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Problemi Con Valvolare (Ex Un Dubbio Sul Regolatore Lm 323 5V 3A)


fioresara

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Ciao, avrei bisogno di sapere se sul regolatore lm 323 si può inserire uno o più diodi sul piedino di massa al fine di aumentare la tensione di uscita, dovrei portare la tensione a circa 6, 3 volt per alimentare i filamenti di un apparato valvolare. Ho sbirciato i datasheet ma non descrivono tale possibilità.....grazie.

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Scusa ma perchè stabilizzare finemente l'alimentazione ai filamenti? :smile:

E' già un lusso l'alimentazione in cc e basterebbero un ponte ed un condensatore. Se proprio vuoi esagerare cambia regolatore, usa un317

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ciao livio grazie per l'interessamento,hai ragione ma prima di tutto si tratta di un amplificatore da me costruito e ho notato un netto miglioramento dal punto di vista del ronzio alimentando i filamenti del pre ecc82 in dc, inoltre l 'integrato in questione è a mia disposizione basterebbe sapere se posso alzargli il riferimento di massa oppure no....oppure dovro andare a comprare un lm 317.....

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Buon giorno a tutti !

Prova guardare qui , fig. 17 :

http://www.ti.com.cn/cn/lit/ds/symlink/lm123.pdf

Stai attento alla ''spesa''; le valvole serie EXX XXX sono nate per alimentazione del filamento con 6,3Vca - paralello . L'alimentazione in continua e una ''trovata'' per i circuiti di ''basso rumore'' , ma , a spese della vita del filamento .

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mi potresti spiegare cosa intendi scarsa vita del filamento alimentato in cc?

Teoricamente non dovrebbe accadere, se si fanno le cose correttamente.

Con 6.3 V in c.a. si ha una certa corrente termica, con 6.3 V in c.c. si ha, per definizione, la medesima corrente termica.

Il filamento di una valvola è simile al filamento di una lampadina, tanto che un mio vecchio professore le chiamava (le valvole) "lampade".

Infatti si definisce valroe RMS, o efficace, di una tensione alternata quel valore di tensione che causa il medesimo effetto termico di una corrente continua di pari tensione.

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tanto che un mio vecchio professore le chiamava (le valvole) "lampade".

Vuol dire che sono più di due lingue che usano questo senso della parola :smile: !(lampada) per le valvole! (e non da ieri )

Modificato: da gabri-z
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Abbiamo sentito tutti che , cambiando le lampadine alogene dei fari delle macchine non si devono toccare con le mani . Questo perché lasciamo tracce di grasso al esterno del vetro.

Le lampadine d'oggi hanno filamenti che lavorano a temperature molto più alte rispetto a quelle di qualche decennio fa , grazie ai gas che oggi sostituiscono l'azoto d'una volta. Pare che nel funzionamento , il metallo del filamento , liberi nel ambiente circostante (vuoto per le valvole , il gas specifico per la lampada) , degli ioni , i quali , per motivi elettrostatici nel caso delle lampadine , hanno un gran' piacere di riposare (definitivamente) al livello delle macchie di grasso presenti al esterno della lampada (con le conosciute conseguenze) .

Nel caso delle valvole , ci sono degli elettrodi che possono attirare gli ioni metallici del filamento , (catodo , griglie) ,oppure il vetro stesso .Avremo visto tutti (o quasi) una valvola o una lampada ''annerita'' !

Il punto è che , l'alimentazione in cc pare che agevoli lo spostamento degli ioni del filamento rispetto all'alimentazione in ca ; cioè vita più corta del filamento , per la stessa CORRENTE TERMICA , per via della perdita di ioni , cioè della 'massa' del filamento.

Chiedo scusa per l'uso eccessivo della parola ' pare ' ma tutto quello che ho detto è per ''sentito dire'' e non è mai stato provato praticamente da me .Lo esposto lo stesso perché , intanto , al mio livello , è convincente .

Modificato: da gabri-z
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grazie per le risposte.....comunque ho risolto il problema montando il circuito dello stabilizzatore lm 323 con due diodi in serie verso massa ottenendo cosi 6,2 volt. alimentando i filamenti delle 4 ecc82 2 per canale tutto ok il ronzio si riduce moltissimo....lo stadio finale è un push pull di 6L6, suona che è una meraviglia.......sono contento ora viene il bello devo costruire il mobile e montarci dentro il gioiellino che ora funziona cablato sul tavolo di lavoro.....speriamo.

c'è qualcuno del forum a cui interessa ancora le valvole?????

che bei tempi......

ciao a tutti.

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Nel caso delle valvole , ci sono degli elettrodi che possono attirare gli ioni metallici del filamento , (catodo , griglie) ,oppure il vetro stesso .Avremo visto tutti (o quasi) una valvola o una lampada ''annerita'' !

Gabri-Z mi fai tornare ai tempi della scuola di specializzazione superiore (post diploma), quando tra le altre materie c'era un corso semestrale di tecnologia del vuoto.

I tubi termoionici (tanto per non usare i soliti nomi) sono "svotatati" con depressioni elevate (i mie ricordi dicono 10-7 Tor), però il vetro è poroso e pian piano entrerebbe nuovamente aria diminuendo la depressione. Per questo motivo, dopo il vuoto si inseriscono gas inerti capaci di assorbire l'aria. Questo gas è conosciuto come "getter" e l'operazione come "gettering". pian piano, nella sua azione di assorbimento questo gas scurisce il vetro dell'ampolla. L'età della valvola (anche se non ha mai lavorato) è indicata da questo annerimento. Ovviamente quando la valvola è accesa, le alte temperature del filamento accelerano il fenomeno.

Sempre dai mie ricordi, la durata dei tubi dipende essenzialmente dalla temperatura del catodo.

Maggiore è la temperatura e più velocemente si esaurisce.

Un tubo esaurito è un tubo apparentemente funzionante ma con emissione ridotta di elettroni. Questi guasti eran quelli che facevano impazzire i radiotecnici di basso livello, quelli che cambiavano le valvole se erano spente (filamento bruciato), poi se la radio non funzionava anche con tutte le valvole illuminate, provavano a sostituire le valvole ad una ad una e, se l'apparechio riprendeva a funzionare, non si capacitavano del perchè. :smile:

..lo stadio finale è un push pull di 6L6, suona che è una meraviglia.

Le valvole suonan bene perchè distorcono sulle armoniche pari; queste armoniche essendo in fase con la fondamentale son gradite dall'orecchio umano, mentre le dispari risultano fastidiose perchè alternano fase a controfase.

c'è qualcuno del forum a cui interessa ancora le valvole

Posseggo ancora scatoloni di valvole tra cui una WE17 con zoccolo a vaschetta, che credo sia qausi introvabile oggi (lo zoccolo). Ho sempre l'idea di gicarci un po', poi all'atto pratico rimando. <_<

Modificato: da Livio Orsini
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Buon giorno a tutti !

Gabri-Z mi fai tornare ai tempi della scuola di specializzazione superiore (post diploma), quando tra le altre materie c'era un corso semestrale di tecnologia del vuoto

Io non ho mai fatto una .... :( :wallbash:

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Io non ho mai fatto una .... :( :wallbash:

Via, non c'è bisogno di disperarsi. :smile:

A volte, leggendo una frase, c'è un ricupero di informazioni che avevo momentaneamente dimenticato, come il fatto che l'insegnate del corso era allergico al gesso. :smile:

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come il fatto che l'insegnate del corso era allergico al gesso. :smile:

Allora bisognava apprendere ''al volo'' .... più difficile che avendo uno schemino sulla lavagna .Questo Vi avrà fatto la vita ''dura'' , ma il lato positivo è che ha fatto certamente sviluppare l'attenzione ai dettagli ''passeggeri'' !

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c'è qualcuno del forum a cui interessa ancora le valvole?????

Certo, ho appena finito di realizzare un amplificatore stereo PP di EL84 partendo da un telaio di un vecchio JukeBox , non mi aspettavo granchè da quei "ferri" ... invece è davvero un bell'amplificatore. A breve magari posterò qualcosa riguardo.

Che trasformatori hai usato per l'uscita?

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  • 2 weeks later...

siamo partiti da un LM323 e siamo finiti sulle valvole ma la tentazione e' troppo forte per non inserirmi visto che sto ultimando la PCB per "clonizzare" un Beard 35 p.p. con 12x8BQ5 originali americane.

Se qualcuno vuole partire io ci sono dato che la mia ruggine sta venendo a galla

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Se qualcuno vuole partire io ci sono dato che la mia ruggine sta venendo a galla

Tienimi aggiornato, è sempre interessante...certo che una sola valvola che pilota un PPP di ben 6 pentodi...

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normalmente ne pilotano 4+4 e come finali sono anche sufficienti per pilotarci due belle casse anche in un appartamento di grandi dimensioni, pero' lo schema commerciale ne monta 6+6 e siccome mi piace vedere il valvolame (che e' l'unica cosa che non mi manca) ho proseguito su questa strada che pensavo fosse meno impervia e un po piu abbordabile economicamente.

La PCB e' quasi finita e devo solo aggiustarla per quanto riguarda le dimensioni componenti e il dramma sara' poi farla fare senza accendere un mutuo viste le dimensioni (400x200mm) che mi impediscono il fai da te per l' irreperibilita' della vetronite.

Per 3 pz, che e' il minimo quantitativo che mi fanno, sono arrivato a 380 Euro.

Il trafo di alimentazione l' ho gia' fatto fare su misura e me la sono cavata con 67 Euro ma adesso manca il lato dolente che sono i trafo di uscita e qui mi fermo perche' sono in alto mare.

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ciao raga......che bello sentire ancora qualcuno appassionato al valvolame. Il mio amplificatorino è derivato da uno schema trovato su n.e. originariamente era nato per un p.p. di el34 ma io avendo a disposizione delle 6l6 ho provato ad assemblarlo sul tavolo calcolando una corrente di bias di circa 55mA. I trafo di uscita li ho recuperati da un pp di ecl82, orrore direte voi eppure il tutto funziona bene questi non scaldano per niente ho ridotto l'anodica in modo da avere sulla presa centrale dei t.u. circa 350 volt e ho modificato lievemente le resistenze di caduta che alimentano le ecc82, in modo da rispettare le tensioni della versione originale. Mi stavo dimenticando di dire che i miei tu non hanno la presa per la g2 ed allora ho connesso queste ultime alla anodica tramite una resistenza da 120 ohm. Userò il mio ampli abbinato ad un lettore cd....Ora devo assemblare il tutto in un mobile sperem.......odio il ronzio...ora sul tavolo è tutto ok poi assemblato magari mi farà dannare! secondo voi vale la pena continuare oppure ho fatto troppe modifiche alterando troppo il funzionamento originale? vorrei inserire il mio schema ma non so come fare....a presto e se non disturbo magari ci risentiremo.

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Per 3 pz, che e' il minimo quantitativo che mi fanno, sono arrivato a 380 Euro.

Cioè 380 euro per le sole PCB?? E' da pazzi...

Che poi le PCB coi valvolari non le capirò mai se non per design complessi, il point to point resta secondo me il migliore sotto molti aspetti ed è quello che prediligo.

il lato dolente che sono i trafo di uscita e qui mi fermo perche' sono in alto mare

beh trovare dei TU già fatti per un PPP di 6 EL84 sarà dura, prova a vedere Edcor fa degli OTTIMI trasformatori a prezzi contenuti, se vuoi risparmiare c'è Novarria ma sulla qualità non è eccelsa.Una via di mezzo potrebbe essere Hammond che ha anche dei contenitori piuttosto accessibili.

X Fioresara:

Il dubibio è sui trasformatori d'uscita per almeno 2 ragioni , l'impedenza di uscita di un PP di 6L6 e di ECL82 non credo sia la stessa e basta avere a disposizione diversi carichi per verificare qual'è l'impedenza più opportuna per le finali, ma quello che più mi spaventa è che un trasformatore per un PP di ECL82 sarà dimensionato si e no per un 10W di uscita , un PP di 6L6 dovrebbe dare almeno 30W se non "spinto"...quindi mi immagino che saturazione potresti avere alle base frequenze :(

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Che poi le PCB coi valvolari non le capirò mai se non per design complessi,...

Io li considere un enorme controsenso, a meno di usare precauzioni particolari come zoccoli altamente isolanti dal punto di vista termico, ma anche così non è proprio la soluzione ideale, viste anche le tensioni elevate, quindi i problemi di isolamento.

Il bello di un valvolare è un ottimo telaio in alluminio, spazzolato e lucidato, molto bello anche da vedersi. Se si sa lavorare bene i pochi componenti necessari alla circuoitazione trovano una sistemazione ordinata su basette isolanti dotate di opportuni ancoraggi.

A poter recuperare un profilato ad "U", in materiale isolante, della Tcktronix sarebbe veramente una cosa eccelsa. :senzasperanza:

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direi che e' quasi impossibile non utilizzare la PCB vista la componentistica utilizzata

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per i TU e' un bel dilemma che puoi risolvere tranquillamente orientandoti su marche tipo Lundhal, Tamura o Giapponesi vari (che secondo me sono i migliori) ma spendendo cifre assurde che sommate alla PCB e a tutto il resto potrebbero farti scappare la voglia.

Qualcun' altro sara' anche piu' abbordabile, tipo Edcor, ma se poi ci sommi i costi di spedizione ..............

Vedo se riesco a fare un dimensionamento sulle caratteristiche del TU come se dovesi costruirlo io e buttarlo in pasto a chi mi ha realizzato i trafo ma la vedo dura.

Per quanto riguarda i costi delle PCB mi fanno pagare 190 Euro solo l' attrezzatura.

D' altronde un press-peel con quelle dimensioni mi riesce difficile

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direi che e' quasi impossibile non utilizzare la PCB vista la componentistica utilizzata

Perchè?

Dovresti vedere qualche vecchio McIntosh (per me insuperabili), fatto come Dio comanda, senza alcun circuito stampato. Bello, pulito e anche dopo anni di lavoro non vedi quei brutti segni di "cottura" che compaiono sui c.s. quando supportano le valvole.

I c.s. son nati con e per i transistori. :smile:

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infatti ho detto "quasi" impossibile ma solo per una questione di "ordinatezza" dei componenti che sono facilmente identificabili in caso di modifiche o anomalie e visto la componentistica di questo progetto direi che la PCB torna comoda (costi permettendo purtroppo)

per quanto riguarda le abbronzature della PCB sono d' accordo; ho cercato degli zoccoli piu larghi possibili in ceramica e la vetronite e' forata per far circolare l' aria

in ogni caso vi e' sempre la possíblita' di montarl sul telaio e prolungarli con fili sulla piastra

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Indubbiamente una PCB rende più ordinato e anche meno laborioso il cablaggio, se ben studiata può essere per molti aspetti vantaggiosa però vi sono alcuni aspetti che è bene considerare :

- se il layout non è ben curato potresti avere delle capacità parassite dove non vorresti e diamo il via ad inneschi difficilmente eliminabili ma solo "curabili"

- stesso discorso sul layout delle masse che va ben studiato prima di realizzare la PCB altrimenti aspettati problemi di HUM legati ai vari loop di masse

- alimentazione dei filamenti, se in DC no problem ma se in AC io li cablerei in aria twistando i fili , in ogni caso curare la sezione delle piste.

- occhio al fatto che le tensioni in gioco sono alte, le placche delle finali raggiungono tensioni che spesso superano il doppio dell'anodica

- le alte temperature possono essere condotte dallo zoccolo fino al PCB, a parte l'arrosto di PCB il problema son spesso le saldature...queste cose le ho viste coi miei occhi...

Sicuramente ci sono altre cose che non mi son venute in mente, tipo l'uso di cavetti schermati, non esiste una PCB che possa sostituirli.

L'altro aspetto da considerare è la manutenzione e modifica, non credo che la PCB possa essere più comoda, certo dipende da come realizzi il mobile ma su molti valvolari per cambiare un componente ti tocca togliere tutta la PCB per accedere ai componenti o alle saldature che sono dal lato "zoccoli" e che si trovano quindi fra PCB e telaio...comodo vero?

Ma la cosa che più mi fa pensare è spendere 380€ per qualcosa che (ho visto lo schema) si può benissimo fare in aria, piuttosto spendo le 380€ nei trasformatori di uscita...a questo punto saltano fuori anche dei TANGO mi sa.
E poi considero certi cablaggi in aria delle vere opere d'arte e ricorda che un cablaggio in aria può sempre essere rifatto, modificato, spostato in caso di problemi tipo inneschi/hum/loop ecc . .. una PCB no!

Però complimenti per il progetto, sembra qualcosa di insolito e sembra ben disegnato...

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