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L'attività CTI 2023-2024 a supporto della transizione energetica

La relazione annuale presentata dal Consiglio CTI all'Assemblea Soci lo scorso 17 aprile e da questa approvata all'unanimità sancisce formalmente quanto fatto dall'ente nel corso del 2023 e conferma il programma di lavoro per il 2024 in linea con gli indirizzi di governance stabiliti dall'attuale consiliatura.

Per dare evidenza dell'attività CTI e permettere una miglior condivisione di quanto la normazione tecnica e gli enti di normazione possono fare a supporto del Sistema Paese, in queste pagine viene fornito un estratto delle molte linee d'azione e attività in corso che è comunque possibile approfondire nella relazione consultabile sul nostro sito. Ciò che auspichiamo possa emergere dalla relazione è l'impegno della struttura operativa volto a garantire la centralità dell'attività di normazione tecnica e in quanti settori questa può trovare terreno fertile.

L'attività normativa, infatti, è scopo statutario del CTI, quindi interesse primario dei nostri associati, e per questo elemento che contraddistingue il nostro ruolo nel mercato quale soggetto "terzo" in grado di fornire supporto tecnico ad operatori e decisori con un approccio trasversale su tutti i temi trattati.

I numeri dell'attività normativa CTI

Qualche numero può aiutare a dimensionare il lavoro svolto grazie anche alla sempre proattiva partecipazione di chi siede ai nostri tavoli e investe il suo tempo e le sue risorse per mettere a disposizione del "fare le cose per bene" la propria professionalità.

Utile ricordare, infatti, che la funzione del CTI è garantire la qualità del prodotto finale, ovvero che la norma tecnica sia redatta secondo le regole del consenso, della democratica partecipazione, della trasparenza, mdel rispetto e del bilanciamento delle parti interessate, ma i contenuti sono forniti dalle aziende, dalle loro associazioni, dai professionisti, dagli enti di ricerca e dalle università, dalla pubblica amministrazione attraverso la partecipazione costante ai lavori che anche quest'anno, come negli ultimi, ci permette di contare un numero di riunioni nazionali molto vicino a 200.

Si tratta di riunioni delle nostre 41 Commissioni Tecniche o dei loro Gruppi di lavoro organizzate per sviluppare norme UNI o monitorare l'attività CEN e ISO e conseguentemente discutere e formulare le posizioni nazionali in merito. Elevatissimo anche il numero di riunioni dei TC europei o internazionali così come dei loro WG a cui partecipano gli esperti italiani, sempre più facilitati dalla possibilità di partecipare da remoto.

Nel 2023 il CTI ha portato a pubblicazione 97 norme di cui 10 puramente nazionali (vedere prospetto 1) , 43 norme CEN e 44 norme ISO.

Si tratta di un dato in linea con l'andamento degli anni passati che evidenzia sia il continuo interesse dei lavori per il solo mercato
italiano sia una leggera crescita per le norme europee a dimostrazione che nonostante le difficoltà che il CEN sta riscontrando nei
confronti della Commissione Europea per quanto riguarda le norme armonizzate, vi è un interesse continuo e sempre più propositivo verso la produzione normativa del vecchio continente. Alle norme pubblicate fanno corredo i molti progetti tutt'ora in corso. Si tratta di 36 progetti di norma nazionali, alcuni dei quali vedranno la pubblicazione nel 2024, e un numero di progetti CEN e ISO superiore di più di un ordine di grandezza.

Altro elemento importante dell'attività CTI è proprio il presidio dei lavori europei ed internazionali che richiede un significativo impiego di risorse.

Ad oggi le nostre Commissioni Tecniche interfacciano 39 Technical Committee CEN, quindi l'11% dei 342 TC attivi, e 24 Comitati ISO, quindi circa il 9% dei 271 TC. Parliamo, in media, di circa il 10% dei tavoli di lavoro normativi internazionali monitorati dal CTI e per i quali definiamo la posizione nazionale.

Parte di questa attività è svolta con un ulteriore impegno in quanto il CTI gestisce i leadership team (segreteria e chairmanship) di 20 organi tecnici CEN e ISO, come indicato nel prospetto 2. Questo soprattutto grazie al supporto, anche economico, degli associati con cui è possibile far fronte ai costi di gestione di queste posizioni strategiche.

Detenere una segreteria e presiedere un organo tecnico CEN o ISO, infatti, è un'azione ad alto valore aggiunto in quanto permette di gestire in prima persona le proposte di nuove norme, individuare per tempo criticità o opportunità, definire le linee operative in materia, avere un contatto diretto e preferenziale con altri Paesi.

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