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Diagnosi energetica di un edificio storico: il caso di Palazzo Murena a Perugia

Negli ultimi decenni l'attenzione verso efficienza energetica e sostenibilità ambientale è cresciuta per contrastare i cambiamenti climatici. Per gli edifici storici soggetti a regimi vincolistici, è fondamentale condurre diagnosi energetiche per migliorarne le prestazioni con soluzioni innovative e compatibili. In questo contesto, è stata effettuata la diagnosi energetica di Palazzo Murena, un edificio storico a prevalente uso ufficio, sede del Rettorato dell'Università degli Studi di Perugia. INTRODUZIONE

La crescente sfida legata ai cambiamenti climatici spinge la ricerca verso soluzioni sempre più in grado di ridurre i consumi energetici e migliorare le prestazioni degli edifici, che rappresentano una delle principali fonti di consumo energetico a livello globale.

Infatti, circa il 40% dei consumi è attribuibile al settore edilizio. Per questo motivo, la diagnosi energetica degli edifici è uno strumento chiave per analizzare lo stato attuale del sistema edificio-impianto, determinare i consumi energetici e valutare gli eventuali interventi migliorativi da attuare al fine di ottenere un risparmio energetico.

Il presente progetto di ricerca si inserisce nell'accordo di collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Perugia e l'ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile), nell'ambito dello studio intitolato Diagnosi e riqualificazione energetica di un edificio storico universitario a prevalente uso ufficio.

Come caso studio è stato scelto Palazzo Murena, sede del rettorato e degli uffici amministrativi dell'Ateneo perugino.
La rilevante valenza storico-artistica dell'edificio ha reso necessario un approfondimento sul contesto territoriale in cui si inserisce, analizzando i vincoli esistenti, che rappresentano una sfida nell'implementazione di soluzioni energetiche compatibili con il patrimonio storico.

Dopo aver inquadrato l'edificio dal punto di vista storico, urbanistico e culturale, sono presentate le fasi della diagnosi energetica condotta secondo le linee guida fornite da ENEA (1 nel PDF), la realizzazione e la validazione del modello dell'edificio mediante il software Edilclima EC700 e la valutazione di possibili interventi migliorativi.

CASO STUDIO

Palazzo Murena sorge sulla valle perugina detta Conca dove, sin dal Medioevo, spiccano grandi volumi edificati, sedi di ordini monastici e conventi, che caratterizzano ancora oggi lo skyline di Perugia.

Il progetto del complesso monastico, detto comunemente di Monte Morcino Nuovo, risale al 1740, quando l'architetto Luigi Vanvitelli, affiancato dall'allievo Carlo Murena, iniziò i lavori per la realizzazione della nuova sede da consegnare all'ordine dei monaci benedettini Olivetani.

L'edificio venne concluso nel 1790 ma, nel 1809, la congregazione degli Olivetani fu soppressa dal governo napoleonico e il complesso rimase inutilizzato.
Si presentò così l'occasione di trasferirvi l'Ateneo perugino.

Nel 1810 l'Università ottenne il permesso dal governo francese di occupare questi spazi, che poco dopo furono acquistati.

Tuttavia, solo nel 1815, il Pontefice Pio VII riconobbe, all'allora Rettore dell'università di Perugia Luigi Canali, la legittimità dell'acquisizione e il convento accolse in maniera definitiva l'Ateneo di Perugia. L'evento incise profondamente sul territorio perugino, dando avvio ad una forte urbanizzazione della Conca, attorno a Palazzo Murena [2, 3].

Il complesso architettonico è composto da tre edifici adiacenti: Palazzo Murena (ex complesso monastico), la Chiesa di Monte Morcino Nuovo, o Chiesa dell'Università, e l'ex Ragioneria. Successivamente si aggiunse al complesso anche l'Aula Magna, costruita negli anni 1950-1957, per volontà dell'allora Rettore Giuseppe Ermini (Figura 1 nel PDF).

L'imponente Palazzo Murena (Figura 1, numero 1), oggetto della diagnosi energetica, presenta una struttura quadrangolare in muratura massiccia, con uno spessore progressivamente decrescente all'aumentare della quota.

Le facciate, rivestite in laterizio, si distinguono per la loro regolarità e sono caratterizzate da aperture semplici distribuite su più livelli.

Internamente, l'edificio è suddiviso in sei piani: tre seminterrati, il piano terra, il piano ammezzato e il primo piano.

I piani seminterrati si sviluppano lungo il versante nord, con la parete esterna confinante con il terreno, mentre gli altri lati si affacciano sulla valle della Conca.

Il piano terra ha una pianta rettangolare con dimensioni di circa 60 m x 48 m e ospita un chiostro interno di circa 30 m x 33 m.

Al centro del chiostro si erge un maestoso Cedro dell'Atlante, alto circa 30 m e considerato di grande valore storico-culturale. La sua età, stimata in circa 160 anni, suggerisce che possa essere stato piantato in seguito all'Unità d'Italia.

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