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Divisori-derivatori - Tipologie e caratteristiche


Pierluigi Borga

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Pierluigi Borga

Cercheremo qui con il contributo di tutti gli amici, di chiarire l'uso dei suddetti divisori (partitori) e derivatori.

I DIVISORI servono per suddividere in modo uguale il segnale TV in più linee di distribuzione, hanno sempre un ingresso e due o più uscite. Hanno un' attenuazione contenuta sulle linee in uscita.

-Fracarro: PP (conn. a morsetto), PA (conn. F)

-Offel: CM (conn. a morsetto), CM DIGIT (conn a morsetto schermata), CM SAT (conn F)

I DERIVATORI servono per prelevare da una linea un segnale TV sufficiente ad alimentare prese terminali, e al tempo stesso garantiscono un segnale in uscita per la linea stessa verso altri eventuali dispositivi presenti.

Hanno sempre un ingresso e un uscita passante, più da 1 a 6 uscite derivate.

Le uscite derivate avranno una attenuazione di derivazione maggiore dell'uscita passante.

Inoltre si avrà una buona separazione o disaccoppiamento tra le varie prese.

-Fracarro: CD e CAD (conn. a morsetto), CADS (conn. rapida), DE (conn. F)

-Offel: P...F... (conn. morsetto), P...DIGIT (conn. a morsetto schermata), P..D..SAT (conn F)

Detto questo bisogna precisare che in determinati casi detti dispositivi si possono inserire in modo diverso tra linee e prese. Soprattutto in base ai livelli di segnale in gioco.

Qui di seguito divisori e derivatori TV classici a morsetto

 

 

 

Modificato: da Pierluigi Borga
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  • Pierluigi Borga

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Ciao Pierluigi, ottimo e veloce come sempre.

Io aggiungerei:

-Sia i partitori che i derivatori possono consentire il passaggio della c.c. sulla linea passante.

-Se un'uscita, sia essa di un derivatore o di un partitore non viene usata, si deve chiudere con una resistenza di chiusura per evitare perdite di segnale e/o riflessioni.

-I suddetti componenti esistono anche in versione da palo, quindi si possono posizionare anche vicino all'antenna sfruttando il passaggio c.c. ove fosse necessario.

-Inoltre faccio notare che ad esempio i derivatori CAD hanno un attenuazione delle derivazioni variabile in base alla frequenza, per compensare le perdite del cavo e una separazione tra le uscite più lineare, mentre i derivatori tipo CD hanno un'attenuazione costante e diversa a seconda dei modelli e una separazione tra le uscite più bassa rispetto ai CAD, ma comunque sufficiente agarantire un buon disaccoppiamento.

Questa grande varietà di componenti, permette al progettista di calcolare un impianto che si possa adattare perfettamente alle varie difficoltà che frappongono le costruzioni in cui si va ad operare.

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Pierluigi Borga

Ciao Planic

Hai ragione ma non la prenderei come regola generale:

-I divisori non hanno linea passante, e il costruttore specifica quanti passaggi di cc ha il prodotto

-I derivatori possono avere passaggio di cc tra le derivate e l'ingresso e anche tra l'uscita passante, ma dipende sempre dal costruttore.

Sui modelli più recenti con conn F e connettori rapidi che in genere lavorano in banda TV-SAT, abbiamo tutti pasaggi di tensione direzionali.

Per quanto riguarda i CAD a volte in piccoli impianti con segnali quasi bilanciati, potrebbero attenuare eccessivamente in VHF.

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Bene infatti non voleva essere regola ma informazione aggiuntiva visto che ogni tanto la domanda sul passaggio c.c. esce fuori

Sui CAD hai ragione, come specificato da tutti e due nei precedenti post sta al progettista scegliere lo strumento adatto.

Hai fatto un ottimo lavoro, credo che servirà a evitare molte ripetizioni in materia.

Un saluto

planic

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Pierluigi Borga

Qui divisori-derivatori TV-SAT-CH R completamente schermati e compatti

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Modificato: da Pierluigi Borga
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Grazie della guida , volevo sapere pero' se la messa a terra dell' involucro metallico è consigliabile sempre o no ...e , se fosse possibile creare una linea di terra dedicata ,sarebbe piu' sicura per l'impianto tv o no ? Cioè non collegata alla terra dell'impianto elettrico domestico...

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Pierluigi Borga

Qui parliamo di messa a terra equipotenziale ( norma CEI 12-43), il collegamento equipotenziale tutti gli schermi dei cavi coassiali e dei vari dispositivi è sempre da effettuare, e da collegare assolutamente allo stesso impianto di terra dell'abitazione con filo di sez maggiore di 2,5 mmq.

L'unico caso in cui non è richiesto è nel caso si usasse un centralino TV a doppio isolamento e prese di utente completamente isolate, direi caso ideale...!

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  • 4 months later...

Ciao Pierluigi,ma per chi come me,non essendo un antennista e quindi non avendo nessun tipo di misuratore di campo o strumentazione simile,e a dire il vero poca conoscenza tecnica.. worthy.gif

Bhe, alcune volte si "devono" montare delle antenne ( amici,parenti,o anche a casa nostra),come faccio a scegliere i cad in base al livello di attenuazione che offrono se non conosco il livello del segnale?? ph34r.gif

Così come pure i partitori..

Grazie e ciao

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Pierluigi Borga

Anche senza opportuna strumentazione, dovrebbero essere scelti in base all'estensione dell'impianto e al numero di prese, cercando di limitare la perdita complessiva dell'impianto e nello stesso tempo garantendo una sufficiente separazione tra le prese, onde evitare interferenze.

In questo caso:

non è così facile.

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Grazie per la pronta risposta,ma

C'è quindi una relazione che potrebbe essere valida, in molti casi, tra i cad ed il numero di prese??

Che ne so....per 5 prese terminali, potrebbeandare bene un cad con tot di attenuazione,per 10 un altro con diversa attenuazione..

**per inserire una citazione, una volta aperto [xxxx] bisogna anche chiuderlo [/xxxx]

xxxx = quote

Modificato: da Livio Migliaresi
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Pierluigi Borga

In genere si trovano derivatori a 4 uscite, adesso anche 6 e 8, se le prese sono di più si usano due derivatori in cascata, si possono collegare le più lontane sul primo, e le più vicine sul secondo così da compensare la perdita di passaggio del primo verso il secondo.

Nel caso di più prese si valuta anche il segnale da fornire all'impianto, cioè l'amplificazione necessaria.

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Pierluigi Borga+18/01/2009, 10:10--> (Pierluigi Borga @ 18/01/2009, 10:10)

Carissimo Borga, ho una domanda da farti. Non metto in discussione la normativa, ma quando andavo a scuola io mi è sempre stato detto che la messa a terra dell'impianto tv si deve differenziare dalla messa a terra dell'impianto elettrico. Come la pensi tu? A questo proposito, giorni fa mi è capitato di andare a montare un antenna in una casa che la distribuzione era stata eseguita dall'elettricista. Nel vano centralina aveva collegato i divisori a terra ponticellando, dopo aver spelato i cavi coassiali, le schermature tra loro. Sistema poco ortodosso non credi?

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Pierluigi Borga

A parte la soluzione poco ortodossa, che poteva essere risolta usando barre di collegamento equipotenziale predisposte con fissacavo a vite, ti chiedo che senso avrebbe separare l'impianto di terra dell'imp TV da quello del resto dell'appartamento, e per separato intendo con altro dispersore, completamente separato, nel caso la resistenza di terra fosse diversa o a seguito di un danneggiamento, da un impianto all'altro potremmo avere una differenza di potenziale tra i cavi coassiali e la terra delle prese elettriche dell'appartamento...

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  • 3 weeks later...

Pierluigi, intanto vorrei farti i complimenti per la preparazione che hai dimostrato e la sapienza di esposizione / spiegazione, che non è da tutti, poi vorrei porti un quesito:

Sappiamo che i divisori / partitori di linea devono sempre e assolutamente essere chiusi, con resistenza da 75 ohm, nelle eventuali partizioni non utilizzate per evitare sbilanciamenti di linea che porterebbero ad interferenze varie sull'immagine analogica e, addirittura, la perdita del segnale in ambito digitale e fin qui nulla di nuovo.

Nei derivatori sappiamo che la linea in uscita del derivatore, se non utilizzata, va assolutamente chiusa per le ragioni di cui sopra ma la Offel, come altre ditte del settore, consiglia di chiudere, sempre con resistenza da 75 ohm, anche le uscite DERIVATE non utilizzate, allora ti chiedo:

che senso ha una cosa del genere se è vero che la stessa uscita derivata può terminare con una presa semplice (o derivata) e, addirittura, con semplice spinotto che non sempre vede l'utilizzatore finale collegato?

Grazie, ciao

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Pierluigi Borga

Allora per avere un impianto bilanciato e un ROS abbastanza contenuto sarebbe sempre bene chiudere le uscite passanti e derivate di ciascun dispositivo di distribuzione, infatti tutti i collegamenti andrebbero realizzati tramite presa caricata a 75ohm, nel caso del derivatore abbiamo già una buona separazione tra le uscite derivate e l'uscita passante, ma ciò non toglie che sia tecnicamente corretto chiuderle con carico da 75 ohm.

In questo modo si mantiene il più possibile costante l'impedenza di tutti i componenti dell'impianto, per avere il massimo trasferimento di energia tra generatore(antenna) e carico (tv)

Questa è una risposta da mezzanotte della domenica sera. Vedrò di aggiornarla essendo più preciso.

Modificato: da Pierluigi Borga
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  • 6 months later...

Vorrei dare il mio contributo alle ultime discussioni di questo post .

Non sono un antennista tv ,ma ho studiato ,ormai molti anni fa ,di queste cose.

L'impianto di antenna tv è sintetizzabile in un qualsiasi impianto elettrico dove è presente un generatore (in questo caso l'antenna),una linea di trasmissione (cavi ,amplificatori,filtri ,divisori,derivatori,prese ,ecc,) e un utilizzatore (il tuner di un tv.),e in cui necessita trasportare il massimo della potenza dei segnali possibile. Per fare questo occorre che tutti i componenti dell'impianto abbiano la tessa impedenza (impedenza caratteristica),che nel caso di distribuzione antenna tv è di 75 ohm.Solo in questo caso ,infatti è garantito che sia la tensione che la corrente hanno la stessa fase in tutta la catena di trasmissione,tenendo quindi il ROS o SWR più basso possibile.

Se in un punto qualsiasi dell'impianto c'è un disadattamento di impedenza si avrà uno sfasamento tra tensione e corrente e un ritorno di segnale verso il generatore (ROS).Nel momento in cui nell'impianto ci sono più di una presa ,nasce il problema di fare in modo che tutte le prese non modifichino l'impedenza totale,sia se queste siano

" caricate ",sia che siano aperte (con o senza tv).Per ottenere questo si adoperano i "Derivatori".Ce ne sono sia per usarli al centro di un impianto per distribuire i segnali alle varie uscite derivate ,sia all'interno di prese nel caso di prese passanti (una dopo l'altra).Nei derivatori ci sono dei circuiti elettrici fatti in modo da avere una uscita passante poco attenuata per portare i segnali oltre e un certo numero di uscite create con dei componenti fatte in modo da presentare sempre una impedenza di 75 ohm sia se ci si mette sopra un tv sia se viene lasciata aperta. Sono uscite create con dei partitori di tensione ,un po come le uscite monitorie di un apparecchiatura .Sono chiaramente molto attenuate rispetto la linea principale ed hanno anche una discreta attenuazione inversa ,utile proprio al nostro impiano tv . Essendo le frequenze abbastanza alte e una larghezza di banda ampia sono costituiti da componenti RF :condensatori ,resistori e induttanze che non conviene modificare a meno di disporre di apparecchiature idonee ,ma comunque credo difficilmente migliorabili rispetto al progetto originale di Offel o Fracarro ecc.

Spero di essere stato utile alla comprensione dell'utilizzo dei derivatori ,un saluto

Modificato: da domenico
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  • 1 month later...

Salve a tutti , ho appena letto questo post che trovo molto interessante ed utile specie per me che ho una base di antennistica ma non sono assolutamente uno specialista.

Mi sorge un dubbio, ma per evitare perdite di segnale non sarebbe meglio usare dei divisori anziche derivatori o partitori visto che questi ultimi hanno una attenuazione maggiore? Ovvero, quando e' meglio usare il divisore e quando il partitore? Ultima domanda : nel caso di derivazioni in cascata, la linea che va ulteriormente derivata e' meglio attaccarla all'uscita passante deil primo derivatore?

Grazie

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Chiariamo prima di tutto che i derivatori non sono partitori.

I divisori si possono chiamare anche partitori.

Premesso questo,la ricerca della minore attenuazione la dobbiamo cercare in una buona equilibratura dell'impianto calcolando che tutte le perdite siano piu' o meno uguali e quindi lavorare con l'amplificazione.

Prima si calcolano le perdite totali e poi si pensa al centralino da usare....

Considera che noi diciamo sempre che:

I partitori (o divisori) si usano per fare le calate dei montanti cioe' dividere le discese.

Ai piani si usano i derivatori per prelevare i segnali.

Sono cose che abbiamo discusso ampiamente nel forum,fai una ricerca......

Modificato: da Elvezio Franco
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Grazie Elvezio, mi e' sorto il dubbio leggendo questo argomento e non distinguendo bene i due componenti (divisori e derivatori)ho preferito chiedere.

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  • 3 months later...

A questo proposito volevo chiedere un chiarimento.

In un impianto ho trovato un derivatore CD12 con connesse ad una uscita 4 prese tramite fili attorcigliati e tanto nastro isolante. Risultato l'altra uscita forniva segnale zero.

Ho fatto delle misure e ho riscontrato sulle uscite del CD12 e sulle prese (passanti usate come terminali e non terminate con resistenza) una misura di circa 1 ohm. So perfettamente che la resistenza e l'impedenza in frequenza sono cose di verse e non mi sono stupito più di tanto.

Però misurando un CAD12 trovo in uscita una resistenza di 75ohm e se ci collego una delle suddette prese ottengo segnale zero, mentre con collegamento diretto tutto funziona. Allora come mai le prese caricate funzionanon con i CD12 e non con il CAD12 ? blink.gif

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Pierluigi Borga

Ciao, stai sempre parlando delle prese terminali aperte e delle uscite derivate del CAD e CD non di quelle passanti ?

E hai il problema che con il CD il segnale è basso e con il CAD no, giusto ?

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Misure fatte su uscite derivate CAD e CD le prime misurano 75ohm mentre le seconde un corto secco (ovviamente in cc).

Le prese sono passanti e non terminate (mi pare della Vimar Plana) e anche queste misurano un corto secco in cc.

Queste prese collegate su un CD funzionano ma su un CAD non danno alcun segnale mentre se collego una presa aperta funziona tutto.

Spero tu abbia una spiegazione.

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Pierluigi Borga

Probabilmente diverso circuito di disaccoppiameto...al di là del "corto riscontrato" potresti avere più attenuazione sul CAD e meno sul CD e da qui le prese passanti non vanno mentre quelle dirette si, o più semplicemente difetto, hai provato su più pezzi ?

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