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COME INIZIALIZZARE UN PROGRAMMA, AIUTO


raw

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Salve a tutti, ho seguito molte discussioni, videolezioni, ma di solito si parla, anche nei corsi, di come strutturare un programma. A me non è chiaro di come si inizializza, per esempio, so che prima di far partire l'ob1 in loop, siano rispettate certe condizioni, per esempio le emergenze ok, aria ok ecc. Ecco una volta lette da parte del programma le condizioni iniziali ok, potete farmi un esempio concreto di come iniziare, proseguire il loop?, e se si spegne il plc, per esempio mancanza rete, come si riparte?, grazie a chi vorrà aiutarmi a sciogliere questi dubbi.

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1 ora fa, raw scrisse:

so che prima di far partire l'ob1 in loop, siano rispettate certe condizioni, per esempio le emergenze ok, aria ok ecc

Il programma viene sempre elaborato, non esiste che una condizione di emergenza o altra anomalia interrompano l'elaborazione di OB1.
È all'interno del programma stesso che devi gestire come si deve comportare la macchina in caso di anomalia.

Per quanto riguarda la ripartenza dopo un'interruzione dell'alimentazione, anche qui si deve valutare caso per caso, non c'è una regola generale.
Per gestire al maglio la situazione, nel PLC ci sono memorie ritentive (che mantengono il valore anche se si spegne il PLC) e memorie non ritentive. C'è anche la possibilità di compiere azioni nell'OB di startup, che viene lanciato una sola volta (prima di OB1) al ritorno in RUN.

 

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Argomento molto poco trattato questo. Ormai ci sono tutorial su qualunque cosa in rete TRANNE che per come si struttura un programma . Motivo? Perchè non esiste una maniera sola tanto per dirne una, non esiste un sistema che sia migliore di un altro se e solo se entrambi ti portano ad ottenere il risultato finale senza malfunzionamenti all'impianto. 

 

Per iniziare, come detto da @batta lascia girare OB1 o quello che è sempre, incondizionatamente. 

Faccio un saltino indietro prima per fare una premessa che sembra scontata ma non lo è mai. Devi analizzare molto bene e nel modo piu dettagliato possibile quello che dovrà svolgere il tuo programma. Come, dove, quando e perchè, in quali condizioni deve fare quella cosa e in quali no. Analizza bene il problema prima su carta, aiutati con diagrammi di flusso per chiarire e fissare il flusso di lavoro.

Un'altra cosa che spesso aiuta molto è dividere il problema , piccolo o grande che sia, in problemi o sottostazioni piu piccole, le quali sono composte da sottostazioni piu piccole ancora , via via sino al livello piu basso. Questo ti permetterà di analizzare un numero limitato di casistiche per volta, limitandoti per quel momento alla risoluzione di un problema piccolo e di piu semplice risoluzione . Vedi la tua sottostazione come un oggetto che condivide solo una propria parte col resto della macchina, leggendo qualcosa dall'esterno, elaborandolo al suo interno e restituendo qualcosa all'esterno. In questo Siemens ti aiuta parecchio, perchè con le sue FC,FB e i suoi DB ti permette di organizzare tutto in maniera molto piu pulita ed efficente.

 

Come si diceva prima, lascia girare il tuo Main sempre, sta alla larga anni luce da salti e compagnia bella, almeno finchè non avrai la piena padronanza di quello che fai. 

Abituati a ragionare come una macchina, pensa che la riga che inserisci verrà testata 500 volte al secondo. Abituati a ragionare per stati finiti.

Pensa sempre "Come voglio che si accenda la mia macchina? In che stato? Cosa deve o non deve fare in quello stato?Quali sono le condizioni che la porteranno allo stato successivo?" In questo ti puo essere di aiuto anche una descrizione testuale di quello che deve fare l'operatore es 'Operatore arriva, gira sezionatore generale, arma Ausiliari, esegue Home Assi ecc' . In questa riga ti sei già reso conto che senza volerlo ho definito almeno 2 stati Macchina e cioè

-lo stato 0 che è quello in cui si trova la macchina prima che vengano armati gli ausiliari;

-lo stato 1 che è quello in cui si trova quando gli ausiliari sono Ok ma si deve eseguire lo zero macchina. 

 

Questo sistema di ragionare ti permette di concentrarti su un problema alla volta e ti metterà al riparo da malfunzionamenti, ridondanze e rami ladder infiniti , tipo quelli che in ogni riga testano se le emergenze sono su, la termica pippo è su, la termica pluto è su, l'aria è presente ...poi nella riga successiva stessa cosa...ste cose mi fanno venire la pelledoca.

 

La pressione del pulsante di start Automatico la valuterai solo se ti trovi in un determinato stato..al quale arrivi solo se sono soddisfatte determinate condizioni. Ecco che non dovrai inserire 58 contatti ma uno solo, perchè tutto quello che sta a monte lo hai valutato, appunto, a monte. La leggibilità del programma ringrazierà ma soprattutto quando dopo 6 mesi dovrai riprenderlo in mano se è strutturato in un certo modo ci metterai 30 secondi a fare una modifica. 

 

Per quanto riguarda lo spegnimento della macchina, devi valutare la macchina. Ci sono impianti che in caso di caduta di tensione devono poter ripartire da dove erano rimasti, altri che dopo aver tirato via i pezzi rimasti sotto possono essere fatti partire da Zero. Anche qui ti vengono in aiuto gli stati Macchina..ad esempio se uso una variabile ritentiva per memorizzare lo stato attuale, alla riaccensione mi basterà leggerlo per capire dove è stata spenta e prendere la giusta decisione. 

 

Spero di non averti fatto piu confusione di prima

Ciao!

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ottima spiegazione step-80, aggiungo ovviamente di suddividere il programma in sezioni ognuna delle quali svolge dei compiti ben precisi, ogni sezione viene richiamata dalla sezione principale e nella sezione principale ci stanno i richiami alle varie sezioni più magari i controlli di stato principale, ad esempio una sezione per il controllo dello stato ingressi, una sezione per il controllo uscite, una sezione per il controllo e attivazione manuali, una sezione per il controllo automatici, una sezione per il controllo dell'interfaccia operatore e così via suddividendo il programma in parti ben distinte in modo che se poi in un secondo momento avrai da trovare soluzione a problemi la ricerca della problematica sia il più possibile agevole

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il 31/5/2021 at 12:33 , raw scrisse:

Grazie per gli interventi, sarebbe bello vedere ed analizzare un piccolo programma vero, funzionante dall'inizio alla fine.

 

Sarebbe bellissimo, ma temo che nessuno ti farà mai vedere un suo programma, dall'inizio alla fine, con calma,soprattutto senza pagare. Questo mestiere si impara studiando e sbirciando piccoli segreti dai professionisti, colpo su colpo, finchè un bel giorno diventerai a tua volta professionista, con un sacco di cicatrici in piu e capelli in meno. Come diceva @walterword ci sono un sacco di video su youtube, ma mi sento di aggiungere che nessuno ti spiega come ragionare per costruire un programma che funzioni e che sia facilmente comprensibile anche a distanza di tempo, che sia facilmente implementabile e/o modificabile. Quando li guardo ancora adesso mi sale un misto di ilarità e omicidio quando vedo che TUTTI imbastiscono il classico marcia/arresto con 3 contatti. Nel mentre lo fanno sembra la cosa piu semplice del mondo e lo è perchè hanno messo giu 3 variabili nella tabella standard, certi manco le rinominano lasciando 'tag_1,2 e 3  , ma NESSUNO ti spiega come fare quando hai 30/40 assi brushless da gestire, ognuno con le sue 6000 variabili, 8000 casistiche da gestire e valutare, intanto i dati si moltiplicano e occorre pensare qualcosa per organizzarli bene altrimenti si rischia di morirci dietro...altro che tabella delle variabili standard. 

 

Rinnovo comunque i miei consigli e aggiungo: pensa ad problema , semplice, da gestire con una piccola automazione. Prova a buttar giu qualcosa, poi la metti qua e se ne parla. Anche qualcuno ti facesse vedere un programma ahimè non basterebbe a farti aprire il terzo occhio te lo assicuro. 

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Grazie per gli interventi, ok, colgo l'occasione datami da step 80, penso a qualcosa da scrivere e lo posto qua nei prossimi giorni, cosi potremmo ragionarci sopra, insieme a chi lo vorrà.

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E' un mestiere che se ti piace ti cambia la vita. Non per quello che devi saper fare , ma per dove andrai a farlo. Dipende poi dall'azienda, dal tipo di processo o impianto che progetta, dipende da un po di cose. Programmare e scrivere un programma deve essere l'ultima cosa da fare, bisogna prima capire quali strumenti, quali tecnologie, come mettere giù le idee, come poter debuggare in tranquillità, magari dove possibile con simulazioni da farsi in ufficio in modo tale da eliminare bachi o errori di scrittura oltre alle logiche.

In linea di massima un programma plc è lo spirito di un impianto, e riflette lo stato d'animo del programmatore, almeno per i primi anni.

Poi con l'esperienza si matura, si ragiona , si capisce, si cerca , si riprova, e si ricerca. 

E' chiaro che con l'esperienza quando vai sul posto per fare un sopralluogo riesci a pensare piu  o meno ad una struttura di programma che per il 90% dei casi è sempre la stessa, almeno per quanto mi riguarda. Io cerco sempre di modellare l'impianto , macchine che ne fanno parte o parti di esse, ora con TIA si possono creare cartelle e dividere un impianto in varie sezioni, logiche di routines piuttosto che funzioni da condividere nel progetto. Inventati un piccolo progetto di movimentazione merci o oggetto generico, con 2 nastri trasportatori, ognuno dei quali ha almeno due fotocellule di inizio e fine. Metti giù le logiche per muovere singolarmente su un nastro o su due nastri  l'oggetto. Prepara una sezione HMI per i comandi manuali, prevedi qualche allarme per esempio termici o errori dell'operatore. Senza usare inverters o drives considera i due nastri che si muovono in avanti e indietro tramite un motore.

Inizia dalle cose semplici ed inizia a farle nel modo più semplice e razionale ed avere sotto controllo tutto. Pensa che devi armonizzare con l'impianto e le macchine, dari la vita ad ognuna di loro , capirai i loro limiti, ci parlerai anche e le sognerai per anni.   

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@walterword, devo essere onesto..leggendo ciò che hai scritto mi sono commosso.

 

In questo forum come è logico che sia si parla sempre dell'aspetto tecnico..dell'ingresso, dell'uscita, del byte..della marca Tizio piuttosto che Caio. Nessuno parla mai però dell'aspetto emotivo del programmatore, di ciò che gli passa per la testa, del peso che si sente sulle spalle quando dall'esterno arriva continuamente m..da da spalare e deve rimanere concentrato comunque. Non si parla mai di quanto questo mestiere ti logori dentro, e si possa assimilare in tutto e per tutto ad una droga. Fa male, provoca emicranie a non finire, ci fa perdere notti oppure la cresima di nostra figlia..ma allo stesso tempo non ne possiamo fare a meno. Ci alziamo alle 3 di notte perchè ci è venuta la curiosità di provare a metter giu due righe e vedere se funzionano e cosi, mentre tutti dormono, tu sei ancora una volta al computer. Come se non bastasse, più tempo passi ad informarti e fare esperienze e piu ti senti 'povero', nel senso che ogni cicatrice si ti arricchisce ma allo stesso tempo ti raddoppia la fame. E cosi non finisce mai. Io faccio parte di quelli che non sono mai in grado di staccare il cervello, che rispondono male se disturbati al pc..di quelli che considerano le vacanze una inutile pausa tra un programma e l'altro tant'è che oggi è domenica e sto scrivendo dall'ufficio. 

Forse io esagero ma è la mia maniera di affrontare la cosa. 

 

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il mestiere del programmatore è un mestiere che a differenza di altri non ti permette di staccare la spina quando vuoi.

Certo , ci vuole il buon senso, la capacità e la volontà di decidere che quando non si lavora non si lavora. 

Questo riesco a farlo spesso , con l'esperienza e con la vecchiaia soprattutto.

E' chiaro che se mangi pesante alla sera e non hai altre alternative , oltre a fare l'amore con la tua donna oppure lo hai già fatto più volte , ti alzi e ti metti a scrivere o testare una parte di programma. Detto questo posso garantirti che se le attività sessuali sono buone ed intense io non mi alzo per scrivere programmi. Dormo sonni tranquilli.

E' un mestiere come i pompiere, il carabiniere , il dottore specialista che deve operare su emergenze.

Noi siamo un po più fortunati di questi qua, ma loro hanno degli orari e noi no, Ma questo dipende dall'organizzazione aziendale. Esistono contratti di reperibilità, tempi di intervento etc.

Dare tutto per scontato e fare favori è una cosa che nel mondo del lavoro professionale io ho già debellato da anni,

Se posso ti aiuto e vengo incontro altrimenti ti spiego le ragioni per le quali non posso collegarmi al sabato tramite vpn e vado avanti a preparare la grigliata , le birre e il vino con le persone care che mi stanno vicino. Oppure vado a farmi un giro con la lupa.

Bisogna essere capaci di stabilire delle regole, regole che poi gli altri stabiliscono tranquillamente con noi o con me. Se non posso ottenere una cosa subito , aspetto , mi organizzo e se sono stato incapace di prevedere o di organizzare pagherò le conseguenze sempre col sorriso sulle labbra e sena mai pregiudicare o giudicare gli altri.

La stessa cosa la esigo dal resto del mondo . Non è poi cosi difficile.

Io nei tuoi panni sarei andato in chiesa ed avrei assistito alla cresima di mia figlia piuttosto che collegarmi ad un impianto pr risolvere un problema sicuramente dovuto alla negligenza o all'intolleranza di qualcuno che non sa cosa fare ma che parla per niente e decide su come gli altri devono vivere. Si stacca il telefono e che vadano tutti quanti a fare la cacca...quando ne hanno fatta tanta, si girano , la guardano e poi si buttano sopra per come la vedo io.

C'e' un bel messaggio del ex presidente dell'Uruguay che mi piacerebbe tu vedessi ed ascoltassi. .........

" Povero non è colui che ha poco ma colui che continua indefinitamente a desiderare, desiderare,desiderare ...continuamente governato dalle regole del mercato. Dobbiamo essere noi a governare le regole del mercato. Vivere solo ed esclusivamente , fare sacrifici, rinnegare l'amore, la propria famiglia solo per consumare un di più ci rende schiavi di un sistema basato sul consumo , sul usa e getta ....etc....etc....etc...."

Quando sono stufo oppure non posso o non riesco a risolvere il tuo problema, soprattutto se non ha ascoltato o se sei un demente, io ti spiego due cose e poi sgommo via. e cerco di vivere o sopravvivere. Perchè la vita è breve e ci sfugge dalle mani senza che ce ne accorgiamo. E niente,nessun mestiere, merita di più della felicità umana.

   

Modificato: da walterword
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11 ore fa, step-80 scrisse:

Forse io esagero ma è la mia maniera di affrontare la cosa. 

 

No non esageri, è la vita che ho fatto anch'io per decenni. 12 -13 ore passate sull'impianto in cantiere, pranzando con un panino morsicato "a rate", mentre scrivi una variante urgente per una funzione indispensabile che è stata "rivelata" ad impianto avviato. Svegliarsi di notte perchè ti è venuta la rivelazione che risolve il problema che ti ha assillato tutto il giorno; questo significa che in pratica il tuo cervello ha continuato a lavorare anche mentre dormivi. Quando le cose funzionano correttamente è normale, ma se c'è qualche cosa che non funziona è senz'altro un problema di software.

 

Eppure, dopo un paio di decenni di pensione, queste cose a volte mi mancano. non è masochismo ma credo sia la medesima sensazione di un ex fumatore che, sentendo il profumo di tabacco, risente la voglia di fumare.

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Dipende ...molti ex fumatori odiano il fumo a distanza.

Non è certo il mio caso in quanto fumatore 

La cosa certa è che quando l'impianto inizia e funzionare bene, quando hai tutto sotto controllo, si percepisce una sensazione di piacere e gioia impagabili.

Un po come il maestro che dal podio muove le bacchette e tutti i musicisti (le macchine) eseguono alla perfezione.

Ah dimenticavo ....c'e' anche il pubblico pagante al concerto.  

Modificato: da walterword
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Daccordo con @walterword, il nostro lavoro può portare a fare extra orari ma bisogna saper programmare il lavoro, a tutto c'è un limite, è vero il nostro lavoro è come una droga ma bisogna saper dosarne le dosi e capire che a volte conta più staccare e far riposare la memoria che continuare a stare li con la testa, ci possono essere i casi eccezionali in cui devi portar a termine un lavoro e sei costretto a tirar lungo ma farlo diventare la normalità vuol dire sacrificare la nostra esistenza e magari quella di altri

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Personalmente, anche durante i collaudi, ce la metto tutta per fare orari "umani". Il problema è che ci sono troppi miei colleghi che considerano normale fare 13 ore al giorno.
Sia chiaro, anche a me è capitato di andare ben oltre le 13 ore, ma si tratta di situazioni di emergenza, non dello standard. Quando, invece, tutti sono pronti a rispondere sempre "Sì badrone", ecco che ciò che dovrebbe essere considerato al limite dello schiavismo diventa lo standard.
Poi, mi fa una rabbia tremenda quando mi dicono: "Ma lo sai cosa costa al cliente un giorno di fermo impianto?". Tutto è in proporzione: un giorno è un giorno per il cliente, come un giorno è un giorno per me. E poi, dimmi, se al cliente un giorno costa così tanto, com'è che io dovrei fare orari da schiavo per qualche briciola?

 

Poi, certo, quando si vede che tutto funziona come volevi, la soddisfazione è grande. Ma con la sola soddisfazione non ci compro il pane.

Questo lavoro mi piace. Se così non fosse, non sarei ancora qui, dopo più di trent'anni, a smadonnare per far funzionare macchine ed impianti.
Ma, quando arriverà il momento della pensione, non credo che ne sentirò la mancanza. Io sono uno di quegli ex fumatori ai quali il fumo dà fastidio, e che non ha la benché minima tentazione di accendersi una sigaretta.

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3 ore fa, leleviola scrisse:

il nostro lavoro può portare a fare extra orari ma bisogna saper programmare il lavoro, a tutto c'è un limite

Condivido pienamente tutto il post.
Tra l'altro si tratta di un lavoro che, anche se non richiede sforzi fisici (che poi non è nemmeno sempre vero, dipende dai cantieri), è molto stancante. E, quando sei stanco, mentalmente stanco, rischi di fare disastri.

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D'accordo con tutti e soprattutto con batta.

Be 12 ore in cantiere con le scarpe anti infortunistiche , avanti e  indietro dai quadri al luogo del delitto , seduto se ti va bene altrimenti lavorare col pc a schiena inclinata ....dopo 2 ore mi piego e se non arriva un tavolo con una sedia me ne vado in albergo.

Che poi qualche anno fa 4 soldi li vedevi , in busta paga, poi tra tasse e conguagli di fine anno ti conviene fare 160 ore al mese e chiuderla li.

Personalmente poi su alcuni impianti a ciclo continuo sono stato sabati e domeniche che non mi hanno pagato. Non mi hanno pagato le trasferte , gli straordinari etc e nemmeno il premio previsto dal contratto. Fortunatamente dopo qualche me se di cassa sono riuscito a cambiare azienda, piccola, con poche persone dove il titolare è li presente e lo trovi sempre.

Situazioni assurde ed imbarazzanti che capitano per mancanza di rispetto.

Il favore si fa una volta , due al massimo tre anche se non condivido il termine favore quando si lavora. Poi esistono contratti di reperibilità e tanto altro.

Alla fine sono furbi sempre coloro che non sanno cosa vuol dire lavorare, o almeno pensano di esserlo. Poi i conti arrivano per tutti e sempre. .

 

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Nemmeno io compro il pane con la soddisfazione. Quando faccio la spesa, al negozietto piuttosto che al supermercato nonostante conosco cassiere o proprietarie io tiro fuori sempre il cash o la carta o il bancomat e a loro sinceramente, che io sia stato tutta la notte a fare un favore a qualcuno perchè l'impianto era fermo, non interessa .

Per cui ....fermo impianto ? Bene vediamo per quale motivo e per colpa di chi...sei li che fai un test e arrivano continuamente meccanici, elettrici ed altri a rompere le palle...

bisogna saper gestire la cosa in cantiere, parlare poco, non ridere mai con gli sconosciuti, non bere un caffe con gli sconosciuti e soprattutto non dire mai quando avrai finito .....

Ci sono i camion qua fuori da caricare ....ca...zzi vostri io non vi ho detto di chiamarli....pagate e li mandate e casa ....

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5 minuti fa, walterword scrisse:

Ci sono i camion qua fuori da caricare ....ca...zzi vostri io non vi ho detto di chiamarli....pagate e li mandate e casa ....

Proprio così.
Anche perché, com'è che si arriva a questa situazione?

Cliente - Quanto ti serve per il collaudo?

Tecnico - Un mese. Minimo, un mese.

Cliente - No, non posso stare fermo per un mese. Ti do una settimana.

Tecnico - No, impossibile. Ti ho detto che serve almeno un mese. Trenta giorni, se preferisci.

Commerciale - Dai, magari un mese è un po' troppo. Facciamo tre settimane?
Tecnico - Io ti dico che serve un mese.

 

Poi, alla fine, commerciale e cliente si mettono d'accordo per due settimane. Poi, di quelle due settimane, una e mezza va via per i ritardi di muratori, meccanici, idraulici e tu, in tre giorni, dovresti fare il lavoro di un mese.
Poi, "ci sono i camion fuori che aspettano", e pare che sia tutta colpa tua.

 

E senza nemmeno considerare il periodo attuale che, da un giorno all'altro, ti potresti ritrovare positivo al Covid. Ma no, niente, quei grandi geni dei commerciali hanno fatto venire i camion per quel giorno. E, di un piano B, nemmeno a parlarne.

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@walterword

non mi sono perso la cresima di mia figlia, era un modo di dire. Sarebbe tra l'altro impossibile visto che di figli non ne ho e -guarda caso- tendo ad attribuire parte della causa di ciò sempre al tipo di lavoro che faccio. 

Le tue parole mi fanno pensare che anche tu abbia dato (e lasciato) molto a questo mestiere in termini di risorse. Per risorse intendo sia le tue personali ovviamente ma-molto piu importanti- risorse in termini di tempo che NON passi con i tuoi cari senza contare quello che passi con loro ma che qualitativamente fanno schifo perchè sei sempre teso e nervoso come la corda di un violino. 

Vorrei precisare, soprattutto all'autore del post che (credo) sia un programmatore in erba..che le mie sono considerazioni prettamente personali dettate dalla mia personale esperienza e soprattutto dal MIO modo di vedere le cose e la vita in generale. Ci sarà sicuramente il programmatore che il venerdi alle 17 stacca la spina del pc e quella della testa ed arrivederci a tutti a lunedi.  Dico solo che io non sono cosi. Se sono nel bel mezzo di un programma e mia moglie mi fa "andiamo a farci un we io e te a Vattelapesca?" ..magari è giovedi ed io mi ero già programmato il fine settimana al computer, senza nessuno che mi ronza intorno, in ufficio, col fresco e la macchinetta del caffè..cioè capite la mia mente malata. Io li per li preferisco stare in ufficio che farmi la vacanza. Che poi quando mia moglie riesce a convincermi (quella Santa donna...ma santa..) e il we me lo vado a fare...dopo 3/4 ore che ho staccato per forza riesco ad entrare in mod.Vacanza e mi diverto, mi svago,perchè al concetto che devo ogni tanto pensare ad altro ci arrivo ma a volte non ci voglio arrivare. 

 

Ps Bellissimo discorso, non lo conoscevo. Grazie😉

 

 

 

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@batta per fortuna io non ho a che fare con questo tipo di grane. Lavoro in proprio e ne devo gestire altre, molte altre, ma questa no. Non ho camion da caricare però ho clienti che mi stressano per chiedermi consegne di merce che devo produrre con le macchine che invento, progetto, disegno, realizzo,programmo e collaudo io. In questo caso funziona un pò come detto da te : 

 

Cliente: "Matteo, quanto ti serve per produrre la merce?" 

Io: "Come sta scritto ovunque, sono 3 settimane dall'arrivo A ME di tutti i materiali di lavorazione"

Cliente: " non si può fare prima? ho una presentazione alla fiera di Stoccolma il 12 e poi mi servono i campioni da dare agli agenti e poi mi servirebbero degli shoot fotografici della lavorazione del prodotto da inserire nella campagna pubblicitaria..meglio anzi se mi fai un video...mi serve tutto per il 12...sai il Marketing doveva decidere 3 mesi fa ed invece si è preso tardi bla bla bla"..

Io , tra me e me: Ma zzo allora non mi hai sentito..

Io: "Sono 3 settimane..mi spiace.." e poi vorrei dirgli anche un altra cosa..che forse gli sfugge, tipo "Mica ho solo te da accontentare" . Ma questa me la tengo se voglio continuare a lavorare. Alla fine si fa convinto(sembra). 

 

Problema è un altro: quello che fa le scatole multiple è in ritardo. Quello che fa i bugiardini , anche. Chi fa il bulk ha problemi con la materia prima e ritarda. Alla fine mi arrivano i materiali col ritardo di tutti ed il cliente stressa l'anima a me-ovvio- perchè sono l'ultimo della catena. Per ultimo mi tocca pure controllare il lavoro di tutti perchè sono l'ultimo che vede i materiali prima del cliente finale e non posso far finta di nulla se vedo delle scatole macchiate o rotte..anche se non le ho fatte io.

 

E' il sistema che è malato. La gente si sveglia oggi e si rende conto che è senza merce. Questo capita perchè dietro la scrivania vegetano orde di incapaci che non si sanno organizzare il weekend figuriamoci un magazzino. E pensare che hanno a disposizione sw gestionali da 4 zeri , ma forse sta proprio li il problema: non si deve più ragionare per risolvere, non esiste piu l'ingegno, fa tutto il software. Si ma al software qualche dato lo devi inserire.

Poi parte della colpa sono costretto ad accollarmela: ho spesso detto di si quando dovevo dire di no. Come è logico che sia, se dico 3 settimane e poi lo faccio in una, la gente non pensa che per QUELLA volta gli ho fatto un favore, ma che per tutte le altre li ho presi per il naso. 

Modificato: da step-80
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@Livio Orsini non sai quante volte penso alla mia di pensione. Penso che molto probabilmente mi metterò a trafficare con Arduino 3000 (quando andrò in pensione io verosimilmente saranno arrivati a quella release😆) . Credo che il fatto che ti manchi il mestiere sia piu che normale e faccia parte della sindrome dell'anziano fisso alla recinzione del cantiere con le mani dietro alla schiena .Senza offesa ovviamente..😉 D'altronde se per 50 anni hai fatto una determinata vita non puoi pretendere di cancellare tutto cosi da un momento all'altro. Il nostro cervello ha assimilato comportamenti ed abitudini che con tutta probabilità non ci lasceranno più. Mi viene in mente la scena del film 'Fantozzi va in pensione' dove il povero ragioniere una volta raggiunto il fatidico traguardo, non riusciva a goderselo perchè condizionato dal passato..tipo non riusciva a leggere il giornale o dormire la domenica..

 

 

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in totale armonia con me stesso e con l'universo posso dire che questo mestiere l'ho cercato , l'ho voluto e lo faccio tutt'ora.

Mi ha cambiato la vita ed in base a canoni altrui o opinioni altrui potrei anche dire che me la sono rovinata la vita.

Battuta che lascia il tempo che trova. Sono consapevole e responsabile delle miei azioni e delle miei scelte e col senno di poi non mi sono mai permesso di recriminare niente a nessuno , in primo luogo a me stesso. Se qualcuno potesse ammazzarmi ed io potessi rinascere ri-vivrei per fare le stesse cose che ho fatto , molto probabilmente.

Dice bene Batta.....i dementi commerciali e piccoli figli di papà imprenditori che parlano, parlano, parlano , raccontano balle, balle , e balle su balle. 

Non ascoltano il parere di chi sa fare il suo , loro raccontano balle e basta. Tu sei la e senza sapere nulla il cliente ti racconta storie e ti fa anche vedere documenti o contratti 

Mi ricordo che in brasile, india e cina ho conosciuto programmatore inglesi ....ebbene all'ora giusta loro smontavano e andavano via. Poteva arriva gesù in persona, il direttore generale o altre persone che loro tranquillamente e senza dire una parola se ne andavano . Il più corretto concedeva  la solita battuta ..." My time is expired today , see you tomorrow ...." 

E non facevano nemmeno una piega di ritornare o guardare indietro .....noi italianotti invece  ahhhhh aspetta che arrivo , ti do una mano io , devo pulirti i cessi , trq veniamo noi ....

Cosa che non ho mai condiviso e che non condividerò mai.   

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siamo governati , diretti ed organizzati da un gruppo di caproni e caprone, mi riferisco a tutte coloro che governano il mondo del lavoro le agenzie.

Gente che se ne frega, raccontano solo balle per recuperare il loro compenso, se ne fregano di chi crea il valore aggiunto lavorando in situazioni non sempre idonee o compiaciute.

Raccontano tutti e tutte delle grandi balle , che ormai non hanno più alcun senso.

Per entrare in una azienda mediocre devi fare 400 test, poi c'e' il test psicologico , poi parli con l'umanista, poi con la risorsa umana 

Parli di tutto tranne che di come di progetta e/o realizza un impianto industriale. Devi fare documenti , stilare carte , assurdo .

Siamo un paese fallimentare, e le aziende che cercano sono SEMPRE ed esclusivamente le stesse per quello che vedo io.

Chi è serio e rispetta i suoi tecnici non è in cerca e nemmeno chi lavora è in cerca.

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