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Perito Elettrotecnico (iti) e Tecnico Delle Industrie Elettriche Ipia


Savi-93

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Benny Pascucci
scusa se chiedo in ritardo, ma posso darti del "tu"?
Sì. sì, no problem

è che posso iscrivermi soltanto ad un esame di ammissione al ANNO ...
Appunto, quanti ne vorresti fare....uno basta, visto che lo passi facile.

Ho capito ciò che vuoi fare, hai pensato: mi finisco il II al cfp e faccio l'esame all'IPIA per l'ammissione al terzo, poi a giugno dell'anno prossimo faccio l'esame per l'ammissione al IV ITI. Ma sarebbe più complicato poichè dovresti sostenere:

elettrotecnica, controlli, tdp, oltre agli esami che non si fanno all'IPIA.

Comunque a te la scelta, non ti voglio influenzare

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:blink::huh: che ... pensavo di leggere tutt'altro su questa discussione.

Pazzesco che ti abbiano detto di si per farti a tua isaputa ripartire dalla prima!

C'erto, un anno "perso" può anche essere poca cosa, ma dipende da che famiglia si è mantenuti!

Purtroppo questo fa vedere che le riforme che dovrebbe avere la scuola son ben altre di quelle che tutti i governi vogliono apportare: a 13 anni è IMPOSSIBILE che un ragazzo/a sappia che cosa vuole fare nel suo futuro (nel non del).

Io, per esperienza personale, ma Savi-93 porta anche la sua, mi sono accorto che volevo fare altro dopo aver iniziato, perché i miei son gente semplice, il mio paese è una frazione di un comune del trevigiano dove la cultura del lavoro è sempre stata alta ma la Cultura si stà alzando solo da qualche anno. Quando ho dovuto scegliere nessuno a me vicino sapeva la differenza che c'era tra IPIA e ITIS, e quando avevo solo osato pensare di fare lo scentifico mi è stato detto:" Sei matto? Non lo sai che dopo se non fai l'università e come se non avessi fatto le superiori?"

A 13 anni!!!!!!!!

Savi-93 vedo un po' di indecisione sulla matematica, ma se voui passare all'Itis, lo devi fare per una prospettiva futura di fare "conti" di progettazione (certo, non estremi come a scuola, ma neanche solo somme) o di superare gli esami universitari di analisi matematica 1 e 2 e di tutti quei problemi che un ingegnere deve saper superare anche con i calcoli, oltre che con la logica, l'intuito ed ingegno.

Quindi rifletti su ciò che vorrai fare tutti i giorni una volta finite le scuole, senza ansia, senza paure, guarda prima di tutto ciò che ti piacerebbe, poi, chiedi, chiedi a conoscenti, ai professori, utilizza anche questo bellissimo forum per chiarirti dubbi e farti nuove idee, chiedi esperienze personali e consigli generali, e vedrai che se il futuro lavorativo è quello che ti sei scielto tu, sarà sempre migliore di un qualsiasi futuro lavorativo in cui ti ci ritrovi dentro senza accorgertene.

Continuo a dire di considerare i consigli di Benny Pascucci oro colato, soprattutto perché si sente che dentro esperienza e affetto per i giovani come te che si mettono in discussione.

Ciao.

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  • 8 months later...

Buona sera a tutti.... mi sono appena diplomato all'ipia... è possibile trasformarlo in un diploma di iti??

Magari con degli esami integrativi.... oppure devo rifare la 5° iti?

Grazie

Daniele :)

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Ragazzi troppo facile fare tutti questi esamini e poi avere il diploma iti. Al mio tempo da subito ho fatto l'iti, ma erano altri tempi, nonostante non sia così vecchio, e non conoscevo neanche l'esistenza dell'ipia, forse nella mia zona non ne esistevano/ esistono.

Non conosco il livello di preparazione della ipia, ma posso assicurarti che se l'iti viene svolto "regolarmente" sfornava (ancora oggi??) buoni tecnici. Certo, dovrà esserci anche una bona esperienza sul campo, poi dipende da ciò che uno vorrà fare...

Per la tua domanda potresti attendere la risposta del nostro professore :) Benny, ma basta che ti informi presso le segreterie degli istituti.

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avrei fatto anche io da "subito" le iti... se solo ci fosse stato il corso

purtroppo nella mia città era presente solamente il corso ipia serale...e non iti

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Benny Pascucci
mi sono appena diplomato all'ipia... è possibile trasformarlo in un diploma di iti??
Ciao Picci, non è possibile trasformare un diploma IPI in un ITI. Però, puoi presentarti da candidato esterno (privatista) ai prossimi esami di Stato, sempre che rientri nei requisiti dell'art.3 del seguente link.

Tieni presente che se hai meno di 23 anni, dopo aver prodotto domanda, devi sostenere un esame integrativo su tutte le materie del V anno per l'ammissione al V anno (che non frequenterai) e fine giugno puoi sostenere l'esame da candidato esterno.

Studiati bene l'rdinanza ministeriale che ti ho allegato in link.

Modificato: da Benny Pascucci
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  • 5 months later...

Evitare a tutti i costi l'ipsia!

Purtroppo l'ho fatta ed equivale a 5 anni persi!

E' vero che i ragazzi non fa nulla, ma i professori non scherzano, ci giocano molto su questo.

Per chi non è bravo a scuola è meglio che vada a imparare un mestiere a quelle scuole che avviano al lavoro, tipo enaip.

Era da ridere ogni anno che i bocciati dell'itis, del geometra venivano all'ipsia a prendere 8-9 di voto all'inizio e man mano che passavano gli anni finivano per prendere 3 pure qui.

Purtroppo, indipendentemente dal fatto che il biennio sia struttato in modo diverso all'industriale (questo perchè al 3zo dell'ipsia ti danno la qualifica)i problemi sono altri.

Partono dal presupposto che il 95% degli alunni non vogliono fare nulla, quindi se c'è qualcun bravo (e per bravo non intendo chi prende 10 ma che alle medie era appena sufficiente, ma uno che doveva scriversi a un liceo o ad un tenico perchè era già il primo della classe alle medie e per sfortuna e scarsa comunicazione al momento di scegliere la scuola superiore è finito per sua sfortuna all'ipsia)non lo curano, perchè ti dicono che devono pensare al resto della classe..il problema è che non pensano manco a loro.

Sembra di tornare (come livello) alle scuole elementari, alcuni che passarono dall'itis all'ipsia alla lunga se ne sono pentiti, avevano le qualità per fare l'itis ma hanno preferito l'illusione della promozione facile dell'ipsia, altri, quei caproni diciamo che per errore si iscrissero all'itis, invece furono contenti dell'ipsia che permetteva loro di essere promossi non facendo un cavolo.

Vengono bocciati solo coloro che dicono apertamente di non voler fare nulla, vengono promossi quelli che chinano la testa, dicono "vengo domani all'interrogazione" e per tutto l'anno non ci vanno mai.

C'è piu' pratica rispetto all'itis? falso, ci sono i laboratori, ma si va solo per giocare.

Quando facevo le relazioni, ero uno dei pochi a farle come si deve, altri scrivevano al 5to anno ancora "siamo andati in laboratorio..." e alla fine a me mettevano lo stesso voto che davano a questi tizi, capirete come i prof. quindi se ne freghino altamente.

Per non parlare dei compiti in classe coi libri aperti e quando una volta protestai per sto fatto mi dissero "devi imparare a copiare", cioè pensano così di farti un favore...è questo il loro insegnamento, assurdo!

Ce ne sarebbero molte di cose da dire, ma questo che ho detto vi fara' già capire come è inutile solo accennare a un confronto tra itis e ipsia.

L'itis è una scuola superiore, con l'ipsia torni alle elementari.

Se la Gelmini impedisce ai diplomati ipsia di andare all'università non fa una brutta cosa, quei pochi che ci hanno provato non sono durati un mese, non si fa chimica all'ipsia, ma perchè si fa matematica? si fa sistemi e elettrotecnica? ma per favore, al 5to anno a parte me e pochi altri nessuno sapeva fare un'equazione di 2do grado e dire la formula della potenza P=VxI!

Noi appunto sapevamo fare quello, ma oltre non potevamo andare, perchè non potevano lasciare indietro gli altri, capirai!

Per un mese ripetono quelle 10 paginette sperando che a furia di parlare ... le loro parole si ficchino in testa agli altri, tempo sprecato, così chi vuole seguire si annoia e finisce per non seguire al pari degli altri.

Per me sti istituti vanno chiusi, non servono a nulla, se non a pagare gli insegnanti che non insegnano nulla, altro che lasciapassare per l'università!

Quando ho fatto un corso post diploma la differenza che con i ragazzi provenienti dell'industriale era abissale, non avevo le basi della matematica, oltre che dell'elettrotecnica, come puo' un ragazzo proveniente dell'ipsia iscriversi a ingegneria seppur prima di scriversi all'ipsia era il primo alle medie?

Potrebbe farcela solo con un corso accellerato!

Solo chi ha provato puo' capire, i livelli veri degli alunni li conoscono piu' gli alunni stessi tra loro..che gli insegnanti.

Chi va bene, appena dice mezzo rigo, gli mettono 10 e ti fanno sedere, non ti danno manco il gusto di esprimerti.

Piu' si va avanti e piu' non si fa nulla, così anche chi aveva intenzione di seguire finisce per non fare nemmeno quel po' che dovrebbe fare perchè delusi dai professori.

Non parliamo del comportamento poi, dove ti permettono di fare di tutto, basta vedere qualche video su youtube per avere un'idea.

La cosa assurda ma nemmeno tanto, è che quando si andava a fare delle selezioni per qualche azienda, tra i diplomati dei vari ipsia dei paesi vicini si parlava solo dei casini che si facevano in classe e del fatto che non si faceva nulla a livello di studio.

Matematica e informatica, una delle poche materia, e quando mai si è fatta informatica abbinata alla matematica? Linguaggio Pascal, basic?..sognateveli, quelli si fanno all'itis!

Gli stage del 4to e 5to anno? Altra presa in giro, si va a giocare altro che a imparare!

E dire che basterebbe poco, solo piu' serietà dai prof. e da chi li comanda, non possono trasformare certo il 90% dei fannlloni che ci sono come alunni, ma almeno riuscire a dare gli elementi base per il mondo del lavoro, e che diamine!

Questi che dirigono riescono solo a far andare sempre piu' in basso chi ci si iscrive!

Potrei scrivere un libro su questo "istituto", se tutto il mondo funzionasse così, staremmo veramente male!

Modificato: da bertolop
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Quando vorrai misurarTI con uno straccione incompetente che ha fatto solo 3 anni di IPSIA e che per questo lo stato italiano (ed anche i privati) gli riconoscono solo la 3° Media.....Io sono qua !!! :)

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Thomas Alva Edison, Guglielmo Marconi, Charles Goodyear giusto per citare qualche "sconosciuto" non avevano titoli di studio riconosciuti eppure "qualcosina" di buono la hanno pure fatta.....

Il titolo di studio dovrebbe (condizionale è d'obbligo) essere garanzia di un livello minimo di preparazione.

Questo non toglie che vi possano esserre autodidatti dall' eccezionale preparazione e capacità .

Il problema è che spesso se non si ha il "pezzo di carta" (che sia diploma piuttosto che laurea se non addirittura Master) soprattutto nel pubblico è difficile venir presi in considerazione, non è una cosa bella ma cosi' vanno le cose

Ciao Paolo

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STRAQUOTO !!!

(nonchè moltiplico per X tendente ad infinito)

Lo studio è IMPORTANTISSIMO...ciò che lo è molto meno, è la struttura dove lo si esercita.

ASMO

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Thomas Alva Edison, Guglielmo Marconi, Charles Goodyear giusto per citare qualche "sconosciuto" ..

Questo è vero, am è altrettanto vero che è sempre più difficile, dati gli attuali livelli tecnologici, fare bene in assenza di basi teoriche.

Ai tempi di Diderot si poteva ipotizzareuna cultura enciclopedica, oggi no.

Una legge empirica stabilisce che ogni biennio le conoscenze disponibili all'uomo raddoppiano, questo obbliga a specializzazioni.

Parimenti la complessità delle nuove tecnologie e delle conoscienze scientifiche impone l'apprendimento di molta teoria di base.

Magari qualcuno porterà ad esempio Steve Job e socio che, nel garage di casa, misero a punto il mitico Apple. Però entrambi eran studenti di elettronica in uan prestigiosa università Californiana, quindi le basi teoriche le avevano.

Poi con questo non bisogna togliere dignità a chi esce dalle scuole professionali. Il vero dramma non è il tipo di scuola, che ha la sua validità e, soprattutto,utilità. Il guaio è il bassissimo livello della scuola italica, livello precipitat da posizioni di eccellenza a posizioni infime nel giro di trent'anni :angry::(:angry:

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Gli stage del 4to e 5to anno?

Tutti gli anni ho a che fare con stagisti dell' ipsia; l' unica cosa che posso dire è che:

"ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare" :Icky:

Bertolop hai tutta la mia comprensione e capisco benissimo il tuo sfogo.

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Benny Pascucci

Indirettamente mi sento chiamato in causa dallo sfogo di Bertolop, per cui non mi posso esimere dall'esprimere anche le mie considerazioni, insegnando in questi istituti da oltre un ventennio.

Premetto che molte delle cose che dice il nostro giovane amico sono condivisibili, altre un po' meno, diverse sono, o almeno io le ho viste così, una sorta di accusa, completamente gratuite.

Con questo post non voglio fare una difesa a spada tratta della mia categoria, sicuramente ci sono docenti che si comportano come dice Bertolop, ma per fortuna non tutti sono cosi, anzi!

Premetto che, pur insegnando in tale tipo di istituto, anche io sono uno strenuo sostenitore dell'ITI, anche se esistono, vi assicuro scuole di tale tipo che funzionano peggio di un IPIA.

Per il 99% dei casi è vero, chi frequenta questa scuola è normalmente il figlio del proletario che ha poca voglia di studiare, quindi sicuramente non si pone il problema di continuare gli studi dopo il diploma, magari iscrivendosi all'università. Seppure potrei citare ad esempio due miei giovani amici che hanno fatto questo tipo di scuola, precisamente l'indirizzo osontotecnico, poi hanno continuato gli studi e si sono laurati entrambi a 23 anni in odontoiatria con 110 e lode. Ma, sono solo esempi sporadici.

Questa scuola funzionava benissimo in passato, quando l'80% delle materie erano svolte in laboratori attrezzati nei quali i ragazzi imparavano veramente i rudimenti del mestiere, poi, come tutte le cose belle qualcuno pensò di rompere il giocattolo, inventandosi il progetto 92.

Con tale progetto si procedette ad un taglio drastico delle ore di laboratorio a favore delle materie teoriche, per consentire ai diplomati di iscriversi all'università. Tale cambio trasformò la scuola professionale, che fino al quel momento aveva una sua esatta collocazione, nel gemello povero dell'ITIS.

Adesso con la nuova riforma, checchè si dica che le ore di laboratorio di questo tipo di scuola saranno incrementate a detrimento di quelle teoriche, le cose andranno ancora peggio.

Il problema non è dei docentii che non fanno il loro dovere, anzi. Il problema trae le sue origini da scelte sbagliate fatte dai vertici in nome di una scuola di massa, che a prescindere dall'indirizzo deve comunque consentire l'accesso ai gradi superiori di studio.

Basta prendere le statistiche per vedere quanti diplomati del professionale continuano gli studi (parecchi) e quanti di questi conseguono la laurea (pochissimi).

Potessi decidere riporterei le scuole professionali al periodo ante progetto 1992, ovviamente non consentendo l'accesso all'università. Chi si iscrive a questo tipo di scuola vuole imparare il mestiere!

Riguardo la questione degli stage post qualifica, è vero quello che lascia intuire l'amico magoxax.

Sulla carta era una cosa bellissima: dopo la qualifica, il ragazzo faceva in un biennio 600 ore (360 teoriche e 240 mediante stage aziendali) per mettere a frutto ciò che aveva imparato teoricamente e anche praticamente nei laboratori della scuola. L'industria o l'impresa imparava a conoscere questi giovani nei due anni, insegnandoli qualcosa di veramente utile e magari in seguito li avrebbe anche assunti. Ma, tale idea è naufragata di pari passo alla crisi che attanaglia il nostro paese e più in particolare al sud.

Sulla carta le aziende non avrebbero dovuto prendere soldi da questi corsi, se non dei rimborsi spese e il loro corrispettivo era il capitale umano che avevano formato.

All'inizio era così, ma ora sono le scuole che sovvenzionano le piccole industrie o le piccole ditte artigiane per far svolgere questi corsi e provate a immaginare quale può essere la qualità quando si va a negoziare un corso per 20 euro lorde all'ora.

Su youtube si trova di tutto, è vero, ma non solo dei professionali. Prova a fare una ricerca anche con altri tipo di scuola e vedrai se ho ragione.

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Benny:

"Questa scuola funzionava benissimo in passato, quando l'80% delle materie erano svolte in laboratori attrezzati nei quali i ragazzi imparavano veramente i rudimenti del mestiere, ..."

La ricostruzione industriale post bellica è stata fatta molto anche su queste figure professionali, i così detti "tecnici"; persone che avevano una discreta conoscenza dei fondamenti teorici ed anche una buona pratica di reparto.

Anche gli ITIS della mia generazione erano molto meglio degli attuali o dei "licei tecnologici".

Benny:

Il problema non è dei docentii che non fanno il loro dovere, anzi.

Purtroppo per esperienza personale, non posso essere d'accordo.

Dalle elementari all'università di insegnati veramente validi ne ricordo solo 4 (quattro!). Fortutnatamente due di questi son stati i due maestri elementari: la maestra dei primi 4 anni ed il maestro dell'ultimo anno.

Ricordo un'insegnate di matematica di terza media, ed una di scienze dell'istituto tecnico che necessitavano di traduzione simultanea, perchè il loro linguaggio assomigliava solo vagamente all'italiano.

Ricordo l'insegnante di elettrotecnica che leggeva il giornale, "spiegava" per meno della metà della lezione e concludeva con: "avete capito? no? allora andate a lezione privata". Quando un genitore si permise di protestare con il preside ci fu la rappresaglia: interrogazioni capziose per tutti.

Ricordo l'insegnante di francese della mia seconda figlia: parlava come una macchietta di Lino Banfi; poi un'insegnate di lettere del liceo artistico (sempre la figlia minore) che dichiarava: "chi ha il libro lo esca".

L'elenco delle nefandezze potrebbe continuare a lungo. Purtroppo più gli anni passano più diminuisce il numero degli insegnanti validi.

Forse sarebbe ora che anche i docenti, con i sindacati in testa, smettessero di dar solo la colpa ai vertici, e si assumessero le loro responsabilità. Non sono solo loro i colpevoli, ma qualche responsabilità ce l'hanno.

Benny:

Il problema trae le sue origini da scelte sbagliate fatte dai vertici in nome di una scuola di massa, che a prescindere dall'indirizzo deve comunque consentire l'accesso ai gradi superiori di studio

Questa affermazione non la condivido. Si può benissimo prevedere un'accesso universitario anche per allievi di scuole professionali ed Istituti tecnici. Ovviamente è indispensabile che l'accesso sia consentito solo a facoltà di tipo tecnico scentifico, magari previa integrazione, di alcune materie, con esami di ammissione.

Sulla carta era una cosa bellissima: dopo la qualifica, il ragazzo faceva in un biennio 600 ore

Io per tre anni consecutivi ho avuto la possibilità di avere uno "stagista" (anni '90, inizio). L'esperimento è andato così bene che dei 3 stagisti l'unico che non abbiamo assutnto a termine stage è stato quello che è partito per il militare (allora obbligatorio). Certo lo stagista di turno lo selezionavo tra una decina di candidati, però devo ammettere che il livello medio di conoscienze tecniche era valido; probabilmente quell'Istituto Tecnico sperimentale era fortunato.

Se guardo appena oltre confine, nella vicina Confederazione, la scuola professioanel funziona così: se non frequenti il tirocinio non sei abilitato alla professione e non ottieni la qualifica che tipermette, eventualmente, di lavorare in proprio. Non solo, le aziende che sono qualificate per l'apprendistato si fregiano di un apposito logo che le qualifica come aziende di eccellenza.

Chissà se sarebbe possibile anche da noi.

ma ora sono le scuole che sovvenzionano le piccole industrie o le piccole ditte artigiane per far svolgere questi corsi ..

Che poi sian le scuole che pagano le aziende per far svolgere il tirocinio è una vera vergogna! Ma come, ti ritrovi una persona gratis, a cui far svolgere un lavoro che, se ci sai fare, ti torna anche utile e pretendi anche di essere pagato....

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Uno degli avvocati di grido della mia città è un ex-diplomato IPSIA (congegnatore meccanico + due anni post qualifica). Dopo si iscrisse all'università , giurisprudenza.

Ha da molti anni uno studio legale avviatissimo con vari praticanti.

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Anche io purtroppo ho avuto durante la mia vita scolastica pochi insegnanti

validi.

Ricordo in terza itis il mio profesore di elettrotecnica,che fra l'altro era ing.edile, il quale non

faceva altro durante le sue ore di insegnamento se non giocherellare con una moneta in mano

passeggiando dalla cattedra alla finestra,poi negli ultimi cinque minuti mandava qualcuno a fare uno schemino

alla lavagna ed era finita la lezione.

Ogni sabato,puntualmente ci faceva fare compito in classe, ma mai che avessi avuto l'onore di vederne

uno corretto(in seguito scoprii che il "prof" li buttava nel primo cassonetto della spazzatura fuori dall'istituto).

In quinta, l'insegnante di eletttronica industriale pure lui ing. edile non sapeva nemmeno cosa fosse la legge di ohm.

Sugli altri meglio stendere un velo pietoso,per cui tutti costoro venivano di mattina a "insegnare" unicamente per

avere un facile stipendio ed una lauta pensione e poi farsi i c...i loro di pomeriggio nel proprio studio tecnico.

Con questo non voglio sparare a zero sulla categoria ,ma sono fermamente convinto che si e no se ne salva il 10% di cui

quelli validi ce ne sono anche sul forum.

Purtroppo oggi a trenta anni di distanza devo sentire mio figlio che mi dice che i professori si la mentano con gli alunni

che loro sono sottopagati(magari vorrebbero 3000 euro al mese senza scomodarsi da casa).

A tutto questo se ci si aggiunge la voglia zero unita alla strafottenza e malaeducazione della maggiorparte degli aunni

di qualsiasi ordine e grado,il quadro della scuola e' perfetto

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Caro Benny, non puoi dirmi che ho fatto accuse gratuite, le ho provate sulla mia pelle e ancora oggi ne pago le conseguenze.

Non ne parlo qui oggi, ste cose le ho dette duramente ai prof. nel periodo in cui andavo a scuola, la cosa assurda era appunto che io volevo che si studiasse di piu', che si imparasse qualcosa e facevo lite per questo.

In una scuola normale, ovvero elementari, medie e vere scuole superiori è il contrario, i prof. ti fanno studiare tanto e anche lo studente piu' bravo cerca di avere meno compiti, ecc.

Come detto, parecchi prof se ne sono andati perchè non sono riusciti per vari motivi a fare il loro lavoro.

E' vero che la maggioranza degli alunni sono scarti delle scuole medie, ma ripeto, il problema viene dall'alto, qui concordo, ma io prof. a quelle condizioni non insegnerei mai, mi sentirei di rubare lo stipendio.

Chi comanda, crede che gli alunni siano tutti dei poveri disperati che possono prendere un diploma solo in scuole come questa, e quindi permettono di tutto, sia di fare "casino" e di non rispettare quindi le regole minime dell'educazione, sia nel campo dello studio di non fare nulla e essere promossi.

E' vero quando dici che in passato la scuola funzionava, prima del progetto '92,almeno sono le stesse parole che mi ha detto un mio prof. ma ho anche testimonianze di chi è uscito con i 3 anni di qualifica da quelle scuole ai tempi che sapevano il fatto loro.

Su youtube è vero, non è roba solo dei professionali, ma per esperienza diretta e sentendo cose accade nelle altre scuole posso dire che all'ipsia quelle cose accadono sempre, altrove sono casi rari, non a caso quando i bocciati dell'itis venivano all'ipsia, a parte raccontare le differenze sullo stadio, notavano che anche i comportamenti degli alunni era diverso.

Qui come sullo studio, forse anche di piu', dipende tutto dai prof. e dalle regole.

Se un prof. si fa rispettare, basta un'occhiata e nessuno fiata, nemmeno il piu' casinista.

Se un prof. è alla buona, in un scuola come l'ipsia non ci vuole molto che un alunno faccia quello che gli pare.

Sugli stage, hai detto bene, le aziende ormai conoscono gli alunni e continuano a farli solo perchè sono retribuiti, e torniamo al discorso dei prof. nelle ore normali di lezione.

Ormai non si sbattono piu', partono dal preconcetto che gli alunni non vogliono fare nulla e quindi ti fanno fare sempre meno piu' si va avanti negli anni, quando invece tolti di mezzo gli alunni piu' turbolenti le cose dovevano migliorare.

Nei primi 2 anni, con una classe con alunni piu' casinisti, si "studiava" di piu', davano quei pochi compiti, pretendevano che quel minimo lo si facesse, nei tre anni successivi, con una classe "migliore" non si faceva proprio nulla, non avevi il problema che hanno quelli dell'itis o dei licei, ovvero, "domani come faccio che oggi non ho studiato?"...ormai con l'atteggiamento piu' leggero dei prof., gli alunni si adeguavano e finiva tutto a schifio.

Una sola interrogazione a fine anno e ci si sistemava, alla fine si puo' dire che tutti, persino quello piu' bravo era piu' o meno a livello degli altri, zero spaccato, come detto io sapevo la formula della potenza, gli altri no, sai che vanto uscire dalla scuola e dire che ero l'unico a sapere al 5to hanno tale formula base, logico poi che dell'università non se ne parla proprio se non con corso accellerato, e nei corsi post-diploma, se ti trovi ragazzi dell'itis, pure quelli che alle medie venivano con te e velevano la metà di te, oggi avendo fatto una vera scuola non avevano problemi e tu invece si.

Da qui la mia accusa ai prof., perchè su 10, ce ne sono 2 che lottano contro tutto il sistema per lasciare qualcosa ai ragazzi.

Negli stage devo dire pero', che comunque abbiamo fatto piu' in quelle poche ore che non in tutti gli anni di scuola.

Oggi comunque non sono solo i figli di operai ad andare ai prof. ma anche figli di gente benestante ma con poche capacità o che non vogliono studiare, come detto ogni anno decine e decine di ragazzi bocciati agli istituti tecnici poi passano all'ipsia.

Ci arriva anche gente capace, bocciata al tecnico perchè il primo anno come spesso capita ad alcuni, non si impegnano molto, ma mentre in passato, al tecnico ci rimanevano e alla fine si diplomavano, oggi sanno dagli amici che esiste l'ipsia dove si viene promossi senza fare nulla e vanno lì.

All'inizio prendono 10 e poi pian piano arrivano a prendere i 2 pure qui.

Come si fa?

Si fa, non si fa talmente nulla, non ti danno lo stimolo allo studio che alla fine manco quella paginetta che se la dici ti mettono 10...manco quella fai.

Concordo con chi ha parlato di scuole simili all'ipsia all'estero, un mio amico in Germania mi parlava della scuola dove andava, pari all'ipsia, con la differenza che lì il pomeriggio si andava a lavorare con aziende che collaboravano con la scuola e dopo 5 anni sei davvero in grado di fare l'elettricista o l'antennista.

Un domani, per un mio figlio, se è bravo mi opporro' tutta la vita nel caso scegliesse un professionale, se non è bravo, lo mando all'enaip, ma l'ipsia mai, perchè si va indietro su tutto!

>Uno degli avvocati di grido della mia città è un ex-diplomato IPSIA (congegnatore meccanico + due anni post qualifica). Dopo si iscrisse all'università , giurisprudenza.

Ha da molti anni uno studio legale avviatissimo con vari praticanti.

Sono casi rari, eccezioni, anch'io avrei potuto farlo.

Poi metti che nel caso del tuo amico ha dovuto solo togliersi le ruggini e imparare a memoria, non sarebbe stata la stessa cosa se avesse preso un ramo scientifico all'università.

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non mi appare l'opzione "edit messaggio", quindi aggiungo questo.

Un padre operaio vuole per suo figlio l'investimento giusto, se suo figlio è capace lo manda al tecnico o al liceo, investe, fa sacrifici ma alla fine sa che suo figlio avra' un futuro, non vale la pena mandarlo al professionale per poi ritrovarsi un figlio in difficoltà'!

Certo anche dopo l'ipsia puoi andare da un elettricista e impararti il mestiere, ed è quello che fanno i giovani non portati per lo studio, ma appunto farai l'operaio a vita.

Vista questa esperienza, un domani, per un mio figlio, se è bravo mi opporro' tutta la vita nel caso scegliesse un professionale, se non è bravo, lo mando all'enaip, ma l'ipsia mai, perchè si va indietro su tutto, quel poco che sapevi lo dimentichi, si parla praticamente dialetto tra alunni in classe..insomma ti impoverisci anche nell'uso della tua lingua.

Io che alle medie fui promosso con ottimo, purtroppo a 13 anni è difficile scegliere, non ho avuto qualcuno che mi indirizzasse per quelle che erano le mie qualità.

L'orientamento per scegliere la scuola superiore è una schifezza, i prof. che vengono, da qualunque scuola parlano di tutto, tranne di quello che effettivamente si fa, pensano solo a pubblicizzare la loro scuola dicendo che ci sono i bar, le palestre, ecc.

Per es. ricordo un prof. dell'itis che disse, cito testualmente "se da piccoli vi piaceva smontare i giocattoli, questa scuola fa per voi"...ditemi voi che slogan è questo!

Il liceo mi consigliarono i prof., ma preferivo avere dopo i 5 anni un diploma da sfruttare nel campo lavorativo qualora non avessi voluto continuare, quindi rimanevano il geometra e ragioneria, ma non mi attirivano, quindi scelsi l'ipsia.

Sapevo che non era una scuola di livello, ma pensai che l'importante è che studiassi io fregandomene degli altri, mai errore piu' sconsiderato di questo feci.

I prof. delle medie si limitarono a dire, "ma come, il professionale hai scelto?

Nessuno, dico nessuno, che mi avesse detto, "vai all'itis che piu' o meno si fanno le stesse cose, ma è meglio"!

I prof. degli stage dell'ipsia, che fino a quel momento avevano insegnato solo agli itis, all'inizio dicevano ai ragazzi, fate questo, fate quest'altro e io.."prof. che questi non fanno nulla" e loro "no, ti sbagli"...e alla fine mi diedero ragione, si giocava a pallone davanti a loro, e ho detto tutto.

Cioè i ragazzi ormai avevano perso il rispetto per i prof., anche con dei prof. sconosciuti come quelli dell'area teorica degli stage, perchè ormai quella era l'immagine che avevano dei prof. che lavoravano in quella scuola.

I prof. degli stage alla fine rimasero schifati di come venivano gestite quelle scuole, uno mi disse.." ma è uno schifo, preferisco che escano 4 studenti validi, che non fare uscire una marmagli di fannulloni"..

Se queste sono accuse gratuite... questa purtroppo è pura e sacrosanta verità!

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Per esperienza personale: purtoppo, senza il "pezzo di carta" è difficile trovare qualcuno che ti dia fiducia all'inizio della tua carriera lavorativa.

E anche quando inizi dovrai sempre remare più degli altri per costrurti e mantenere la tua "reputazione"... quanti mal di pancia.....

:angry: :angry: :angry: :angry:

l'ITIS è un inizio....

In Bocca al lupo. :thumb_yello:

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Che poi sian le scuole che pagano le aziende per far svolgere il tirocinio è una vera vergogna!

Visto che non mi risultava, ho chiesto al ragionere. Mi ha confermato che la scuola non ci paga nulla per lo svolgimento del tirocinio.

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Benny Pascucci
Visto che non mi risultava, ho chiesto al ragionere. Mi ha confermato che la scuola non ci paga nulla per lo svolgimento del tirocinio.
Ciao mago, non metto assolutamente in dubbio quanto da te asserito, ma ti assicuro che in Campania e in particolare a Napoli e provincia e Caserta e provincia, con una percentuale del 99,999% tutte le scuole pagano l'azienda per lo svolgimento del tirocinio aziendale (120 h e le 120 h di lezione affidate all'esperto esterno).

Sia ben chiaro che parlo con cognizione di causa, essendo il referente della III area presso la mia scuola e, in quanto tale, curo personalmente la consulenza per la stesura dei contratti con le ditte esterne.

Se sei un po' più a nord di Roma, mi è tutto chiaro.... :unsure: , ma qui da noi, nel profondo sud, funziona così... :(

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  • 2 weeks later...
pincopalla1900

dunque..

ITIS elettronica & telecomunicazioni

Ingegneria delle Telecomunicazioni 3+2 Elettromagnetismo Applicato

Posso firmare impianti elettrici almeno come perito?

Mi viene il Maldipancia....ITALIA piccola piccola!.....Mio padre perito elettrotecnico...

"Electrical Communication Engineer"

Manca solo che Un tecnico delle industrie elettriche ed elettroniche laureato in TLC possa farlo..........RIBADISCO ITALIA e' sempre piu' piccola.

Modificato: da pincopalla1900
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  • 1 year later...

Dopo due o più lunghi e ardui anni, mi sono ritrovato per "puro caso" su questo fantastico forum; forum nel quale delle cordiali persone mi diedero, a suo tempo, consigli utili per proseguire nel modo migliore il mio percorso scolastico :) Grazie a tutti coloro che mi risposero ..

Grazie in particolar modo a lei, sig. Benny Pascucci.

D'ora in poi cercherò d'essere il più attivo possibile sul forum: nel caso non capissi qualcosa di sistemi o di elettronica, saprò a chi chiedere hehehe ..

Comunque vi chiederete cosa sia successo alla fine con questo mio "ingarbugliato" percorso di studi.

Beh, conclusi la III^ del corso operatori elettrici-elettronici alla formazione professionale, e, grazie a una passione sempre più crescente per l'elettronica e con una gran voglia di continuare gli studi, riuscii a passare dei pesantissimi esami di ammissione per la IV^ elettronica del IPSIA.

Dopo questa rognosa storia (sperando di non avervi stufati) eccomi qui, oggi. Studente della IV^ tecnici delle industrie elettroniche.

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Leggendo dei messaggi che sono stati postati nel corso dei due anni nei quali sono stato assente, vedo che non si parla a buon proposito del IPSIA.

Beh, io penso che vi è indispensabile specificare una cosa: Non tutti gli IPSIA sono uguali.

La serietà, e il grado di insegnamento fornito dalle scuole all'allievo, dipende in primo luogo dall'allievo stesso.

Per esempio, nel nostro IPSIA in provincia di Bolzano (che comunque viene chiamato IPIA, dato che non si vuole sottolineare la "S" di statale - siccome siamo una provincia autonoma), posso dire che si lavora abbastanza bene.

Ci hanno messo a disposizione anche dei laboratori ben attrezzati.

La gente non seria, qui, si ritrova dei 2 in pagella e viene bocciata senza tanto rimpianto.

Posso dire che in quest'anno scolastico ho dato anche una mano ad alcuni miei amici che frequentano l'ITIS nello studio delle operazioni che costituiscono la conversione analogico/digitale (campionamento, quantizzazione e codifica).

Modificato: da Savi-93
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Maurizio Colombi

Ciao Savi, apprezzo molto il tuo ultimo intervento, come apprezzo la tua "buona volontà".

Ci sono un paio di frasi, scritte qui sopra, che fanno da corona a tutto quanto detto:

Non tutti gli IPSIA sono uguali

e

dipende in primo luogo dall'allievo stesso

ma soprattutto inquadrano perfettamente il sistema scolastico italiano; sono stato anch'io un allievo I.P.S.I.A. ed un buon ricordo del mio istituto, lo ho soprattutto per il primo Preside e per qualche insegnante......non sono molti, ma quei pochi sono serviti ad innalzare la "media" del corso!

In bocca al lupo, Savi :thumb_yello:

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