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Il metanolo da scarti: la soluzione di NEXTCHEM per il trasporto marittimo sostenibile
Il trasporto marittimo è una fonte significativa di emissioni di gas serra.
La direttiva europea Refuel Maritime mira a ridurre queste emissioni, introducendo target di decarbonizzazione. La conversione dei rifiuti urbani in metanolo rappresenta una soluzione sostenibile, già pronta per essere industrializzata. Il metanolo, compatibile con i motori a combustione a doppia alimentazione o con le celle a combustibile, offre vantaggi economici e ambientali, favorendo la decarbonizzazione del settore marittimo. Il trasporto marittimo rappresenta una delle principali fonti di emissioni di gas serra a livello globale, contribuendo significativamente all'inquinamento atmosferico e al cambiamento climatico. Secondo l'International Maritime Organization (IMO), il settore marittimo è responsabile di circa il 2,9% delle emissioni globali di CO2, con oltre 1,056 miliardi di tonnellate di CO2 rilasciate nel 2023.
Questa industria movimenta annualmente milioni di tonnellate di merci, contribuendo significativamente all'economia mondiale.
Tuttavia, l'impatto ambientale dei combustibili utilizzati per alimentare le navi è considerevole. Per affrontare questa sfida, l'Unione Europea ha introdotto la direttiva Refuel Maritime, entrata in vigore il 1° gennaio 2025, che
impone obiettivi ambiziosi di decarbonizzazione per il settore marittimo, fissando il target di ridurre le emissioni del 6% entro il 2030 e dell'80% nel 2050 rispetto ai livelli del 2020.
La direttiva impone anche l'uso di tecnologie avanzate e combustibili alternativi per raggiungere questi obiettivi.
LA PRODUZIONE DI METANOLO DA RIFIUTI
La conversione dei rifiuti urbani in metanolo è una tecnologia che presenta numerosi vantaggi sia dal punto di vista ambientale che economico.
Il processo parte dai rifiuti, in particolari da quelli non riciclabili. Tra questi si annoverano il rifiuto indifferenziato, ma anche gli scarti della raccolta differenziata, ad esempio circa il 40% in volume della plastica differenziata non è meccanicamente riciclabile, nonché rifiuti speciali quali sfalci e potature, rifiuti ospedalieri e industriali.
Per poter trattare una così grande variabilità di composizione, la tecnologia di gassificazione è ben progettata per essere flessibile.
La tecnologia NX CircularTM di MyRechemical, la controllata di NEXTCHEM (gruppo MAIRE), dedicata alle soluzioni waste-to-chemicals,si basa su una tecnologia di gassificazione flessibile e collaudata a livello industriale, progettata per
lo smaltimento dei rifiuti.
Per questo scopo lavora ad elevate temperature raggiunte grazie all'uso di ossigeno puro come agente gassificante.
In particolare, il reattore di gassificazione viene controllato per ottenere un preciso profilo termico.
Nel fondo le temperature raggiungono tra i 1600°C e i 2000°C permettendo la fusione della frazione inerte del rifiuto (di qualsiasi tipologia).
Nella zona centrale avvengono principalmente reazioni di gassificazione, endotermiche, che riportano più in basso le temperature.
Nella sezione superiore ulteriore ossigeno permette il re-incremento delle temperature del syngas prodotto portandolo a circa 1100°C.
La qualità del syngas, in termini di contaminanti, a questa temperatura è elevatissima.
Viene quindi velocemente raffreddato per poterne congelare la composizione di qualità. Il prodotto della gassificazione è quindi una miscela gassosa principalmente composta da monossido di carbonio ed idrogeno.
Il syngas così ottenuto è lavato e purificato per ottenere livelli di eventuali contaminanti al minimo possibile, una pulizia adatta infatti alla sintesi chimica.
La direttiva europea Refuel Maritime mira a ridurre queste emissioni, introducendo target di decarbonizzazione. La conversione dei rifiuti urbani in metanolo rappresenta una soluzione sostenibile, già pronta per essere industrializzata. Il metanolo, compatibile con i motori a combustione a doppia alimentazione o con le celle a combustibile, offre vantaggi economici e ambientali, favorendo la decarbonizzazione del settore marittimo. Il trasporto marittimo rappresenta una delle principali fonti di emissioni di gas serra a livello globale, contribuendo significativamente all'inquinamento atmosferico e al cambiamento climatico. Secondo l'International Maritime Organization (IMO), il settore marittimo è responsabile di circa il 2,9% delle emissioni globali di CO2, con oltre 1,056 miliardi di tonnellate di CO2 rilasciate nel 2023.
Questa industria movimenta annualmente milioni di tonnellate di merci, contribuendo significativamente all'economia mondiale.
Tuttavia, l'impatto ambientale dei combustibili utilizzati per alimentare le navi è considerevole. Per affrontare questa sfida, l'Unione Europea ha introdotto la direttiva Refuel Maritime, entrata in vigore il 1° gennaio 2025, che
impone obiettivi ambiziosi di decarbonizzazione per il settore marittimo, fissando il target di ridurre le emissioni del 6% entro il 2030 e dell'80% nel 2050 rispetto ai livelli del 2020.
La direttiva impone anche l'uso di tecnologie avanzate e combustibili alternativi per raggiungere questi obiettivi.
LA PRODUZIONE DI METANOLO DA RIFIUTI
La conversione dei rifiuti urbani in metanolo è una tecnologia che presenta numerosi vantaggi sia dal punto di vista ambientale che economico.
Il processo parte dai rifiuti, in particolari da quelli non riciclabili. Tra questi si annoverano il rifiuto indifferenziato, ma anche gli scarti della raccolta differenziata, ad esempio circa il 40% in volume della plastica differenziata non è meccanicamente riciclabile, nonché rifiuti speciali quali sfalci e potature, rifiuti ospedalieri e industriali.
Per poter trattare una così grande variabilità di composizione, la tecnologia di gassificazione è ben progettata per essere flessibile.
La tecnologia NX CircularTM di MyRechemical, la controllata di NEXTCHEM (gruppo MAIRE), dedicata alle soluzioni waste-to-chemicals,si basa su una tecnologia di gassificazione flessibile e collaudata a livello industriale, progettata per
lo smaltimento dei rifiuti.
Per questo scopo lavora ad elevate temperature raggiunte grazie all'uso di ossigeno puro come agente gassificante.
In particolare, il reattore di gassificazione viene controllato per ottenere un preciso profilo termico.
Nel fondo le temperature raggiungono tra i 1600°C e i 2000°C permettendo la fusione della frazione inerte del rifiuto (di qualsiasi tipologia).
Nella zona centrale avvengono principalmente reazioni di gassificazione, endotermiche, che riportano più in basso le temperature.
Nella sezione superiore ulteriore ossigeno permette il re-incremento delle temperature del syngas prodotto portandolo a circa 1100°C.
La qualità del syngas, in termini di contaminanti, a questa temperatura è elevatissima.
Viene quindi velocemente raffreddato per poterne congelare la composizione di qualità. Il prodotto della gassificazione è quindi una miscela gassosa principalmente composta da monossido di carbonio ed idrogeno.
Il syngas così ottenuto è lavato e purificato per ottenere livelli di eventuali contaminanti al minimo possibile, una pulizia adatta infatti alla sintesi chimica.
Giacomo Rispoli - AIDIC - Associazione Italiana Di Ingegneria Chimica
Guarda tutti i contenuti AIDIC - Associazione Italiana Di Ingegneria Chimica sul sito La Termotecnica News
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