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Libretto Di Impianto Elettrico...


remo williams

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Microchip1967

Ho letto la bozza del "libretto d'impianto" della prosiel e fatto cosi' non serve assolutamente a nulla in quanto è la "fotocopia" dei dati che devono essere già indicati nella Dichiarazione di conformità.

Inoltre riporta le prove previste dalla 64-8 (verifiche iniziali) che dovrebbero essere fatte dall'installatore al momento della messa in servizio dell'impianto (collaudo ai fini della sicurezza e funzionalità).

Mi sarei aspettato un "libretto d'uso e manutenzione" (cosa che deve già essere rilasciata dal costruttore dell'impianto), non un duplicato totalmente inutile.....

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Mi sarei aspettato un "libretto d'uso e manutenzione" (cosa che deve già essere rilasciata dal costruttore dell'impianto), non un duplicato totalmente inutile.....

Tecnicamente è totalmente inutile.

Dal punto di vista perverso della burocrazia in vece è utilissimo.

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Microchip1967

Stavolta Livio sul libretto Prosiel ti devo dare perfettamente ragione

Modificato: da Microchip1967
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Stavolta Livio sul libretto Prosiel ti devo dare perfettamente ragione

Microchip tecnicamente questo libretto è sempre e comunque inutile.

Se l'impiantista ha eseguito l'impianto in modo corretto ed ha riklasciato la documentazione sufficiente e necessaria ci deve essere già tutto.

Forse è da rivedere cosa prevede la legge attuale sui documenti da consegnare al cliente.

A parer mio ci dovrebbe essere:

  • l'elenco dei materiali impiegati
  • lo schema unifilare dell'impianto
  • la pianta con le indicazioni precise di dove sono allocati i tutti i vari dispositivi di sicurezza, tutte le prese e tutti gli interruttori
  • risultati ed eventuali misure di collaudo

In questo modo si tutela sia il committente sia l'esecutore.

Forse questi documenti son già previsti dall'attuale legislazione, forse non tutti.

L'unica cosa che non serve è un programma di manutenzione, anche perchè in un impianto elettrico eseguito a regola d'arte non ci deve essere bisogno di alcuna manutenzione ordinaria.

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Microchip1967

L'elenco che hai stilato è esattamente quello che normalmente dovrebbe essere consegnato come allegato obbligatorio alla DDC.

Non per niente spesso perdo piuì tempo a preparare quella documentazione che fare il lavoro vero e proprio, soprattutto quando non ci sono disegni o devi mettere mano a luoghi ove non esiste nessuna documentazione

Putroppo sono pochi gli installatori che lo fanno.

.Non riescono a capire che, pur essendo la realizzazione di tale documentazione abbastanza impegnativa, tutela entrambi da eventuali casini

Poi forse ho frainteso io una cosa: con il termine "manutenzione" io intendo anche solo una visita periodica per il controllo strumentale dell'efficienza e sicurezza dell'impianto

Ad esempio una "manutenzione" ogni 5 anni mi sembra un termine adeguato per verificare se è tutto a posto (collegamenti di terra, differenziali, stato dell'impianto, verifica sensori di gas e/o illuminazione di sicurezza se presente), semprechè non ci siano dipendenti (in tal caso interviene il DL81/08)

Spesso trovi ancora impianti abbastanza recenti ove prima c'era il classico contatore enel (dove potevi usare il loro magnetotermico come protezione dai CC) e adesso c'è il nuovo contatore che non protegge praticamente niente (e quindi si crea una condizione di possbile pericolo), giusto per citare un esempio

Oppure ( soprattutto nei condomini) lavori eseguiti male che comportano l'interruzione del conduttore di protezione o, come mi è capitato proprio nelle scorse settimane, un guasto a livello enel - linterruzione del collegamento del centro stella - e che è saltato fuori solo perchè stavo facendo il collaudo iniziale.e lo strumento dava valori che erano decisamente fuori scala rispetto all'installazione (resistenza di terra superiore ai 900 ohm in presenza di un fotovoltaico da 500Kw)

E sembra che la condizione fosse presente da almeno qualche mese, a sentire gli altri utilizzatori dello stabile (ci sembrava di sentire una leggera scossa toccando il pc, testuali parole).

Secondo me l'importante è che l'utente sia consapevole che le condizioni nel tempo possono variare e che è nel suo interesse tenere sotto controllo il tutto.

Se poi non lo vuol fare "uomo avvisato mezzo salvato"

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Poi forse ho frainteso io una cosa: con il termine "manutenzione" io intendo anche solo una visita periodica per il controllo strumentale dell'efficienza e sicurezza dell'impianto

Ad esempio una "manutenzione" ogni 5 anni mi sembra un termine adeguato per verificare se è tutto a posto

Su questo punto posso essere d'accordo.

Dove non sono assolutamente d'accordo è codificare per legge, con tutti i connessi adempimenti burocratici, queste verifiche.

Spesso trovi ancora impianti abbastanza recenti ove prima c'era il classico contatore enel (dove potevi usare il loro magnetotermico come protezione dai CC) e adesso c'è il nuovo contatore che non protegge praticamente niente (e quindi si crea una condizione di possbile pericolo), giusto per citare un esempio

Qui si va oltre. Un impianto così è fuori legge.

Enel dichiara esplicitamente che il sezionatore del contatore non può essere usato come elemento di protezione da cortocircuiti e sovracorrenti.

lavori eseguiti male che comportano l'interruzione del conduttore di protezione o

Vedi Microchip noi due stiamo discutendo di cose differenti.

Io parto dal presupposto che l'impiabnto sia stato eseguito a regola d'arte e le eventuali modifiche siano eseguite sempre secondo le regole.

Tu invece fai riferimento ad impainti o mal eseguiti o modificati in modo del tutto cialtronesco.

Se anche ci fosse l'obbligo di un controllo periodico e questi controlli sono eseguiti da persone che hanno realizzato questo tipo di impianti cosa risolveresti?

Verrebbero compilati moduli, pagati danari, ma gli impianti sarebbero sempre gli stessi. Nel caso di incidente ci sarebbe il solito scaricabarile con il più stupido o il più debole che si ritrova con il cerino in mano.

Putroppo sono pochi gli installatori che lo fanno.

Verissimo e sai perchè? Per la solita tattica dei ladri di polli: quello che non dichiari non ti si può rivoltare contro.

Però se ci fossero persone serie nelle istituzioni si dovrebbe capovolgere il problema: in caso d'incidente la mancanza di documentazione si considera come una dichiarazione di impianto non eseguito in modo corretto.

Tu fai bene a documentare tutto, è l'unico comportamento tecnicamente ineccepibile.

Il guaio è che molti, troppi impiantisti sono tecnicamente insufficienti. Magari l'impainto è anche realizzato in mod corretto ma mancano di quel minimo di cognizioni tecniche di base per redigere la documentazione indispensabile.

Oppure sono talmente "tirati" con i tempi di lavoro, i costi ed i ricavi da non potersi permettere il tempo necessario per redigere la documentazione, tempo che considerano a buon diritto tempo perso perchè non è stato conteggiato nel preventivo.

Il cliente poi quasi mai ha le conoscienze tecniche sufficienti per esigere il dovuto.

E qui si deve rimettere il dito nella piaga.

La mancanza dei controlli. Paghiamo tantissime tasse per mantenere un esercito di burocrati ma questi si limitano, nella migliore delle ipotesi, a timbrare le carte.

Si dovrebbe partire almeno per i nuovi impianti ad un serio controllo, prima di rilasciare l'abitabilità, che l'impianto sia in regola e ci sia tutta la documentazione che desciva la sistuazione al momento.

Rimarrebbe il problema dei vecchi impianti, però intanto si comincerebbe a mettere un punto fermo.

Poi c'è da distinguere quello che è indispensabile alla sicurezza da quello che non lo è.

Il mio impianto elettrico è sicuro, su questo non ho dubbi. L'ho realizzato oltre 40 anni fa e l'ho adeguato nei dispositivi essenziali.

Però non rientra nelle specifiche dell'ultima versione della normativa di riferimento perchè, ad esempio non ha le prese per il segnale radioteleviso con affiancate le prese di corrente in numero previsto dalla normativa.

Ha ancora qaulche piastra portafrutto in metallo, anche se messa a terra.

Poi ci sarebbero altre discrepanze, ma dal punto di vista sicurezza posso affermare che ottempera la regola del'arte.

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Il guaio è che molti, troppi impiantisti sono tecnicamente insufficienti. Magari l'impainto è anche realizzato in mod corretto ma mancano di quel minimo di cognizioni tecniche di base per redigere la documentazione indispensabile.

Oppure sono talmente "tirati" con i tempi di lavoro, i costi ed i ricavi da non potersi permettere il tempo necessario per redigere la documentazione, tempo che considerano a buon diritto tempo perso perchè non è stato conteggiato nel preventivo.

Il cliente poi quasi mai ha le conoscienze tecniche sufficienti per esigere il dovuto.

E qui si deve rimettere il dito nella piaga.

La mancanza dei controlli. Paghiamo tantissime tasse per mantenere un esercito di burocrati ma questi si limitano, nella migliore delle ipotesi, a timbrare le carte.

Si dovrebbe partire almeno per i nuovi impianti ad un serio controllo, prima di rilasciare l'abitabilità, che l'impianto sia in regola e ci sia tutta la documentazione che desciva la sistuazione al momento.

DIO MIO LIVIO QUANTO TI QUOTO.................... :clap::clap::clap::clap:

Basterebbe un semplice esame a sorpresa ai responsabili tecnici delle aziende che ad esito negativo, levasse la possibilità di rilasciare di.co

per far chiudere il 70% delle aziende di installatori della mia zona(Firenze Mugello e dintorni)

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Dalla Francia. A memoria e da un racconto.

Un amico idraulico è andato in Francia per fare un regalo al cugino: l'impianto idrico.

E' arrivato l'ingegnere comunale che ha controllato e rilsasciato i nulla osta all'allaccio alle varie utenze.

Solo dopo suo cugino ha saldato le maestranze.

La prima sopresa è stata che l'impianto elettrico lo ha fatto sua cugina seguendo un manuale.

La seconda soprepresa è che l'ingegnere ha guardato la qualità del lavoro non dell'installatore.

La terza sopresa è che l'ingegnere si strofinato per terra per prendere alcune misure sui ntubi del gas.

La quarta sorpresa è che suo cugino non era terrorizzato da un buriocrate, tutt'altro.

La quinta sopresa è stata che un funzionario comunale ha risolto un problema, non ne ha creato,li ha risolti.

La sesta sopresa è stata che l'ingegnere comunale è stato visto come uno che tutekla gli interessi dei cittadini in danno eventuale agli artigiani, d'latronde con tutte le spese di urbanizzazione questo sarebbe il minimo sindacale.

Nessuna imposizione, massima assistenza, diritto di chiamata modesto.

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Maurizio Colombi

L'elenco che hai stilato è esattamente quello che normalmente dovrebbe essere consegnato come allegato obbligatorio alla DDC.

Beh...... gli allegato OBBLIGATORI non sono proprio tutti quelli........ne abbiamo già parlato in un'altra discussione.

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Microchip1967

Maurizio, guarda come è già stato chiarito in piu' di un'incontro tecnico con ispettori ASL e DPR462 i documenti indicati alla voce "allegati obbligatori" DEVONO essere tutti presenti..

Avevo postato qualche tempo fa una guida alla compilazione della Di.Co.

Ad esempio,,l'autocertificazione dei requisiti tecnico-professionali non è valida (devi allegare quella della camera di commercio) in quanto potrebbe essere che l'abilitazione sia stata sospesa (perchè, sempre ad esempio, l'impresa non ha piu' alle proprie dipendenze il tecnico con i requisiti richiesti)

In fase di controllo 462 la prima cosa che controllano è la documentazione.E se mancano dei documenti la verifica si ferma.

Non so in che zona ti trovi, ma in provincia di Varese l'ing. Festa (persona tra l'altro molto preparata) ha già segnalato e sanzionato installatori e progettisti che non avevano eseguito lavori e documentazione in modo corretto.

Se i controlli "pre messa in servizio" fossero sempre fatti da persone competenti sarei pienamente d'accordo con quanto detto da Livio e condiviso sia di Jacopo e Nino.

In fin dei conti quello che vogliono i professionisti è "dormire tranquillli" , limitando al massimo la burocrazia.

alcuni link:

http://www.testo-unico-sicurezza.com/nuova-dichiarazione-conformita-2010-impianti-elettrici.html

Modificato: da Microchip1967
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Maurizio Colombi

Appunto! Non ho parlato di autocertificazioni o di richieste assurde, ma ho solamente detto che sulla Dichiarazione di conformità dell'impianto, sono elencati chiaramente i documenti da allegare affinché quest'ultima sia valida. Anche dal collegamento che hai inserito, si evince chiaramente che nulla è cambiato.

I documenti da allegare obbligatoriamente alla dichiarazione, erano e sono:

Allegati obbligatori:

progetto ai sensi degli articoli 5 e 7 (4);

relazione con tipologie dei materiali utilizzati (5);

schema di impianto realizzato (6);

riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già esistenti (7);

copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali.

attestazione di conformità per impianto realizzato con materiali o sistemi non normalizzati (8)

(ho incollato spudoratamente dall'esempio inserito nel tuo collegamento).

A questo punto si aprono due strade:

o si riempie anche lo spazio sottostante a quello indicato, dove è scritto chiaramente:

Allegati facoltativi (9):

.......................................................................

.......................................................................

e si allega anche la prova della forza media di trazione applicata alla "molla" per infilare i conduttori,

o si allegano solo ed esclusivamente i documenti richiesti dal Decreto 19 maggio 2010, che sono quasi gli stessi del D.M.37/08, che erano gli stessi della legge 46/90.

E BASTA!

Non vedo altri obblighi da parte del dichiarante, o almeno, non mi sembra di vederne...... ma potrei sbagliarmi.

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Comunque sia il dover avere a che fare con normative, burocrazia, certificazioni, dichiarazioni,requisiti tecnico-professionali rende il lavoro dell'elettrecista veramente chic! Neanche fossimo dei notai.

Si compensa con queste sciocchezze il senso di inferiorità per il non avere diritto ad un titolo rispetto ai ragionieri ed ai geometri!.

Ci si sente gratificati.

(Stiamo parlando di impianti civili non di impianti elettrici con materiali antideflagranti.)

La professionalità passa da tutte queste amenità?

,l'autocertificazione dei requisiti tecnico-professionali non è valida (devi allegare quella della camera di commercio) in quanto potrebbe essere che l'abilitazione sia stata sospesa

Prova a fare una autocertificazione falsa e/o mendace e poi ne riparliamo.Nel frattempo dai un'occhiata dai al codice 483 c.p. e altri.

Ancora, è punito con la reclusione da uno a sei anni chi dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale l’identità, lo stato o altre qualità della propria o di un’altra persona (articolo 495 del codice penale).

Quando esci di galera ritocca con photoshop una dichiarazione scaduta. Costituitisciti e confronta le pene....

Se i controlli "pre messa in servizio" fossero sempre fatti da persone competenti sarei pienamente d'accordo

Quello da me indicato non è un controllo pre messa in servizio" ma il nulla osta all'allaccio alle utenze pubbliche.

Ma anche una perizia da presentare ad un'assicurazione sulla casa.

l'ing. Festa (persona tra l'altro molto preparata) ha già segnalato e sanzionato installatori e progettisti che non avevano eseguito lavori e documentazione in modo corretto

A che titolo? E' un pubblico ufficiale? Un perito di parte? Il primo che passa per la strada?

Se è un perito di parte è intervenuto su commissione ed avviato l'iter per una citazione in giudizio, una mediazione,....se ha notato documentazione non corretta ne avrà chiesto copie corrette.

Tutte queste sciocchezze sono comprese nel codice civile in termini più generali. Se le strappiamo in ogni caso il cliente può citarci in giudizio per non aver fatto un lavoro a regola d'arte ed in ogni caso a consegna dei lavori diventa pienamente responsabile di ciò che succede in casa sua.

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che l'ingegnere comunale è stato visto come uno che tutekla gli interessi dei cittadini

Questa dovrebbe essere la prassi, mentre invece da noi, da sempre, i tecnici pubblici son quelli che creano i problemi. Questo per 2 motivi:

  • Se la persona è onesta lo fa solo per cautelarsi da eventuali "rogne". Più carte firmate e timbrate, più certificati, più pareri ufficiali riesce ad inserire nella pratica minori saranno le probabilità che in un futuro un magistrato o un ispettore possa accusarlo di qualche cosa. Se poi riesce a scoraggiare il cittadino a tal punto da farlo desistere è sicuro che non ci sarà materia per un'eventuale azioen sanzionatoria nei suoi confronti.
  • Se la persona è "diversamente onesta" allora le complicazioni sono finalizzate ad ottenere un buon lubrificante.

Tutto questo è possiible perchè il cittadino è consideratoa ncora un suddito che deve chiedere permessi e licenze al "signore", non una persona con diritti e doveri.

Se i controlli "pre messa in servizio" fossero sempre fatti da persone competenti sarei pienamente d'accordo con quanto detto da Livio e condiviso sia di Jacopo e Nino.

E tu pensi di risolvere il problema aumentando le carte?

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Microchip1967

Non serve aumentare le carte. Basta fare bene quello che è già previsto.

Pero' quello che piu' mi preme è che gli impianti siano sicuri

p.s. per Nino: in quei casi qualifica Pubblico ufficiale incaricato verifiche elettriche (anche in caso d'incidente)

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Non serve aumentare le carte. Basta fare bene quello che è già previsto.

Vedi che siamo d'accordo? Il libretto d'impianto è inutile. :smile:

Pero' quello che piu' mi preme è che gli impianti siano sicuri

Lo sono, o meglio lo sarebbero se quello che è scritto sulle carte corrispondesse realmente a quello che è stato fatto.

Modificato: da Livio Orsini
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Ragioniamo da tecnici.

Quanti incidenti domestici sono attribuili direttamente all'impianto elettrico e quanti alle sostanze presenti sintetiche presenti in casa?

Un dispositivo elettrico ha tuto il dovere di surriscaldarsi. E' legge di natura, è legge tecnica, può surriscaldarsi. Le protezioni intervegno sul piano elettrico ma se il rivestimento è fatto da determinate ed incotrollate sostanze sintetiche sono cavoli amari.

Non per l'incendio in sè, con l'incendio si fa in tempo a scappare via, ma dai fumi tossici ed inebranti, soffocanti....

Non so fare alcun esempio. Quand'ero bambino andavo al cinema, sedili in legno duro, poca tappezzeria....se scoppiava un incedio questi aveva ben poche possibilità di propagarsi....il legno non è plastica....oggi in un cinema è tutto sintetico...poche quantità sprigionano gas asfissianti...di questo non ne parliamo mai.

Una vecchia piattina attaccata a travi fradice....non è facile provocare un incendio (neppure difficile) ma il fumo ti permette di scappare....proviamo ora a mettere un cerino in un divano..non emette fumi...emette gas eintossicanti...

E noi siamo ancora qui a fare le supercazzole su articoli di normativa che vorrebbero malamente difendere gli interessi della nostra categoria?

p.s. per Nino: in quei casi qualifica Pubblico ufficiale incaricato verifiche elettriche (anche in caso d'incidente)

Non sei preciso. Se i locali sono pubblici o aperti al pubblico il tecnico che assume la qualifica di Pubblico Ufficialie (Sostituo ufficiale di Polizia Giudiziaria se nomintato dal giudice) può fare i passi da te indicati, non si discute, questi va, controlla e denuncia, ma qui si parla di impianti privati dove chi può contestare il lavoro non fatto a regola d'arte è il cliente.

Noi ci dimentichiamo spesso che nel privato la regola d'arte si applica nel contenzioso fra cliente ed artigiano e che la DiCo non è, non può essere, valida ai fini dell'agibilità/abitabilità...è obbligatorio avere i servizi igienici ma non è obbligatorio avere la luce elettrica.

La DiCo vale il tempo in cui si firma, sul domani chiunque può modificarlo (l'elettrecista non è certo il cane da guardia dei suoi impianti) e sotto il profilo legale è inutile: NON TI PAGO perchè, DiCo o non DiCo hai fatto un lavoro da cane (art. 2224 e 2225 del codice civile)...non ti do una lira...ci vediamo in tribunale con i rispettivi avvocati e periti di parte...hai fatto un lavoro da cane!...non ti saldo il conto, rinnego il contratto di preventivo...

Un esempio pratico: la norma non impone l'uso di cassette 503. Non c'è scritto da nessuna parte che si devono predisporre le cassette 503...il lafvoro è a regola d'arte? Ti attacchi al tram....norma o non norma non ti pago...fammi causa e poi si vedrà...(1)

Dicamoci la verità: la documentazione tecnica è un malloppo di carta che vengono consegnate ad un impiegato pubblico che si accerta che gli allegati (fosse anche Rocco Siffredi in erezione) corrispondano alle X e poi vanno a finire in archivio. Amen.

Nei locali pubblici o aperti al pubblico...bah...qualche controllo a campione lo faranno....

(1) Lo sentito dire da un rappresentante di commercio presso il rivenditore...io non mi sono mai posto il problema: usare le 503 mi facilita il lavoro....

Concludo: i seminari dovremmo farlo alla luce degli incidenti realmente avvenuti. Non si può prevedere tutto, bisogna quindi ripiegare sugli errori e farne tesoro.

Questa è professionilità: è successo, imprevedibilmente, questo e quest'altro...le cause (con il senno di poi) sono state queste e quest'altra...si raccomanda quindi di fare così e cosà...

L'imbecille, diplomato e patentato o meno se ne fregherà, il professionista, diplomato o patetanto o meno nè farà tesoro!

Modificato: da Nino1001
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La DiCo vale il tempo in cui si firma, sul domani chiunque può modificarlo

Su questo non sono d'accordo.

Basta corredare la Di.Co. della documentazione che descrive l'impianto così come è.

Non sto ad elencare ed a spiegare perchè l'ho gia fato e lo ha fato anche Microchip.

Il fatto è che per comodità la maggior parte delle aziende che eseguono impianti elettrici civili se ne guardano bene dall'alegare questi documenti.

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remo williams

Tutte obiezioni giuste...

Spererei che,implementando il libretto d impianto elettrico,nella legislatura,avesse come conseguenza,una aumentata sensibilità da parte di chi costruisce impianti elettrici.

Perché,signori miei,l educazione e,l instradamento è tutto...

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remo williams

Buongiorno.

Come promesso,dopo il seminario,CEI,vi delucido su alcuni aspetti del,futuro libretto elettrico:

Innanzi tutto,è sponsorizzato dal consorzio PROSIEL.

Attualmente non è,obbligatorio.Anche se,il PROSIEL,sta spingendo al ministero competente,perchè lo diventi.

Visivamente,si presenta in una ventina di pagine,in cui,l installatore,indicherà,una descrizione abbastanza semplice dei componenti d impianto.

Indicazione della presenza o meno,di impianti Dati o,trasmissione/ricezione in generale...

Indicazione delle potenze disponibili.

Elenco dei vari controlli a vista,e,o,strumentali.

Segue,alle ultime pagine,una serie di,consigli,sul risparmio energetico,la prova sui differenziali,tramite tasto,e altre attenzioni che,l utente/conduttore impianto,dovrebbe tenere in considerazione...

Il Prosiel,si è espresso in direzione quinquennale,per quanto riguarda la frequenza dei controlli.

Redatto al momento della DICO,il libretto,segue passo passo,la vita dell immobile.

Punto importante e,secondo me,unto di forza del succitato libretto è,che implementato,in una logica di catasto impiantistico,dovrebbe in qualche modo,andare a colpire il lavoro in nero.

Sembra che sia questa la direzione intrapresa.

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Attualmente non è,obbligatorio.Anche se,il PROSIEL,sta spingendo al ministero competente,perchè lo diventi.

Ovvero un'altra rapina mascherata!

Dovremmo cominciare, tutti i citadini utenti, a ribellarci a simili grassazioni mascherate da "sicurezza".

dovrebbe in qualche modo,andare a colpire il lavoro in nero.

Ma per favore, cerchiamo di essere seri.

Anche la Di.Co. era stata presentata come la fine del lavoro nero, invece si è trasformata nell'ennesima presa per i fondelli. C'è sempre qualcuno disposto per pochi danari a fare una d.ico. fasulla

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impiantistico,dovrebbe in qualche modo,andare a colpire il lavoro in nero.

Brrrr.... che paura....devo rifare l'impianto elettrico a mio cognato (in verità l'unico cognato che ho è morto due giorni dopo la nascita...lo conosco in foto quando vado a pulire la lapide) , casa anni trenta con piattina a vista che dio solo sa come non sia ancora andata a fuoco...ma visto che c'è il libretto non lo farò!... mamma mia....sono terrorizzato...

In verità di libretti, negli anni, ne ho rilasciato un bel pò ne ho anche parlato in vecchi post. Consistevano di un bel malloppo di fotocopie A4, ad esempio le istruzioni delle fotocellule dei cnacelli BFT non sono in formato A4, del manulae di impianto di allarma, neanche quelli della Lince o della Fracarro sono in formato A4...anzi in formato A4 di istruzioni non c'è ne sono....dentro ci mettevo pure lo schema unfilare dell'impianto....poi le rilegavo....le clippavo e con un euro stampavo una cipertina a colori....spendevo una dozzina di euro però facevo una bella figura....anche il cliente gradiva perchè aveva in un solo volume tutto ciò che poteva servirgli come promemoria o eventuali ricambi...

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