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Perito Elettrotecnico (iti) e Tecnico Delle Industrie Elettriche Ipia


Savi-93

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Ma Savi l'istituto che frequenti è paritario, giusto? (altrimenti l'avresti chiamato IPSIA ovvero istituto professionale statale per l'industria e l'artigianato) Se è così, per passare alla classe IV di un altro istituto devi purtroppo fare l'esame d'ammissione.

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Benny Pascucci
....altrimenti l'avresti chiamato IPSIA....
No, Paolo, una volta era questa la denominazione completa, ora nessun professionale, anche statale, si denomina più con tale acronimo. Anche l'istituto dove insegno io, anche nella targa fuori è designato IPIA.

Comunque la precisazione sull'eventuale esame è corretta, se è un istituto parificato, per l'iscrizione al IV, l'esame di ammissione si impone!

Modificato: da Benny Pascucci
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...se puoi vai all'iti, e di corsa! Te lo dice un diplomato ipsia (mannaggia!!!).

Fosse per me li abolirei questi istituti perché ti "chiudono la vita", a meno che tu non sia un genio come probabilmente sarà l'amico di Fattoredipotenza.

E' vero che se fai il professionale, sai usare meglio forbici e cacciaviti, sai usare e perché lo usi un  trasformatore, ma ti assicuro che nel mondo del lavoro, dopo sei mesi in un'azienda che fa impianti elettrici chiunque arriva a questo livello. 

Sul fatto di "progettare" non mi sembra importante se sei ITIS o IPSIA (uso i vecchi acronimi perché sono della vecchia scuola) se poi non sei tu che firmi (in poche parole il più delle volte si fa da scrivano caddista, le altre invece si fa copia e incolla di schemi già fatti in precedenza).

Ma se un giorno vorrai metterti in proprio, il professionale sarà la tua "strada chiusa".

E se magari decidi di andare all'università il professionale sarà la tua "porta chiusa"

Io mi sono pentito appena lasciato il "vellutato" mondo scolastico e sono entrato nel rigido mondo del lavoro, e farei carte false per poter tornare indietro e cambiare le mie "scelte" e la mia vita.

Ciao

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Sono arrivato alla decisione di cambiare scuola, e di andare al ITIS ...

"Andare via il più presto possibile ..."

Ma allora mi conviene cambiare subitissimo (entro la fine di questo quadrimestre), oppure il prossimo anno (in III) ... ?

P.S. ma non è che se vado adesso, rischio di ripetere un'anno ?

Modificato: da Savi-93
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Benny Pascucci

Savi, vuoi un consiglio?

Finisci il secondo anno all'IPIA e cambi l'anno prossimo.

Adesso sarebbe complicato, dovresti chiedere il nullaosta al preside della tua scuola (che difficilmente ti concederà ad anno iniziato), essere sicuro che l'altra scuola ti accetti. La vedo difficile...aspetta.

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Come nel mondo del lavoro, prima si trova quello nuovo e poi si lascia quello vecchio! Il consiglio di Benny è oro colato, finisci bene l'anno e intanto informati. Il mio

..all'iti, e di corsa!
lo intendevo per l'anno prossimo, non nei prossimi giorni (non sono bravissimo nell'italiano scritto, come si sarà già notato...).

La fretta è sempre una cattiva consigliera, il prepararsi e informarsi per tempo è sempre buon senso.

ciao.

Modificato: da dak_71
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Beh, grazie a tutti quanti (specialmente a Dak e Benny) ...

All'inizio ero proprio confuso e non sapevo cosa fare, invece ora sono sicuro (almeno se non cado all'esame di ammissione <_<) di andare al ITIS il prossimo anno ...

Comunque sabato vado proprio dalla segretaria della scuola per informarmi.

Intanto adesso cerchiamo di finire con un buon voto l'anno :lol: ...

Grazie veramente tanto, e comunque vi farò sapere ....

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Pierluigi Borga

Tutto questo mi ricorda qualcosa....anch'io volevo passare all'ITIS a tutti i costi, ricordo che ero decisissimo e il momento migliore era finito il biennio dov'ero, per poi fare il triennio all'ITIS, infatti se non ricordo male c'era il biennio in comune e il triennio "specializzato" (uso il termine impropriamente)....

Questo per dire che non avevo minimamente considerato l'IPSIA....

Oggi penso che la matematica e la fisica siano molto importanti....

Intanto...

Buona fortuna per l'anno in corso....

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Benny Pascucci
Oggi penso che la matematica e la fisica siano molto importanti....
Lo penso anche io, ma non esageriamo.

Ormai nella mia ventennale esperienza di docente ho visto di tutto.

Una di queste farebbe addirittura venire l'orticaria a Livio O.

L'etica professionale mi impone di evitare il riferimento alla scuola e ai colleghi a cui mi riferisco.

Per cui devo essere necessariamente generico.

Certi docenti sanno spiegare i concetti dei controlli automatici solo ricorrendo a serie di Fourier, trasformata e antitrasformata di Laplace, etc. etc.

Il guaio è che dimenticano chi hanno di fronte: studenti del professionale che odiano la matematica più di qualunque altra cosa al mondo.

Ovviamente gli stessi studenti, odieranno, per induzione, anche i controlli automatici, l'automazione, i sistemi automatici, il PLC.

Il buon docente, a mio avviso, è quello che guarda poco la lavagna e molto gli studenti.

Non serve a nulla una lavagna zeppa di formule, si può dire tutto ricorrendo ai concetti.

La formula deve essere solo un ausilio, una brillante semplificazione.

Dico sempre ai miei studenti: qualora ci incontrassimo tra dieci anni e nessuno di voi ricorderà alcuna formula, ma sarà capace di spiegarmi i principi di funzionamento, la teoria alla base di un dimensionamento di impianto, i miei insegnamenti non saranno stati vani.

Scusate la digressione.... <_<

Modificato: da Benny Pascucci
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FattoreDiPotenza

Benny , visto che sei del ramo.... docente.

Scrivevi:

Il perito, dopo due anni di tirocinio presso uno studio di ingegneria e dopo il superamento di un esame di Stato per l'esercizio della professione e previa iscrizione al Collegio, può progettare impianti elettrici....il tecnico delle industrie elettriche non può! rolleyes.gif

Bene è tempo che sento circolare una voce che mi preoccupa , non tanto per la mia professione , sono "arrivato" , ma per i giovani ed in particolare queli come Savi che si preoccupano giustamente del loro futuro.

Ti posso dire solo che dal Collegio della mia provincia "avvisano" che il prossimo sarà l'ultimo anno "utile" per i periti industriali per iscriversi quantomeno al registro dei praticanti, al fine di sostenere l'esame di abilitazione dopo il normale periodo di apprendistato.

Dopodichè l'esame sarà precluso a coloro in possesso del solo diploma (ci vorrà la laurea).

Che sia vero oppure no, questo è quello che attualmente "si sa".

Qualcuno vocifera che la cosa è in atto almeno da un pò di anni , ma tutto sommato è come il "digitale terrestre" proprogano di anno in anno.

A questo punto se le voci sono vere , formalmente per uno nella situazione analoga a Savi che si preoccupa di avere più possibilità nel futuro , il cambio della scuola da IPIA ad ITI serve solamente per avere più cultura scientifica , ma in termini pratici , dovrà frequentare almeno il triennio universitario , così ho sentito.

Quindi anche uno studente di agraria (senza voler sminuire la materia ma solo a titolo di esempio con una materia che non centra nulla con l'elettronica), se bravo , laureandosi in eletrotenica finià per fare lo stesso lavoro di un diplomato ITI.

Vi prego , ditemi che non è vero!!!

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be... se andiamo ai ricordi...

Un mio Prof. al quarto anno di ITIS elettrotecnico, docente di elettronica:

"Ragazzi in una ora alla settimana di elettronica si fa poco.... Vi insegno a progettare e realizzare l'impianto di diffusione sonora per la macchina...."

GRANDE :):lol:

ma l'anno dopo non è stato più confermato probabilmente a causa del "suo" modo di seguire il programma :(

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Vi prego , ditemi che non è vero!!!

la data non è assolutamente nota, prima o poi sarà così (come accade nel resto dell'Europa), ma penso che ci sarà il riferimento dell'ultimo anno della prima classe degli Istituti Tecnici (come sarà per il maestro unico alle elementari)

altrementi sai come sono contenti gli avvocati con tutte le cause di richiesta danni :lol:

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Benny Pascucci

Purtroppo non posso tranquillizzarvi.....anzi :(

La nuova riforma della scuola, per quanto ne si sa, prevede che i diplomati all'IPIA non potranno iscriversi all'università (nessuna facoltà), i diplomati ITI forse potranno iscriversi solo a Ingegneria, i liceali a tutte le facoltà.

La legge non è retroattiva, per cui i vecchi diplomati ITI, previo superamento dell'esame di stato, e del praticantato, potranno ancora esercitare.

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FattoreDiPotenza

Benny ,

Non ho il titolo per giudicare , ma mi sembra che questa riforma scolastica stia stravolgendo troppe cose.

Cosa ne pesi tu delle ultime notizie che ci hai dato sugli istituti superiori?

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Benny Pascucci
Non ho il titolo per giudicare , ma mi sembra che questa riforma scolastica stia stravolgendo troppe cose.
Sono stato uno studente ribelle....odiavo i grembiulini alle elementari, il mio divertimento preferito era sciogliere il fiocco del primo della classe....alle medie e alle superiori la mia irrequietezza mi è è sempre costata un sette in condotta, un anno presi addirittura sei in condotta.....vengo dalla scuola del maestro unico alle elementari e ricordo con piacere il mio vecchi maestro, ma che trauma alle medie quando i prof diventano più di dieci.... :(

Potrei anche essere d'accordo per il non accesso dei diplomati dell'IPIA all'università, a patto che si aumentino le ore delle materie professionalizzanti, specie quelle passate in laboratorio.

Non concordo invece sul punto che limita le scelte del diplomato ITI alla sola ingegneria.

Per par conditio il diplomato al classico dovrebbe iscriversi solo a facoltà umanistiche e il liceale solo a facoltà scientifiche.

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Ma poi non è vero che l'IPIA "sia così tanto professionalizzante" o "basato sul lavoro" ... Alla settimana facciamo solo 5 ore di pratica sugli impianti elettrici, e niente di più ...

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Benny Pascucci
Alla settimana facciamo solo 5 ore di pratica sugli impianti elettrici, e niente di più ...
Agliagliai, c'è qualcuno che batte la fiacca.... :huh:

Le ore di esercitazioni pratiche dovrebbero essere 4, a queste vanno aggiunte 5 ore di laboratorio di Tecnica professionale e 2 ore nel laboratorio di fisica.

Considerando che le ore curricolari sono 36, siamo intorno al 30% di ore da passare in laboratorio, il che non è tanto, ma non è neanche poco.

Modificato: da Benny Pascucci
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Veramente, fisica noi non la facciamo ...

Comunque oggi sono andato al ITI, e mi hanno detto in segreteria che se mi iscrivo in III è quasi sicuro che non mi prendano ...

MA, ha detto che se mi sposto lì subito, c'è qualche possibilità.

Infatti ho parlato con il vice-preside, gli ho fatto vedere la pagella, e ha detto, che i voti che ho non sono male, e che c'è una buona probabilità che mi prendano (ma ancora nulla è deciso, lui deve parlare con il preside).

Comunque ha detto che entro lunedì mi fa sapere ...

Speriamo in bene :*-) ...

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Benny Pascucci
Veramente, fisica noi non la facciamo ...
Strano.....molto strano. E' un nsegnamento previsto nel piano nazionale degli IPIA per elettronica e elettrotecnica: 3 ore di cui due in laboratorio in copresenza con l'insegnante tecnico-pratico.

Comunque ha detto che entro lunedì mi fa sapere ...

Speriamo in bene :*-) ...

Già, e speriamo poi che il tuo preside ti conceda il nullaosta al trasferimento, non tutti sono proprensi a darlo.
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Benny Pascucci
Ma perchè non dovrebbe darlo ? Gli da fastidio qualche cosa ?
Certo, i presidi sono sempre poco propensi a dare il nullaosta a un allievo che chiede di lasciare la scuola, se non vi sono motivi contingenti, ad esempio un trasferimento in un'altra città.

Uno o più studente in meno significa come ben capirai difficoltà a formare le classi successive, etc etc....

Comunque speriamo che il tuo non opponga resistenza....

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Certo, i presidi sono sempre poco propensi a dare il nullaosta a un allievo che chiede di lasciare la scuola,...

Scusa Benny, un chiarimento mer mia curiosità.

Questo nulla osta che cos'è? Un favore eccezionale o un diritto del cittadino studente?

Perchè se è un diritto il preside deve concederlo, se fa difficoltà e/o resitenza passiva si procede con un bell'esposto denuncia all'autorità giudiziaria per rifiuto di atti dovuti.

Magari ci vuole qualche anno per andare a sentenza, visto lo stato della cosidetta giustizia italica :angry: , però alla fine la condanna arriva.

Se non si accettano supinamente i soprusi anche i prevaricatori prima o poi la smettono. :smilie_nono:

Modificato: da Livio Orsini
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Benny Pascucci

E' un diritto dello studente.

Ripeto, però, deve essere concesso obbligatoriamente qualora vi siano dei validi motivi che inducano a lasciare la scuola ad anno già iniziato, ad esempio un trasferimento della famiglia in altra città.

Negli altri casi, basta chiederlo prima dell'inizio dell'anno scolastico e il preside non si potrebbe rifiutare, ma....

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