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PLC Forum


Estrattore D'aria


anna80

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Ciao a tutti,

mi servirebbe un aiuto

dovrei implementare una logica di controllo fatta in questo modo:

quando il termostato ambiente segnala alta temperatura l'estrattore d'aria si aziona viceversa se si ha bassa temperatura si spegne.

Quando si mette in funzione l'estrattore si aziona un lampeggiante rosso per segnalazione visiva.

Il tutto avviene in modo automatico

Aspetto un vostro cortese riscontro,

Una bacio a tutti

Anna

Modificato: da anna80
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Se il termostato ha un contatto NA che si chiuda con tamb > soglia, comadi con questo contatto un contattore che comandi il motore dell'estrattore. Con un contatto NA, ausiliario del contattore, comanderai il lampeggiante.

Se la logica del termostato è inversa dovrai usare il contatto NC o, in assenza di questo, invertire la logica con un relè

Modificato: da Livio Orsini
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Ciao Livio,

grazie per la tua risposta

io ho pensato di inserire il contatto NA del termostato in autoritenuta del contatto NA contattore...per lo stop lo metto in serie ad un contatto NC.

Non ho capito cosa vuoi dire utilizzando la logica di un relè

Baci

Anna

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...contatto NA del termostato in autoritenuta....

No! Deve essere il medesimo contatto del termostato, che rimane chiuso fino a che la temperatura non scende al di sotto del valore di soglia, a comandare l'estrattore.

Non ho capito cosa vuoi dire utilizzando la logica di un relè

Se la logica del termostato fosse inversa (contatto chiuso con temperatura al di sotto della soglia) si interpone un relè che inverte; in altri termini quando la temperatura è sopra la soglia il contatto si apre, il relè si diseccita ed un contatto NC, prima aerto, si chiuderà comandando il contattore.

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Livio grazie,

ma ancora non riesco a seguirti

il contatto normalmente aperto del termostato non appena si chiude dovrà far azionare l'estrattore questo come avviene schematicamente?

viceversa se la soglia del termostato scende il contatto NA si apre determinando lo stop questo come avviene schematicamente?

Ciao

Anna

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Benny Pascucci

Eppure Livio è stato così chiaro....sicuro che non sei ancora in vacanza, Anna?.... :rolleyes:

Cerco di ripetere in altre parole quanto già detto da Livio.

Il contatto NA del termostato lo devi utilizzare come pulsante di start per eccitare la bobina del contattore, poi utilizzerai un pulsante NA del contattore stesso per comandare il lampeggiante. In questo caso, se la temperatura supera il valore di soglia il contatto NA del termostato si chiude, facendo eccitare la bobina del contattore, il che provocherà la partenza dell'estrattore, avendo utilizzato uno dei contatti NA del contattore, poichè questo è chiuso, anche il contatto NA sarà chiuso e il lampeggiatore in funzione.

Quando la temperatura scende al di sotto del valore di soglia, il contatto NA si riapre (funzionando da tasto di stop), la bobina del contattore si diseccita e l'estrattore si ferma, ovviamente il contatto NA del contattore si riapre e il lampeggiatore si spegne.

Veniamo ora al punto che non capisci.

Supponi adesso che il termostato abbia un contatto NC che al superamento di una temperatura di soglia si apra. E' evidente che in tale caso non potrai utilizzarlo direttamente come pulsante di start, ma devi interporre un relè che serve per trasformarti quel contatto NC in un NA. Quindi l'eventuale contatto NC del contattore lo metterai in serie all'alimentazione di un relè, che per temperature al di sotto della soglia terrà la bobina del relè eccitata, quindi di tale relè utilizzerai il contatto NC che, essendo il relè eccitato è aperto. Chiaro che, essendo questo in serie alla bobina del contattore farà sì che l'estrattore sia fermo, come deve essere. Ovviamente, quando la temperatura supera la soglia, il contatto NC si apre, il relè si diseccita e il contatto NC del relè che inizialmente era aperto si chiude, eccitando la bobina del contattore e parte l'estrattore, ovvio che anche in tale caso occorre utilizzare un contatto NA del contattore per comandare il lampeggiatore.

Anna, ecco come esprimere con 300 parole ciò che Livio aveva correttamente espresso in meno di 20 parole, ma spero serva a dissipare i tuoi dubbi residui.

Livio, scusa dell'intromissione, ogni tanto il prof. prende il sopravvento..... :P

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...dovrà far azionare l'estrattore questo come avviene schematicamente?

Questo dovresti saperlo tu. Supponendo che l'estrattore sia un aspiratore azionato da un motore asincrono trifase, devi usare un contattore (detto anticamente teleruttore) di adeguate dimensioni per inserire il motore nella rete di alimentazione. La bobina del contattore sarà energizzata dal contato del termostato o, in caso di insufficiente portata dei contatti, da un relè ripetitore.

Ora una considerazione generale

Se devi realizzare l'impianto devi avere almeno le conoscenze di base, altrimenti l'impianto potrebbe diventare pericoloso.

Se invece è un'esercizio scolastico, idem. Se non hai almeno le conoscenze di base fermati e studia i fondamentali.

PS Benny dopo l'invio ho visto che abbiamo scritto in contemporanea. Comunque repetita juvant

Modificato: da Livio Orsini
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del_user_56966

Forse Anna per livello schematico intende se qualcuno gli posta uno schemino pratico di cablaggio ??... :lol:

Modificato: da alen
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Alen bisogna fare attenzione prima di proporre schemi.

Se si hanno problemi realizzativi per un circuito così elementare significa una mancanza totale delle conoscenze basilari.

Mettere in grado una persona con queste lacune di assiemare il dispositivo richiesto non gli si fa un favore, anzi lo si espone alla possibilità reale di causare danni alle cose e, soprattutto, alle persone.

Non so se lo hai notato ma, per esempio, manca qualsiasi indicazione delle caratteristiche elettriche dell'estrattore, rendendo così impossibile un serio dimensionamento dei dispositivi elettromeccanici di comando e protezione. Se la persona non è in grado di capire la topologia circuitale di questo sistemino come potrà essere in grado di effettuare un corretto dimensionamento?

Questa è solo la prima di parecchie obiezioni.

Io sono un sostenitore del "fai da te", ma con molto giudizio.

Parimenti se si trattasse di un esercizietto scolastico non si fa un favore fornendo la soluzione pronta.

Le indicazioni per arrivare alla soluzione sono state fornite tutte e con dovizia di particolari.

Se questo non è sufficiente è meglio che "anna80" colmi prima di tutto le eventuali lacune di base; poi lo schema circuitale verrà da se.

Modificato: da Livio Orsini
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del_user_56966

Come si sa su questo abbiamo opinioni differenti, io preferisco un esempio a mille parole...

sai chi disse... "Io non ho talenti straordinari. Sono solo appassionatamente curioso." ??

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del_user_56966

Bene!

allora eccoti un "esempio cattivo" dell'uso dell'energia elettrica!!... :lol:

Del progresso beneficiano tutti, buoni e cattivi.

Infatti è solo grazie alla scoperta dell'elettricità che un mucchio di gente

ha potuto finire l'esistenza comodamente seduta su una sedia anziché barbaramente appeso ad una corda.

Marenco Oreste

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Benny Pascucci

Io, invece, sono per non proprio per le mille parole, ma quasi....

Se uno ha la curiosità giusta ne fa tesoro ed è in grado di costruirsi mille schemi, se gli dai lo schema sicuramente sarà più contento, ma saprà riprodurre solo quello.

Cos'è lo schema se non un qualcosa di estremamente stringato che traduce in simboli quello che si è detto.

Hai citato una delle più note massime di Einstein che, grazie alla sua curiosità, andò oltre quello che erano considerati dei concetti inviolabili su cui poggiavano i fondamenti della fisica (spazio, tempo assoluti) riscrivendo la fisica. Non era poi mica vero che non aveva talenti, prova a dare un'occhiata alla costruzione matematica alla base delle sue teorie, per accorgerti che era solo un suo vezzo.

Che brutto quell'esempio dell'energia elettrica che hai citato, addirittura con un aforisma che ne esalta i vantaggi.....potevi risparmiartelo.... :(

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del_user_56966
Io, invece, sono per non proprio per le mille parole, ma quasi....

I libri son fatti di parole e d'immagini siccome si intende che l'immagine abbia un valore considerevole

nell'esporre i fatti, quando è stato possibile le hanno messe a colori!

La frase "Vale più un immagine che mille parole"

non è mia ma di MAO.... :)

Modificato: da alen
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Livio,

premetto che di libri ne ho spulciati parecchi

ho solo un pò di confusione per i ciucuiti ausiliari sopratutto se sono complessi in quanto nelle scuole non insegnano nulla...l'esperienza la fai a tue spese nel posto di lavoro con centinaia di cataloghi.

Ritornando al discorso io preferisco sempre carta e penna alle parole questo vale per tutto sopratutto se si parla di schemi elettrici.

Tu hai una esperienza consolidata io sto iniziando adesso

Baci

Anna

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..premetto che di libri ne ho spulciati parecchi ..

Anna, qui non si tratta di libri spulciati, o letti o studiati; il vero problema sono le conoscenze.

Non so, perchè non lo dici, quale sia la tua specializzazione.

Io sono un elettronico e ho studiato fisica con specializzazione in informatica (ai miei tempi non esisteva il corso di laurea in informatica).

Però i fondamenti di elettrotecnica li conosco da sempre.

Anche in informatica la diatriba se sia meglio un flow chart o una descrizione dettagliata è vecchia qausi quanto la stessa informatica. Io preferisco la descrizione dettagliata al diagramma di flusso. La preferisco perchè mentre la scivi sei obbligato a riflettere su tutte le implicazioni, con un diagramma di flusso la riflessione è semplificata.

Il problema che ho voluto sollevare non è banale e nonn riguarda la metodologia di esposizione (descizione o schema). Piuttosto coinvolge le competenze di chi fa la richiesta. Come ho scritto in precedenza ci sono lavori che possono mettere in condizioni di pericolo persone e cose.

Il problema su cui hai richiesto consulenza sembra banale, ma ad un'analisi meno superficiale risulta banale solo per chi ne conosca tutte le implicazioni, ma chi ha una tale conoscenza non ha certo bisogno di consulenze spicciole.

Se per te il problema è un esercizio scolastico, le spiegazioni fornite da me e Benny dovrebbero essere più che sufficienti per trarti d'impaccio.

Se invece il problema presuppone la realizzazione di un impianto ci sono ancora tantissime variabili da considerare, quindi fornire uno schema applicativo potrebbe essere molto dannoso.

L'accenno alla ancanza di elementi per un dimensionamento corretto è solo uno dei problemi, e non il più importante.

Può sembrare esagerato, ma siamo quasi al livello di chi chieda qauli prodotti di uso comune servano per ottenere un esplosivo. Può essere una pura e semplice curiosità, può essere un aspirante terrorista o un adoloscente incosciente. Nel dubbio è sempre bene non fornire queste informazioni.

Alen

Einstein preferiva l'analisi, la descrizione dettagliata con dimostrazioni alla schematizzazione con figurine.

In quanto all'esempio che hai riportato non è cattivo, è semplicemente stupido. Mi augoro per te che la tua mentalità sia un poco meglio.

In quanto alle massime di Mao non le considero certo un buon paradigma di vita.

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del_user_56966
In quanto all'esempio che hai riportato non è cattivo, è semplicemente stupido. Mi augoro per te che la tua mentalità sia un poco meglio.

Il detto non è mio ma di Oreste (è anche firmato!) comunque stava a rispondere alla tua sui "cattivi esempi"

questo appunto è un cattivo esempio, se fosse stato un bell'esempio sarebbe stato fuori luogo!

Comunque vedo che a colpito nel segno... :)

Per quanto riguarda il Genio di Einstein, mi limito a leggere e riproporre le sue massime non ho l'ambizione

di riuscire ad interpretare il suo pensiero!

vediamo se ho fraiteso anche Aristotele che diceva...

"Chi legge sa molto; chi osserva sa molto di più"

Modificato: da alen
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del_user_56966

Ciao Anna

Dove sono ora, non ho a disposizione un CAD vero è proprio quindi ti ho fatto un esempio su LadderHome

che è un programma di Domotica... dovrebbe essere comunque chiaro!

Fammi sapere..

Aspiratore.jpg

Il relè serve solo se devi rendere il contatto del termostato da NO ad NC per modificare la sua funzione da Caldo a freddo...

altrimenti se il termostato ha già lo scambio a bordo lo puoi togliere!

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Comunque vedo che a colpito nel segno...

Non so cosa intendi per colpire nel segno, l'unica cosa che colpisce è la stupidità dell'aforisma.

Non conosco l'autore, ed a giudicare dal campione non ho perso nulla, ma sembrerebbe un membro di quella nutritissima compagnia che crede di essere molto intelligente dicendo stupidità sesquipedali.

Come la frase "Vale più un immagine che mille parole" di Mao. E' il giusto complemento dell'aforisma precedente. A riflettere un poco sulla realtà cinese si capisce bene cosa intendesse il "grande timoniere", con tutte quelle immagni di escuzioni capitali di massa :angry:. Pratica che continua acor'oggi: la Cina da sola ammazza "legalmente" più persone di tutto il resto del mondo (dati ufficiali).

In quanto ad Aristotile bisogna, come sempre, far riferimento alla realtà contemporanea (dell'autore), quando i testi erano veramente pochi e rari. Inoltre non è detto che Aristotile, come altri grandi pensatori, avesse sempre ragione. :)

Anche il Papa che si è autoproclamato infallibile, ha avuto il pudore di limitare l'infallibilità alle sole pronunce "ex cathaedra".

L'osservazione in se stessa non serve a niente. Ha valore se, e solo se, all'osservazione segue una speculazione intellettuale innovativa

Messer Galileo Galilei non deve la scoperta delle equazioni che descrivono l'oscillatore armonico, alla sola osservazione della lampada del Duomo di Pisa che oscillava con periodo costante, ma a tutta la speculazione che ne è seguita. Similmente per la vasca da bagno di Archimede o la mela di Newton. Ma di esempi simili ce ne sono a centinaia. Uno degli ultimi è forse la scoperta del transitore dovuta ad un elettrodo (quasi un puntale del tester) usato per lo studio delle correnti di giunzione di un diodo al germanio. L'anomalia causata da questo elettrodo provocò una riflessione che portò alla scoperta del transistor a punte di contatto, prima, ed al transitor per giunzione poi. L'evoluzione seguente è oramai storia conosciuta.

Riflettendo bene sulle tue citazioni potrei anche essere indotto a pensare che tu ti limiti ad osservare le figure, senza far seguire nessun tipo di speculazione intellettuale :rolleyes:

In quanto all'esempio pratico che riporti come schema, forse era meglio...non avessi mostrato nulla.

Modificato: da Livio Orsini
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Benny Pascucci
nelle scuole non insegnano nulla...
No! Quest'affermazione non te la passo! :gloomy:

Nelle scuole si insegna, tra mille difficoltà, a studenti che sono poco motivati, poco curiosi, poco.....tutto

Ovvio che se la platea è questa, anche l'insegnamento più appassionato non coglie nel segno e non si IMPARA nulla, ma si INSEGNA, ECCOME!!!!!!

ho solo un pò di confusione per i ciucuiti ausiliari sopratutto se sono complessi
Come si può definire complesso un circuito del genere? :rolleyes:
premetto che di libri ne ho spulciati parecchi
Alla luce dell'affermazione precedente se vuoi un consiglio cambia verbo: letti, studiati, divorati, amati..... :huh:

Per Alen:

Marenco Oreste, Einstein, Mao, Aristotele un aforisma a supporto di ogni affermazione, ma se stai lontano dalla tastiera li ricordi a memoria o fai scena muta...... :rolleyes: è brutto esprimere le proprie idee o convinzione ricorrendo sempre e solo ad aforismi.

In quanto all'esempio pratico che riporti come schema, forse era meglio...non avessi mostrato nulla.
Già..... :P Modificato: da Benny Pascucci
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nelle scuole non insegnano nulla...

Certo che affermazioni come questa sono un'ulteriore "mazzata" per quegli insegnanti che cercano di svolgere il proprio lavoro con amore e passione.

Ne esitono tanti di questi insegnanti. Durante le ferie, per esempio, ho conosciuto un insegnate di un istituto professionale di Ragusa che cerca di migliorare i macchinari della scuola con le scarsissime risorse disponibili.

Eppure l'opinione pubblica conosce solo il peggio della categoria, forse perchè, come sempre, fa notizia l'insegnante assenteista e lavativo; l'insegnate serio fa il suo dovere e questo non fa notizia, come non fanno notizia le migliaia di rumeni e di albanesi che vivono e lavorano onestamente in italia.

Io sono sempre stato molto critico con la scuola e con gli insegnanti. Però se un allievo ha voglia di imparare le occasioni ci sono, anche se l'insegnante è pessimo. Questa è un'affermazione che driva dalle mie personali esperienze con pessimi insegnant. Certo si fa più fatica, si deve studiare quasi da autodidatti. Però una traccia, seppur minima c'è. Inoltre a livello di scuola superiore, o addirittura di università, è un diritto-dovere dello studente criticare e far presente a chi di dovere se un'insegnate è incompetente e/o lavativo. E' troppo comodo trincerarsi dietro "la scuola non insegna nulla", oppure "il prof(essore) non ha detto nulla al riguardo".

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del_user_56966
Non so cosa intendi per colpire nel segno,

Semplice voleva essere semplicemente un "cattivo esempio" e dal clamore che a suscitato vedo che a colpito nel segno!

forse era meglio...non avessi mostrato nulla.

Qui lo sai, rimaniamo equidistanti,

In questo caso il parere che vorrei è da parte di Anna!

Con un esempio vai più in confusione oppure può essere un motivo di discussione e un punto di partenza per arrivare poi a comprendere completamente

la logica di controllo!

Modificato: da alen
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Qui lo sai, rimaniamo equidistanti,

No! E' che l'esempio è, a dir poco, gravemente lacunoso.

E qui chiudo perchè oramai non a più senso discutere.

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