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beonardo

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Buon giorno LIvio, ben risentito.  Abito a Cusano MIlanino, l'abitazione è in via Adda, il palazzo ha 13 piani e la foto (un poco annebbiata) è stata scattata dal 9° piano . ho tutta la parete della sala ( circa 4metri e rotti) in alluminio e vetro, ( rispetto a quanto dicevo sopra ricezione segnali af ) l'unico spazio che mi lascia la cosorte è sopra il copricalorifero contro la finestra, penso di essere un tantino schermato..nella foto il palazzo gemello.

Cuiao buon fine settimana.

 

CooperativaVia Adda 17.jpg

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In linea d'aria non è molto forse 40 km (io sono a Vedano Olona). Quella vista sulle Alpi non è che ce l'avrai sempre. Ricordo il breve periodo in cui ho vissuto a Milano, zona nord-ovest, per vedere le montagne bisognave che ci fosse un po di vento da nord, oppure fosse il primo giorno di sole dopo 3 di pioggia.

 

peccato che stai all'ultimo piano, in quel caso non avresti problemi a posizionare antenne.:smile:

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Ciao Gabri ben risentito.

Installare antenne in un condomino è sempre un problema.

Pensate che negli annio 70/ 80 quando usavo il CB ( ma non qui a casa a cas di mia madre distante 500mt)  L'inquillina  di sotto al mio appartamento  alla quale era giunto all'orecchio che ero un CB mi ha accusato della rottura del suo frigorifero.

Ciao

 

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L'inquillina  di sotto al mio appartamento  alla quale era giunto all'orecchio che ero un CB mi ha accusato della rottura del suo frigorifero.

Se vi fa sentire meglio , posso testimoniare che questo problema non ha una.....nazionalità.:toobad:

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L'antenna-cerchione :blink:

 

La configurazione che hai scelto di realizzare è abbastanza ostica. Ovvio che chi la presenta nel proprio sito tende ad esaltarne i pregi evitando di menzionare difetti e criticità.

 

In sintesi è un trasformatore di impedenza come può essere un qualsiasi trasformatore e come tale ha una sua frequenza di lavoro e una sua banda passante.

Immagina un trasformatore di media frequenza che è accordato alla sua frequenza di lavoro tramite un compensatore e la regolazione del nucleo.

Adatta l'impedenza di collettore a quella di base dello stadio successivo e lascia passare solo le frequenze all'interno della sua banda passante.

 

Nell'antenna loop, il primario è il cerchione che è accordato tramite il variabile, il secondario è quella spira appesa il cui unico scopo è quello di adattare l'impedenza del cavo che altrimenti, collegandolo direttamente al primario a causa della sua troppo bassa impedenza azzererebbe il Q.

Perché funzioni è indispensabile conoscere la sua frequenza di risonanza, così come un trasformatore di media frequenza a 10,7MHz non può essere usato in un circuito a 455kHz.

Per scoprirlo, siccome cerchione e variabile non sono altro che un circuito LC accordato, è sufficiente collegarli ad un oscillatore e misurare le frequenze che è possibile ottenere agendo sul variabile.

Anche la posizione e la dimensione della spira secondaria non è da determinare a caso e viste le immancabili diversità realizzative tra quanto si trova in rete e quello che si riesce a costruire, non ci si può affidare ai dati che vengono proposti dai vari realizzatori, ma va ricercato sperimentalmente.

A tale scopo, tenendo l'oscillatore collegato come detto e scoperta la frequenza di risonanza, si collega la spira secondaria al ricevitore sintonizzato su quella frequenza e si va a cercare la posizione migliore per la spira secondaria, che sarà quella che fornisce il segnale più forte.

A me personalmente quel tipo di accoppiamento non piace per niente perché introduce inevitabilmente delle perdite, quindi in tutti i loop che ho realizzato ho sempre fatto uso dell’adattamento di tipo attivo.

In pratica non ho mai realizzato la spira secondaria e ho sempre prelevato il segnale ai capi della spira primaria per mezzo di un separatore ad alta impedenza, cioè un fet.

Si ha lo svantaggio di doverlo alimentare ma il vantaggio di annullare le perdite di inserzione e di avere uno stadio a larga banda, quindi la banda passante sarà definita solo dal Q del loop.

In fine, essendo il loop oltre che sintonizzato anche direttivo, se non è orientato nella direzione del segnale, pur essendo in quel momento sintonizzato sulla frequenza esatta, può raggiungere facilmente l’annullamento del segnale stesso.

Quindi il tuo filo di lunghezza qualsiasi funziona meglio del loop quando quest’ultimo non è né sintonizzato sulla frequenza voluta e nemmeno orientato nella direzione di provenienza del segnale.

 

Il primo passo che devi fare consiste nello scoprire la sua frequenza di risonanza.

Modificato: da dott.cicala
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Grazie. Allora debbo collegare il cavo del loop all'oscillatore a sfasamento , sintonizzarmi su ipotesi 7MHZ riscontrandoli con il grundig e variare diametro del loop e distanza.?

Fatta quest'esperienza visto che la scatola supporto cerchio ha spazio a sufficienza, posso fare quanto suggerisci e cioè sempre prelevre il segnale ai capi della spira primaria per mezzo di un separatore ad alta impedenza, cioè un fet. Ma per far ciò ti prego gentilmente di postarmi lo schema che presumo sarà molto simile allo stadio preamplificatore che abbiamo usato per il secondo rigenerativo.

PS : facendo riferimento al primo rigeneratvo ( per capirci quello con il condensatore variabile ) m'ero scordato di farti sapere che ho aggiunto la preamplificazione d'antenna con il fet ho rifatto la bobina inserendo l'avvolgimento per l'antenna  e  il segnale dell'oscillatore a sfasamento in altoparlante esce più marcato.

Riguardo al radioregalo che mi ha per cosi dire ridato carica sperimentale , in un post precedente mi dicesti:                                                                                                               Quel ricevitore funziona perfettamente ma è predisposto per la gamma amatoriale degli 80m.

Ma forse non ti ricordi di aver modificato le bobine, dico ciò in quanto le emitenti che sintonizzo e che riscontro sul grundig sono fra i 6 mhz SW1 e 7,5 mhz fra i 40 e 50 metri, ho provato a regolare il nucleo della bobina d'antenna ottenendo piccole variazioni. Forse in unperiodo di maggior propagazione potrò avere mglior riscontri.

Ti devo confessare che quando ho ripreso l'hobby e ti ho conosciuto non m'era passato minimamente per la testa e oggi constato,che un'infinità di emittenti OC e OM avevano chiuso. Ero ancora con la testa agli anni 60/70/80 quando c'erano un'infinità di emittenti che trasmettevano in OC in lingua Italiana, Mosca Pechino,Tirana, Sofia ,Varsavia, Berlino DDR. mi ricordo che avevo montato con una valvola un supereattivo ed ascoltavo le comunicazioni degli aerei. A quel tempo gli esperimenti li facevo da mia Mamma casa in mattoni.

Mi fermo se nò ne vien fuori un libro.

Ciao Grazie

Loris

 

 

 

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e variare diametro del loop e distanza.?

No, in parallelo al loop avrai messo il variabile.

 

Step 1

Colleghi all'oscillatore la spira primaria del loop (che è in parallelo al variabile) e col ricevitore vai a cercare il segnale generato. Ruoti il variabile da un estremo all'altro e col ricevitore cechi il segnale. Troverai la frequenza minima e massima alla quale si sintonizza il loop.

Se è troppo bassa, tenendo il variabile tutto aperto, colleghi in serie (al variabile) un condensatore di capacità doppia a quella del variabile e rifai le prove.

Se è troppo alta, col variabile tutto chiuso colleghi in parallelo (al variabile) un condensatore con capacità pari alla metà di quella massima del variabile e rifai le prove.

 

Step 2

Una volta portato in frequenza il loop e conosciuta la frequenza di risonanza, lasci collegato l'oscillatore, ti porti in centro banda, colleghi il ricevitore alla spira secondaria (link) e cerchi la posizione migliore anche modificandone le dimensioni.

 

Accoppiamento attivo

image.png.f45f7a19f69c3469b1a2ab4d62cc2284.png

 

Con questo eviti di realizzare il link e tutto quanto descritto nello Step 2

Modificato: da dott.cicala
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 Prima di seguire il tuo metodo accoppiamento attivo per far esperienza sperimenterò comunque i primi due passaggi.

Ciao Stefano per le prove loop  devo attendere  dopo le feste in quanto le debbo sperimentare in casa e c'è l'albero , il presepe e la moglie che con la ripresa di salute iniza sempre più a ad esigere ordine.

Oggi ho rifatto per l'ennesima volta il rigenerativo ( ultimo schema) ho aggiunto la premplificazione ed i collegamenti sono miolto stretti, per far esperienza vorrei eliminare il variabile e adottare il metodo da te suggerito (reazione con potenziometro. ) il cui schema l'hai postato come ultimo post a pagina 8 .

Per questo ho una   domanda: Siccomemi par di capire che la reazione si ottiene variando la tensione di drain attraverso il potenziometro. mi spieghi per favore come avveniva elettricamente con il variabile?

Grazie

 

 

 

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In quello col variabile la reazione è di drain, nell'altro è di source.

Abbiamo detto che questo tipo di ricevitori non sono  altro che un  oscillatore "fermato prima", cioè il tasso di reazione non è sufficiente ad innescare l'oscillazione ma è molto prossimo. Questa condizione è anche legata all'intensità del segnale ricevuto infatti un segnale troppo forte potrebbe portare il circuito in oscillazione, mentre con un segnale troppo debole potrebbe essere necessario aumentare la reazione agendo sul relativo controllo.

 

(In pratica questo controllo va più o meno sempre smanettato, sia quando cambia l'intensità di segnale sia quando ci si sposta di frequenza.)

 

La reazione è positiva quindi significa che il segnale riportato in ingresso all'amplificatore è in fase -> retroazione positiva.

Succede però che il segnale prelevato dal drain è in opposizione di fase rispetto al quello sul gate e allora come  si fa?

Semplice, si invertono i collegamenti della bobina di reazione.

Così come con un trasformatore a due secondari separati, se li colleghiamo in fase le tensioni si sommano altrimenti si sottraggono.

Nella reazione di source invece, la fase del segnale sul source è concorde con quella sul gate e quindi il segnale può esservi riportato direttamente.

Infatti la presa intermedia sulla bobina è come se fosse il punto di congiunzione dei due secondari dell'esempio di prima, collegati in fase.

Il potenziometro è percorso sia dalla tensione continua di polarizzazione del fet che dal segnale rf.

Per controllare la reazione a noi interessa prelevare la componente RF e lo facciamo interponendo C3. Regolando il potenziometro potremo regolare  il livello del segnale di retroazione e di conseguenza il tasso di reazione.

Come al  solito la criticità sta nelle bobine e il  numero di spire necessarie alla presa intermedia dipende anche, oltre che dalla frequenza di lavoro, dalle caratteristiche del fet.

L'ho già detto ma,dietro la semplicità di questi circuiti si nascondono molte insidie che si domano solo con la pratica.

 

Modificato: da dott.cicala
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Grazie per la sollecita risposta. Il capitolo (reazione di Drain) cosi spiegato l'ho  compreso. Capisco anche la reazione di source , ti chiedo però se per questa spiegazione hai fatto riferimento allo schema del primo circuito rigenerativo, domando in quanto nello schema non ho un C3 e neppure una presa, questa l'ho nel primo circuito ed ho pure un  C3 che va al potenziometro del source

 

Avrei dovuto farlo prima ti posto la modifica come l'avevi suggerita . In pratica è un potenziometro collegato al positivo in serie all'impedenza regolando il quale mi par di capire che faccio variare tensione sul drain ( non c'è collegamenti con il source) e dopo l'R6 c'è il potenziometro del Varicap.

Scusandomi ringrazio e ti saluto

Loris

 

 

 

 

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E' questo il circuito al quale mi riferisco per la reazione di source

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e per la reazione di drain:

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In questo si può eliminare C10 facendo la modifica

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V2 modifica la tensione di alimentazione del fet, quindi riducendola si riducono i livelli dei segnali e di conseguenza anche la reazione.

Mi accorgo ora che i capi C-D sono disegnati al contrario. Vanno scambiati tra loro, altrimenti cade tutto il discorso della fase

Modificato: da dott.cicala
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Mi accorgo ora che i capi C-D sono disegnati al contrario. Vanno scambiati tra loro, altrimenti cade tutto il discorso della fase

Grazie , OK ho capito il quanto.

Per la reazio di drain  mi avevi già detto che per aver la reazione, e di conseguenza sentire il fischio, avrei dovuto nell'eventualità quest'ultimo non si presentasse invertire i collegamenti e cosi è stato fatto ed il fischio muovendo la L2 è arrivato.

In questo momento con il regalo sto ascoltando radio Romania trasmette in inglese, capisco una parola su dieci e pensare che nel lontano 45 quando gli anglo americani hanno sostato qui a Cusano, anzi per essere precisi sul campo di calcio di Milanino, mi intrattenevo a parlare in inglese con loro , poi la mia insegnante s'è trasferita in Svizzera ed io ho avuto una reazione di tipo psicologico e di parlare quella lingua non ho voluto piu saperne.

Ciao Grazie

Loris

 

 

 

 

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Ciao ,Stefano:

In questo si può eliminare C10 facendo la modifica

 

Modifica effetttuata, ma mentre con il variabile C10 avevo 7.8V sul drain con questo mi ritrovo 6,2v non è che siano troppo pochi e che il variabile debbea essere più di 2,2K ?

Ciao buon proseguimento festività

Loris

 

 

 

 

 

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Ciao ,Stefano:

Al fet bastano 4,5v per funzionare, anche meno. Comunque se dopo la modifica ha smesso di funzionare puoi eliminare R3

Siccome questo è un nuovo montaggio con la preamplificazione AF da te suggerita e nuova bobina con tre avvolgimenti  prima dfi saldare i fet ho solo misurato le tensioni nei vari punti e riscontrando questa differenza ho preferito interpellarti.

D'altro canto da dove ti scrivo ho bene in vista il Resegone e immagino di parlarti direttamente.

Ciao

Grazie

loris

 

 

 

 

 

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  • 4 weeks later...

Buon giorno atutti voi .Ciao Stefano , come noterai dalla foto l’ultimo prototipo del OC a rigenerazione di drain ho adottato per l’inserimento della bobina il sistema a zoccolo .

 

Cosi attraverso l’uso del radioutilitario ho potuto effettuare prove di verifica con diversi diametri delle spirali e diversi spessori di filo.

 

Dalla foto n oterai qualche manopola in più in quanto come vedi dal disegno allegato ho fatto uso di un avvolgimento per la preamplificazioni AF e quindi c’è un potenziometro da 1K di regolazione in ingresso nera la piu piccola .

L’altra quella numerata è un demoltiplicatore a cinghia per una piu fine regolazione della reazione

che è quella con le frecce.

Li vicino il potenziometro per laBF ( che è sempre regolato al massimo in quanto i segnali sono deboli.

 

Con la bobina a disegno ho sintonizzato emittenti da 6 mhz a 7.5 mhz principalmente Radio Romania e radio Cina, e qualche altra , ma sono tutte in uno spazio ristrettissimo di regolazione del variabile di reazione C10

 

 

 

 

 

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Come vedi dal disegno ho sperimentato un’avvolgimento per il separatore d’antenna facendo uso dello schema da te postato e ho sperimentato un secondo separatore amplificatore ricavato dallo schema di un circuito Amstrong del quale ti ho accennato in precedente post del 15 dicembre e che monta un 2N222.

Da questa esperienza ho tratto che la bobina che ho utilizzato per i primi esperimenti non rientrava nei valori di induttanza per la gamma di frequenze che attualmente con l’antenna filare e la postazione poco felice alla ricezione che mi ritrovo.

Desidererei che mi verificassi e commentassi queste mie seguenti dcosiderazioni con calcoli effettuati con radioutilitario.

 

La bobina dei primi esperimenti con la quale non ricevevo frequenze fra i 6 e 8 mhz

 

50 spire diametro 20mmm , filo 0.6 mi ritrovo 25.64 mH con filo 0.45 mi ritrovo 32.26 mH

 

Con 25.64 mH Varicap tutto chiuso (cioè 500PF) ponendo in serie 100PF , arrrivo a 3.44 Mhz

con Varicap tutto aperto ( cioè 25PF) arrivo a 6.28 Mhz

 

Con 32.26 mH Varicap tutto chiuso ( cioè 500PF) ponendo in serie 100PF ottengo 1.25 Mhz

conVaricap tutto aperto ( cioè 25PF) arrivo a 5.59 Mhz

 

Constato quindi di essere fuori sintonia in quanto le emittenti che riesco a ricevere con il grundig al momento si aggirano fra i 6.1 mhz ed i 7.5 mhz

 

Per contro con la bobina diametro 20 spire 22 filo 1mm mi ritrovo 6.25 mH che con Varicap tutto chiuso (cioè 500PF) ponendo in serie 100PF, arrrivo a 6.9 Mhz

Con Varicap tutto aperto (cioè 25PF) ponendo in serie 100PF al bb112, arrrivo a 12.7Mhz

 

Con 100 PF in serie al varicap per le sue caratteristiche da tabella 500/25 arrivo a coprire uno spazio da 83PF a 23.8 Pf

 

In base alle esperienze precedenti con il primi rigenerativi costruiti che montavano un variabile a mica da 100PF, mi ritrovo completamente. In fatti le emittenti che sintonizzavo si trovavano circa a tre quarti di apertura delle lamelle cioè fra i 40 ed i 30PF.

 

Comunque sia la ricezione anche con il Grunding inizia solo di sera quando fa buio, e radio Romania inlingua Italiana non sono ancora riuscito a sintonizzarla , mentre nel maggio 2018 la ricevevo bene e sufficientemente forte e chiara.

 

Dopo la tua risposta in merito a quanto da mè esposto mi dedicherò di nuovo all’antenna a Loop

ed attuare i tuoi preziosi consigli.

 

PS: dopo aver testato la reazione con potenziometro ho scelto quella con condensatore variabile per una miglior regolazione di innesco.

 

Anche questa volta di questo post ne è venuto fuori un romanzo ,ma d’altro canto è passato un pò di tenpo dall’ultimo post.

 

Ciao grazie

 

 

 

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Ciao,

nel costruire i circuiti di sintonia, oltre che al valore dell'induttanza che caratterizza la bobina e della capacità del condensatore variabile  o del varicap, bisognerebbe tener conto almeno di altre due grandezze che però sono difficilmente stimabili, specialmente nei montaggi amatoriali che si basano su materiale recuperato.

Queste sono costituite dai valori parassiti di induttanza e capacità che caratterizzano sia il montaggio stesso che la costruzione delle sue parti come appunto il circuito di sintonia.

Nel caso della bobina il primo elemento è proprio il tipo di materiale che ne costituisce il supporto che introduce valori di capacità parassita che vanno a trovarsi in parallelo a quella di sintonia che quindi abbassa il range di frequenza in  cui dovrebbe operare il circuito LC.

Lo hai compensato sia diminuendo le spire che aumentando la sezione del filo.

 

Le induttanze parassite vengono introdotte dai collegamenti, dalla loro lunghezza e dal loro percorso.

Il circuito stampato: introduce sia capacità che induttanza parassita in base al suo materiale e al percorso che il segnale subisce.

 

Questi fattori, che tra l'altro non sono i soli, determinano le differenze che hai riscontrato tra il tuo e il mio montaggio.

 

Per ridurne gli effetti bisognerebbe ricorrere a processi industriali per la realizzazione in serie dei pcb, delle bobine e di tutto il resto e anche lì, la dispersione delle caratteristiche è sempre in agguato.

 

Quindi non hai sbagliato nulla: Stesso schema, montaggi e materiali diversi danno  risultati diversi.

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Dopo quanto sopra ho aggiunto in parallelo al variabile di reazione un compensatore da 10Pf e mi facilita ancor pù la sintonia.

Ora smontato l'albero di Natale mi dedicherò all'antenna.

Grazie ciao a presto risentirci

Loris

 

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Saluto a tutti voi del forum,. Ciao Stefano, sono a te con la consueta richiesta di spiegazioni. Come avrai notato nei mie post precedenti sia nel disegno che nella foto riguardante la bobina, l'avvolgimento d'antenna è posto a circa 3 mm da L2 ora mi sono rammentato che nella foto qui sotto la L1 viene posta sopra la L2, mi chiedo, anzi ti chiedo se come quella di reazione bisogna farla scorrere in cerca di una miglior posizione o se sia sufficiente li accanto.

Grazie Ciao

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Caspita, collegamenti lunghi e zoccolo introducono quei fenomeni parassiti di cui ho scritto più indietro.

Non succede niente di male a queste frequenze ma numero di spire e capacità di accordo possono diventare anche molto diverse da come sarebbero se la bobina fosse montata direttamente sul circuito con i collegamenti cortissimi.

 

La bobina di reazione, se può scorrere permette di ricercare se esiste una posizione migliore.

Se agendo sul controllo di reazione si verifica ciò di cui abbiamo parlato, anche spostando la bobina di reazione non ci saranno grandissime differenze di funzionamento.

Rimane solo la curiosità di provare.

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Si è vero, però mi serve lo zoccolo per sostituire le diverse bobine che costruisco dalla cui sperimentazione con diametri spire  diversi,numero delle stesse diverso, spessori filo diversi cerco di capirci un poco di più. Aggiungo che a partire dalle prime ore serali sino a dopo mezzanotte le 4 o cinque trasmissioni che ricevo fra i 6 e i 7.5Mhz riesco a centrarle bene e diversamente da quanto detto in post precedente riguardo la poca< utilità dell nucleo di ferrite , invece mi sono accorto che in piu occasioni regolandolo di pochissimo  riesco a tener separate due emittenti che leggermente si sovrappongono riuscendo ad ascoltrle sufficientemente bene..

Grazie per tuoi preziosi consigli e per il tempo che mi dedichi

Ciao

Loris

 

 

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  • 3 weeks later...

Ciao Stefano l'accoppiamneto attivo è in sospeso, devo procurarmi l'impedenza da 1millih nel frattempo ho realizzato il prova fet che mi hai proposto.

Quando do corrente si accende il led e lampeggia solo quando inserisco  i transistor , con i fet rimane acceso e non lampeggia

lo schema  l'ho ripresento qui sotto cosi non devi andare a cercare sopra

.Capisco solo la funzione del BC 337 , i condensatori dovrebbero servire per l'alternaza delle accensio i del led, ma li mi fermo.

Chiedo gentilmente una spiegazione

Ciao

Grazie

 

Circuito prova FET.jpg

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