gimma Posted July 29, 2010 Report Share Posted July 29, 2010 Ciao a tutti.Nel ri-progettare il centralino dell'abitazione mi sono venuti i seguenti dubbi in merito al calcolo della Corrente nominale e della verifica dei limiti di sovratemperatura secondo la norma CEI 23-51 .Premetto, e per facilita' di comprensione dei valori che indico nelle domande, che ho seguito la relativa guida disponibile sul sito Elektro.it .Nel caso mi trovassi ad avere:1) A valle del Contatore e a monte del montante che raggiunge il Quadro dell'abitazione un interruttore MT da 25A.2) Nel quadro dell'abitazione un Sezionatore da 32A quale interruttore generale, seguito da diversi circuiti, per alcuni dei quali potrei avere protezione differenziale e magnetotermica separata e quindi "in serie".Nel calcolo della Corrente nominale del Quadro:- La Inq che devo mettere in targhetta sara' la Inq calcolata con la Ine derivata dalla In max del del Sezionatore in ingresso al quadro, o quella calcolata con la Ine derivata dalla In del MT che avro' a monte, sotto il contatore ?Forse bisonga basarsi comunque sulla In max del Sezionatore, visto che, dal punto di vista del centralino, non si puo' cartificare una Inq basandosi sul fatto che a monte "sicuramente ci sara'" un MT di In minore; giusto ?Nel calcolo per la verifica dei limiti di sovratemperatura:- Per quanto riguarda la configurazione di Sezionatore quale interruttore generale seguito "in cascata" da un Differenziale comune a 2 circuiti, ognuno dei quali protetto da 2 MT separati a valle del Differenziale, e' corretto considerare sia il Sezionatore che il Differenziale che lo segue, quali dispositivi "in ingesso", calcolando quindi la potenza effettiva da loro dissipata Pdp tramite la moltiplicazione della loro Potenza dissipata nominale Pdn per il fattore di utilizzo in entrata che = 0,85 ?(I 2 MT a valle del Differenziale sono invece ovviamente da considerare quali dispositivi "in uscita" a protezione e/o di manovra dei circuiti).- Altri componenti presenti nel centralino come contattori e deviatori, vanno tutti considerati come "apparecchi ausiliari" la cui potenza nominale dissippata Pdn non deve essere essere corretta tramite nessun fattore K per ottenere la potenza effettiva da loro dissipata Pau ?Oppure rientrano essi nella componente "0,2 x Sommatoria Pdp" della formula per il calcolo potenza dissipata totale Ptot, dove 0,2 e' indicato come "valore che tiene conto della potenza dissipata dai collegamenti, relè, timer, ecc.." ?Stesso dubbio / stessa domanda per quanto riguarda un apparecchio rele' gestione carichi come il P-Comfort della Gewiss.Quali tipi di apparecchi sono quindi da far rientrare nel calcolo "0,2 x Sommatoria Pdp" e quali invece nel calcolo della potenza effettiva dissipata Pau dei "dispositivi ausiliari" ?Ringrazio anticipatamente chiunque potra' aiutarmi a chiarire questi dubbi.Ciao. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Del_user_127832 Posted August 8, 2010 Report Share Posted August 8, 2010 (edited) Nel calcolo della Corrente nominale del Quadro:La Inq che devo mettere in targhetta sara' la Inq calcolata con la Ine derivata dalla In max del del Sezionatore in ingresso al quadro, o quella calcolata con la Ine derivata dalla In del MT che avro' a monte, sotto il contatore ?Ti sei dato la risposta da solo:Forse bisonga basarsi comunque sulla In max del SezionatoreE' giusto così, anche perchè un domani, l'interruttore posto a monte del quadro, potrebbe essere sostituito con uno con diversa corrente nominale.La Ine sarà per l'appunto considerata come l' 85% dei 32A del sezionatore, la Inu non la conosciamo, ma è la somma delle In dei singoli dispositivi di uscita, la Inq sarà il valore più basso tra i 27,2A (Ine) e gli Σ"x" A (Inu).Nel calcolo per la verifica dei limiti di sovratemperatura:Premesso che la mia conoscenza è ferma ai retaggi della 23-51 sperimentale (anno 1996), fino a 32A, non è richiesta la verifica della sovratemperatura,Per quanto riguarda la configurazione di Sezionatore quale interruttore generale seguito "in cascata" da un Differenziale comune a 2 circuiti, ognuno dei quali protetto da 2 MT separati a valle del Differenziale, e' corretto considerare sia il Sezionatore che il Differenziale che lo segue, quali dispositivi "in ingesso", calcolando quindi la potenza effettiva da loro dissipata Pdp tramite la moltiplicazione della loro Potenza dissipata nominale Pdn per il fattore di utilizzo in entrata che = 0,85 ?più che una risposta, ti incollo quanto riportato nella norma relativamente alle potenze dissipate:Potenza totale dissipata nel quadro (Ptot) La potenza totale dissipata nel quadro (Ptot) è pari alla somma della potenza dissipata dai dispositivi di protezione e manovra (Pdp) (che dove tener conto dei fattori di utilizzo e di contemporaneità), aumentata del 20% per tener conto di: “collegamenti, prese a spina, relé, timer, piccoli apparecchi, ecc”. Inoltre, qualora vengano installati componenti che dissipino nel loro impiego ordinario una potenza significativa (Pau) nei confronti della potenza dissipata dai dispositivi di protezione e manovra (Pdp), come ad esempio lampade di segnalazione ad incandescenza, trasformatori per suoneria, citofonia o altro, alla potenza calcolata si deve aggiungere questo ulteriore valore. Il fattore di utilizzo (che), per i circuiti in entrata è stato assunto pari a 0,85. Nota Se la corrente in uscita(Inu) è inferiore a 0,85 volte la corrente nominale dei dispositivi di protezione e manovra in entrata (In), in luogo di che si può utilizzare il valore di Inu / In nella verifica dei limiti di sovratemperatura. Il fattore di contemporaneità (K) può essere fissato tenendo conto: n del tipo di utenza (abitazione, ufficio, negozio, ecc.) n della natura dei carichi e loro utilizzazione nella giornata n del rapporto tra la corrente nominale del quadro (Inq) e la somma delle correnti di tutti gli apparecchi di protezione e manovra in uscita (Inu). Altri componenti presenti nel centralino come contattori e deviatori, vanno tutti considerati come "apparecchi ausiliari" la cui potenza nominale dissippata Pdn non deve essere essere corretta tramite nessun fattore K per ottenere la potenza effettiva da loro dissipata Pau ? Oppure rientrano essi nella componente "0,2 x Sommatoria Pdp" della formula per il calcolo potenza dissipata totale Ptot, dove 0,2 e' indicato come "valore che tiene conto della potenza dissipata dai collegamenti, relè, timer, ecc.." Si parla di componenti che dissipino potenze significative, gli esempi sono presto fatti: trasformatori tipo citofonici o simili, lampade di segnalazione ad incandescenza, contattori (se non a basso assorbimento, aggiungerei, ma questi potrebbero essere considerati nel 20%). Per questi non mi pare ci siano fattori di correzione. Diciamo che nell' aumento del 20% della Pdp qualche relè e qualche contattore ci può tranquillamente stare! Stesso dubbio / stessa domanda per quanto riguarda un apparecchio rele' gestione carichi come il P-Comfort della Gewiss. Da verificare quale sia la sua potenza assorbita in esercizio (alimentazione dispositivo) e quella dissipata, eventualmente aggiungerlo extra calcolo. Quali tipi di apparecchi sono quindi da far rientrare nel calcolo "0,2 x Sommatoria Pdp" Sebbene si evinceva anche dal precedente trafiletto estrapolato dalla 23-51 (sperimentale), lo riscrivo: aumentata del 20% per tener conto di: “collegamenti, prese a spina, relé, timer, piccoli apparecchi, ecc” Occhio a quell' "ecc.", potrebbe essere fuorviante, io mi fermerei a quelli descritti.e quali invece nel calcolo della potenza effettiva dissipata Pau dei "dispositivi ausiliari" ?Anche quì una risposta era già stata data, ma parliamo ovviamente di componenti significativi dove la potenza dissipata, la si può spiegare/immaginare anche istintivamente e toccare ...con mano!ciao Edited August 8, 2010 by Attilio Fiocco Link to comment Share on other sites More sharing options...
gimma Posted August 10, 2010 Author Report Share Posted August 10, 2010 Ciao Attilio,intanto ti volevo ringraziare subito delle risposta e del tempo che senz'altro ti ha preso per potermela dare.Ora sono in ferie, e riesco solo al volo ad accedere Internet. Mi scarico la tua risposta e mi riservo di leggermela con calma, e semmai chiederti altre delucidazioni piu' avanti.Ciao e ancora grazie. Link to comment Share on other sites More sharing options...
gimma Posted August 12, 2010 Author Report Share Posted August 12, 2010 Ri-Ciao Attilio,sono riuscito a leggere il tuo post.Grazie per le info, conferme e chiarimenti circa i calcoli e gli apparecchi ausiliari.Resta invece il mio dubbio che ponevo circa come considerare degli interruttori posti "in cascata" uno all'altro; ad esempio un Differenziale comune a 2 circuiti, ognuno dei quali protetto da 2 MT separati a valle del Differenziale.Avevo gia' letto quanto indicato nella norma, ma non mi pare essa aiuti in questo.Nel senso: seguendo la norma, e comunque a logica, i dispositivi "in ingresso" sono quelli collegati direttamente alla linea di ingresso al quadro, e che quindi la dividono nelle diverse linee con cui si suddivide il quadro.Cosa accade pero', e la norma non cita questo caso "particolare" (non tanto "particolare" poi visto che e' abbastanza comune da trovare nei quadri), quando ho appunto degli interruttori uno a valle dell'altro ?Sono tutti da considerare riconducibili al dispositivo "in ingresso" iniziale (al differenziale nell'esempio citato), e quindi per quelli a valle non si applica il fattore di utilizzo in entrata di 0,85 (visto che ovviamente l'85% significa che normalmente utilizzero' al massimo l'85% delle linee in uscita in cui quella principale in entrata viene suddivisa), oppure comunque, ma non capisco con che logica, sono tutti da considerare quali dispositivi "in ingresso", calcolando quindi anche per loro la potenza effettiva dissipata Pdp tramite la moltiplicazione della loro Potenza dissipata nominale Pdn per il fattore di utilizzo in entrata che = 0,85 ?Ma nel secondo caso l'85% e' appunto poco logico: o lo applico al Differenziale o agli MT a valle di esso; no ?Ok comunque che a questo punto si tratta quasi solo di disquisizione puramente teorica, vuoi perche', come dicevi (se ancora valido) nel mio caso (fino a 32A) la norma non e' da applicare, o perche' ai fini del risultato finale qualunque sia la regola da applicare esso probabilmente non si scosta di molto.Comunque tanto che ci siamo sarbbe bello poter chiarire questo punto.In conseguenza della tua prima risposta ("La Ine sarà per l'appunto considerata come l' 85% dei 32A del sezionatore") aggiungo infine un'altra domanda che esula un po' dal tema principale.Se e' giusto, come e' logico appunto, non considerare per i calcoli e il dimensionamento del quadro, che a monte avrei (o dovrei avere) un MT che mi limita la corrente In, come comportarsi allora per il collegamento degli interruttori automatici a valle del Sezionatore generale ?La sezione del cavo da usare dovra' o potra' tenere conto del fatto che a monte ho un MT da 25A, e quindi permettere ad esempio un 4 mm, o no, e quindi richiedere almeno un 6mm ? Verrebbe da dire di no, e quindi richiedere una sezione maggiore; ma allora che sezione dovrei usare a valle del contatore fino al primo interruttore MT o MTD visto che la corrente potrebbe arrivare fino 63A ?Ciao e ancora grazie. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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