Vai al contenuto
PLC Forum


Caldaie A Biomassa E Riscaldamento A Pavimento


ste.ba

Messaggi consigliati

ciao a tutti,

forse è un argomento già trattato, non lo so, ... in caso ditemelo... e lasciamo perdere l'argomento :huh:

Vorrei un parere sull'accoppiamento di una caldaia a biomassa con un riscaldamento a pavimento.

Pregi & difetti

ciao e grazie :D

Link al commento
Condividi su altri siti


  • Risposte 73
  • Created
  • Ultima risposta

Top Posters In This Topic

  • pidmaster

    12

  • ema_72

    11

  • alessiob

    8

  • ste.ba

    7

:D Ciao

Anch'io sono nuovo iscritto al forum, tuttavia posso dirti che a casa mia, costruita 2 anni fa, ho realizzato l'impianto a pavimento abbinato ad una caldaia a condensazione. I pregi sono più dei difetti infatti l'uniformità dell'effetto riscaldante e l'uso di acqua a bassa temperatura rende ottimale l'impianto a condizione però di usare una centralina modulante con sonda esterna e ambiente. L'unico difetto riscontrato è l'accumulo di polvere negli angoli che va rimossa ogni 3/4 giorni.

Per quanto riguarda le caldaie a bio masse non ho notizie aggiornate in materia.

Ciao e alla prossima :)

Link al commento
Condividi su altri siti

Il riscaldamento a pavimento è esteticamente molto valido, può risultare più uniforme di quello con i radiatori classici e con meno manutenzione, ma... se si sta molto in piedi su pavimenti riscaldati possono insorgere, o accentuarsi, problemi di circolazione sanguigna e in particolare le vene varicose.

E' una eventualità da tenere in considerazione, specie per chi si ritrova in casa persone anziane.

Sulle caldaie a biomasse se ne è già accennato in altre discussioni, anche in occasione della discussione sulle caldaie a mais (ma non solo in quella). Usa la funzione "Cerca" del menù orizzontale che trovi in alto sulla home page.

Modificato: da nll
Link al commento
Condividi su altri siti

ciao,

non vedo nessun problema a patto di usare un regolatore che preveda l'uso dei pannelli.

il regolatore e' meglio che vada sia con la climatica (sonde temp. est.) ma anche con una correzione

di ambiente, sempre che la sonda ambiente sia montata nel posto giusto, altrimenti fa peggio, meglio evitare.

cerca nel forum e sicuramente trovi sia il modo di programmarti tu con un plc o di comprarne una gia' fatto.

ciao

Link al commento
Condividi su altri siti

x nll:

grazie del suggerimento. Ho provato a cercare in: "riscaldamento a pavimento" ma non è uscito niente...

Visto che il topic sulle caldaie a biomassa è grande, volevo un semplice parere se in base ad esperieze pratiche e personali;

caldaia a legna + risc. a pavimento = buon abbinamento o no?

Grazie dell'aiuto... :)

Link al commento
Condividi su altri siti

A mio giudizio sono due argomenti diversi, in quanto il sistema che usi per portare in temperatura l'acqua (o liquido) riscaldante è ininfluente riguardo la soluzione scelta per il trasferimento termico nell'ambiente. Nel secondo caso dovrai valutare le tue esigenze in termini di fattibilità dell'impianto, di costi di installazione e di manutenzione, di uniformità nella distribuzione del calore, di dispersioni termiche e conseguente velocità di ripristino della temperatura confortevole (caso di locali aperti al pubblico) e molto altro ancora. E tutto questo indipendentemente dalla tua fonte energetica. Certo che, se si vuole, un nesso tra i due lo si può trovare, ma è limitato alla capacità dell'impianto di rispondere quantitativamente e nei tempi alle richieste energetiche per il raggiungimento e il mantenimento della temperatura ottimale. Più che come, quindi, ti serve sapere quanto riesci ad ottenere dall'impianto, che sia a combustibile fossile, a biomassa, a mais, o quant'altro.

Link al commento
Condividi su altri siti

A mio giudizio sono due argomenti diversi, in quanto il sistema che usi per portare in temperatura l'acqua (o liquido) riscaldante è ininfluente riguardo la soluzione scelta per il trasferimento termico nell'ambiente.

Secondo me non e' proprio ininfluente.

Il pavimento radiante necessita' di acqua a bassa temperatura quindi sarebbe ideale un abinamento con caldaie a condensazione che rendono al massimo con temperature di mandata basse; mentre sarebbe un controsenso usarle per i radiatori dove invece e' richiesta una temperatura di 80º.

Le caldaie a biomasse possono essere usate in abinamento con il pavimento radiante a patto di prevedere un accumulo a stratificazione in caso di caldaie a fiamma inversa ed un sistema di termoregolazione in grado di pilotare una valvola miscelatrice motorizzata che mantenga la temperatura di mandata dell'acqua al di sotto di 45º. Per le caldaie a biomasse trite non e' necessario l'accumulo a stratificazione.

Link al commento
Condividi su altri siti

avete ragione entrambi secondo me, perche' sono effettivamente due cose separate ma se si vuole ottimizzare il rendimento della caldaia e' meglio sceglierla in funzione di quello che deve scaldare.

in questo caso preo' pero' mi sembra che i giochi sono fatti, la caldaia c'e' ed e' fatta cosi' cosi come il tipo di riscaldamento che per altro io sconsiglio sempre, molto meglio i buoni vecchi radiatori o i fan-coil.

se invece la caldaia puoi ancora sceglierla sono pienamente d'accordo con toifel.

per quello che so le caldaie a biomassa non sono molto modulanti, hanno uno zoccolo fisso notevole (piu' del 30%) e quindi una caldaia nuova a condensazione che in genere ha uno zoccolo del 10%, e' sicuramente da preferirsi.

poi se devi solo servire quel tipo di riscaldamento (e al massimo un boiler per ACS) la regolazione interna della caldaia in genere basta, se invece devi telegestire il tutto la cosa cambia un po ma questo e' un altro argomento....

saluti

Link al commento
Condividi su altri siti

Le caldaie a condensazione sono ottime, hanno rendimenti del 107% in quanto sfruttano anche il potere calorico superiore del combustibile, ma purtroppo usano il gas che costa carissimo senza contare l'impatto ecologico

Le biomasse possono tranquillamente essere impiegate anche per impianti radianti purche' si faccia l'impianto a regola.

Personalmente preferisco il calore radiante alla convezione.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ringrazio tutti per le risposte competenti.

Mi spiegate cos'è l'accumulo a tratificazione e zoccolo fisso(30% con biomassa)?? :blink:

Come mai pidmaster sconsigli il risc a pavimento che tanto mi piace???

ciao

Link al commento
Condividi su altri siti

lo zoccolo fisso e' quella parte di potenza del bruciatore che non puo' essere modulante, ma on-off.

dipende dalla natura del bruciatore.

a me non piace la soluzione dei pannelli perche' e' notoche e' una soluzione che non fa bene alla salute e poi

e' difficile da regolare bene infine se devi fare dei lavori di ristrutturazione il rischio di bucare i pannelli e' molto alto.

dato che le temperature devono essere basse il tempo di risposta dell'ambiente e' molto alto e un errore di regolazione rischia di danneggiare i rivestimenti.

piace molto agli architetti perche' non si vede nulla ed e' una soluizione che andava molto nelgi anni 60

ma oggi si usano molto meno.

a te perche' piace?

Link al commento
Condividi su altri siti

Le caldaie a legna a fiamma inversa bruciano un combustibile che per definizione non puo' essere dosato come avviene per il gasolio, il gas o il pellets. La legna una volta introdotta nella caldaia deve necessariamente brucire in un'unica soluzione, in realta' con la tecnica della fiamma inversa e' possibile fare delle pause ma e' assolutamente sconsigliato per vari motivi primo tra tutti la condensa corrosiva che si deposita sulle superfici interne della caldaia ed il calo del rendimento medio. Premesso quindi che la carica di legna deve bruciare tutta, potresti non avere bisogno del calore prodotto; qui entra in gioco l'accumulo che altro non e' che un serbatoio isolato termicamente in cui viene conservata l'acqua calda prodotta in eccesso per poi essere utilizzata in un secondo momento.In questo modo viene di fatto elevata l'autonomia dell'impianto il comfort di utilizzo e l'elasticita' di gestione.

Viene detto a stratificazione perche' al suo interno non vi e' miscelazione di fluido e l'acqua calda tende a salire mentre quella piu'fredda si deposita sul fondo. Questo e' molto utile in quanto si ha la possibilita' di prelevare acqua a temperature diverse.

Il volume dell'accumulo va calcolato in base alla seguente formula:

V= 15TbPu[l -0.3(Q/Pmin)]

in cui

V = capacità del serbatoio di accumulo (litri)

P = Potenza termica nominale utile erogata dalla caldaia (kW)

Tb = periodo di combustione (h)

Q = carico di riscaldamento medio dell’edificio (kW)

Pmin = potenza termica minima utile erogata dalla caldaia (kW)

A titolo di esempio, una caldaia con potenza nominale utile P = 20 kW che ha un periodo di combustione Tb = 6 ore; essa ha un prodotto potenza-ore di funzionamento di 6x20 = 120 kWh. Se la caldaia ha una potenza minima pari al 30 % della potenza utile (Pmin = 0,3x20 = 6 kW) e la potenza media richiesta dall’utenza è Q = 7,5 kW, si ha che il volume di accumulo necessario risulta di circa 1125 litri.

Link al commento
Condividi su altri siti

a me non piace la soluzione dei pannelli perche' e' notoche e' una soluzione che non fa bene alla salute e poi

e' difficile da regolare bene infine se devi fare dei lavori di ristrutturazione il rischio di bucare i pannelli e' molto alto.

dato che le temperature devono essere basse il tempo di risposta dell'ambiente e' molto alto e un errore di regolazione rischia di danneggiare i rivestimenti.

Mi permetto di fare alcune precisazioni:

Il calore irradiato e' percepito in modo piu' gradevole dal corpo umano (e felino :) ) rispetto al calore per convezione. La ragione sta' nel fatto che il sistema convettivo scalda l'aria e non gli oggetti, questo significa movimenti di polveri ed acari oltre che una sensazione di freddo al di sotto dei 25º. L'aria e' calda ma le strutture sono fredde.

Il pavimento radiante degli anni 70 era concepito in modo mantenere la superficie calpestabile ad una temperatura eccessiva e questo in effetti poteva procurare problemi di circolazione agli arti inferiori. Oggi si usano impianti a bassa temperatura che mantengono il pavimento ad una temperatura inferiore a 30º ed e' provato che non cra alcun problema di salute. In alternativa al pavimento esistono le pareti radianti posate sotto intonaco che hanno minor inerzia termica e maggior comfort rispetto ai pavimenti. L'unico problema e' che prima di inchiodare un quadro al muro bisogna ricordarsi di individuare le porzioni di intonaco libere dai tubi.

Link al commento
Condividi su altri siti

L'unico problema e' che prima di inchiodare un quadro al muro bisogna ricordarsi di individuare le porzioni di intonaco libere dai tubi.

ah! e dici poco ??????? ti rendi conto che mettere un chiodo puo' significare allagare in appartamento o quello sotto ? per di piu' essendo perdite piccole te ne rendi conto quanto il patatrac e' fatto, e giu' i dane' che vanno....

e poi i discorsi sul calore per irraggiamento e convezione sono soggettivi e quindi discutibili, secondo me e' il contrario per esempio. l'irraggiamento puo' dare fastidio se troppo (in temperatura o distanza dalla fonte).

infine il rischio che il regolatore salti o la valvola s'inceppi esiste e non sarebbe la prima volta vedere un parquet in tek da buttare perche' bagnato di condensa (c'e' chi dice che con i pannelli fai raffrescamento... si ma...)

oppure perche' i pannelli sono andati a 80 gradi.

infine le mappe dei pannelli se le fanno SE, prova a crecarle dopo 10-20 anni..... i caloriferi invece li vedi e con un metal detector le tubazioni le vedi.

chiaro, questo e' il mio punto di vista......discutibile anche questo s'intende....

Link al commento
Condividi su altri siti

Non sono d'accordo con pidmaster, la soluzione a pannelli è strausata oggi anche se come dici tu si riscontra resistenza per il fatto che gli impianti fatti negli anni '60 sono degli aborti e ne hanno lasciato il segno. Poi sul fatto del benessere, è fuori questione che sia migliore sotto tutti i punti di vista. Oggi si integra il pannello con un trattamento dell'aria primaria per dare il giusto rinnovo d'aria e controllare l'umidità e la filtrazione. Con le nuove tecniche di cemento, isolanti, tubazioni, il pannello viaggia a temperature bassissime potendo così sfruttare le caldaie a condensazione. Inoltre il grande vantaggio è che si elimina il problema del gradiente termico, in sostanza di ha una piu' umiformità di riscaldamento partendo da terra e andando in alto. Poi se parliamo di edifici con altezze elevate tipo palestre il risparmio energetico rispetto ad altri tipi di riscaldamento è del 70%.

Una volta si diceva che l'inconveniente maggiore era la messa a regime, ma oggi non si hanno piu' i tempi d'inerzia di 40 anni fa' e il repentino cambiamento climatico esterno non si fa' sentire nel confort interno.

Ciao

Simone

Link al commento
Condividi su altri siti

Adesso ho capito che con un buon accumulatore a stratificazione forse potrò stare su una caldaia a legna.

Mi terrò preziose quelle formule!!!

Così, con l'aiuto di un buon termo tecnico potrò modulare meglio un'uscita a bassa temperatura per il riscaldamento a pavimento.

Pidmaster mi hai chiesto perchè mi piace?

Ho provato la piacevole sensazione di benessere che si ha stando in una casa riscaldata con il risc a pavimento.

Un mio amico da un paio di anni ha questo sistema, è contentissimo e me lo ha consigliato vivamente.

Inoltre secondo i suoi calcoli, tenendo bassa la T dell'acuqa ha dei costi minori rispetto ai caloriferi tradizionali.

Il suo pavimento è in assi di larice, il che rallenta un pò il riscaldamento dell'ambiente, ma quando il legno è caldo si mantiene tale con pochissimi interventi della caldaia.

Torno a ribadire che la sensazione di confort che ho provato è veramente il massimo :):)

E senza assolutamente avere problemi di calore eccessivo ai piedi, anzi...

La sensazione si tepore che si avvertiva era uguale per tutto il corpo. Ideale....

A voi la palla...

ciao

Link al commento
Condividi su altri siti

sulle cose soggettive si puo' essere d'accordo o meno e va beh...

io penso solo che i sistemi che richiedono piu' attenzione possono anche essere milgiori, e forse sotto alcuni aspetti lo saranno anche, ma putroppo non tutti fanno sempre le cose a regola d'arte quindi le soluzioni che richiedono meno attenzioni, regolazioni e manutenzioni io le consiglio sempre.

troppe volte ho sentito gente comprare case con il riscaldamento a pannelli e imprecare.

poi "non e' bello cio che e' bello ma che bello bello bello" (n. frassica)

Link al commento
Condividi su altri siti

Adesso ho capito che con un buon accumulatore a stratificazione forse potrò stare su una caldaia a legna.

Un altro elemeto indispensabile per il corretto funzionamento della caldaia a legna e' il gruppo di caricamento per il serbatoio ad accumulo. Si tratta di un gruppo costituito da circolatore vavola miscelatrice e valvola di bilanciamento; Il suo compito e' quello di mantenere l'acqua di ritorno sempre ad una temperatura superiore ai 70º per prevenire la formazione di condensa nella parte bassa della caldaia.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 weeks later...

.....

infine il rischio che il regolatore salti o la valvola s'inceppi esiste e non sarebbe la prima volta vedere un parquet in tek da buttare

Se l'impianto è progettato e realizzato a regola d'arte il problema non si pone, sulla mandata deve essere previsto u termostato di fermo pompa sopra ad un certo limite !! ( di regola 45 / 50 °C )

A mio parere il più grande problema dell'impianto a pavimento è il maggior costo di acquisto e posa, per il resto non c'è paragone sul confort e costi di gestione.

Assolutamente salutare, la polvere si appoggia sul pavimento invece di svolazzare per casa o fare i baffi neri sul muro dietro i termo, temperatura dell'aria intorno ai 18/19 °C e sensazione di calore di circa 23/24 gradi.

La possibilità di usare qualsiasi fonte energetica a media e bassa temeperatura ( pannelli solari, recupero calore da gruppi frigo, ecc. ) , potenze termiche bassissime ( 100 / 120 mq. con una caldaia a condensazione modulante di 0,9 / 9 kw esempio ). Nel caso di caldaia a biomassa, come già descritto nei post precedenti è l'accumulo ad elevata stratificazione l'elemento importante ed una buona termoregolazione per la mandata a bassa temperatura con sonda esterna e sonda ambiente.

Link al commento
Condividi su altri siti

Se l'impianto è progettato e realizzato a regola d'arte il problema non si pone

d'accordissimo!!! in teoria....

ma come saprai di certo non tutti fanno gli impianti come dovrebbero e la cosa riguarda sia i progettisti che gli installatori. e poi ci sono sempre gli errori umani.

per quello che io consiglio sempre la semplicita' perche' in casa poi i problemi si moltiplicano per motivi complicati che in ambienti tipo le aziende non ci sono.

ovviamente parlo in generale, questo vale per tutto.

A mio parere il più grande problema dell'impianto a pavimento è il maggior costo di acquisto e posa, per il resto non c'è paragone sul confort e costi di gestione.

dipende ... su una seconda casa, magari in montagna io mi rifiuto di montarlo, in una casa sempre abitata in zone climatiche media come milano (la E, se ricordo bene) allora si puo' fare ... se proprio il cliente lo vuole.

ho un amico con la xasa inmontagna e per arrivare a 20 gradi l'appartamento ci mette 2 giorni!

e poi problemi e rischi di gelo.... costi da paura. il progettista di quel impianto o e' un pazzo o ha dovuto sottostare agli architetti... altra bella risma di gente quella, la parte tecnica per loro e' un problea da accantonare e non da risolvere...

la finisco qui, stamattina forse mi sono alzato male. :angry:

Link al commento
Condividi su altri siti

La possibilità di usare qualsiasi fonte energetica a media e bassa temeperatura ( pannelli solari, recupero calore da gruppi frigo, ecc. ) , potenze termiche bassissime ( 100 / 120 mq. con una caldaia a condensazione modulante di 0,9 / 9 kw esempio)

E' vero che si possono usare le fonti energetiche alternative, ma attenzione a non confondere la bassa temperatura con il risparmio energetico. Il risparmio negli impianti radianti c'e' ma nell'ordine del 5% con una caldaia a gas tradizionale mentre sale al 10% con una caldaia a condensazione grazie al recupero del pcs.

D'altra parte in un sistema a termosifoni si usa acqua ad 80º perche' le superfici di scambio sono piccole nei pavimenti o pareti le superfici di irradiazione sono ampie ma il contenuto di acqua dell'impianto e' maggiore.

ho un amico con la xasa inmontagna e per arrivare a 20 gradi l'appartamento ci mette 2 giorni!

e poi problemi e rischi di gelo.... costi da paura. il progettista di quel impianto o e' un pazzo o ha dovuto sottostare agli architetti... altra bella risma di gente quella, la parte tecnica per loro e' un problea da accantonare e non da risolvere...

Ci mette 2 giorni perche' e' un impianto mal fatto con un'inerzia temica eccessiva e mal isolato. Non ci mettono 2 giorni neanche i capannoni industriali con 15 cm di massetto! Per il gelo il problema e' il medesimo dei termosifoni, anzi i termosifoni sono in metallo ed esposti al freddo, i tubi sono sotto il massetto ed in materiale plastico.

Modificato: da toifel
Link al commento
Condividi su altri siti

Ci mette 2 giorni perche' e' un impianto mal fatto

infatti... come dicevo prima non e' il primo e non sara' di certo l'ultimo!

per il gelo:

quando fuori arriva a -15 e la casa e' vuota c'e' poco da fare l'acqua gela ovunque.

in certi casi ho consigliato addirittura il riscaldamento a corrente elettrica e a conti fatti ti assicuro che conviene.

poi ho saputo che hanno allagato tutto lo stesso perche' si erano gelati gli scarichi.....

qui proprio non potevo farci nulla!!!!

Link al commento
Condividi su altri siti

I miei hanno una casa vicino al Gran Sasso dove le temperature invernali sono estremamente rigide. Dato che la casa e' abitata solo nei fine settimana per evitare i problemi del gelo chiudono l'acqua poi vuotano la vaschetta del bagno e versano un po' di antigelo nella tazza e nei sifoni dei sanitari. Nell'acqua del riscaldamento c'e' una percentuale di antigelo.

Link al commento
Condividi su altri siti

chiudono l'acqua poi vuotano la vaschetta del bagno e versano un po' di antigelo nella tazza e nei sifoni dei sanitari

ti assicuro che e' una bella procedura.... basta dimenticare un solo scarico e... patatrac!

ripeto, se si fa sempre tutto bene non succede mai nulla, non e' sempre cosi' altrimenti non ci sarebboero mai appartamente esplosi per il gas o gente soffocata da CO !

figuriamoci dei tubi gelati....

io faccio i lavori perche' funzionino non solo quando la gente fa sempre tutto quello che dovrebbe fare, ma anche quando un possibile errore umano provochi danni i piu' contenuti possibile, poi ovviamente mica si puo' prevedere tutto....

e poi dipende anche dal budget! :D

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora

×
×
  • Crea nuovo/a...