archimede72 Posted April 16, 2010 Report Share Posted April 16, 2010 Salve a tutti.Vorrei sottoporvi il seguente caso di studio, sperando di non far inorridire nessuno.Facciamo una doverosa premessa teorica, supportata da un'immagine che allego:Supponiamo di avere un impianto (TT) dotato di messa a terra e di interruttore differenziale ad alta sensibilità, ma in cui, per un motivo o per un altro, una o più masse siano sprovviste del collegamento al PE.In caso di guasto su una massa collegata a terra, sappiamo tutti cosa succede: scatta il differenziale “immediatamente” (supponiamo che il differenziale sia efficiente).In caso di guasto su una massa non collegata a terra, sappiamo pure tutti cosa succede: la tensione di guasto rimane sulla massa finché non arriva un omino a toccare la massa. Ma anche in questo caso ce la dovremmo cavare se il differenziale funziona.Nel disegnino che ho allegato a questo 3D invece si prospetta una situazione più insidiosa: guasto sulla massa NON collegata a terra (massa B in figura), tensione che permane sulla massa; arriva un omino (omino 1 in figura) che prima appoggia la mano su una massa collegata a terra (massa A in figura, non in tensione) e poi sulla massa B in tensione. Ho paura che in questo caso l’omino non se la cavi, in quanto non è più protetto da alcuna impedenza verso terra (o equivalentemente possiamo dire che si trova fra le mani praticamente l’intera tensione di guasto). In pratica si trova in condizioni analoghe all’omino 2, in contatto fra una massa in guasto (che sia connessa a terra o no, poco cambia) e una massa estranea non equipotenzializzata.Ciò premesso, tale situazione, che ad alcuni potrebbe sembrare una follia del tutto teorica, è una situazione che invece può capitare (una presa dimenticata o con il morsetto che si è scollegato, ad esempio).Il mio problema concreto è questo: un vecchio impianto (in cui è stato comunque installato all’origine un MTD ad alta sensibilità) in cui sono presenti due circuiti separati, protetti con idoneo MT: uno (prese da 16 A per elettrodomestici) dotato di PE, e un altro (prese da 10 A e luci) non dotato di PE. A questo punto, stante l’impossibilità di dotare di PE anche il secondo circuito, per risolvere i problemi di sicurezza sopra evidenziati occorre valutare almeno le seguenti soluzioni:1. Terra solo sul circuito prese 16A.In questo caso l’impianto è soggetto al pericolo indicato nella premessa.Il rischio può essere comunque ridotto facendo in modo che le masse collegate a terra siano sempre distanti da masse non collegate a terra (diciamo almeno in stanze diverse), creando di fatto delle isole equipotenziali fra le masse connesse a terra.In questo caso è anche possibile realizzare i collegamenti equipotenziali per le masse estranee (tubazioni acqua, gas, …).2. Rimozione della messa a terra.In tal caso rinunciamo del tutto alla terra ed affidiamo la nostra sicurezza al differenziale (impianto a sicurezza minimale, come ce ne sono tantissimi).Ovviamente non è più possibile, né avrebbe più senso, realizzare i collegamenti equipotenziali per le masse estranee.In questo caso sarebbe opportuno a mio avviso seguire i seguenti accorgimenti:a-Sganciare il collegamento al PE della caldaia, in quanto attraverso i tubi metallici del gas e dell’acqua che vi giungono, si creerebbe di fatto una messa a terra (e si ricreerebbero i problemi di sicurezza enunciati sopra).b-Sganciare, oltre che il cavo di terra verso il dispersore, anche tutti i collegamenti delle prese sul circuito prese 16A. Infatti se tutte le masse sono collegate fra loro un guasto su una sola di esse metterebbe in tensione tutte le masse dell’impianto (anche se tanto prima o poi il differenziale deve scattare per contatto con un fortunato omino…).La mia domanda alla fine è questa: quale delle due soluzioni è più conveniente in termini di sicurezza per il caso citato?PS: per cortesia vorrei evitare di leggere risposte del tipo “metti la terra ovunque” visto che non è possibile. Link to comment Share on other sites More sharing options...
ivano65 Posted April 16, 2010 Report Share Posted April 16, 2010 le dimenticanze sul circuito di messa terra NON DEVONO ESISTERE per nessun motivo.le masse estranee DEVONO essere tutte collegate all'impianto di terra .quindi NON DEVONO presentarsi situazioni di pericolo per gli utenti.ivano65 Link to comment Share on other sites More sharing options...
arcadia Posted April 16, 2010 Report Share Posted April 16, 2010 metti la terra ovunque, che significa non è possibile? Link to comment Share on other sites More sharing options...
archimede72 Posted April 16, 2010 Author Report Share Posted April 16, 2010 (edited) Non è possibile mettere la terra ovunque perchè parte dei circuiti esistenti (solo su luci e prese 10 A) sono in filtubo, e quindi non esistono corrugati in cui inserire la terra di protezione.Il dilemma è: ... meglio mezza terra, o niente terra... Edited April 16, 2010 by archimede72 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Del_user_127832 Posted April 16, 2010 Report Share Posted April 16, 2010 In tal caso rinunciamo del tutto alla terra ed affidiamo la nostra sicurezza al differenziale (impianto a sicurezza minimale, come ce ne sono tantissimi).Quello a cui fai riferimento era il "condono" concesso dalla 46/90 per gli impianti antecedenti alla sua entrata in viogore, che si ritenevano "sanati" con la sola installazione di un interruttore differenziale ad alta sensibilità (o meglio con Idn <= 30mA) anche in mancanza dell' impianto di terra.Oggi fare un discorso di questo tipo, serve più in ambito "didattico" che realistico, se non parliamo di particolari edifici storici (vedi CEI 64-15) piuttosto che aggirare l'ostacolo in questi termini, sarebbe speso meglio il tempo se si pensasse come ridurre i rischi da folgorazione piuttosto che accettare una situazione di per se pericolosa per evitarne una peggiore, non so se mi sono spiegato...Tra l'altro, se il problema dell' esempio riguarda una linea "luci" impossibilitata ad essere collegata a terra (gli apparecchi collegati), non va escluso che gli utilizzatori da installare potrebbero essere scelti di conseguenza in classe II...Ripeto, possiamo discuterne a livello didattico, ma scordati "oggi" di potere realizzare un impianto a regola d'arte in quelle condizioni. Link to comment Share on other sites More sharing options...
archimede72 Posted April 16, 2010 Author Report Share Posted April 16, 2010 (edited) scordati "oggi" di potere realizzare un impianto a regola d'arte in quelle condizioni.L'impianto non è in fase di realizzazione ora, ma è molto antecedente al 90. Se lo si potesse rifare completamente oggi il problema non si porrebbe. Non mi sognerei certo di farlo senza una messa a terra totale.Comunque mettere apparecchi di classe II sui punti luce è già una soluzione. Per le prese 10A è più complicato, anche se gran parte degli utilizzatori con spina 10 A sono anch'essi di classe II. Edited April 16, 2010 by archimede72 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Del_user_127832 Posted April 16, 2010 Report Share Posted April 16, 2010 OT (prima non me ne ero accorto)archimede72+-->CITAZIONE(archimede72) Link to comment Share on other sites More sharing options...
Benny Pascucci Posted April 16, 2010 Report Share Posted April 16, 2010 Ciao Archimede, complimenti per il disegno... Le considerazioni teoriche svolte nel tuo primo post sono più che giuste, ma le soluzioni proposte per addivenire ad un impianto caratterizzato da un grado di sicurezza maggiore non lo sono parimenti.La soluzione più banale, ma che a te non piace è passare la "terra" nella sezione di impianto dove non installata, riorrendo a canaline esterne e andandosi ad attestare alle singole prese o ai carichi luce (lampadari).Un'altra soluzione potrebbe essere quella di eliminare la terra e ricorrere ad trafo di isolamento...con i costi aggiuntivi inevitabili. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Albinoni Posted April 17, 2010 Report Share Posted April 17, 2010 Non è possibile mettere la terra ovunque perchè parte dei circuiti esistenti (solo su luci e prese 10 A) sono in filtubo, e quindi non esistono corrugati in cui inserire la terra di protezione.Sinceramente non capisco questo modo di pensare italiano: tutti i cavi nascosti nel muro.Tabù a metterli esterni, in canalina, od orrore, graffettati direttamente sul muro. Piuttosto si rinuncia alla sicurezza!Sono stato in un moderno albergo di una capitale europea. Le derivazioni secondarie erano in canalina esterna, e qualche cavo fissato a muro con graffette. Ed era un nuovo edificio!Eppure un semplice PE non dovrebbe essere difficile da sistemare, magari con del silicone, nascosto dietro al battiscopa, o pitturato.... Link to comment Share on other sites More sharing options...
archimede72 Posted April 17, 2010 Author Report Share Posted April 17, 2010 Beh, che dire.Grazie a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere quel mio post così lungo.Ho visto tanti appartamenti ristrutturati completamente (non da me ovviamente) ... alla fine senza la terra. Oggi, nel 2010.Io senza ristrutturare l'appartamento (o solo con piccoli interventi) volevo fare qualcosa di meglio.Accortomi del fatto che solo mezza terra aveva delle grosse insidie (grazie alle mie letture serali di impiantistica elettrica), e forse era peggio dell'assenza totale, avevo pensato almeno di creare delle isole (nelle singole stanza o terra dappertutto, o niente terra).Non mi sembrava proprio un'idea sbagliatissima.Da considerare anche il fatto che il pavimento ceramico è stato coperto con un pavimento in laminato plastico simil-legno; intervento questo fatto a fini estetici, ma con evidenti vantaggi anche in termini di sicurezza elettrica (con o senza terra).Comunque alla fine farò del mio meglio per portare il PE a tutte le prese.Peri i punti luce la soluzione degli utilizzatori in classe II mi sembra buona.PS: l'idea del trafo di isolamento non sapevo si potesse usare anche in ambito civile. Noi in FS la utilizziamo da anni per le alimentazioni di impianti tecnologici lungo linea. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Carlo Albinoni Posted April 17, 2010 Report Share Posted April 17, 2010 l'idea del trafo di isolamento non sapevo si potesse usare anche in ambito civileSi chiama metodo di protezione per "separazione elettrica".Non va confuso con il sistema IT che non è un metodo di protezione e richiede lo stesso la messa a terra.In ambito domestico (utilizzatore non esperto) la protezione per separazione è ammessa solo per singoli apparecchi utilizzatori.In definitiva non mi pare una soluzione percorribile. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Del_user_127832 Posted April 18, 2010 Report Share Posted April 18, 2010 (edited) Sinceramente non capisco questo modo di pensare italiano: tutti i cavi nascosti nel muro.Tabù a metterli esterni, in canalina, od orrore, graffettati direttamente sul muro.Piuttosto si rinuncia alla sicurezza!Fermo restando che la sicurezza deve (o almeno, dovrebbe) prevalere nettamente sull' estetica... spiegalo a mia moglie o a quella di molti altri italiani non per colpevolizzare il gentil sesso...Indubiamente sarà anche un discorso di cultura.Sono stato in un moderno albergo di una capitale europea. Le derivazioni secondarie erano in canalina esterna, e qualche cavo fissato a muro con graffette. Ed era un nuovo edificio!Be, trattandosi di una nuova costruzione, più che un vanto mi pare uno smacco la situazione che descrivi... senza nulla togliere ai criteri di sicurezza elettrica adottati all' estero che saranno probabilmente meglio interpetati (e tollerati esteticamente) che da noi. Edited April 18, 2010 by Attilio Fiocco Link to comment Share on other sites More sharing options...
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