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Celle Di Carico E Plc - Collegare piccoli segnali ad un PLC


anarchico

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... mi piacerebbe conoscere meglio e più completamente configurazione...

Livio, ti darei volentieri tutti i dati del caso; non lo posso fare semplicemente perchè trattasi di macchine tuttora in produzione, e so che chi le produce non ama diffondere i dati sulle proprie tecnologie.

Forse fra qualche tempo......... :(

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Problemi ci sarebbero invece nei casi dove la pesatura viene effettuata a fini fiscali. In questi casi si è ovviamente costretti ad utilizzare apparecchiature certificate.

E' proprio questo il mio caso, la pesoprezzatrice prezza prodotti agroalimentari e ne fornisce il codice a barre ad hoc per il supermercato...

Puoi essere più esplicito su queste problematiche?

Credo che le difficoltà si avrebbero comunque, anche utilizzando strumenti certificati, inquanto una pesa dinamica sicuramente cambia lo stato dell'elettronica certificata per una pesa statica...

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Ho sempre avuto la fortuna di non dover gestire pesate a fini fiscali, quindi non ti so essere di aiuto.

Come hai già detto tu, penso non serva a niente avere una bilancia certificata per pesate statiche se poi si devono effettuare pesate dinamiche. In questo caso credo che anche l'elaborazione del peso fatta da plc, in quanto non certificata, non possa essere presa in considerazione. In simili casi credo si sia costretti ad impiccarsi all'albero di chi fornisce, a costi probabilmente elevati, apparecchiature certificate già complete.

Non mi sono mai informato sulle strade da seguire per ottenere un'eventuale certificazione, ma temo siano lunghe e tortuose, come tutte le cose in Italia dove c'è di mezzo la burocrazia.

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In passato , abbiamo certificato una bilancia riempitrice di prodotto

la certificazione aveva valenza solo in italia ( ovviamente )

per certificarla devi usare materiale certificabile ( omologabile )

poi viene l'ente pesi e misure che ti certifica l'applicazione

ovviamente viene bloccata la possibilita' di taratura della bilancia

( comunque non e' un iter cosi' semplice come puo' sembrare )

ciao

Luca

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per certificarla devi usare materiale certificabile ( omologabile )

Cosa intendi ?

poi viene l'ente pesi e misure che ti certifica l'applicazione ovviamente viene bloccata la possibilita' di taratura della bilancia

Io ora mi sto informando su queste cose... Perdona l'ignoranza...

Ma in questo modo devo certificare ogni macchina!!!! Secondo questa affermazione non credo che si possono produrre macchine in serie.

Puoi essere + chiaro?

comunque non e' un iter cosi' semplice come puo' sembrare

Bhè ne sono consapevole ne savamo valutando la convenienza anche in base ad esigenze di mercato...

Conoscete qualche lettura, legislazione o altro che possa darmi una mano a comprendere meglio la faccenda?

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Materiale omologabile , e' materiale su cui e' possibile applicare l'omologazione

ti posso parlare di celle di carico siemens omologabile o certificabili a 3000 divisioni

Controlla se il materiale che usi ( cella di carico e elettronica per la pesatura ) e' omologabile o no.

L'applicazione di cui ti parlavo , risale a una decina di anni fa' , quindi non posso essere chiarissimo.

Ma omologata la prima , se ripetevi l'applicazione uguale , anche le altre erano omologate

Ti ripeto che l'omologazione era valida solo per l'italia

e veniva piombata la cella di carico ( l'accesso ) , la scatola di derivazione dei collegamenti della cella e un selettore che nell'elettronica usata ( esa tria 370 ) permetteva la taratura della bilancia.

Adesso ( a tempo perso ) cerco qualcosa di quella applicazione e ti faccio sapere

ciao

Luca

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La domanda di omologazione va' fatta al

DIREZIONE GENERALE DEL COMMERCIO INTERNO E DEI CONSUMI INDUSTRIALI

DIVISIONE XII - UFFICIO CENTRALE METRICO

che dopo verifica , rilascia un decreto che la tua applicazione e' omologata per i fini richiesti .

ovviamente puoi ripetere l'applicazione nello stesso identico modo ( stesso materiale ) che resta omologata.

Se vuoi un consiglio , lascia stare e cerca in commercio una bilancia gia' omologata e fai il controllo a fine linea

ciao

Luca

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....ma quelli che mi sono capitati tra le mani tra le altre funzioni hanno anche la possibilità di simulare il segnale analogico in uscita. Per poterlo fare non vedo altre strade se non la conversione D/A

La riconversione D/A era scritta in specifica? Perchè mi sembra veramente strano e molto malpensato. Perchè si parte da un segnale analogico a basso livello (cella di carico nel caso in esame), si amplifica sino al livello conveniente per il convertitore A/D impiegato, ipotizziamo 2,5V di fondo scala se si utilizza uno dei moderni A/D (un tempo i f.s. erano 5v o 10v). A questo punto se oltre al valore numerico voglio dare un livello analogico non ha senso riconvertire da digitale ad analogico.

Questa filosofia ha senso solo se il segnale analogico restituito non è il segnale della cella amplificato , ma è la misura mediata, filtrata e variamente elaborata. A questo punto le precedenti considerazioni sugli errori non sono più valide, perchè il segnale restituito è influenzato dalle elaborazioni in digitale.

Personalmente sono anch'io del parere che, salvo casi particolari, per applicazioni industriali sia preferibile amplificare in loco il segnale della cella (o usare una cella amplificata) e trattare il segnale dopo la conversione effettuata dal PLC o comunque dal sistema di controllo.

Per i casi di pesatura certificati io opterei per una apparecchiatura, certificata, che renda un valore numerico via seriale o, meglio, via bus di campo.

Non mi sono mai occupato di questo tipo di pesature (certificate ai fini fiscali). Ho un ex collega che da un paio di decenni almeno progetta proprio apparecchiature di questo tipo. Ricordo che mi parlava di tribolazioni (quasi) infinite per far accettare e certificare certe soluzioni innovative, ma di più non saprei dire, anche se, proprio la mia zona, è, storicamente, uno dei maggiori centri di produzione di bilance.

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  • 1 month later...

E' passato un pò di tempo dall'ultimo post a questa discussione. Tuttavia volevo chiedere delucidazioni sui seguenti punti.

Adesso ( a tempo perso ) cerco qualcosa di quella applicazione e ti faccio sapere

Luca hai qualche novità al riguardo ???

Dopo alcune ricerche credo che valga la pena utilizzare un piatto- cella di carico- elettronica di conversione tutte di una stessa ditta ed omologabile per la pesatura dinamica. Quì nasce il problema!!!!

Riflettendo sulla cosa e per sentito dire ci sono 2 strade:

1- Cella di carico + elettronica intelligente con degli input di start rilevazione peso e fine rilevazione peso. In tal caso l'elettronica ad hoc darebbe come risultato la media peso già processata. Non ho trovato cose del genere in rete!!!! Avete input????

2 - Piatto di celle di carico: ovvero dei piatti particolari con + celle di carico connesse in modo da avere molta stabilità sulla pesata. A sentito dire tali sistemi sarebbero ingrado di assorbire meccanicamente le variazioni dovute alla movimentazione del nastro-pezzo da pesare quindi qualsiasi lettura rilevata è valida.

Anche in tal caso non ho trovato nulla!!!!

Possibile che tra fornitori di celle e trasduttori non vi sia un'azienda che possa fornirmi queste cose?

Avete consigli???

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Salve a tutti, la Siemens, per PLC serie 300, ha schede Siwatool U o Siwatool M per la lettura delle celle di carico rispettivamente per letture normali e fiscali; sono semplici da usare e hanno una buona precisione.

Saluti.

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  • 13 years later...
Il 28/9/2006 alle 18:08 , batta ha scritto:

Probabilmente stiamo dicendo la stessa cosa ma non ci capiamo. Provo con un esempio.

Errore massimo sistema cella di carico - condizionatore: ± 0,03%.

Errore massimo ingresso analogico plc: ± 0,1%

Se il valore misurato viene inviato al plc come valore digitale (tramite seriale o altri sistemi di comunicazione) non ci sono altri errori da considerare nella misura.

Se invece leggo il valore tramite un ingresso analogico del plc, l'errore massimo da considerare sarà la somma dei due errori. Nell'esempio, l'errore massimo sarà ± 0,13%. Se ho fortuna i due errori potrebbero sottrarsi, ma questo non si può sapere, quindi devo per forza considerare la somma degli errori. Un ulteriore errore (magari piccolo per condizionatori di qualità, ma ritengo difficilmente sotto allo 0,01%) viene anche commesso nella conversione da digitale ad analogico del segnale che emette il condizionatore. Avere una risoluzione di 24 bit non significa che la corrente in uscita avrà tale precisione. L'esperto in questo settore tra noi due non sono certo io, ma non crederò ad un convertitore D/A con tale precisione neanche lo dovessi testare personalmente. Pensare ad un errore nella conversione che non superi la risoluzione, nel caso di 24 bit significherebbe un errore massimo dello 0,00000596%.

Insomma, se leggo il peso e lo invio via seriale (o altro sistema digitale), l'unico errore che commetto sarà nella lettura.

Se invece questo valore lo devo trasformare in analogico, poi da analogico trasformarlo nuovamente in digitale, bè, non mi pare che questi passaggi si possano trascurare, anche perché, molto probabilmente, l'errore maggiore sarà quello commesso dall'ingresso analogico del plc.

Buongiorno

Vi chiedo gentilmente un consiglio ho un problema con la lettura della cella di carico all'interno del plc,la pesa certificata segna 235,2g ma all'interno del plc visualizzo 238,1g.

Sotto elencato la configurazione esatta del mio dosatore:

Cella di carico Laumas + Convertitore Z-SG Seneca con uscita analogica 0-10V + ingresso analogico Plc Siemens 1200,all'interno del programma utilizzo il valore analogico su una tabella dove ho creato la media mobile di 100 valori per creare il filtro del valore, poi uso NORM-X e lo riporto in scala con SCALE-X per trasformarlo in g

Grazie mille.

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