, reka ha scritto:

non credo sia una questione di calcoli decidere se collegare o meno a terra il telaio in questione, è una valutazione del fatto che sia o meno una massa estranea.

Questo lo si valuta con una misura della resistenza che ha verso terra quindi 

 

7 ore fa, mrgianfranco ha scritto:

esistono misure o calcoli per vedere quando è la resistenza verso terra di questa struttura

Poi si tende a collegare tutto a terra in Italia  mi capita spesso di vedere porte in alluminio con la terra nonostante abbiano cerniere rivestite in plastica...

Inserita:

Diciamo che una intelaiatura metallica su un tetto se scarica a terra diventa in effetti un parafulmine.

I macchinari collegati ad esso 

9 ore fa, marcolintrek ha scritto:

erano in classe ii ovvero con doppio isolamento.

quindi non scaricano sugli apparecchi ai quali sono allacciati, è curiosa l’affermazione 

 

9 ore fa, marcolintrek ha scritto:

portare il fulmine dentro casa

perché la scarica segue sempre la via con minor resistenza, quindi se il telaio è collegato a una terra efficiente, diventa un collegamento equipotenziale per cui non entra in casa ma va appunto a terra.

In casi dove uno dice l’opposto dell’altro, bisogna sentire le due versioni e valutare, quella del fulmine dentro casa è una versione un po’ strana, deve approfondire.

Inserita:
10 ore fa, Alessio Menditto ha scritto:

Diciamo che una intelaiatura metallica su un tetto se scarica a terra diventa in effetti un parafulmine.

I macchinari collegati ad esso 

quindi non scaricano sugli apparecchi ai quali sono allacciati, è curiosa l’affermazione 

Beh non è curiosa , semplicemente l'impedenza verso terra è molto elevata mentre il telaio collegato a terra ha un impedenza molto bassa. Così c'è un effetto partizione che si manifesta in maniera evidente quando scarica il fulmine. Con le elevate correnti in gioco l'impedenza più bassa fa da guida per il fulmine che quando arriva irrompe e si riparte dappertutto.

10 ore fa, Alessio Menditto ha scritto:

perché la scarica segue sempre la via con minor resistenza, quindi se il telaio è collegato a una terra efficiente, diventa un collegamento equipotenziale per cui non entra in casa ma va appunto a terra.

In casi dove uno dice l’opposto dell’altro, bisogna sentire le due versioni e valutare, quella del fulmine dentro casa è una versione un po’ strana, deve approfondire.

i sistemi a "parafulmine" hanno più conduttori con sezioni e distribuzioni notevolmente più grosse e più articolate di un banale collegamento a terra del telaio ,cosicché il fulmine si riparte per la gran parte sulle maglie del parafulmine. Un impianto fotovoltaico (civile) collegato a terra al massimo ha un conduttore attorno ai 10 mmq che è sufficiente a portare l'equipotenziale al tetto (e attirare lì il fulmine) ma poi non è sufficiente a gestire le correnti dei fulmini. 

La messa a terra del telaio pertanto sarebbe più per la sicurezza degli operatori, per  i fulmini certamente no. A quel punto è sufficiente l'isolamento in classe II. Che poi il telaietto in alluminio faccia da massa estranea , sul tetto, è un po da cavillosi. Stiamo ovviamente ragionando su impianti civili di piccole dimensioni ovviamente, e non ha senso adottare soluzioni "industriali".

Inserita:

Perdonami Max ma se sai già tutto perché chiedi?

Ma è ovvio che il telaio non è collegato a terra, il fulmine preferisce evitarlo, poi che durante una tempesta ci sia qualche operaio sul tetto che lavora non saprei dire, non penso si metta a terra per evitare che nel bel mezzo di un nubifragio un operaio passeggia sul tetto e quindi si mette a terra per tutelare lui.

Per quello che l’ipotesi che non si mette a terra perché tanto gli apparecchi collegati non scaricano in casa ci sta, che però se collegata a terra “porti il fulmine dentro casa”, ripeto mi sembra molto curioso, strano, bizzarro. I collegamenti equipotenziali servono proprio ad evitare questo, se tu chiedi a chi l’ha detto e posti qui la sua risposta possiamo approfondire.

Inserita:

Veramente io non ho chiesto nulla, la domanda iniziale era "messa a terra si messa a terra no", semplicemente confermavo e motivavo l'inopportunità di collegare il telaio a terra perché attira letteralmente i fulmini e, quando arrivano, non c'è isolamento che tenga. Un classe II si comporta come un conduttore  in quel contesto. Non è bizzarro, è normale che succeda perché gli isolamenti classe II sono calcolati per qualche migliaio di volt. Mentre i fulmini ne hanno decine di milioni di volt, trapassano e bruciano qualsiasi dielettrico.

 

 

Alessio Menditto
Inserita:
1 ora fa, Max.me ha scritto:

quando arrivano, non c'è isolamento che tenga.

Ti riferisci agli utilizzatori attaccati? Cosa non tiene, il 

 

Il 11/09/2025 alle 11:12 , marcolintrek ha scritto:

doppio isolamento

?

Come fa un doppio isolamento a non isolare?

Inserita:
1 ora fa, Alessio Menditto ha scritto:

Ti riferisci agli utilizzatori attaccati? Cosa non tiene, il 

 

?

Come fa un doppio isolamento a non isolare?

Si esatto il doppio isolamento non isola i fulmini. I normali isolamenti elettrici per bassa tensione sono costruiti e progettati per resistere a tensioni di qualche migliaio di volt . Non ai fulmini che ne hanno qualche decina di milioni. Tieni conto che spesso il doppio isolamento non ha neppure grossi spessori, un cavo con doppio isolamento con cavi da 2,5 mmq ha uno spessore di isolamento attorno ai 3-4 mm fra il rame e la mano che tiene il cavo. Ciò corrisponde a qualche decina di kV di rigidità dielttrica in condizioni normali. Cioè a temperatura ambiente. Considera che al passaggio del fulmine intervengono anche altri fattori come termici e meccanici che alterano e deteriorano completamente l'equilibrio dell'isolamento. 

Alessio Menditto
Inserita:

Beh sul fatto che il doppio isolamento non regga il fulmine non penso ma non sono sicuro, però è dirimente, perché se non regge allora bisogna mettere a terra il telaio, che in teoria non avrebbe bisogno di terra perché non è un parafulmine, ma se messo a terra di fatto lo diventa.

La tua resta per questo una domanda paradossale finché un tecnico non dica se sicuramente un doppio isolamento isola al 100%z

Marco Fornaciari
Inserita: (modificato)

Forse vi dimenticate che doppio isolamento significa anche assenza della terra.

In ogni caso contro il fulmini l'unico isolamento funzionante e resistente è la grande distanza da dove colpisce.

 

Il telaio di supporto dei pannelli FV, caso mai si può comportare come una gabbia di Faraday, ma il suo collegamento a un sistema di puntazze ti messa a terra non ha nulla a che vedere con la terra degli impianti elettrici, anzi ci deve stare ben lontano.

Modificato: da Marco Fornaciari
Alessio Menditto
Inserita:
42 minuti fa, Marco Fornaciari ha scritto:

anzi ci deve stare ben lontano.

Sì ma se, ripeto SE, come dice il nostro amico il doppio isolamento non tiene, e in caso di fulmine l’apparecchio che si pensa isolato scarica dentro casa agli apparecchi a cui è collegato, bisogna mettere il telaio a terra (che non si dovrebbe) per dare modo alla corrente di scegliere la via con minore resistenza, evitando il doppio isolamento che sicuramente ne ha di più .

Inserita:
1 ora fa, Alessio Menditto ha scritto:

La tua resta per questo una domanda paradossale finché un tecnico non dica se sicuramente un doppio isolamento isola al 100%z

Ripeto NON ho fatto alcuna domanda ! La questione è chiara e l'avevo tecnicamente spiegata nei post precedenti. Se non sei d'accordo almeno motivalo con una risposta tecnica, non con un'opinione generica. 

Alessio Menditto
Inserita:

Ma non è chiara, tu dici che 

7 ore fa, Max.me ha scritto:

Un classe II si comporta come un conduttore  in quel contesto

Per me no.

Non è che non sono d’accordo in generale, anche per me il telaio non va messo a massa, non sono d’accordo sul doppio isolamento, dopodiché non avrai fatto nessuna domanda ma questa frase 

Il 11/09/2025 alle 11:12 , marcolintrek ha scritto:

qualcuno che ha magari già trattato l'argomento può darmi un aiuto a capire come devo comportarmi?

allora che vuol dire? 
Come ti dobbiamo rispondere?

 

Inserita:

Scusa Alessio ma credo sia inutile proseguire, stai facendo un sacco di confusione attribuendo per tre volte a me domande fatte da Marcolintrek . E sull'isolamento vedo che per te è diventata una questione di opinioni e non di tecnica. 

Alessio Menditto
Inserita:

Max purtroppo io scrivo solo dal cellulare, è molto scomodo e a volte faccio confusione, è vero non hai fatto domande, io ti avevo risposto sul doppio isolamento che tu dici non garantisce in fatto di fulmini.

Aspettiamo altri pareri.

NovellinoXX
Inserita: (modificato)

La classe di isolamento si riferisce alla sicurezza  dell'utilizzatore contro i contatti accidentali in caso di guasto.

Per guasto si intende un guasto interno al dispositivo. Con i fulmini non c'azzecca assolutamente nulla.

Basta leggere la definizione stessa:

 

"Le classi di isolamento elettrico sono il raggruppamento omogeneo definito dall'IEC (International Electrotechnical Commission) 

delle caratteristiche tecniche applicabili ad un dispositivo elettrico per limitare i rischi di folgorazione conseguenti ad un guasto dello stesso."

 

Sul termine "folgorazione" e' opportuno far chiarezza di cosa si parla:

 

  • La folgorazione (comunemente detta scossa) è il passaggio di una forte corrente elettrica generata da fonti artificiali attraverso il corpo umano.  
  • La fulminazione è il passaggio di corrente elettrica generata da una fonte naturale.
Modificato: da NovellinoXX
Alessio Menditto
Inserita:

Giusto, diciamo che il fulmine preferisce comunque andare dove c’è meno resistenza, non credo che durante una tempesta con fulmini, se sto usando un trapano a doppio isolamento, il fulmine mi attraversa, è più probabile che becchi l’antenna che poi arriva tramite il cavo al tv che esplode, è anche un fatto statistico il fulmine.

Comunque visto che nemmeno il doppio isolamento in teoria serve, e il telaio del fotovoltaico non deve essere messo a terra, 

Il 11/09/2025 alle 11:12 , marcolintrek ha scritto:

L'ingegnere che segue il mio impianto di casa invece sostiene che almeno la struttura andava messa a terra , nominando tra le altre la CEI 82-25  che io ho letto ma che non mi pare (ma potrei sbagliarmi) imponga in maniera perent

qualcuno avvisi l’ingegnere.

Maurizio Colombi
Inserita:
Il 11/09/2025 alle 11:12 , marcolintrek ha scritto:

mi sono accordo che la ditta non aveva messo a terra la struttura di sostegno

Ti sei anche accorto se i pannelli rispecchiano la tensione massima di esercizio, la tensione a vuoto e le varie correnti normalizzate se le giunzioni sono fatte in scatola IP56, 

come cita la 

Il 11/09/2025 alle 11:12 , marcolintrek ha scritto:

CEI 82-25

questo perchè la terra si vede e le altre cose no e la situazione diventa preoccupante...

 

Il 11/09/2025 alle 12:52 , mrgianfranco ha scritto:

Tutto ciò che è massa o massa estranea va connesso a terra...l

Ma va fatta distinzione tra massa e massa estranea, perchè a volte si fa più male che bene....

Esistono diverse scuole di pensiero sul mettere a terra pali di antenne, ringhiere, vasconi e quant'altro possa diventare bersaglio di fulmini e per metterle in pratica bisogna avere occhio vigile, esperienza e "pelo sullo stomaco".

L'occhio vigile serve a valutare (senza scomodare meteorologi, senza tirare in ballo tabelle statistiche che servono a poco, senza scomodare periti o quant'altro che stimano calcoli su quanto detto in precedenza) se in quella zona c'è già un parafulmine e/o se in quella zona cadranno fulmini.

L'esperienza serve a sapere che un impianto parafulmine, se fatto bene, potrebbe attirare i fulmini ed annientarli come si deve, se fatto male potrebbe causare più danno che guadagno, un palo dell'antenna, una struttura di metallo, una ringhiera, un vascone o quant'altro, avvicinano al fulmine (che si trova a livello alto) il livello zero della terra. Perchè un palo dell'antenna, una struttura di metallo, una ringhiera, un vascone o quant'altro se non fluttuano nel nulla sono relativamente "a terra" e portano lo zero della terra più vicino al fulmine di 5 o 6 metri. Come se al fulmine interessasse...

Il pelo sullo stomaco, infine, serve a dimostrare che, se l'impresa esecutrice ritiene che il collegamento a terra della struttura non serve... non la si mette, ma nello stesso tempo deve far presente al progettista di non rompere i cosiddetti, perchè la struttura non si mette a terra.

Quindi mettiamoci il "quore" in pace che di castronerie in questa discussione ne sono state dette, personalmente per le motivazioni descritte sopra,  ritengo inutile il collegamento a terra di una struttura che è già a terra, che è da ritenersi massa estranea, che romperebbe i cosiddetti in caso di dispersione e che creerebbe danni irreparabili in caso venisse colpita da un fulmine.

P.S. se il fulmine colpisse la struttura sul tetto del mio impianto fotovoltaico (che non ho) mi preoccuperei di ben altro... ma anche se colpisse il palo dell'antenna o il palo della luce o il palo dello stendipanni del vicino o il terreno, o un albero... o qualsiasi cosa possa colpire un fulmine entro un raggio di una cinquantina di metri dalla mia abitazione.

Livio Orsini
Inserita:
5 ore fa, Maurizio Colombi ha scritto:

che di castronerie in questa discussione ne sono state dette,

 

È augurabile che, dopo l'intervento di Maurizio, questa discussione, piuttosto sterile, finisca.

Davide-SB
Inserita: (modificato)

Allora mi sento dire la mia ...
Anche io per anni ho sento opinioni contrastanti, sia da colleghi installatori che progettisti.
Ma sono giunto ad una conclusione, sentendo una di queste opinioni che mi ha convinto.
Il motivo non deriva dai moduli, che da sempre sono costruiti con isolamento in classe 2, ma dalla installazione.
Mi è capitato di riparare impianti dove si era aperta la scatola di connessione dei cavi, vetri crepati dove entra acqua, cavi schiacciati e spellati in mezzo ai profili e anche cavi rosicchiati dai topi.
Tutti gli inverter che installiamo sono senza trasformatore, quindi la parte lato DC quando l'inverter è in funzione, non è isolata e va quindi a potenziale di rete.
Per normativa, (e sicurezza) tutti gli inverter nella fase di avvio verificano l'isolamento della parte DC, nel caso fallisse il test l'inverter non si avvia.
Se la struttura non fosse a terra, questo test non sarebbe in grado di trovare il primo guasto di isolamento.
Salvo quando piove o ce umido.
Lasciamo quindi, che a scoprire il guasto di isolamento sia un lattoniere, un antennista, un collega che toccando la struttura e una grondaia o altro fa in secondo guasto a terra?
SI, per me SEMPRE A TERRA, è una massa estranea!

Per i fulmini è un altro argomento da trattare a parte. 

Modificato: da Davide-SB

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