Jump to content
PLC Forum


Un'alternativa Ai Collegamenti Equipotenziali (da Valutare)


archimede72
 Share

Recommended Posts

archimede72

Vorrei sottoporre al vostro parere questo mio pensiero.

E' ben noto che le norme impongono, fra l'altro, la realizzazione dei collegamenti equipotenziali delle tubazioni metalliche entranti dell'edificio, tipicamente acqua e gas.

Questione fra le più controverse per diversi motivi (gente che vuole fare i suddetti collegamenti anche in presenza di tubazioni in pvc, o al contrario tecnici che inorridiscono quando vedono questi collegamenti alle tubazioni del gas, e chi più ne ha più ne metta...).

Il mio pensiero è il seguente: in caso di tubazioni acqua e gas di tipo metallico, sarebbe possibile, in alternativa al collegamento equipotenziale, l'introduzione di un tratto isolante di opportuna lunghezza sulle condutture, nel tratto immediatamente a monte dell'ingresso delle tubazioni dell'edificio?

L'unica controindicazione che vedo è quella che fra i due capi del collegamento isolante potrebbero instaurarsi ddp pericolose, ma questo potrebbe risolversi allungando opportunamente questo tratto, o renderlo inaccessibile, ad esempio...).

Mi scuso in anticipo con chi considera questo mio pensiero una pura follia.

Link to comment
Share on other sites


gente che vuole fare i suddetti collegamenti anche in presenza di tubazioni in pvc

A cosa serve?? :senzasperanza:

Comunque non servirebbe a niente isolare all'esterno la conduttura poichè l'interno sarebbe lo stesso metallico, quindi comunque porterebbe un potenziale all'interno..I collegamenti equipotenziali non servono a isolare la parte metallica della conduttura (che tanto è posata nel massetto), bensì a non introdurre potenziali diversi nell'impianto.. :thumb_yello:

Link to comment
Share on other sites

..., in alternativa al collegamento equipotenziale,...

Sulle tubazioni del gas, più che possibile, direi quasi obbligatorio; ma visto che ogni azienda municipalizzata fa il bello e il cattivo tempo in ambito territoriale, non mi sbilancio.

leggi qui.

In ogni caso, sia col giunto dielettrico che senza, dovrai sempre scaricare a terra le tubazioni dell' impianto.

Il giunto dielettrico serve ad evitare di "mettere in tensione" (passetemi il termine semplicistico) l' impianto del distributore e non "a rendere sicuro" (ri-passatemi il termine) l' impianto utilizzatore.

Non è che installando un giunto dielettrico trasformi una massa in una massa estranea (o in una non massa :lol:).

Link to comment
Share on other sites

archimede72
Non è che installando un giunto dielettrico trasformi una massa in una massa estranea (o in una non massa ).

Ma se isoliamo la nostra tubazione metallica interna all'edificio dal mondo circostante, si impedisce l'ingresso del potenziale "lontano", e quella che era una massa estranea diventa un semplice oggetto metallico, per quanto esteso, al pari ad esempio di una ringhiera del balcone... E le ringhiere del balcone non vanno mica messe a terra...

Link to comment
Share on other sites

se isoliamo la nostra tubazione metallica interna all'edificio dal mondo circostante

Se "isoli la tubazione dal mondo circostante", un guasto alla piastra elettrica in cucina può mandare in tesione il piano di cottura, che manderà in tensione il lavello, che manderà in tesione il rubinetto, che metterà in tensione le tubazioni, le quali faranno prendere lo scossone a chi si sta lavando le mani in bagno. :lol:

Senza contare che da qualche parte dell' impianto avrai pure un' elettrovalvola o una pompa o uno scalda acqua elettrico o una caldaia a gas; insomma.., qualcosa di elettrico collegato. Un impianto del genere non può certo essere equiparato ad una "ringhiera".

Link to comment
Share on other sites

archimede72
se isoliamo la nostra tubazione metallica interna all'edificio dal mondo circostante

Se "isoli la tubazione dal mondo circostante", un guasto alla piastra elettrica in cucina può mandare in tesione il piano di cottura, che manderà in tensione il lavello, che manderà in tesione il rubinetto, che metterà in tensione le tubazioni, le quali faranno prendere lo scossone a chi si sta lavando le mani in bagno.

veramente questo accade anche se le tubazioni sono messe a terra. Anzi nel primo caso (tubazioni isolate) c'è un'impedenza fra la piastra elettrica e il malcapitato (che è a favore della sicurezza); nel secondo caso (tubazioni a terra) no.

Scusate se insisto, ma la mia è solo voglia di capire fino in fondo, non certo scortesia...

Link to comment
Share on other sites

Del_user_127832
veramente questo accade anche se le tubazioni sono messe a terra.

Facciamo un esempio assai semplice:

Massa A = carcassa metallica del boyler elettrico, piano di cottura metallico, struttura metallica del forno elettrico.

Massa (estranea) B = condutture metalliche acqua/gas connesse a rubinetti/lavelli (metallici) boyler, forno elettrico, piano cottura.

Le prime [A] possono andare in tensione per un guasto (perdita di isolamento) alla parte elettrica a cui sono connesse.

Le seconde possono principalmente introdurre un potenziale x (considerando la loro natura e la loro posa) in caso di guasti da altre parti fuori dal nostro impianto domestico, e per questo vengono (dovrebbero venire) equipotenzializzate al potenziale stesso di terra.

Edited by Attilio Fiocco
Link to comment
Share on other sites

Anzi nel primo caso (tubazioni isolate) c'è un'impedenza fra la piastra elettrica e il malcapitato (che è a favore della sicurezza); nel secondo caso (tubazioni a terra) no.

Aspetta...... è l'esatto contrario.

Se le tubazioni sono "isolate" tutta la corrente dispersa passerà dal malcapitato.

Se le tubazioni sono "a terra" il malcapitato di turno si prenderà la corrente che gli spetta in proporzione al circuito in parallelo Rmalcapitato e Rterra.

Ed essendo Rterra mooooolto minore di Rmalcapitato, quest' ultimo manco se ne accorge.

Link to comment
Share on other sites

archimede72
Le seconde possono principalmente introdurre un potenziale x (considerando la loro natura e la loro posa) in caso di guasti da altre parti fuori dal nostro impianto domestico, e per questo vengono (dovrebbero venire) equipotenzializzate al potenziale stesso di terra.

Ciao Attilio. L'assunto della questione è che le condutture interne metalliche siano isolate da quelle esterne (oltre che non connesse alla terra dell'edificio). Quindi non c'è alcun potenziale introdotto all'interno.

E' proprio il presupposto della mie malsana idea.

Se le tubazioni sono "isolate" tutta la corrente dispersa passerà dal malcapitato.

Beh no perché comunque la piastra elettrica è connessa a terra come tutte le masse dell'impianto. Solo le tubazioni NON sono collegate a terra.

In definitiva le nostre tubazioni non sono più "masse estranee" in quanto disconnesse dalle tubazioni entranti; si tratta di capire se sono "masse". Se lo sono andrebbero messe a terra comunque.

Link to comment
Share on other sites

Lorenzo (An)

C'è da considerare che le condutture metalliche attraversano normalmente solette e vengono inglobate nei getti dei massetti, per cui potrebbero essere in contatto con uno dei ferri dell'armatura e condurre quindi un potenziale pericoloso in caso di contatto contemporaneo con una massa andata in guasto.

Link to comment
Share on other sites

Le tubazioni non sono sono "totalmente isolate" in nessun caso (condizione irrealizzabile in quanto metalliche) e SE vanno in tensione, tutta la corrente di guasto passerà dal macapitato.

Almeno questo ti torna.

Se vuoi sapere come fa una tubazione metallica "totalmente isolata" ad andare in tensione; ti ricordo che la fortuna è cieca, ma la sfiga ha un' ottima mira. :lol:

Link to comment
Share on other sites

archimede72
Cosa intendi con piastra elettrica?

Mi riferisco alla piastra elettrica della cucina di cui parli tu stesso.

C'è da considerare che le condutture metalliche attraversano normalmente solette e vengono inglobate nei getti dei massetti, per cui potrebbero essere in contatto con uno dei ferri dell'armatura e condurre quindi un potenziale pericoloso in caso di contatto contemporaneo con una massa andata in guasto.

Questo ritengo sia il vero problema: è fisicamente impossibile (o quasi) disaccoppiare le tubazioni interne da quelle esterne...

Link to comment
Share on other sites

Lorenzo (An)

rileggendolo preciso meglio quello che ho scritto, a scanso di equivoci:

in caso di contatto contemporaneo con una massa andata in guasto.

intendo dire nel caso che l'utente venga in contatto contemporaneamente con questa tubazione e con una massa andata in guasto.

Lo scopo dei collegamenti equipotenziali è questo, e cioè far sì che in caso di guasto a massa in un apparecchio, anche le masse estranee (come le tubazioni metalliche) assumano lo stesso potenziale.

Edited by Lorenzo (An)
Link to comment
Share on other sites

Benny Pascucci

Salve ragazzi,

ho letto con molta attenzione questo 3D e consentitemi di dire la mia.

Sono state dette alcune cose giuste, altre un po' meno, altre sbagliate, ma non ci formalizziamo..... :rolleyes:

Come al mio solito, per fissare le idee, voglio fare un preambolo.

Argomento: il collegamento equipotenziale.

Rispondiamo alle tre domande magiche:

Che cos'è?

Perchè si fa?

Dove si fa?

Il collegamento equipotenziale principale va fatto, all'ingresso del fabbricato, su tutte le masse capaci di introdurre un potenziale pericolooso nell'impianto elettrico. Tali masse prendono il nome di masse estranee e per battezzarle tale vale sempre la cosiddetta regola del mille e duecento.... :P

Cominciamo col chiederci chi sono le masse estranee:

- montante dell'acqua;

- montante del gas;

- guide dell'ascensore;

- camicie dei pozzi;

-etc

Orbene, una volta battezzata la massa con l'aggettivo estranea, si impone il collegamento equipotenziale principale, atraverso un conduttore di colore G/V, di sezione dipendente unicamente da problemi meccanici.

Infatti, tale conduttore, a differenza dei PE che talvolta devono convogliare a terra correnti elevatissime, non saranno attraversati da corrente.

Tale collegamento va replicato, e pende il nome di collegamento equipotenziale supplementare, negli ambienti particolari (bagni, docce, piscine, luoghi conduttori ristretti), non è invece necessario negli ambiento ordinari. Ciò al fine di costituire un'ulteriore sicurezza.

Fine del preambolo.... :D

Orbene, la discussione parte dall'idea di archimede che si chiede:

in caso di tubazioni acqua e gas di tipo metallico, sarebbe possibile, in alternativa al collegamento equipotenziale, l'introduzione di un tratto isolante di opportuna lunghezza sulle condutture, nel tratto immediatamente a monte dell'ingresso delle tubazioni dell'edificio?

Idea che se non originale (giunto dielettrico), deve almeno essere definaita giusta.

L'interposizione del giunto isolante tra l'interno del fabbricato e l'esterno, spezza la continuità metallica, la regola del 1200 non vale più, la massa perde l'appellativo "estranea" e non va più connessa al nodo per equipotenzializzarla.

Qualcuno potrebbe chiedersi, ma se effettuo comunque i collegamenti equipotenzili ciò è a vantaggio della sicurezza o no?

A mio avviso, se c'è la certezza dell'esistenza del giunto dielettrico, sia sulla montante del gas, che su quella dell'acqua, i collegamenti equipotenziali sia principali che secondari sono contrari alla sicurezza.

Essendo collegati all'impianto di terra, in caso di guasto, assumono un potenziale, che diversamente non avrebbero mai assunto.

Questa è la teoria, poi ci sono le elucubrazioni....il filo scoperto che tocca la tubazione, che la manda in tensione, etc etc.

L'unica cosa che, però, tengo a sottolineare, ma credo si sia capita tra le pieghe del discorso e che inficia tutto il ragionamento è l'effettiva esistenza del giunto dielettrico.

Faccio un esempio, oggi realizzo l'impianto e sono sicuro, poichè l'ho visto coi miei occhi, che c'è il giunto dielettrico sia sulla tubazione del gas che dell'acqua. Nonostante ritenga per i motivi su citati i collegamenti equipotenziali a detrimento della sicurezza, comunque ne richiederei la realizzazione, per il semplice fatto che nessuno mai mi darà la garanzia che l'esercente della rete idrica o del gas un domani non decida di rimuovere i giunti dielettrici, ritrasformando quelle masse in "estranee" e quindi come tali da equipotenzializzare.

Ho detto la mia, scusate la lunghezza.....credo di non aver contribuito a confondere le idee.... :unsure:

Edited by Benny Pascucci
Link to comment
Share on other sites

archimede72

Non possiamo che ringraziare Benny di averci finalmente chiarito le idee a tutti.

Mi sembra di capire che le affermazioni riportate nel suo intervento siano coerenti con le mie osservazioni.

Infatti:

L'interposizione del giunto isolante tra l'interno del fabbricato e l'esterno, spezza la continuità metallica, la regola del 1200 non vale più, la massa perde l'appellativo "estranea" e non va più connessa al nodo per equipotenzializzarla.

Bene, come pensavo.

Qualcuno potrebbe chiedersi, ma se effettuo comunque i collegamenti equipotenzili ciò è a vantaggio della sicurezza o no?

A mio avviso, se c'è la certezza dell'esistenza del giunto dielettrico, sia sulla montante del gas, che su quella dell'acqua, i collegamenti equipotenziali sia principali che secondari sono contrari alla sicurezza.

Benissimo!!! Infatti ho scritto

Anzi nel primo caso (tubazioni isolate) c'è un'impedenza fra la piastra elettrica e il malcapitato (che è a favore della sicurezza); nel secondo caso (tubazioni a terra) no.
per cui chiaramente il collegamento della tubazione isolata al nodo equipotenziale va a diminuire la sicurezza (mi ricorda il classico esempio dello sportello metallico del quadro con il cavallotto equipotenziale...)

Il problema è essere veramente certi dell'efficacia/esistenza del giunto dielettrico... come mestamente ho ammesso io stesso...

Edited by archimede72
Link to comment
Share on other sites

Del_user_127832
mi ricorda il classico esempio dello sportello metallico del quadro con il cavallotto equipotenziale...

Ottimo paragone, tra l'altro la carpenteria dei quadri elettrici (ammenochè non ospiti esclusivamente apparecchi in classe II) va collegata a terra in quanto trattasi di una 'massa' semmai il cavallotto può a volte ritenersi superfluo inquanto la continuità metallica tra quadro e portelle è (probabilmente) già garantita dalle cerniere, ma per non incorrere in se e in forse, si cavallotta e buonanotte.

D'altra parte è stato anche detto che se all' anta non sono collegate apparecchiature elettriche, essa non va considerata una massa, ma io penso: ci sono comunque già le cerniere che danno continuità, quindi in questi casi bisognerebbe sempre verificare cosa dichiara a riguardo il costruttore della carpenteria del quadro.

Link to comment
Share on other sites

remo williams

Ci sono quadri provvisti di appositi contatti di tipo strisciante,per garantire l equipotenzialità delle portelle.

Link to comment
Share on other sites

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now
 Share

×
×
  • Create New...