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PLC Forum


Ridurre Voltaggio Pompa (12V>8V)


antonyb

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Salve a tutti, ho questa pompa http://www.swiftech.com/mcp350.aspx da tempo la uso a 5v, ma ultimamente per partire stenta un pochino, non so cosa gli sta accadendo, ho letto dalle caratteristiche che dovrebbe partire da 8v, quindi credo sia normale che fatichi a partire.

Non voglio usarla a 12v, perchè risulta rumorosa.

Quindi la mia domanda è: come posso fare per ridurre il voltaggio? basta una resistenza?

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Si, può bastare un resistore. Misura il consumo e calcola la resistenza in base alla elgge di ohm. Attenzione, però. La pompa se ora stenta ad avviarsi potreppe essere incrostata.

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La pompa stenta ad avviarsi perchè sta a 5v, che non dovrebbe stare, almeno credo, è pulita, lavora con acqua distillata, e l'ho pulita 4 mesi fa circa..

Infatti per testarla l'ho messa a 12v, e nessun problema di avvio..

Il problema è misurare l'assorbimento, e segleire il resistore, io non ho studiato elettronica, quindi mi servirebbe una mano in questo campo, poi per le saldature nessun problema.

Cosa dovrei comprare?

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io farei così: alimentatore 12V con in serie un resistore da 15 Ohm 5W, poi un condensatore da 1000-2000microF e l'interruttore verso la pompa.

é necessario che l'alimentatore sia acceso per primo in maniera che carichi il condensatore a 12V, quindi chiudendo l'interruttore la pompa viene "avviata" dalla capacità a 12V che scende fino a circa 5V (la corrente nominale massima di 1A a 12V ipotizza un carico equivalente di circa 12 Ohm...)

Questa soluzione mi ricorda qualcosa...... :whistling:

Modificato: da ludo69
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Questa soluzione mi ricorda qualcosa...... :whistling:

haahahha, hai ragione.. :superlol:

però Ludo riguardo l'altra discussione effettivamente bada bene alle parole di Livio...

è stato molto preciso a spiegarti qual'era la problematica.

In questo caso invece, il tuo approccio è ottimale. :thumb_yello:

Modificato: da maguls
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maguls, la cosa che credo sia sfuggita nell'altra soluzione è che, se opportunamente dimensionato, nel condensatore si veniva ad accumulare nel tempo (nel deltaT dell'on-off) LA STESSA energia che la bobina era in grado di dissipare raffreddandosi nello stesso deltaT, un pò come un computer fisico-analogico che sapesse in ogni preciso mS quanta energia fosse sopportabile (la massima e non oltre) dal carico.

In pratica come spremere sangue dalle rape.....

Ma quì sarebbe OT....

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La costanza è una virtù, quando diventa testardaggine è un grave difetto, specialmente se alla testardaggine si unisce l'ignoranza.

Ludo69 se vuoi provare a capire quali problemi possono esserci alla base della tua proposta leggiti la AN Microchip, di cui ho inserito il link nell'altra discussione. E' in inglese ma per un buion tecnico elettronico l'inglese non dovrebbe essere un problema.
:smile:

Veniamo ora al problema oggetto della discussione.

Qui forse la testardaggine colpisce ancora.

Cercare di far spuntare un motore in corrente continua, ad eccitazione indipendente, con un dispsoitivo che fornisce un extra corrente all'avviamento (condensatore) è, quanto meno, un grave errore.

Non sappiamo con certezza che tipo di motore sia quello in oggetto, però si può presumere che sia un motore ad eccitazioen indipendente realizzata tramite magneti permanenti. Questo perchè il 99.99% di questo tipo di motopompe pè azionato da un motore con queste caratteristiche.

Un motore siffatto ha una funzione di trasferimento che vale C
m
= K * I
A

Dove K è una costante che dipende dalle caratteristiche del motore. Un motore di questo tipo assaorbe un valore di corrente tale che gli permetta di generare la coppia motrice necessaria. Se il motore stenta ad avviarsi le cause possono essere:
  • Corrente limitata ad un valore insufficiente
  • Attrito di primo distacco che eccede le capacità di coppia del motore.

Dalla descrizione delle prove effettuate il motore può geenrare la coppia necessaria perchè, alimentato a 12 V non ha problemi di avviamento. La spegazione più logica delle difficoltà di avviamento a 5 V, escludendo un tipo di motore differente da quello ipotizzato, è un limite di corrente insufficiente per l'alimentazioen a 5V.

Io ho suggerito di misurare la corrente assorbita proprio per questo motivo; conoscendo la corrente si dimensiona correttamente il resistore.

Il modo errato di affrontare il problema è quello di inserire un resistore il cui valore è stato calcolato... secondo la regola del pene del molosso.
:wacko:

Il resistore, oltre a provocare una cdt, può anche limitare il valore di corrente disponibile. Compensare questo limite con l'inserimento di una capacità significa correggere un errore con secondo errore.

Tra l'altro hai pensato alla costante di tempo di scarica? Il valore dell'induttanza di armatura non è propriamente trascurabile.
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Perdonami Livio, ma io dalle caratteristiche che sono state fornite leggo:

1) Nominal Voltage 12 V DC

2) Operating Voltage 8 to 13.2 V DC

3) Minimum Start-up Voltage 9 V DC

4) Nominal Current ([at] 12 V) 0.69 to 1 A

Alimentare momentaneamente il motore (attraverso il condensatore) a tensione nominale NON credo che sia nè un errore ne un fornire un extra di chissachè (se la dizione "nominale" vuol dire quel che credo....) visto che la tensione (nominale) la fà il generatore e la corrente la fà il carico...

Che il motore NON sia uguale ad una resistenza (ipotesi di cui io al post sopra) lo so bene e ti ringrazio di averlo sottolineato per chiarezza, ma per esperienza mi risulta che sottoalimentando un motore questo assorba di meno e quindi paragonarlo ad un resistore è una prima approssimazione, certo che se fosse stata misurata la corrente assorbita a 5V si sarebbe potuta calcolare l'impedenza effettiva del carico su cui calcolare il resistore di caduta.

microF, non picoF: non voglio fare un circuito RLC risonante con il motore, voglio stipare l'energia di START-UP per avviare il motore, se esagero sentirò la pompa avviarsi ad un numero di giri (scendente verso quelli che prenderebbe a 5V) ma sempre non superiore a quello nominale, se lèsino di capacità al massimo avrà uno start-up un pò più floscio..... capisco che si potrebbe calcolare il tutto anche a fini didattici, ma non avendo informazioni dirette sul K e sulle masse inerziali (oltre che sugli atriti di primo distacco delle bronzine) credo che un paio di tentativi potrebbero (anche se NON serve) ottimizzare l'avviamento.

Per quel che ho detto prima non si rischia nulla, per favore non confondetemi con quelli che fecero una prova tipo "vediamo che succede" quella notte a Černobyl' ....

Modificato: da ludo69
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Accipicchia che dibattito :smile:

Questo forum mi paice paerecchio, peccato che non sono molto ferrato..

Alora, per il tipo di motore mi sembra proprio che sia ad eccitazione, il rotore in pratica è una calamita..

Io vorrei solo abbassare la tensione, da 12v a 8, o 9v, fare un partenza più grintosa per poi scendere mi sembra esagerato, quindi mi accontenterei di avere sempre lo stesso voltaggio.

Non credo che posso misurare l'assorbimento non ho l'amperometro, ma un tester digitale economico, comunque le caratteristiche della casa costruttrice dichiarano i dati che ha postato ludo69..

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Puoi realizzare un DC-DC converter per ridurre la tensione dai 12V di ingresso alla tensione che desideri(8/9V).Se nel cassetto hai un vecchio caricabatteria da auto per cellulare, lo puoi "cannibalizzare", e sostituendo una sola resistenza, oppure prevedendo un trimmer, puoi regolare la tensione in uscita a piacimento.

Il problema può essere la corrente di uscita, anche se questi tipi di caricabatteria utilizzano come controller, il classico MC34063A che può fornire una corrente di uscita pari a 1.5A di picco, naturalmente con tutti i componenti dimensionati correttamente.

Prova a valutare questa soluzione.

Ciao

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Non devi mettere il caricabatteria completo, ma basta che smonti la scheda interna del caricabatteria, che risulta essere di dimensioni ridotte, e la posizioni dove ti è più comodo.

In tutti i casi, qualcosa internamente devi mettere, che sia un resistore di potenza, o un semplice circuito.

Ciao

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Nel post precedente ho fatto l'ipotesi che il motore fosse, come nella quasi totalità dei casi, un motore in cc con eccitazione a magneiti permanenti.

Infatti ho scritto:

Non sappiamo con certezza che tipo di motore sia quello in oggetto, però si può presumere che sia un motore ad eccitazioen indipendente realizzata tramite magneti permanenti. Questo perchè il 99.99% di questo tipo di motopompe pè azionato da un motore con queste caratteristiche.

Nel caso particolare si tratta di un Brushless, presumibilmente dc, a commutazione elettronica stante alle specifiche del costruttore.

A maggior ragione non è il caso di usare un condensatore per farlo spuntare!

L'unico motore che accetta un condensatore di spunto, è un motore asincrono monofase dotato di apposito avvolgimento di spunto.

Per tutti i motori qaundo si parla di corrente nominale, s'intende il valore di corrente assorbito dal motore per erogare il valore di coppia nominale. Il valore della coppia erogata è pari al valore di coppia resistente applicata all'albero motore.

In genere un motore è caratterizzato da 3 valori di coppia:

  • Valore nominale che può essere erogato in modo continuativo per un tempo indefinito
  • Valore massimo istantaneo che può essere erogato solo in particolari condizioni e/o per un tempo limitato
  • Valore di stallo, cioè quel valore di coppia resistente per cui il motore non riesce a mantenere la rotazione e si ferma (o non parte)

Nei motori a corrente continua con eccitazione separata, c'è una corrispondenza biunivoca tra coppia erogata e corrente assorbita. In tutti gli altri tipi di motori c'è comunque un legame tra coppia erogata e corrente assorbita, altrimenti non sarebbe possibile usare immagini termiche basate sul valore di corrente assorbito.

Nel caso del brushless la rlazione tra coppia erogata e corrente assorbita è data dalla relazione:

Cm = IA * ( d phi / dt) * (1/ w) dove phi è il flusso e w la velocità angolare.

Riassumendo.

Un motore non può essere modellizzato come un resistore. Ha una componente resistiva, ma non si può ridurlo ad un resistore.

Per un motore del tipo in oggetto è necessario fonire il valore di tensione previsto dalle specifiche tramite un generatore di tensione. Usare un resistore in serie, se ben dimensionato, è l'equivalente di un un genreratore di tensione con resistenza interna più elevata. Il risultato è quello di ottenere un valotre di tensione che diminuisce al crescere della corrente assorbita. Se l'assorbimento è abbastanza costante, e questa applicazione potrebbe rientrare in questa casistica, l'unico inconveniente è la potenza inutilmente dissipata dal resistore.

L'uso di un condensatore di spunto non solo è inutile ma, nel caso di un motore brushless a commutazioen elettronica, è anche dannosa per la salute del motore.

Per quel che ho detto prima non si rischia nulla, per favore non confondetemi con quelli che fecero una prova tipo "vediamo che succede" quella notte a Černobyl' ....

Siamo fortunati che non lavori a Černobyl!

Modificato: da Livio Orsini
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Quindi un bel casotto, non me la cavo con una semplice resistenza, ho capito bene?

Puoi usare un semplice resistore, anche se diventa una stufetta.

Se non vuoi, o non puoi, misurare la corrente puoi fare il lavoro seguendo il metodo "sbaglai ed impara (dall'errore)".

Ipotizzi che il tuo sistemino assorma 0.9 A (tanto per fare un esempio); ti procur un resistore da 3,3 ohm 5 W. E' un valore standard, solitamente si trovano valori da 1 ohm, 2,7 ohm, 3,3 ohm, 4,7 ohm...etc. Anche la potenza dissipabile è standard.

Lo metti in serie alla tua motpompa alimentata a 12 V. La pompa dovrebbe avviarsi senza problemi. Misuri la tensione ai capi del motore e/o ai capi del resistore. Se le ipotesi fatta di assorbimento è corretta, ai capi del motore misuri 9 v circa e 3 V circa ai capi del resistore. Se ai capi del motore la tensione è maggiore significa che il motore assorbe meno, se è inferiore significa che assorbe di più. Se assorbe di più diminuisci il valore del resistore, viceversa lo aumenti.

Attenzione non scendere al di sotto dei 9 V altrimenti il motore potrebbe faticare ad avviarsi, così dicono le specifiche del medesimo.

Volendo potresti fare una cosa sofisticata: metti il resitore in serie, poi metti un relè con un contatto NC ritardato all'eccitazione. Questo contatto cortocircuita il resitore serie. Se fai un ritatdo di, per esempio, 2" il motore parte a tensione nominale di 12V e dopo2 secondi, con motore in rotazione, si inserisce il resitore di limitazione che fa scandere al tensione a circa 9 V.

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Ho capito, però mi sorge un dubbio, non è che faccio danni all'alimentatore o si incendia qualcosa se non dissipa a dovere??

Lo dico perchè l'alimentatore è un po costoso, (135 €) non vorrei rovinarlo...

Ma se abbiamo i dati tecnici, (sperando siano veritieri) perchè dovrei misurare l'assorbimento? Non è che non mi va ma ho solo il tester..

Comunque opto per i 9v fissi, senza relè.

Modificato: da antonyb
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Ma se abbiamo i dati tecnici, (sperando siano veritieri) perchè dovrei misurare l'assorbimento?

Scusa hai letto il mio messaggio dove spiego come varia l'assorbimento di corrente del motore?

Per prima cosa il tuo alimentatore è in grado di erogare in modo continuativouna corrente di >=1A ? Se si l'alimentatore non corre nessun rischio. Se vuoi cautelarti, e se l'alimentatore non è gia protetto per i corto circuiti, metti un bel fusibile da 1A in serie al resistore e stai tranquillo per il tuo alimentatore.

Il resistore da 3,3 ohm dell'esempio se provoca una caduta di 3 V con 0.9 A di corrente assorbita dissiperà 2.7 W. Usando un resitore, la cui capacità dissipativa è 5W, dopo qualche minuto si avrà una temperatura superficiale abbastanza elevata (non ci puoi tenere soipra il dito), però il reisistore tiene.

Se vuoi diminuire la temperatura del rsistore devi montarne un titpo corrazzato e dotarlo di un dissipatore opportuno (tipo quelli dei transistor di potenza).

Comunque sono sempre quasi 3W che si disperdono in calore.

Se non vuoi avere aggeggi che scaldano tanto devi segure il consiglio che ti hanno dato in precedenza: DC-DC converter copn tecnica SMPS. Scalderà molto meno del resistore.

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scusa Livio ma abbiamo evidentemente diversi modi di approcciare i problemi:

Io stavo cercando soluzione nei bilanci/accumuli di energia da trasferire al carico meccanico.

Affermo semplicemente che usare un componente all'interno delle specifiche del costruttore è lècito e l'esito è garantito NON da me, ma dal COSTRUTTORE.

NON capisco come questa affermazione riesca ad irritarti.

Io rispetto le idee di tutti e vorrei pure veder rispettate le mie (contestate si, ridicolizzate no):

"L'unico motore che accetta un condensatore di spunto, è un motore asincrono monofase dotato di apposito avvolgimento di spunto."

Ma veramente io ho detto che dovremmo sfasare la sinosoide di alimentazione per alimentare in pseudo-trifase un motore IN CONTINUA?

Guarda che così si mandano i santi in galera........

Allora visto che sui forum non capirsi è facile e fraindendersi è un lampo forse conviene andare avanti a piccoli passi,

per favore rispondimi a questa domanda con un SI o un NO e poi se credi fai seguire un commento:

"Livio, credi che sia lècito usare un componente all'interno delle specifiche del costruttore?"

Modificato: da ludo69
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NON capisco come questa affermazione riesca ad irritarti.

Non è che le tue affermazioni sono irritanti, solo che sono errate.

Ma veramente io ho detto che dovremmo sfasare la sinosoide di alimentazione per alimentare in pseudo-trifase un motore IN CONTINUA?

Quando non si capisce si rischia di dare una risposta insulsa.

Forse tu leggi superficialmente. Rileggiti la mia frase che hai citato, cerca di capire quello che ho scritto, e vedrai che non c'entra nulla con quello che hai risposto tu.

"Livio, credi che sia lècito usare un componente all'interno delle specifiche del costruttore?"

Non è possibile rispondere si o no; è indispensabile esaminare il problema e soluzione.

Nel caso specifico bisogna prima capire le specifiche del produttore.

Se te le vai a rileggere tutte noterai questo:



Motor	   Electronically Commutated, Brushless

Cioè il costruttore ti dice che è un motore Brushless in continua a commutazione elettronica. Ora se non sai come funziona un motore di questo genere basta che fai una ricerca su google con quelle parole chiave e ti prendi la briga di leggere qualcuno delle miglia di documenti proposti.

Senza entrare nel dettaglio, in questo caso, si tratta di un dispositivo che non usa direttamente la tensione fornita dall'alimentatore, ma tra questa ed il motore ci sono dei semiconduttori che en effettuano la commutazione in funzione della posizione del rotore rispetto allo statore.

Poi c'è un altro particolare che ti ostini a non considerare. In un motore la corrente può essere solo limitata non impressa. Anche nei comandi detti a "corrente impressa" si tratta di corrente limitata, perchè il motore è una macchina elettrica in cui la corrente dipende dal carico. C'è una parte di carico che sono le perdite, elettriche e meccaniche, ed una parte che è il carico vero e proprio.

Pensa ad un trasformatore da 1000 W primario 230 V secondario 48 V; a pieno carico, con cosenphi pari 0.9, avrai una corrente primaria di circa 4.8 A. Ma se lo fai lavorare a vuoto misurerai circa 0.1 A o anche meno. Similmente con un motore elettrico.

Se fosse un motore in continua alimentarlo a 5 V o a 12 V non cambierebbe nulla in termini di corrente assorbita, cambierebbe solo in termini di velocità angolare. A 12V la velocità angolare sarebbe 240% di quella a 5V di alimentazione, la corrente sarebbe (quasi) identica, la potenza sarebbe, logicamente, all'incirca il 240% di quella erogata-assorbita a 5V. Questo è perfettamente logico perchè la Potenza vale esattamente il prodotto coppia per velocità angolare.

In un motore brushles, invece lo cose, sono un poco differenti tranne il fatto che, come ho scritto nel #13, la corrente assorbita è sempre funzione della coppia erogata, anche se la legge è differente.

Questo è il ultimo messaggio di questa diatriba. Non ho intenzione di continuare oltre una discussione dove io porto dati precisi e tu rispondi con teorie.....personali.

Se vuoi contestare le mie affermazioni contestale con dati tecnici veri. Essite un scienza che è detta elettrotecnica, ha delle leggi basate su dei principi fisici ben precisi, noti e consolidati. Fino a che non sarà di mostrato che non sono più validi essi restano in vigore. Quindi se vuoi contestare le mie affermazioni contestale sulla base di queste leggi, non sulle tue convinzioni personali.

Modificato: da Livio Orsini
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Caro Livio,

nel tempo leggendoti ho imparato ad apprezzare la vastità delle tue conoscenze frutto anche della lunga esperienza che hai accumulato: tanto di cappello.

Però rimango interdetto....

io scrivo

"Affermo semplicemente che usare un componente all'interno delle specifiche del costruttore è lècito e l'esito è garantito NON da me, ma dal COSTRUTTORE.

NON capisco come questa affermazione riesca ad irritarti."

e tu rispondi:

"Non è che le tue affermazioni sono irritanti, solo che sono errate."

poi cambi versione:

"

D:"Livio, credi che sia lècito usare un componente all'interno delle specifiche del costruttore?"

R:Non è possibile rispondere si o no; è indispensabile esaminare il problema e soluzione.

"

Io scrivo

"la tensione (nominale) la fà il generatore e la corrente la fà il carico..."(NDR: carico=motore)

e tu:

"Poi c'è un altro particolare che ti ostini a NON considerare. In un motore la corrente può essere solo limitata non impressa"

Non voglio entrare nelle allusioni alla mia EVENTUALE ignoranza e deficienza (senza mai nemmeno poter pensare che SE un altro ha capito un'altra cosa FORSE è perchè non la si è espressa bene) perchè fà parte del proprio stile, può risultarmi scortese (offensivo?) ma TRA tecnici la considero dialettica anche se di bassa lega e degradante per chi la fa, non per chi la riceve.

Io non ho bisogno di esprimere pareri o teorie per dire che tu ti stia contraddicendo, basta leggertti.

Anche io trovo che stiamo andando in OT, per cui se credi, puoi rispondermi sia pubblicamente che in privato.

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Allora, stamane ho pensato a come aiutare il nostro amico che ha aperto questa discussione e ho preso una ventola da processore per farci un paio di misure.

Certo, non è esattamente la pompa in oggetto, ma è pur sempre un motore in CC brushless (ovvero un magnete che gira sotto l'azione di elettromagneti attivati da un integratino interno che ne gestisce la rotazione).

Vediamo le misure e le estrapolazioni al nostro caso:

Ventola da PC dati di targa: 12V140mA, quindi un carico equivalente di 85,7 Ohm.

misure assorbimento massimo a 12V a regime:

in aria libera 123mA (carico equivalente 97,6 Ohm)

aria occlusa 126mA (carico equivalente 95,2 Ohm)

asse fermato 177mA(carico equivalente 67,8 Ohm)

misure assorbimento massimo a 5V a regime:

in aria libera 59mA (carico equivalente 84,7 Ohm)

aria occlusa 60mA (carico equivalente 83,3 Ohm)

asse fermato 72mA (carico equivalente 69,4 Ohm)

Focalizzerei l'attenzione sul fatto che durante il corretto utilizzo (ovvero senza fermare con il dito la ventola......) l'assorbimento è inferiore al dato di targa che ipotizzo quindi essere il massimo assorbimento che il costruttore ritiene operativamente possibile dal componente.

Il dato che mi interessa estrapolare è che l'impedenza di carico equivalente è sceso all' 87% passando da 12V a 5V.

Proviamo ora a proiettare il dato misurato sulle specifiche della pompa:

12V 1Amax ovvero un carico eq di 12 Ohm il cui 87% è 10,44 Ohm.

Vediamo ora il caso tu voglia garantire una tensione a regime di 5V:

la corrente assorbita dal motore dovrebbe essere I=V/R circa 480mA, per far cadere 12-5=7V su un resistore in serie al motore (alimentatore =12V) si bisogna di un valore di R=V/I circa 14,6 Ohm, in commercio trovi il valore standard da 15 Ohm.

potenza dissipata dal resistore W=V*I circa 3,4W, valore standard in commercio 5W,7W,10W.

Ricorda che a pari W dissipati maggiore è la potenza sopportabile dal resistore minore sarà la sua temperatura.

E se la pompa assorbisse il minimo, invece che il massimo?

Per esercizio rifai i conti ipotizzando che a 12V invece di assorbire 1000mA assorba solo 690mA....

Ricorda che a regime 5V è fuori specifiche, e se gira ti è andata bene, ma avviarla è un'altra cosa.

Come dare la possibilità al motore di partire a tensione nominale per poi "declassarlo"?

guarda questa possibile soluzione:

POMPA.gif

La R l'abbiamo appena calcolata, la C sarebbe calcolabile ma servirebbero altri dati/misure/ipotesi sulla pompa reale per modellizzare il tutto, considero molto più profiquo provare due condensatori da 2200mF 16V in parallelo (il positivo del condensatore và verso l'alimentatore, il negativo verso la pompa.

Fai qualche prova e dicci se/come funziona!

P.S. non scappare dalla matematica: dicci che V ci sarebbe a regime sul motore in caso di Inominale a 12V di 690mA!! :thumb_yello:

Modificato: da ludo69
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ovvero un magnete che gira sotto l'azione di elettromagneti attivati da un integratino interno che ne gestisce la rotazione).

Per tua sfortuna "gestire la rotazione" è una semplificazione eccessiva.

Ventola da PC dati di targa: 12V140mA, quindi un carico equivalente di 85,7 Ohm.

Questo è il primo errore! Perchè non ti decidi a studiare la amcchina elettrica motore brushless?

l'assorbimento è inferiore al dato di targa che ipotizzo quindi essere il massimo assorbimento che il costruttore ritiene operativamente possibile dal componente.

Un ventilatore richiede una coppia che aumenta con legge quadratica in funzione della veloctà. Bisogna conoscere per quale velocità il costruttore ha ipotizzato quell'assorbimento.

L'unico dato di corrente, tra quelli che riporti, che abbia una certa validità è quello a rotore bloccato.

considero molto più profiquo provare due condensatori da 2200mF 16V in parallelo

Gli auguro proprio di non segure il tuo insano consiglio! Le probabilità che l'elettronica che governa la commutazione si ...."offenda" e decida di non funzionare più in maniera corretta sono elevatissime!

Se conoscessi come lavora il commutatore elettronico del motorino ti asterresti di simili consigli.

Il modo corretto per escludere la resistenza di limitazione l'ho suggerito io, usare un condensatore come succedaneo di un contatto temporizzato può facilmetne provocare effetti devastanti per l'elettronica a valle.

La cocciutaggione è proprio un brutto difetto! :wacko:

Modificato: da Livio Orsini
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sti condensatori a Livio proprio non piacciono ahhahahah :superlol: scherzo.

comunque secondo me l'idea del condensatore è semplicemente sfruttabile inserendo un mosfet, in modo da creare una

"sezione di non interagenza".

Avete capito cosa voglio dire? :huh:

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sti condensatori a Livio proprio non piacciono

Maguls se tu analizzi un poco come funziona l'elettronica integrata nel motorino, pensa all'azione devestante che può compiere un condensatore specie se di elevata capacità, soprattutto al momento della scarica.

Il tutto con il solo scopo di un temporaneo bypass del resitire di cdt. :angry:

Si ma se usi un mosfet a questo punto a che ti serve il condensatore? Basta usare il mosfet per escludere il resitore in fase di avvio. :smile:

Modificato: da Livio Orsini
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