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conformità linea impianto


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mi è sorto un dubbio: risponde a criteri di sicurezza e conformità installare prese bipasso su una linea luci con magnetotermico da 10 ampere?

 

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certo, le bipasso portano 16A quindi un C10 le protegge, non sarebbe sicuro mettere una presa da 10A protetta da un C16

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va bene, però se nello stesso impianto ho bipasso installate su linea a 16 ampere, come faccio a distingure le une dalle altre?

 

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Livio Orsini
27 minuti fa, srgm ha scritto:

però se nello stesso impianto ho bipasso installate su linea a 16 ampere, come faccio a distingure le une dalle altre?

 

 

La protezione posta a monte della linea protegge la linea.

Se a monte hai una protezione termica da 16A potrai drenare fino a 16A.

Se su quella linea hai prese bipasso, le prese sono protette correttamente. Quando su quella presa inserisci una spina da 10A, se quella spina è stata dimensionata correttamente, l'utenza a valle non assorbirà più di 10A, quindi non c'è da preoccuparsi per il normale funzionamento.

Se l'apparecchiatura, alimentata dalla spina da 10 A, assorbisse una corrente maggiore significa che non sta lavorando correttamente. Se non ha incorporato un fusibile adeguato è un problema.

Per questo motivo è necessario porre molta attenzione sull'istallazione ed uso delle prese bipasso.

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2 ore fa, srgm ha scritto:

va bene, però se nello stesso impianto ho bipasso installate su linea a 16 ampere, come faccio a distingure le une dalle altre?

 

 

non serve, se metti un carico pesante in una di quelle da 10A il magnetotermico scatta e ne cerchi una di quelle sotto il C16.

esistono sempre le etichette se l'impianto è complesso... e vendono ancora le prese da 10A.

 

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del_user_125789
Quote

risponde a criteri di sicurezza ae conformità installare prese bipasso su una linea luci con magnetotermico da 10 ampere?

Se installi una bipasso 10/16 A  su una  linea da 10 A , la presa da 16 viene declassata  , quindi non garantisci servizio per la presa da 16A .

A livello di sicurezza sei a posto .  A livello generale di conformità impianto   , non saresti a posto , se non specifichi con etichetta sulle prese in questione la dicitura : (max  10 A)

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Maurizio Colombi
34 minuti fa, Sanka Giuliano ha scritto:

non saresti a posto , se non specifichi con etichetta sulle prese in questione la dicitura : (max  10 A)

E da quando si deve fare?

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del_user_125789

Da sempre.

La presa bivalente può portare max 16 A non in modo continuativo sia negli alveoli  chiamati "10 A" sia in quelli da 16 A
Quando riduco la portata devo segnalare la modifica altrimenti creo un disservizio di utenza.
Identico esempio ,come servire una presa trifase da 32 A con magnetotermico da 16 A ,,,  segnalo  la modifica . (max 16A )
.
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del_user_125789

Non cè differenza se dentro una casa o dentro una fabbrica  . Va fatto comunque  .

Se poi non lo fanno per abitudine , non vuol dire che è corretto non farlo .

E siccome questo dimensionamento /declassamento è raro , per non dire inusuale , non crea preoccupazione visto che la sicurezza risulta garantita .

 

.
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Maurizio Colombi

Allora, se vogliamo fare i pignoli, possiamo indicare quello che vogliamo su qualsiasi apparecchio della casa.

Se vogliamo fare le persone normali, non indichiamo nulla. Nessuno ci vieta di alimentare una presa da 63A con una cordina da 2,5 protetta da un automatico da 6...

Senza scrivere nulla!

 

P.S.

Quando utilizzi i 14001 di Plana per accendere la luce nel bagno, sotto la linea luce, ci scrivi che è un interruttore declassato?

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del_user_125789

Per la luce del bagno non creo un disservizio, non serve segnalare nulla.

Per la presa ho spiegato la differenza tra sicurezza e il declassamento ,che sono due cose completamente opposte.
.

 

.
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del_user_231807

A Giuliano, ma che ti piacerebbe avere tutte le pecette (etichette) sulle prese dentro casa con indicazioni di declassamento, ma certo che no!

Il tuo concetto è valido ma applicabile in casi particolari e in ambienti commerciali e/o industriali.

Doveroso e corretto che sia indicato sia sul progetto e sugli elaborati planimetrici, su via.

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Maurizio Colombi
8 ore fa, Sanka Giuliano ha scritto:

Per la luce del bagno non creo un disservizio, non serve segnalare nulla.

È sempre un apparecchio da 16 "declassato" sotto una linea da 10... come la presa...

Che poi, quando mai ti è scattato l'automatico da 16 delle prese per troppo assorbimento?

Comunque ognuno fa come meglio crede.

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diciamo che la cosa più giusta è usare la bipasso solo sotto C16 coì non si creano problemi.

 

le prese sotto linea da 10A io le metterei solo sui piani del bagno, della cucina e ai comodini in camera, tutti posti dove una presa da 10A va benissimo.

usiamo le bipasso per quello per cui sono state inventate, usare apparecchi con spina piccola senza avere bisogno di riduzioni

 

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ilsolitario

Salve a tutti. Mi spiegate per quale motivo penso in un impianto nuovo collegare le prese su una linea luci da 10 A?  Così ha scritto l'utente Srgm..  Pare un lavoro da elettromuratore  

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del_user_231807
15 minuti fa, ilsolitario ha scritto:

elettromuratore  

e che centra l elettro muratore, lui fa i tramezzi sotto tensione, certo che ogni tanto viene coniato un termine nuovo, sicuramente di grande offesa ma pur sempre nuovo, comunque senza alzare una polemica inutile, si può pensare che installare una presa bipasso sul circuito da 10A non ci sono problemi, se poi quel giorno che ci reca da fornitore se ne prende una da 10A e la si installa si fa un ottimo lavoro.

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come dicevo io non userei le bipasso con la linea da 10A.

 

ma problemi di sicurezza non ce ne sono.

 

più che da elettromuratore sono lavori da elettricista con prezzo tirato e che non vuole fare una strada in più se si accorge di non avere la 10A .. o altri vari motivi

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Il 9/6/2023 alle 10:57 , Livio Orsini ha scritto:

Se l'apparecchiatura, alimentata dalla spina da 10 A, assorbisse una corrente maggiore significa che non sta lavorando correttamente. Se non ha incorporato un fusibile adeguato è un problema.

Per questo motivo è necessario porre molta attenzione sull'istallazione ed uso delle prese bipasso.

Capisco e condivido il ragionamento però non vedo soluzione0 se non di non usare prese bipasso. . Se l'apparecchio è dotato di spina da 10A non deve poter assorbire di più senza avere protezione interna. L'installatore come può avere il controllo su cosa verrà attaccato alla presa. 

Allo stesso tempo il costruttore non può mettere una spina da 10A confidando che non verrà collegato su una bipasso potreste da un 16A. 

 

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8 ore fa, ilsolitario ha scritto:

Salve a tutti. Mi spiegate per quale motivo penso in un impianto nuovo collegare le prese su una linea luci da 10 A?

E perché no? 

Io con le prese da 10A ci faccio le prese comandate in genere, ma qualche presa sul circuito luce può essere anche comoda.

Certo non uso le bipasso ma soltanto perché così è chiaro che stanno sul circuito diverso da quello prese.

 

 

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del_user_125789
Quote

A Giuliano, ma che ti piacerebbe avere tutte le pecette (etichette) sulle prese dentro casa con indicazioni di declassamento, ma certo che no!

Certo che no , per questo motivo non metto prese da 16 A  sotto protezione 10A  ,  serve che

 

Quote

usiamo le bipasso per quello per cui sono state inventate

 

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ma quanti elettrodomestici, che non sfruttino posizioni fisse (forno, lavatrice, radiatori elettrici) hai che necessitano di sapere se una presa è da 10 o da 16 A?

soprattutto quanti sono realmente potenti tanto da richiedere di sapere se la presa è di un tipo o dell'altro

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Semplice 1

Ciao a tutti

 

Tanto per dire della moltitudine dei casi che si possono trovare in giro (e hai voglia di "normare" !!!).

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Una cinquantina di anni fa (1973) le Prese Bipasso non esistevano o comunque non se ne vedevano ancora da nessuna parte.

 

In quell'anno mi sono fatto l'impianto di casa (bei tempi) e, per superare il problema delle "riduzioni", che quando servono non si trovano mai, ho installato in parecchie "scatolette a muro" entrambe le Prese da 10 e 16 A affiancate (e per la mia tasca un vero salasso).

 

Naturalmente linea di alimentazione unica per entrambe le Prese (da 2,5 mm2) con ponticello di parallelo tra loro.

 

Dopo non tantissimi anni (diciamo 15) una presa da 16 A risultava "cotta al punto giusto", seppure ancora funzionante, a causa dell'uso continuativo del normale Ferro da Stiro che, in quegli anni, solitamente era da 1500 W e comunque non oltre ai 1800 W.

 

A quel punto, tanto per tirare avanti un po' è stata utilizzata l'altra presa da 10 A con un Adattatore per la Spina del Ferro da Stiro.

 

Inizialmente il Ferro aveva una spina da 16A italiana e poi, nel corso del tempo, cambiando Ferro negli anni, le spine sono diventate tutte Schuco e i Ferri sono ormai da lungo tempo tutti intorno ai 2200-2300 Watt (o anche più) e assorbono almeno 2200 /230 = 9,5 A.

 

Il bello è che ancora adesso, dopo 35 anni di onorato servizio, la presa da 10 A appare perfetta e lo è anche l'adattatore per Schuco, che avrà almeno 20 anni.

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A questo punto sorge anche a me il dubbio angosciante : sarò a norma ?

Quando vado a dormire ci penso sempre ma, dopo 5 minuti al massimo, sono nel mondo dei sogni (naturalmente un mondo bellissimo : senza Normative)

 

 

 

 

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Maurizio Colombi
1 ora fa, click0 ha scritto:

soprattutto quanti sono realmente potenti tanto da richiedere di sapere se la presa è di un tipo o dell'altro

E soprattutto "bis" quanti dei piu classici elettrodomestici assorbono più di 10A e soprattutto "ter", quando ci mette un automatico da 10 ad intervenire se si supera di un 10/20 % la sua taglia?

Edited by Maurizio Colombi
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ilsolitario

Ma se un domani ci fosse da dover mettere mano su quella presa inserita su la linea luci cosa si fà? Si va nel quadro e si apre l'interruttore  linea prese!, in pochi specie dopo anni di lavoro si mettono li con il multimetro a verificare se sia effettivamente disalimentata, idem se ci fosse un ragazzo apprendista che si fida del collega più anziano.. il resto lo sapete già come possa finire.  Questo è il mio punto di vista 

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