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Telecronaca Della Chiusura Di Uno Stabilimento


Livio Orsini

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Luigi Di Donato

La texas instruments di Aversa, anni fa fece una politica diversa, invece di regalare la fabbrica, regalo' 100 milioni di lire a chi si licenziava da solo .

chiuse la baracca e a quest'ora la fabbrica di Aversa ospita nidi di rondini .

Ho fatto la stessa politica con il Pakistano ( ing. collaboratore d'oltre oceano ), gli ho regalato 2 telecomandi basta che la smettevo di rimetterci sulle riparazioni.

Ho dovuto ridurre il n. del personale, meglio solo, e quasi quasi regalo il negozio ai Cinesi basta che mi pagano solo l'affitto e mi assumono come consulente marpione della situazione, meglio il pericolo giallo cinese che il pericolo giallo del postino o peggio " grigio -giallo".

Da quello che ho visto nel filmato, il saputello di turno non gli sta molto simpatico a Vichi...

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meglio il pericolo giallo cinese che il pericolo giallo del postino o peggio " grigio -giallo".

concordo :D

Da quello che ho visto nel filmato, il saputello di turno non gli sta molto simpatico a Vichi...

Non ho visto tutto il filmato, provavo dolore nel vedere un uomo che ha dato tanto, che ha vissuto per la sua industria e per i suoi operai per poi essere giunto ad una fine che non meritava, questa è stata la cosa che mi ha rammaricato e mi ha fatto provare rabbia per chi ha lavorato per lui senza riuscire a trovare una soluzione, purtroppo non sapevo che nei laboratori Mivar mancava il reparto di ricerca.

altro mio rammarico è vedere marche strane nascere e vendere prodotti che definire pura fetenzia è un elogio, portando i frutti nei loro paesi di origine, questa è una ferita che provoca un lento ma inesorabile dissanguamento economico per una nazione.

un giorno la nazione che ha accumulato tanti euro italici chiederà il conto, cambierà la vile moneta con il prezioso oro, e quel giorno saranno cavoli ancora più amari di quanto non lo siano già.

Il futuro lo vedo triste, ma triste assai, e le conseguenze saranno ancora più tristi di "assai".

Giggi vendi il negozio e fatti assumere a 2000 euro al mese escluse le tasse, l'inps e l'otto per mille alla chiesa cattolica ... :D;)

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Carlo Albinoni

Questi sono i miei punti di vista, le mie idee, poi ognuno ha le sue di idee che io rispetto con grande umiltà.

Non ho capito dove vuoi andare a parare.

Vichi era un geniale costruttore di televisori (e prima di radio). Non era un costruttore di componentistica elettronica, tanto meno di schermi televisivi.

Quello sapeva fare, non è che ci si improvvisa a fare tutt'altro se non sei capace.

Soprattutto quando le grandi aziende europee della televisione, come Thomson, Bosch, Philips, che facevano ricerca e componentistica per la televisione si sono tutte ritirate dal settore.

Un po' come se tu dicessi ad una impresa edile di mettersi a sviluppare e costruire nuovi materiali edili: malte, mattoni, cementi e tutto il resto.

Oppure come se tu dicessi ad un impiantista elettrico di costruirsi interruttori differenziali e magnetotermici.

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Luigi Di Donato

comunque. il discorso di Carlo mi sembra piu' che giusto, non e' detto che il pizzaiolo di fronte deve andare a seminare e raccogliere i pomodori e nello stesso tempo andare a pascolare le bufali...bufale...bufal ???? :( devo chiedere come si scrive , insomma per fare la mozarella, anche se gli agriturismi fanno questa politica.

Pero' e' anche vero che l'agriturismo ha piu' speranze di non chiudere la baracca, perche' produce quello che vende o mette a tavola e non compra e rivende.

Ricordo anni fa, nella terra dei miei genitori la stessa canzone, costava piu' la manodopera per raccogliere le pesche che quello che si ricavava al mercato, ma non avevano il coraggio di farle marcire sulle piante, un po' come Carlo Vichi, ci rimettevano, finche' la dove c'era verde ora c'e' una citta', ( Celentano ).

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Non ho capito dove vuoi andare a parare.

Vichi era un geniale costruttore di televisori (e prima di radio). Non era un costruttore di componentistica elettronica, tanto meno di schermi televisivi.

Quello sapeva fare, non è che ci si improvvisa a fare tutt'altro se non sei capace.

Non l'ho mai messo in dubbio, ne ho detto che dovevano costrure la materia prima, mi sembrava di aver parlato di progettazioni e di ricerca.

Caro Carlo mi hai ampiamente illuminato erudendomi su:

--Mivar non è mai stata una azienda di ricerca. E' sempre stato un ottimo costruttore industriale. Ognuno deve fare il suo mestiere.--

--Quali manager? Mivar non aveva manager. Vichi diffidava dei sindacati, dei politici, dei confindustriali e dei dirigenti. Non ne ha mai avuti. C'era solo il padrone (lui) e i dipendenti con lui.

Avesse avuto manager già molti anni fa gli avrebbero detto di chiudere, oppure di trasformarsi in una reseller di televisori acquistati lontano, magari marchiati Mivar.--

---Il primo problema per Vichi fu appunto la scomparsa dei costruttori europei e italiani di componenti elettronici (schermo e non solo), che lo ha costretto a rivolgersi sempre più direttamente ai paesi lontani per procurarsi i componenti, tra l'altro proprio da coloro che erano assieme fornitori e concorrenti.---

E ha fatto il proprio mestiere fino all'ultimo proprio come il mio insegnante di Università.

Perche abbandonare la radio??? la radio è stata abbandonata molti anni fà dalla Mivar, quando non si parlava di crisi, potevano costruire apparecchi Hi Fi, autoradio, radioregistratori, cassette stereo 7, cassette VHS, minidisck, -CD -DVD- lettori MP3 - MP4, stravolgere il mercato con la domotica, erano gli inizi e allora si poteva, e tant'altro, ma come dice una canzone ; e qui comando io e questa è casa mia ...

Carlo ti faccio solo una domanda, hai mai visto assemblare una main in tecnologia SMD???

una volta il montaggio era gestito dal classico plc, ora vi sono delle stampanti che al posto dell'inchiostro hanno i componenti, invece della carta hanno rulli di componenti e main vergini multilayer ad otto strati, 4 sopra e 4 sotto, resina epossidica resistente alle alte e altissime temperature come strato di isolante tra i vari strati di layer, progetti al pc e stampi il prototipo completo in circa 15 minuti, ( tempi regolabili, più tempo più fedelta) ora se un piccolo e modesto tecnico quale sono è a conoscenza di questa tecnologia, sicuramente non realizzata oggi, le grandi industrie con i loro ricercatori di questa tecnologia ne saranno venuti a conoscenza prima di me.

Quelle stampanti non funzionano solo in Cina o Turchia, ma giustamente la Mivar non è mai stata una azienda di ricerca e non poteva sapere.

Forse se avesse avuto un buon consigliere, invece di consigliargli di chiudere molti anni fa avrebbe potuto dargli consigli diversi...

e questo non vuol dire di essere ingeneroso verso un uomo al quale mi inchino, sono ingeneroso verso una politica aziendale dove chi prende decisioni è uno solo.

Noi, nella nostra piccola azienda diamo lo stipendio ad uno( veramente due ) che devono prendere decisioni, li chiamiamo direttori ... e l'azienda ringraziando Iddio paga una marea di tasse.

Forse il problema è che in Asia si lavora per circa 12/14 ore un pasto di riso ( inteso come paga bassa ), si dorme in fabbrica e vi sono suicidi di operai per l'alto stress sostenuto ...

Va bè, sicuro di aver detto altre castronate e di aver offeso ulteriormente colui che al contrario stimo, chiudo qui, tanto la situazione non cambia e sprecare tempo mi sembra quasi inutile, e con questo stò andando a parare non sò chè. :smile:;)

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Il problema in questo caso, non è tanto la tassazione, il costo del lavoro, la burocrazia e tutti soliti luoghi più o meno comuni nostrani.

L'unico vero problema per l'industria televisiva è la produzione di componentistica.

Sino a quando il componente di base di un TV è prodotto da meno di 10 produttori al mondo, che sono anche produttori di televisori, per tutti gli altri non è possiible produrre a prezzi concorrenziali.

In Europa abbiamo rinunciato all'industria televisiva ed all'elettronica di consumo quando abbiamo rinunciato a far ricerca e produrre componentistica sofisticata per elettronica di consumo.

Del medeimo male soffrono anche i produttori di telefoni. BLackberry è praticamente fallita, Nokia è in gran difficoltà. Questo perchè display e nuona parte della comnponentitistica attiva la devono comprare da concorrenti diretti. (LG e Samsung).

Si salva Aplle perchè sino ad ora ha una politica commerciale molto intelligente: anticip, anzi detta, le tendenze del mercato e può permettersi un elevato valore aggiunto su ogni pezzo prodotto, così da annullare la dipendenza dai produttori di componentistica.

Noi poi, abbiamo fatto anche di più. Avevamo un'azienda all'avanguardia nella microelettronica e siamo riusciti a rovinarla eda venderne i resti alla concorrenza.

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carlovittorio

Vorrei esprimere un mio personale parere sulla vicenda Mivar.

Come è stato scritto Mivar non aveva studi di ricerca ma di sicuro uno staff in grado di progettare i TV era presente.

Non credo che questi progettisti non abbiano mai sentito parlare (negli anni 80 circa) di LCD o di PLASMA. Quindi c'è da chiedersi come mai la Mivar non abbia iniziato da allora ad occuparsi di questi nuovi progetti.

Evidentemente i progettisti sono stati stoppati di occuparsi delle nuove tecnologie da chi dipendevano cioè dal sig. Vichi che da grande industriale ma con visioni miopi non ha saputo, o voluto, spostarsi sulle nuove tecnologie, che però avrebbe voluto dire investimenti milionari in nuove attrezzature , quelle che parla AndreA, con il rischio di buttare soldi per poi essere obbligati a chiudere per il problema componenti.

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Carissimo Carlo ringraziando Iddio esisti, mi hai tolto dall'imbarazzo dell'essere un incompreso. ( cosa che non ha fatto il collega dell'avatar, domani lezioni di teoria)

Ora posso aggiungere qualche altra cosa, verissimo che i componenti non li produciamo più, ma un apparecchio progetto made in Italy vale i soldi spesi, questo vale per la moda, per l'estetica, gastronomia, cristalli, mobili e tanto tanto altro ( Ikea potrà anche svendere ma non c'è competizione) e una volta questo valeva anche per i prodotti elettronici, nel boom della TV a colori la Geloso sparisce mi chiedo perche, la stessa cosa per un altro marchio prestigioso, la Brionvega o ancora Magnadine, quale gioco hanno fatto gli industrali... nel caso delle marche citate vi è stato qualcosa di sporco gestito internamente da collaboratori venduti o altre manovre a me sconosciute, ma nel caso Mivar, azienda Italiana di notevole spessore, la chiusura non e data da speculazioni errate o falsi collaboratori, è stata "voluta" ( tra virgolette "voluta", meglio precisare) da una persona che chiedeva aiuto a voce alta ma con la bocca serrata, io penso e sono convinto che si poteva evitare.

Il grande sig.Vichi pensando che non c'è l'avrebbe fatta ha continuato a pagare gli stipendi giustamente e da grande signore qual'è, senza osare, non dico senza coraggio, ma con timore, il timore di mandare in anticipo tante famiglie allo sbaraglio lo ha fatto desistere facendogli perdere un pò di audacia.

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Carlo Albinoni

Pero' e' anche vero che l'agriturismo ha piu' speranze di non chiudere la baracca, perche' produce quello che vende o mette a tavola e non compra e rivende.

Vedi, l'agriturismo, come il servizio sanitario, come le costruzioni edili, come le concessionarie autostradali, sono attività legate al territorio. Ben diverso il prodotto fisico non deperibile, come un televisore, che a costi irrisori può può essere trasportato da una parte all'altra del mondo.

Al massimo verranno lavoratori dal lontano a fare l'agriturismo in Italia.

Quelle stampanti non funzionano solo in Cina o Turchia, ma giustamente la Mivar non è mai stata una azienda di ricerca e non poteva sapere.

Penso che lo sapesse benissimo. Del resto alcune schede erano ugualmente fatte in Italia. Il fatto è che lo sviluppo delle schede più complesse e la loro fabbricazione in Italia sarebbe stata assai più costosa.

Non credo che questi progettisti non abbiano mai sentito parlare (negli anni 80 circa) di LCD o di PLASMA. Quindi c'è da chiedersi come mai la Mivar non abbia iniziato da allora ad occuparsi di questi nuovi progetti.

Ma no. Contrariamente a quello che si dice Mivar non è arrivata in ritardo con i televisori LCD e LED. Non tra i primissimi ma comunque allineata ai principali concorrenti. Mi ricordo per anni, quando raccontavo di avere un televisore Mivar LCD, gli amici non ci credevano nemmeno, pensavano stessi scherzando.

Mivar non si è mai buttata a capofitto sulle novità dell'ultimo minuto ma nemmeno ha ritardato nell'implementare le innovazioni utili. E' stata tra le prime, molti anni fa, a realizzare un telvisore con sintonizzatore satellitare incorporato. Lo stesso tra le prime con il decoder DTT integrato, e in epoca più recente il telvisiore Android.

Curioso poi il fatto che, come chi rimprovera a Mivar di non essere passata per tempo agli LCD, altri al contrario rimproverano di non continuare a produrre CRT!

Modificato: da Carlo Albinoni
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Carlo Albinoni

Forse se avesse avuto un buon consigliere, invece di consigliargli di chiudere molti anni fa avrebbe potuto dargli consigli diversi...

Qualunque buon consigliere gli avrebbe consigliato di chiudere baracca molti anni fa, oppure di trasformarsi in un distributore. Senza troppo sforzi avrebbe anche potuto allargare il catalogo: telefonini, tablet, lettori DVD,.....

Carissimo Carlo ringraziando Iddio esisti

Come tutti! ;)

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Luigi Di Donato

Pero' si potrebbe anche copiare l'idea della Texas instruments di Aversa, vendere tutto , dare il ricavato agli operai :o

mi hai tolto dall'imbarazzo dell'essere un incompreso. ( cosa che non ha fatto il collega dell'avatar, domani lezioni di teoria)

:worthy::worthy::worthy:

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quindi questa fabbrica ora è chiusa..ho visto i filmati su youtube...caspita come fara ora a far passare il tempo..pazia pero'...

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  • 2 weeks later...
Luigi Di Donato

Ieri, al mercatone 1 ( piu' avanti da me ) ho notato centinaia di televisori ( finti ) Mivar, praticamente solo la plastica ,utilizzati come coreografia per pubblicizzare pareti attrezzate , soggiorni o porta TV.

Alle aziende che vendono mobili, servono carcasse di televisori, il Mercatone 1 ha usato quelle della Mivar, ma modelli nuovi , belli da vedere ma vuoti dentro.

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