Articolo
Impianti più efficienti nel riscaldamento industriale e del terziario
Il terziario non produce beni materiali ma offre servizi indispensabili e spesso risulta particolarmente energivoro.
Casi reali: ospedali e stazioni
L'importanza della diagnosi energetica Ospedali
In Italia, il consumo energetico degli ospedali è in media circa tre volte quello del settore residenziale per superficie, a parità di condizioni climatiche.
Per posto letto, uno studio del progetto "Interregional Hospital Network for Energy Sustainability" indica circa 6.000 kWh elettrici all'anno e 29.000 kWh termici all'anno per ogni posto letto.
Consumi che corrispondono al consumo di due case unifamiliari moderne per ogni paziente ricoverato.
Da una rapida analisi, ovviamente di carattere generale, è possibile ridurre fino al 40% del fabbisogno di energia elettrica e più del 30% del fabbisogno di energia termica.
Se si considera un ospedale medio in Italia con 200 posti letto: Ogni posto letto corrisponde a ~1.500 m² di superficie totale (inclusi corridoi, servizi, laboratori, etc.)
L'utilizzo medio energetico elettrico e termico (6.000 + 29.000 kWh per letto/anno) porta ai seguenti consumi:
- Energia elettrica: 200 × 6.000 = 1,2 milioni kWh/anno
- Energia termica: 200 × 29.000 = 5,8 milioni kWh/anno
- Totale ~ 7 milioni kWh/anno (valore medio; ospedali più grandi o con più servizi possono avere consumi molto più alti)
Gli impianti HVAC (Heating, Ventilation, Air Conditioning) sono responsabili di oltre il 50% dei consumi totali.
Cogenerazione o trigenerazione (CHP/CCHP) ? produzione combinata di elettricità, calore e (con assorbitori) anche freddo. Riduce fino al 30-40% i consumi primari.
Gruppi frigoriferi ad alta efficienza e free-cooling ? sfruttano le basse temperature esterne per raffreddare l'acqua tecnica senza compressori.
Pompe di calore ad alta efficienza o ibride ? elettriche o geotermiche per riscaldamento e ACS.
Recuperatori di calore sull'aria espulsa ? recuperano energia termica dagli impianti di ventilazione (essenziale nelle sale operatorie e reparti tecnici).
Sistemi di regolazione e supervisione (BMS o EMS) ? controllo centralizzato di HVAC, illuminazione, ascensori, ecc., con logiche di ottimizzazione automatica.
Le pompe di calore ad alta potenza possono generare picchi elevati di assorbimento elettrico, mettendo in crisi la cabina elettrica dell'edificio.
La soluzione: installazione di un BESS che agisca da spugna, accumulando energia durante i periodi di bassa domanda e rilasciandola nei picchi.
Benefici:
- Riduzione dei picchi di carico sulla rete interna.
- Miglioramento della stabilità e continuità del servizio.
- Possibilità di ottimizzare i costi energetici, sfruttando accumulo e autoconsumo.
Focus: servizi di regolazione, arbitraggio
L'importanza della diagnosi energetica
In questo ospedale (Roma) sono presenti:
- pompa di calore da 270 kW
- caldaia da 393 kW
Stazione Milano Centrale
Descrizione intervento
Sostituzione centrale termica a vapore con PDC ad alta efficienza + caldaie ausiliarie
Continua nel PDF
Casi reali: ospedali e stazioni
L'importanza della diagnosi energetica Ospedali
In Italia, il consumo energetico degli ospedali è in media circa tre volte quello del settore residenziale per superficie, a parità di condizioni climatiche.
Per posto letto, uno studio del progetto "Interregional Hospital Network for Energy Sustainability" indica circa 6.000 kWh elettrici all'anno e 29.000 kWh termici all'anno per ogni posto letto.
Consumi che corrispondono al consumo di due case unifamiliari moderne per ogni paziente ricoverato.
Da una rapida analisi, ovviamente di carattere generale, è possibile ridurre fino al 40% del fabbisogno di energia elettrica e più del 30% del fabbisogno di energia termica.
Se si considera un ospedale medio in Italia con 200 posti letto: Ogni posto letto corrisponde a ~1.500 m² di superficie totale (inclusi corridoi, servizi, laboratori, etc.)
L'utilizzo medio energetico elettrico e termico (6.000 + 29.000 kWh per letto/anno) porta ai seguenti consumi:
- Energia elettrica: 200 × 6.000 = 1,2 milioni kWh/anno
- Energia termica: 200 × 29.000 = 5,8 milioni kWh/anno
- Totale ~ 7 milioni kWh/anno (valore medio; ospedali più grandi o con più servizi possono avere consumi molto più alti)
Gli impianti HVAC (Heating, Ventilation, Air Conditioning) sono responsabili di oltre il 50% dei consumi totali.
Cogenerazione o trigenerazione (CHP/CCHP) ? produzione combinata di elettricità, calore e (con assorbitori) anche freddo. Riduce fino al 30-40% i consumi primari.
Gruppi frigoriferi ad alta efficienza e free-cooling ? sfruttano le basse temperature esterne per raffreddare l'acqua tecnica senza compressori.
Pompe di calore ad alta efficienza o ibride ? elettriche o geotermiche per riscaldamento e ACS.
Recuperatori di calore sull'aria espulsa ? recuperano energia termica dagli impianti di ventilazione (essenziale nelle sale operatorie e reparti tecnici).
Sistemi di regolazione e supervisione (BMS o EMS) ? controllo centralizzato di HVAC, illuminazione, ascensori, ecc., con logiche di ottimizzazione automatica.
Le pompe di calore ad alta potenza possono generare picchi elevati di assorbimento elettrico, mettendo in crisi la cabina elettrica dell'edificio.
La soluzione: installazione di un BESS che agisca da spugna, accumulando energia durante i periodi di bassa domanda e rilasciandola nei picchi.
Benefici:
- Riduzione dei picchi di carico sulla rete interna.
- Miglioramento della stabilità e continuità del servizio.
- Possibilità di ottimizzare i costi energetici, sfruttando accumulo e autoconsumo.
Focus: servizi di regolazione, arbitraggio
L'importanza della diagnosi energetica
In questo ospedale (Roma) sono presenti:
- pompa di calore da 270 kW
- caldaia da 393 kW
Stazione Milano Centrale
Descrizione intervento
Sostituzione centrale termica a vapore con PDC ad alta efficienza + caldaie ausiliarie
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Luca Rubini - ATI Associazione Termotecnica Italiana
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