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Semplice Cogeneratore - come costruisco un semplice cogeneratore


scresan

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SimoneBaldini

Il motore che attualmente viene montato è il 100GL cioè quello da 903cc della FIAT che usava il 127, il fiorino, la panda e altre autovetture. Credo che sia lo stesso originale del prototipo, ma non ci metto la mano sul fuoco.

Ciao

Simone

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SimoneBaldini
Ciao scrensan, per fare quello che hai in mente devi uitlizzare un altarnatore sincrono, perchè l'asincrono non è in grado di produrre se non eccitato, quidi se metti l'asincrono devi andare oper forza in parallelo rete, di conseguenza il regime di rotazione è fisso (1500 o 3000 giri a secondo dei poli del motore).

Il regime dell'alternatore ma con un riduttore possiamo ottenere il meglio per il motore endotermico.

Inoltre se il tuo fabbisogno è il calore, una volta che hai caricato le batterie, perdi il carico elettrico, di conseguenza, il motore sforza meno, quindi scalda di meno.

Vero ed è per questo che è indispensabile avere la connessione in rete.

X Livio, anche io conosco bene il totem, ne ho installato qualcuno. Ti dirò che molta gente se gli parli di Totem non è molto contenta, purtroppo spesso è stato venduto per un apparecchio che produce energia elettrica e come scarto produce calore mentre come dici tu è il contrario. Poi qualche errore di progettazione lo aveva, es. il modello che non faceva emergenza usava per l'avviamento l'alternatore, di conseguenza per 15kW di totem ne dovevi avere almeno 30kw di contratto Enel.

L'unico modello che conosco è quello con motorino a 24V d'avviamento, e sinceramente non vedo altra soluzione logica per l'avviamento.

Altro punto (detto dai venditori) il totem da solo non andava bene andava messo in serie ad una caldaia perchè per avere rendimenti deventi dovevi introdurre acqua a 70gradi.

Se hai un impianto tipo pennelli pavimento e devi avere acqua a 40°C, basta che tu la misceli e quindi la produci sempre a temperatura piu' alta di quella che è l'utilizzo.

=>Vendevano il TOTEM agli alberghi sostenendo che potevano usarlo come gruppo di emergenza ma se non c'è richiesta di calore il totem si ferma!!!

Basta fare un by-pass dello scarico fumi e non mandare i fumi nello scambiatore, e per il raffreddamento del motore si puo' smaltire il calore con delle batterie ad aria e/o con uno scambiatore ad acqua a perdere come fa' un'autovettura.

=> Ho visto un impianto con due totem uno base (No emergenza) ed uno Stanby (Emergenza) perchè? Perchè avviavano lo standby (con il motorino di avviamento) per poi mettere in moto l'altro (con l'alternatore) perchè l'utente aveva solo 15kW di contratto enel e il motore non riusciva a spuntare.

Non saprei dirti la logica per cui uno scelga una soluzione del genere e nemmeno se sia tecnicamente ed economicamente conveniente.

Ciao

Simone

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Ciao ennebienne

L'unico modello che conosco è quello con motorino a 24V d'avviamento, e sinceramente non vedo altra soluzione logica per l'avviamento

Esiste anche il modello che non fa emergenza che per avviarsi fa lo stella-triangolo sul motore principale. Pensa che non ha neanche le batterie!!

Basta fare un by-pass dello scarico fumi e non mandare i fumi nello scambiatore, e per il raffreddamento del motore si puo' smaltire il calore con delle batterie ad aria e/o con uno scambiatore ad acqua a perdere come fa' un'autovettura.

non so se hai presente le dimensioni del TOTEM, comunque montare una valvola deviazione fumi come nei gruppi più grossi è letteralmente impossibile e poi andrebbe gestita. L'acqua motore non c'è, è l'acqua dell'utenza che raffredda direttamente il motore, perchè l'acqua utenza entra, raffredda l'alternatore, poi raffredda il motore e poi raffredda i fumi.

Non saprei dirti la logica per cui uno scelga una soluzione del genere e nemmeno se sia tecnicamente ed economicamente conveniente.

Non è questione di logica, è questione di incompetenza dei venditori.

Concludo dicendo che tutto quello che hai detto è vero ed è una cosa quotidiana sui gruppi di cogenerazione da 35kW fino a qualche MegaWatt. Purtroppo il TOTEM aveva grandi limitazioni quindi necessitava molta più attenzione.

Comunque il TOTEM è stato ai tempi una grande innovazione.

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:unsure: un mio parere...lo se che la tua idea non e' nuova, e mi congratulo con te per il tuo entusiasmo nel volere costruire quacosa di "buono"

premetto che il mio parere e' rivolto al solo problema di interfacciamento ENEL

io ti posso dare un consiglio per quello che riguarda l'eventuale parallelo Enel, in quanto costruisco automazioni per impianti idroelettrici con cessione enel

il problema risulta almeno nel tuo caso praticamente insormontabile, ecco perche' :

1 per applicazioni del tuo tipo tu fai domanda all'enel di metterti in parallelo solamente per evitare che i tuoi utilizzatori non vengano alimentati durante le fermate del motore o per improvvisi guasti

2 generalmente, se nella richiesta tu specifichi che al massimo scambi una potenza di pochi kw non ti considerano neanche.......

3 dal lato economico finanziario, tu generi energia elettrica che anche solo per un breve periodo scambi con la rete : cioe', appena entri in parallelo enel, scambi energia per farti "riconoscere" dal sistema e in toria anche per stabilizzare il rigime del motore : quindi l'enel ti chiede a questo punto un doppio contatore, prelievo e cessione.......e il nuovo contatore costa $$$$$$$

4 dato che tu entri in parallelo con la rete enel, cedendo loro energia (non importa se in un mese ne cedi 10 kw o 1000 kw per assurdo) tu diventi sostituto di imposta per quello che sono le tasse relative all'energia elettrica, quindi vuole dire contatori piombati dall'utif e relative grane onerose

5 esistono questi sistemi, ne ho visti con generatori da 500, 750 kw diesel o alimentati a metano, pero' capisci che il costo di questi impianti permette di ammortizzare il costo di tutta la parte contatori sopra esposta...un conto e' la generazione con pannelli solari......sappiamo tutti poco attuabile in tutta italia e molto costosa inizialmente. Non ho mai montato gruppi di cogenerazione tipo Totem e non saprei se per queste piccole potenze ti viene risparmiata una parte del gruppo contatori...

6 ulteriore scoglio ( non voglio deluderti...) quando fai queste cose, cioe' interfacciamento con la rete enel, questa ti chiede l'installazione di un dispositivo di interfaccia per autoproduttori, in gergo lo chiamano DV, dalla omonima sigla di un prodotto commerciale. In sostanza un dispositivo che sorveglia frequenza e tensione che tu immetti : se fuori dai parametri di taratura, si apre un contatto, che tu metti in serie al teleruttore di parallelo, in questa manierala rete e' "salva" da eventuali perturbazioni... Per gli impianto solari, una nota ditta ( quella che costruisce il DV) ha messo in commercio un pannello di interfaccia semplificato per produttori monofase fino a 3 kw

7 tu parli di un generatore asincrono, cioe' sostanzialmente un motore.......problema !il rendimento di un generatore asincrono e' basso per definizione, e non convince il fatto che tu voglia usare i condensatori per autoeccitarlo, cosa in cui l'enel storce il naso........ovvero in caso di guasto sulla rete, manca tensione, tu continui ad essere autoeccitato e rischi di alimentare il loro guasto......

il parallelo enel......e' una brutta bestia, nel senso che costa a livello di apparecchiature.....figurati che oramai a livello di produzione idroelettrica non sono considerati gli impianti sotto i 100 kw....proprio per il costo delle automazion

ci sono impianti piccoli in parallelo, anche meno di 30 kw, dove proprio il costo e' in parte ridotto da opere autocostruite..

invece un esempio che pare funzionare di cogenerazione....Al colle del Sestriere, strada statale 23, a mezzora dalla Francia, esiste una centrale di cogenerazione a gas metano, con motori accoppiati a generatori ed impianto di teleriscaldamento per i condomini. Li pare funzioni anche perche' il teleriscaldamento e' sempre attivo, anche in estate ( ricordo che li, siamo a quota 2035, il 14 luglio del 2000 nevicava)

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3 dal lato economico finanziario, tu generi energia elettrica che anche solo per un breve periodo scambi con la rete : cioe', appena entri in parallelo enel, scambi energia per farti "riconoscere" dal sistema e in toria anche per stabilizzare il rigime del motore : quindi l'enel ti chiede a questo punto un doppio contatore, prelievo e cessione.......e il nuovo contatore costa $$$$$$$

L'enel ti chiede il doppio contatore se "vendi" energia, ma dato che la potenza è ridotta quello che cedi a enel è regalato.

4 dato che tu entri in parallelo con la rete enel, cedendo loro energia (non importa se in un mese ne cedi 10 kw o 1000 kw per assurdo) tu diventi sostituto di imposta per quello che sono le tasse relative all'energia elettrica, quindi vuole dire contatori piombati dall'utif e relative grane onerose

Non è vero, anche se funzioni in isola rete, se vuoi il combustibile (gasolio, metano, gpl) defiscalizzato, altrimenti lo paghi al prezzo di quello delle automobili. Nessuno ti vieta di farlo (i gruppi di emergenza non hanno contatore). Inoltre se tu produci energia da biomassa non hai bisogno del contatore UTIF, si installa lo stesso per avere i "certificati verdi".

5 esistono questi sistemi, ne ho visti con generatori da 500, 750 kw diesel o alimentati a metano, pero' capisci che il costo di questi impianti permette di ammortizzare il costo di tutta la parte contatori sopra esposta...un conto e' la generazione con pannelli solari......sappiamo tutti poco attuabile in tutta italia e molto costosa inizialmente. Non ho mai montato gruppi di cogenerazione tipo Totem e non saprei se per queste piccole potenze ti viene risparmiata una parte del gruppo contatori...

Il costo dei contatori non è così esagerato, intorno a qualche centinaia di euro, il problema è come accennavo prima: se intalli i contatori, paghi meno il combustibile quindi il rendimento economico c'è. Non metti i contatori, paghi il combustibile molto di più quindi ti costa meno tenere spento l'impianto e comprare l'energia elettrica dall'enel.

6 ulteriore scoglio ( non voglio deluderti...) quando fai queste cose, cioe' interfacciamento con la rete enel, questa ti chiede l'installazione di un dispositivo di interfaccia per autoproduttori, in gergo lo chiamano DV, dalla omonima sigla di un prodotto commerciale. In sostanza un dispositivo che sorveglia frequenza e tensione che tu immetti : se fuori dai parametri di taratura, si apre un contatto, che tu metti in serie al teleruttore di parallelo, in questa manierala rete e' "salva" da eventuali perturbazioni... Per gli impianto solari, una nota ditta ( quella che costruisce il DV) ha messo in commercio un pannello di interfaccia semplificato per produttori monofase fino a 3 kw

E' vero devi montare il DV604 che al contrario di quello che dici tu non serve per monitorare tensione e frequenza del gruppo ma bensì della rete, perchè per la norma CEI11-20 il gruppo deve avere la sua protezione di frequenza, pensa a più gruppi in parallelo.....

Comunque per i gruppi non ci sono alternative, conosco i pannelli di interfaccia di cui parli ma attualmente sono omologati per i pannelli fotovoltaici non per i gruppi.

7 tu parli di un generatore asincrono, cioe' sostanzialmente un motore.......problema !il rendimento di un generatore asincrono e' basso per definizione, e non convince il fatto che tu voglia usare i condensatori per autoeccitarlo, cosa in cui l'enel storce il naso........ovvero in caso di guasto sulla rete, manca tensione, tu continui ad essere autoeccitato e rischi di alimentare il loro guasto......

Questo è vero però se vai a leggere le DK5940 che trovi nella sezione Download, scopri che in BT puoi andare in parallelo rete con un asincrono non autoeccitato, infatti sul TOTEM i condensatori di eccitazione si inserivano solo quando mancava la rete. (Se non mi ricordo male bisognava fare la commutazione manuale).

il parallelo enel......e' una brutta bestia, nel senso che costa a livello di apparecchiature.....figurati che oramai a livello di produzione idroelettrica non sono considerati gli impianti sotto i 100 kw....proprio per il costo delle automazion

Mi dispiace contraddirti ma di gruppi sotto i 100kW se ne vendono, non essenzialmente bisogna andare in parallelo rete, se un utente ha un carico costante si può andare anche in isola senza problemi, ne ho fatti qualche decda di impianti sotto i 100kW e continuo a farli.

ci sono impianti piccoli in parallelo, anche meno di 30 kw, dove proprio il costo e' in parte ridotto da opere autocostruite..

attenzione non è proprio vero perchè a diffrenza degli impianti grandi, quelli piccoli hanno più spese e quindi facendo un prodotto singolo costa molto di più che farlo in serie.

Es. il gruppo piccolo il 20% della spesa è per il sistema di gestione, su un gruppo da 500kW il sistema di gestione è il 5%.

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OK MarcoEli, le tue precisazioni sono tutte giuste

le mie erano considerazioni in generale ( i contatori non costano, costa pagare l' utf ed una ditta abilitata alla piombatura)....(per opere autocostruite intendo il fatto che un impianto idroelettrico da 30 kw DEVE per forza di cose avere il canale o la tubazione.....posata a tempo perso dai titolari....altrimenti costa e non si ripaga ( non dico un alpeggio montano dove non esistono alternative, dico vecchi impianti di mulini....che qualche coraggioso rimette in funzione)

da tutte le risposte si evidenzia comunque che l'argomento e' molto interessante....

a quando anche in italia si diffondera' una cultura della cogenerazione ?

forse i miei figli........ buon lavoro a tutti

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Ma allora avevo ragione l' enel è veramente " complicato", ed allora lasciamolo stare, tanto alla fine non fa altro che bruciare il vecchio buon petrolio, come faro' io, ed in più produce l' energia elettrica più costosa d' europa, alla faccia dei vari regolamenti, certificazioni norme, iso ..... e poi va in giro a cercare " azioni verdi " dopo aver massacrato quelle piccole industrie che si autoproducono l' energia per loro conto con innumerevoli e massacranti burocratizzate ....... C.ZZO che balle!!!

Ringrazio tutti per le risposte, ma andiamo terra terra a vedere cosa posso fare. Certe cose cè l'ho già, e voglio utilizzarle. Certe cose devo comprarle: chi mi dice come cavolo si chiama e che marca, magari quanto costa un inverter continua 220 alternata di 3 - 4 kw?? Come faccio a trasformare la corrente in uscita dall' alternatore trifase in continua per caricare il poacco batterie? Quale marchingegno utilizzo per passare dal mio inverter alla linea enel, velocemente senza blackout quando il pacco batterie è troppo scarico??

Per favore con termini semplici per chi non è del mestiere.

Grazie in anticipo e ciao a tutti.

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Per caricare le Batterie Basta un "Caricabatteria" normalissimo. Per la commutazione con la rete guarda i costruttori di UPS, mi sembra che MGE faccia un commutatore di rete senza blackout, prova a verificare.

Comunque se vai in Parallelo con la rete non vedo la necessità delle batterie, se hai bisogno calore piuttosto ti proporrei delle resistenze così non vendi energia all'enel ed hai più calore disponibile.

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Grazie per le info. Ci provo, cerco i pezzi e poi vi faccio sapere. Un' idea ormai di ciosa fare me la sono fatta. Presto a pn ci sara' la fiera del surplus elettronico, e la spero di trovare tutto l' occorente, soprattutto l' inverter o qualche vecchio, grosso grasso gruppo di continuita' !!!! Ciao e a risentirci...

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Ciao scresan

ritornando ai tuoi obiettivi iniziali di produrre calore ed un po' di corrente per i tuoi usi domestici e nell'ottica utilizzare pezzi di recupero senza incasinarti troppo la vita e magari divertendoti e ricavando qualche soddisfazione dall'autocostruzione (come anche tu dicevi) ti consiglierei alcune cose:

1) attivare il motore d'avviamento con il termostato acqua - per spegnere il motorino d'avviamento puoi sfruttare il pressostato olio - (ad esempio accendere a 65°C e spegnere a 75-80 °C) che utilizzerai per usi sanitari (tramite un piccolo scambiatore) o per i termosifoni immettendola direttamente in circuito.

2) mettere un serbatoio di accumulo coibentato (direi da almeno 300 litri - il valore ottimale lo puoi calcolare in base ai tuoi fabbisogni termici) sul circuito acqua di raffreddamento motore (al posto del radiatore per capirsi) in modo da permettere l'attivazione del motore solo quando serve facendolo funzionare ad un regime che dovrai verificare con qualche prova di consumo e rendimento (riduci in questo modo l'emissione di incombusti e CO nella fase di accensione

3) per mettere lo scambiatore sullo scarico dovrai modificare lo scappamento del motore e prepararti a manutenerlo e sostituirlo abbastanza spesso per problemi di corrosione, sporcamento ed intasamento in quanto raffreddando i fumi potresti raggiungere il punto di rugiada con le immaginabili conseguenze - hai visto gocciolare la marmitta quando metti in moto a freddo?)

Per la parte elettrica ti consiglio di sfruttare un alternatore o meglio 2 o più, vedi tu (facendo una modifica sulla cinghia di trasmissione o mettendo una doppia puleggia magari di diametro diverso per adattarla ai giri del motore che imposterai) per caricare delle batterie d'auto al piombo (da supermercato per intenderci) .

Gli alternatori d'automobile (quelli che ricaricano la batteria) hanno una potenza massima di circa 500 w (quindi vedi tu quanti ne vuoi mettere) ed hanno il raddrizzatore ed il regolatore di tensione incorporato (quelli più nuovi) o esterno (quelli più vecchiotti). E' facile intervenire sul regolatore (che fornisce corrente al rotore per l'eccitazione) ma se non sei un po' ferrato in elettronica te lo sconsiglio di cimentarti.

Trova un inverter (un UPS da computer che comunque fa sempre comodo), della potenza che ti serve, che sia alimentato con batterie da batterie da 12 o 24V – alimentati da 24V li trovi almeno fino a 2 kVA . Gli UPS hanno un'autonomia ridicola (di solito meno di 10 minuti alla potenza massima) perché alimentati da batterie interne di scarsa capacità. Tu potrai sostituire le batterie interne dell’UPS con quelle (belle grosse da vecchio diesel del supermercato da 80Ah cadauna) da che ricaricherai con gli alternatori del tuo motore e se necessario col il caricabatteria interno dell’UPS.

Considera che 80Ah a 12V sono teoricamente 960 Wh ovvero quasi 1kWh e cioè ti terrebbe alimentato un carico da 1kW sicuramente per almeno mezz’ora, se non di più. Fai tu il calcolo di quello che ti serve in termini di batterie da collegare in parallelo/serie.

Collega l’UPS ai carichi per te più importanti (una sorta di linea privilegiata) fino alla potenza massima sopportata dall’UPS (televisori, PC, lampade, etc) evitando se possibile motori o carichi fortemente induttivi. Avrai così anche il vantaggio di un’alimentazione continua e senza interruzioni.

Io personalmente ho una casa in campagna e con un UPS di questo genere con 2 batterie da 12V 80Ah posso alimentare anche se non contemporaneamente - praticamente tutto, anche frigorifero, congelatore, pompa del pozzo, trapano ed altri attrezzi, microonde, etc. etc. e non t’immagini quanto è comodo quando la rete fa capricci.

Tieni però presente che il sistema generazione con alternatore – accumulo su batterie – elevazione tensione con inverter ha un rendimento non superiore all’80%

Considera che un motore a scoppio da 45 CV (potenza massima) corrisponde a circa 33 kW ovvero circa 29.000 kcal/h.

Normalmente un’abitazione ha una caldaia da riscaldamento da 30.000 kCal/h ed una potenza elettrica impegnata di 3kW quindi le proporzioni (in media) sono quasi rispettate.

Ci sarebbero alcune cose da approfondire per ottimizzare il funzionamento del motore a scoppio a carico parziale ma sarebbe un po’ troppo lungo…

In questo modo comunque cominci a “divertirti” ti fai le ossa (e qualche calcolo economico) e non ti vai ad impelagare con Enel DK5740, dispositivi d’interfaccia DV604, autorizzazioni, UTF ed altre cosuccie con cui ho visto non sei troppo “amico”… e ti capisco!

Spero di esserti stato utile, ed aver bene interpretato lo spirito della tua richiesta, fammi sapere.

Saluti a tutti.

Domenico D.

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Attenzione, gli UPS hanno un'autonomia limitata ma hanno anche una corrente limitata, quindi devi stare attento con batterie piccole le corrente in caso di corto è di qualche ampere. Una batteria da macchina ha almeno 100A di corrente massima quindi due batterie 200A e coì via, le schede degli UPS sono fatte per qualche AMPERE.

Fidati ho visto colarsi una chiave da 17 che aveva fatto corto sui poli della batteria.....

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per MarcoEli

Mi fido e ti preciso che la capacità di una batteria in Ah è riferita ad una determinata corrente di scarica, per le batterie d'auto tipicamente 180 A (è logico dato che devono alimentare il motorino d'avviamento)che si trova scritta sulla targa dopo il valorte della capacità.

Quindi vuol dire che ad esempio una batteria da 80 Ah sottoposta a prova di scarica controllata (a 180A) ha avuto una durata di 80/180=0,44h = 26,7 minuti.

Se la scarica non è controllata la corrente massima è limitata solo dalla resistenza interna della batteria che, se questa è ben carica e di capacità elevata (la resistenza interna è inversamente proporzionale alla capacità), è dell'ordine di alcuni milliohm.

Ponendo quindi in cortocircuito i morsetti con un conduttore di elevata sezione (bassa resistenza) si possono raggiungere correnti di migliaia di ampère che possono provocare anche l'esplosione della batteria per il rapido formarsi di gas ed il riscaldamento all'interno della stessa.

Una chiave a forchetta da 17 mm dovrebbe avere una sezione di circa 30mmq e quindi puoi stimare la resistenza adottando la resistività della lega metallica (Cr-Vn) e la lunghezza.

Stanti le precisazioni, che spero esaustive, non capisco però quali relazioni abbiano con la capacità di erogazione corrente massima dell'UPS che è limitata dalle caratteristiche interne dei componenti elettronici impiegati (SCR, TRIAC, etc). L'elevata capacità della batteria determina solo una maggiore durata della stessa.

Un saluto D63

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  • 4 weeks later...

Grazie d63, finalmente qualcuno che mi capisce.... Scusate per il terribile ritardo, non è certo disinteresse al forum, ma in questi giorni sono diventato papà per la terza volta, e la sera, dopo il lavoro, mi è difficile accendere il mio "puter" come dice mio figlio.... devo, anzi dobbiamo io e mia moglie, riprendere il ritmo...

Appena riesco cerco degli alternatori, magari quelli a 24 volt dei camion nei recuperi, un po' di batterie c'e lho, mi manca un ups coi fiocchi, peccato che quest' anno alla fiera dell' elettronica a pn sono passato di sfuggita, e non sono riuscito a trovare quei grossi ups apc da 2000 watt che avevo visto l' anno scorso. Spero di trovare qualche cosa da un rotamaio, qua in zona, che ogni tanto fa piazza pulita negli ospedali... A si mi viene in mente che ho visto qualche cosa, da un tipo che ha acquistato un fallimento di una ditta che progettava impianti per le navi a Monfalcone,n ma non ho capito a cosa servano quelle due grosse cassette:

una dovrebbe essere una specie di caricabatterie di grosso amperaggio, e l' altra una specie di inverter o stabilizzatore di corrente..... ho anche perso il foglietto con la marca e le sigle dei due apparecchi. Venerdì vado e dopo provo a chiedere info proprio su questo forum. Ringrazio quanti mi hanno risposto, mi scuso per i lunghi tempi, sperando di essere giustificato.... notte e ciao!!!!!!!!!!!!!!

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  • 2 months later...

Rigrazio tutti, ma anche se 3 è il numero perfetto..... non riesco piu' a dedicarmi alle mie cosucce. Speriamo che i cuccioli crescano in frettta e mi rimanga qualche ritaglio di tempo per le mie cose. Ciao a tutti...

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  • 1 month later...

Ciao a tutti. Vi racconto delle nuove. Il mio progetto è rimasto fermo, ma in seguito alle richieste di un mio caro amico, mi sono interessato alla coogenerazione, precisamente a motogeneratori a gasolio-olio di semi.... ! No, non per fare la frittura, ... scherzo. Pochi giornin fa assieme ad un ragazzo molto in gamba, responsabile di un ufficio per le energie alternative di una grossa regione del nord sono andato in Austria a visitare una cooperativa agricola che si autoproduce il "gas olio" per il funzionamento dei suoi trattori. Per farla breve ho visto come da 3 kg di colza si ottiene un litro di olio, attraverso dell'mattrezzatura talmente semplice e "povera" che pensavo di essere capitato su scherzi a parte....

Praticamente una pressa continua che utilizzava un motore elettrico di 4-5 kw e produceva la bellezza di 1000 lt gg di olio. Un primo filtro pressa per la sgrossatura, pulito una volta al gg ed altri due filtri a cartuccia, il primo con cambio a perdere del sacco cartuccia una volta al mese, l' altro di sicuressa una volta all' anno. Un serbatoio inox da 100 hl, un paio di pompe. Stop. Si e no 30000 euri di attrezzatura. Il sottoprodotto destinato agli allevamenti delle aziende agricole. I trattori modificati ufficialmente dalla casa madre di una nota e grossa ditta ... JD le iniziali....

Come funziona : un timer e dei termostati fanno si che il motore parta a normale gasolio, appema in temperatura passa all' olio che attraverso due riscaldatori viene portato a circa 110 gradi prima di arrivare alla pompa di iniezione (per intenderci diesel a iniezione diretta common rail non so come si scrive... ultimo modello di 80, 100 e 130 kw). Quando si vuole spegnere la macchina , questa per ririempire i circuiti di normale gasolio continua a funzionare per un certo tempo prima di spegnersi. Vi garantisco che a parte l'odore dello scarico che sa di salsiccia ben cotta, e perfettamente respirabile, il motore gira che è una meraviglia. Poi assieme ai responsabili del progetto (austriaci) siamo andati a visitare una ditta che produce quello per cui avevo iniziato questa discussione: dei coogeneratori ad olio di semi dall' altissima resa:

esempio: 6kw 380 volt +11 kw acqua calda (sanitario + riscaldamento) a 2 litri ora di olio di consumo. Prezzo non modico di 12000 euri Manuntenzione ogni 6 mesi non specificata, vita macchina 20000 ore. In Austria li collegano alla loro rete elettrica normalmente. Non ho avuto tempo e modo di approfondire. So solo che il titolare si è fatto avanti per installare a sue spese per rappresentanza tutto un insieme di attrezzature (fotovoltaico + eolico +panelli solari +coogenerazione a olio o gasoilio) in una scuola della regione .... vedremo.

Ancora una cosa nella zona dove sono stato, praticamente in periferia di Salisburgo al confine coi Doic... il 30 dico 30 percento dell' energia utilizzata dalla popolazione è di tipo rinnovabile, cioè cippato, olio di semi, panelli solari e fotovoltaico dal piu' grande al piu' piccolo.

A si la non esiste proprio utif e le altre baggianate che ci sono da noi. Forse perchè ritengono che a forza di mettere sigilli al piombo ci sia il pericolo di inquinare il territorio..... vallia capire sti amici di asterix..!!!!!!

Ciao a tutti e alla prossima.

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ciao scresan

Ho trovato il tuo forum cercando informazioni su un motore diesel da utilizzare per costruirmi un cogeneratore.

Io sono nella fase di progettazione e reperimento dei vari pezzi.

mi ritrovo con le tue considerazioni e ringrazio tutti quelli che sono intervenuti che hanno chiarito molti miei dubbi.

Io pensavo di far funzionare il motore ad olio di colza e poi a biodiesel, una volta messa a ponto la tecnica per l'autoproduzione.

Con questi combustibili i fumi risultano sufficentemente puliti, quindi puoi recuperare calore anche dai gas di scarico utilizzando gli scambiatori aria/acqua che recuperi smontando le vecchie caldaie a gas

possiamo restare in contatto.

Auguri

a presto

Pierpaolo

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Ciao Scresan e PierPaolo, io sto scrivendo la mia tesi di laurea a proposito dell'olio vegetale puro per motori diesel. Sarei interessato a saperne di più sui cogeneratori. Mi spiego: mi piacerebbe modellare rese e consumi, ricavando il terreno necessario da dedicare alle coltivazioni delle oleaginose. Per far questo però avrei bisogno di qualcosa di più preciso dal punto di vista tecnico. La dimensione dell'impianto da te indicata Scresan (6kw 380 volt +11 kw acqua calda (sanitario + riscaldamento) a 2 litri ora di olio di consumo) farebbe al caso mio.. potresti darmi il modello di impianto utilizzato.. o al più le coordinate di questa ditta austriaca??!!

Vi ringrazio per l'aiuto.

Stefano

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Alcuni dati: l' olio di semi di qualsiasi tipo per poter funzionare su motori diesel attuali deve avere un indice di iodio (se non ricordo male si dice così) inferiore a 100. Praticamente su un motore diesel l' olio viene semplicemente riscaldato a circa 110 gradi c., attraverso 2 passaggi, cioè prima acqua olio, poi attraverso una specie di tubicino provvisto agli apici di 2 candellette (se cercate in rete troverete direttamente gli nschemi del tutto). Il motore consuma leggermente di piu' 3-4 % ma aumenta anche la potenza del 4-5%. Per fare un litro di olio servono 3 kg di colza e 8 kg di soia. Si producono normalmente 30-40 qli ha sia di soia che di colza, riferite pero' al seme al 14 % di umidita'. Per produrre l' oilio con la pressa e non con procedimento chimico il seme deve avere il 6-7 % di umidità, e a questo si riferiscono le rese sopra. L' olio deve essere prodotto, filtrato come detto, e decantato. Non va assolutamente invecchiato max 2-3 mesi. Non va riscaldato nenche durante la fase di produzione sopra i 35 max 40 gradi c., altrimenti si estraggono delle sostanze dannosissime all' impianto di iniezione (credo i fosfolippidi). Lo scarico puzza terribilmente di costa alla griglia din sagra paesana, ma puzza proprio. Capiamoci, non esce fumo di griglia ma solo la puzza.

Non viene fatta la esterificazione, cioè trasformato in biodiesel. Si utilizza l'olio direttamente. Se lo si vuole comperare direttamente sul mercato quello di soia lo si trova a 540 euri a ton (penso sui 1100n litri.... circa).

Per concludere devo ammettere che per ora non sono le "tecniche" il problema, ma la "burocrazia".

Ok. Ciao a tutti ed a risentirci.

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. AIUTO!!!!

MESSAGGIO URGENTE PER SCRESAN !!!

Ciao´ io sono in austria ed ho letto il tuo riferimento su una consorzio privato che si autoproduce GASOLIO !

Mi potresti dare il riferiemento ESATTO di dove sono !!!

Attendo una tua rispsota anche per E-mail al mio indirizzo.

Grazie

P.s. SE VI SERVE QUALCHE COSA DALL´AUSTRIA , FATEMELO SAPERE io sono Francofono ma per fortuna parlo e scrivo in 5 lingue .

Sono un ricercatore nel campo della Fisica Applicata

Grüße aus Österreich

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A tutti gli amici del forum che mi hanno chiesto delle info ve le daro' appena ricontatto la persona che ci ha accompagnato nella visita dell' azienda di cui sopra. Abbiate un po' di pazienza, perche' questo è un periodo "pieno" per la mia attivita'. Inoltre non capisco una mazza di tedesco, e percio' mi sono completamente scordato i nomi dei paesi e delle ditte che abbiamo visitato. Ciao a tutti, vi faro' sapere a breve.

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  • 3 weeks later...

Mi dispiace, per quanto ho promesso, ma il mio "caro" amico è un po' geloso delle cose dette, e non ha voluto, credo, farmi sapere il nome dei luoghi, della cooperativa agricola e della ditta che modifica i motori diesel. Forse perchè sta mettendo su un impiantino di 1000 kw/h ad olio di colza... Per quanto mi riguarda sono entrato nella "cosa" solo per interesse personale, forse curiosità, anche se alla fine potrebbe essere interessante anche per la mia ditta..... Ciao a tutti

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  • 3 weeks later...

sono docente nella formazione professionale di un corso di meccanica

mi piacerebbe a titolo puramente esemplificativo e con materiale di recupero modificare un motore diesel per realizzare un micro cogeneratore del tipo di quello oggetto di questo forum.

Non sono interessato alla fattibilità economica, dipende da mille cose che esulano dalla nostra trattazione.

Ci interessa come equipe docenti solo far vedere la possibilità tecnica di un sistema di questo tipo e di far riflettere sui rendimenti e sull'uso dei combustibili.

A distanza di qualche mese la realizzazione del progetto di scresan ha avuto buon esito?

Esistono altre esperienze di questo tipo che voi sappiate?

grazie

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Ho fatto qualche prova, ho recuperato anche il materiale, proprio oggi sono stato all' ufficio utif. Praticamente utilizzando un motore diesel, un generatore asincrono trifase, collegato alla rete elettrica, tutto diventa molto semplice, in quanto la rete tiene il sincronismo, e regolando l' acceleratore su due posizioni il motore (carica pochissimo o al massimo consentito) e quindi tutta la gestione della frequenza si risolve molto semplicemente. Se ho biosogno di calore il generatore va al max, se no va al minimo, o si spegne. Cioè la parte tecnica-meccanica è semplice. Avevo pensato di realizzare un sistema per cui comunque il generatore "carica" sempre meno di quanto io consumo di energia elettrica (cioè dipendo anche se solo di 1 amper dalla rete, o meglio non immetto mai energia in rete), ma se nello stesso tempo ho bisono di calore, allora devo trovare un sistema per recurerare l' energia che automaticamente vado a generare, mediante un sistema di accumulo (solite batterie al pb), ed ottimizzando il tutto magari con un accumulo termico, in quanto durante la giornata potrei avere bisogno di energia e non di calore o di calore e non di energia. Questo è quanto sono riuscito a realizzare: la parte meccanica è semplice, quella di controllo piu' difficile per me, almeno.... In Austria invece ho visto dei coogeneratori diesel o meglio a olio di semi talquale gia' realizzati e pronti all' uso, con tanto di scambiatori in inox con recupero della condensa, etc.

Il motore è stato modificato, anzi la pompa di iniezione è controllata da un sensore ottico montato sul volano che regola sempre precisamente i giri del motore con un generatore trifase sincrono. Alcuni dati del modello piu' casalingo erano: 2 lt ora di gasolio (o olio di colza)= 11kw in calore (sanitario + riscaldamento) e 6 kw di energia elettrica 380v (tutto all' ora). Il tutto per una cifra intorno ai 12000 euro (listino).

Attenzione attenzione che per produrre energia elettrica con un generatore oltre i 3 kw, credo, anche se si utilizza gasolio "tassato" comunque si è soggetti a pagare una tassa all utif ed è necessario chiedere l' autorizzazione di officina elettrica (credo perchè oggi mancava il funzionario capo ed all' utif sono stati un po' evasivi, per modo di dire s' intende!!!!!!!!!!). Ciao e buon lavoro.

N.B.: Per yatzi ....perchè non cercate o costruite un piccolo motore stirling visto che sicuramente ne avreste la possibilita' tecnica???

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Caro scrensan, un consiglio da uno cehe sui cogeneratori ci lavora tutti i giorni, ti conviene mettere un regolatore di giri sul motoro, il tuo sistema è valido adesso ma se si sporcano i filtri o gli iniettori devi accelerare di più.

Lo so che lo usano sui gruppi elettrogeni ma ti assicuro che non è la stessa cosa di un gruppo in parallelo rete.

Il motore è stato modificato, anzi la pompa di iniezione è controllata da un sensore ottico montato sul volano che regola sempre precisamente i giri del motore con un generatore trifase sincrono

Mi spieghi questa parte che non ho ben capito? Probabilmente stai usando un sistema che si usava 20anni fa chiamato "variagiri" solo che veniva fatto con un motore in corrente continua.

Comunque costava meno un'accoppiata regolatore di giri + attuatore + pick up.

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