Articolo
Andamento dei consumi mondiali di energia per fonti primarie e aree geografiche
L'analisi, che parte dal 1965 e arriva al 2020, mostra l'evoluzione nel tempo dei consumi di energia worldwide, con focus su fonti primarie e aree geografiche tra cui Nord America, America Latina, Europa, Ex URSS, Medio Oriente, Estremo Oriente e Oceania, senza dimenticare naturalmente l'area OCSE. Consumi mondiali di energia per fonti primarie
Complessivamente i consumi sono passati da 3.707 Mtep del 1965 a 13.295 Mtep del 2020, con una crescita netta a livello globale di ben + 359% (Tabella 1, Figura 1). I dati mostrano come dal 1965 al 2020 il peso delle fonti fossili sia passato dal 94 all'83% (Tabella 2, Figura 2): in particolare - sul totale di categoria - il carbone è in discesa dal 40 al 33%, il gas naturale in salita dal 16 al 30% e il petrolio in diminuzione dal 44 al 38% (Tabella 3, Figura 3).
Riguardo alle rinnovabili, salite invece dal 6 al 13%, sul totale di classe l'idroelettrico è calato dal 98 al 55%, mentre sono cresciuti l'eolico da 0 al 20%, il solare da 0 all'11% e ulteriori rinnovabili (geotermica, biocarburanti e altre rinnovabili) dal 2 al 14% (Tabella 4, Figura 4).
Last but no least il nucleare, salito da 0 al 4% del totale complessivo. Il trend evidenzia sostanzialmente una lenta diminuzione nell'utilizzo delle fonti fossili, che in 55 anni, dal 1965 al 2020, è calato di soli 11 punti percentuali a causa del progressivo aumento dei consumi da parte dei paesi emergenti, Cina su tutti.
Sulle rinnovabili si registra un'incoraggiante crescita a livello globale, ma ancora insufficiente rispetto alle previsioni, mentre il nucleare per il momento sembra tenere grazie soprattutto alle performance della Cina (terzo paese al mondo. per numero di reattori nucleari operativi, 54 più 11 ancora in fase di costruzione, dopo Stati Uniti con 92 e Francia con 56).
Consumi area OCSE di energia per fonti primarie
L'OCSE - Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico - è un'organizzazione internazionale di studi economici per paesi caratterizzati da un sistema di governo di tipo democratico ed un'economia di mercato.
L'organizzazione, con sede a Parigi, svolge principalmente un ruolo di assemblea consultiva finalizzata all'identificazione di pratiche commerciali e coordinamento delle politiche locali ed internazionali dei paesi membri, che sono attualmente 36 (Australia, Austria, Belgio, Canada, Cile, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica di Corea, Repubblica Slovacca, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria).
L'OCSE, finanziata in prevalenza dagli stati membri, intrattiene rapporti anche con paesi non membri, organizzazioni internazionali ed altri soggetti istituzionali internazionali.
Rispecchiando la tendenza registrata a livello worldwide, i dati (Tabella 5, Figura 5) evidenziano una sostanziale riduzione dei consumi di combustibili solidi, che crollano dal 33 al 13%, col gas naturale che sale dal 16 al 29% ed il petrolio che scende dal 44 al 36%. Le rinnovabili nel complesso crescono dal 7 al 15% ed il nucleare sale da 0 all'8% (Tabella 6, Figura 6).
È interessante, infine, osservare come il peso dei consumi area OCSE sul totale registrato a livello mondiale sia passato dal 71% del 1965 al 39% del 2020, segno evidente dell'efficienza e buon livello tecnologico raggiunti da questi paesi.
In allegato, è possibile scaricare il pdf completo dell'articolo.
Complessivamente i consumi sono passati da 3.707 Mtep del 1965 a 13.295 Mtep del 2020, con una crescita netta a livello globale di ben + 359% (Tabella 1, Figura 1). I dati mostrano come dal 1965 al 2020 il peso delle fonti fossili sia passato dal 94 all'83% (Tabella 2, Figura 2): in particolare - sul totale di categoria - il carbone è in discesa dal 40 al 33%, il gas naturale in salita dal 16 al 30% e il petrolio in diminuzione dal 44 al 38% (Tabella 3, Figura 3).
Riguardo alle rinnovabili, salite invece dal 6 al 13%, sul totale di classe l'idroelettrico è calato dal 98 al 55%, mentre sono cresciuti l'eolico da 0 al 20%, il solare da 0 all'11% e ulteriori rinnovabili (geotermica, biocarburanti e altre rinnovabili) dal 2 al 14% (Tabella 4, Figura 4).
Last but no least il nucleare, salito da 0 al 4% del totale complessivo. Il trend evidenzia sostanzialmente una lenta diminuzione nell'utilizzo delle fonti fossili, che in 55 anni, dal 1965 al 2020, è calato di soli 11 punti percentuali a causa del progressivo aumento dei consumi da parte dei paesi emergenti, Cina su tutti.
Sulle rinnovabili si registra un'incoraggiante crescita a livello globale, ma ancora insufficiente rispetto alle previsioni, mentre il nucleare per il momento sembra tenere grazie soprattutto alle performance della Cina (terzo paese al mondo. per numero di reattori nucleari operativi, 54 più 11 ancora in fase di costruzione, dopo Stati Uniti con 92 e Francia con 56).
Consumi area OCSE di energia per fonti primarie
L'OCSE - Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico - è un'organizzazione internazionale di studi economici per paesi caratterizzati da un sistema di governo di tipo democratico ed un'economia di mercato.
L'organizzazione, con sede a Parigi, svolge principalmente un ruolo di assemblea consultiva finalizzata all'identificazione di pratiche commerciali e coordinamento delle politiche locali ed internazionali dei paesi membri, che sono attualmente 36 (Australia, Austria, Belgio, Canada, Cile, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica di Corea, Repubblica Slovacca, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria).
L'OCSE, finanziata in prevalenza dagli stati membri, intrattiene rapporti anche con paesi non membri, organizzazioni internazionali ed altri soggetti istituzionali internazionali.
Rispecchiando la tendenza registrata a livello worldwide, i dati (Tabella 5, Figura 5) evidenziano una sostanziale riduzione dei consumi di combustibili solidi, che crollano dal 33 al 13%, col gas naturale che sale dal 16 al 29% ed il petrolio che scende dal 44 al 36%. Le rinnovabili nel complesso crescono dal 7 al 15% ed il nucleare sale da 0 all'8% (Tabella 6, Figura 6).
È interessante, infine, osservare come il peso dei consumi area OCSE sul totale registrato a livello mondiale sia passato dal 71% del 1965 al 39% del 2020, segno evidente dell'efficienza e buon livello tecnologico raggiunti da questi paesi.
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Carlo Bellino, Commissione Energia Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano - Commissione Energia Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano
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