Articolo
Ottant'anni di congressi al servizio del Paese
Era il 1946, quando il prof. Cesare Codegone, straordinario di fisica tecnica nel Politecnico di Torino, d'intesa con il suo Maestro, Pietro Enrico Brunelli, direttore dell'ateneo, e con massimi rappresentanti dell'università, dell'industria e della professione, prese una serie di contatti per riunire un Congresso preliminare in cui ridare corpo all'ATI Associazione Termotecnica Italiana dopo la pausa bellica. Potendo convocare così, a Torino, l'anno successivo, il primo Congresso della ricostituita Associazione e affidare all'Editore Barbieri, oggi EIOM, la pubblicazione mensile della ripristinata, omonima rivista.
Ciò, in un momento critico e difficile, quello del dopoguerra, della ricostruzione e del contrastante diffondersi di nuove istanze sociali, economiche e ambientali, affrontato dai grandi protagonisti di quella fase storica, che hanno fatto grande l'Associazione con lungimiranza e coraggio, vicariando con successo la debolezza delle istituzioni e della stampa specialistica del tempo.
Un'attività proseguita con esemplare perseveranza, che segna quest'anno a Benevento una nuova, significativa tappa con la convocazione dell'80° Congresso annuale, indetto dal 10 al 12 settembre presso l'Università degli Studi del Sannio.
Un summit convocato in presenza, in continuità con la vocazione al servizio dell'ATI e con la consueta avvedutezza nell'indicare e confermare il problema energetico come un aspetto di fondo del complesso intreccio di fattori che rendono il periodo attuale non meno avverso e intricato. Una questione che condiziona e pregiudica il progresso economico e sociale e, con esso, il benessere dell'uomo e del mondo, oggi e domani.
Ne dà riscontro il titolo dato alla nuova assise dal Comitato Organizzatore, copresieduto da Emma Frosina e Maurizio Sasso, "Il futuro dell'energia: il difficile equilibrio tra nazioni e generazioni". Un tema che esprime il costante impegno e volontà dell'Associazione di contribuire allo sviluppo della ricerca e del dibattito per affrontare la sfida della sostenibilità e, quindi, dell'equità infra e intergenerazionale, con dati e indicazioni che informino il pubblico con la massima esattezza possibile.
Un rigore che il proliferare di notizie false o tendenziose rende oggi ancor più necessario per favorire e assicurare l'oggettiva espressione del consenso.
E per supportare, conseguentemente, la politica nell'adozione di scelte coerenti con una strategia economica e industriale, la cui debolezza e carenza l'ATI ha ripetutamente richiamato. Questo, con conferenze, studi e rapporti effettuati e redatti nel corso della sua storia più che centenaria, un cammino che può vantare orgogliosamente a buon diritto.
Piani energetici nazionali, talora contraddittori o velleitari,per insufficienza delle analisi e mancanza del senso delle proporzioni, che non hanno definito e sostenuto con sufficiente continuità e fermezza un percorso adeguato e coerente di crescita industriale, della formazione e dell'occupazione.
Requisito essenziale, tanto più indispensabile nell'attuale congiuntura, per guidare compiutamente e con efficacia la transizione ecologica ed energetica che impone la rapidità del cambiamento, in primis quello grave e deleterio del riscaldamento globale.
A Benevento, dunque, la seconda ATI, ricostituita nel '47, la prima era stata fondata nel 1918, celebrerà il suo 80° Summit.
Otto decenni di confronti che hanno scandito lo sforzo compiuto e il mutamento epocale subito dal Paese sotto tutti i profili, tecnologici, economici, sociali, politici, con modalità, velocità ed effetti che si sono dimostrati spesso imprevisti e talora imprevedibili.
In occasione della ricorrenza, la Rivista ritiene doveroso ricordare e onorare, nell'articolo che segue, l'esemplare, infaticabile impegno dei termotecnici che hanno dato continuità alla vita dell'ATI e alla successione dei suoi ottanta congressi annuali.
Buon lavoro, dunque, e "ad maiora semper".
Ciò, in un momento critico e difficile, quello del dopoguerra, della ricostruzione e del contrastante diffondersi di nuove istanze sociali, economiche e ambientali, affrontato dai grandi protagonisti di quella fase storica, che hanno fatto grande l'Associazione con lungimiranza e coraggio, vicariando con successo la debolezza delle istituzioni e della stampa specialistica del tempo.
Un'attività proseguita con esemplare perseveranza, che segna quest'anno a Benevento una nuova, significativa tappa con la convocazione dell'80° Congresso annuale, indetto dal 10 al 12 settembre presso l'Università degli Studi del Sannio.
Un summit convocato in presenza, in continuità con la vocazione al servizio dell'ATI e con la consueta avvedutezza nell'indicare e confermare il problema energetico come un aspetto di fondo del complesso intreccio di fattori che rendono il periodo attuale non meno avverso e intricato. Una questione che condiziona e pregiudica il progresso economico e sociale e, con esso, il benessere dell'uomo e del mondo, oggi e domani.
Ne dà riscontro il titolo dato alla nuova assise dal Comitato Organizzatore, copresieduto da Emma Frosina e Maurizio Sasso, "Il futuro dell'energia: il difficile equilibrio tra nazioni e generazioni". Un tema che esprime il costante impegno e volontà dell'Associazione di contribuire allo sviluppo della ricerca e del dibattito per affrontare la sfida della sostenibilità e, quindi, dell'equità infra e intergenerazionale, con dati e indicazioni che informino il pubblico con la massima esattezza possibile.
Un rigore che il proliferare di notizie false o tendenziose rende oggi ancor più necessario per favorire e assicurare l'oggettiva espressione del consenso.
E per supportare, conseguentemente, la politica nell'adozione di scelte coerenti con una strategia economica e industriale, la cui debolezza e carenza l'ATI ha ripetutamente richiamato. Questo, con conferenze, studi e rapporti effettuati e redatti nel corso della sua storia più che centenaria, un cammino che può vantare orgogliosamente a buon diritto.
Piani energetici nazionali, talora contraddittori o velleitari,per insufficienza delle analisi e mancanza del senso delle proporzioni, che non hanno definito e sostenuto con sufficiente continuità e fermezza un percorso adeguato e coerente di crescita industriale, della formazione e dell'occupazione.
Requisito essenziale, tanto più indispensabile nell'attuale congiuntura, per guidare compiutamente e con efficacia la transizione ecologica ed energetica che impone la rapidità del cambiamento, in primis quello grave e deleterio del riscaldamento globale.
A Benevento, dunque, la seconda ATI, ricostituita nel '47, la prima era stata fondata nel 1918, celebrerà il suo 80° Summit.
Otto decenni di confronti che hanno scandito lo sforzo compiuto e il mutamento epocale subito dal Paese sotto tutti i profili, tecnologici, economici, sociali, politici, con modalità, velocità ed effetti che si sono dimostrati spesso imprevisti e talora imprevedibili.
In occasione della ricorrenza, la Rivista ritiene doveroso ricordare e onorare, nell'articolo che segue, l'esemplare, infaticabile impegno dei termotecnici che hanno dato continuità alla vita dell'ATI e alla successione dei suoi ottanta congressi annuali.
Buon lavoro, dunque, e "ad maiora semper".
Pierangelo Andreini - ATI Associazione Termotecnica Italiana
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La Termotecnica Luglio Agosto 2025
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