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INGEGNERE ELETTRONICO TRIENNALE SENZA FUTURO


nicobi83

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io rimango dell'idea che è tutta colpa degli alto-stipendiati (se qui in italia sta andando sempre nel peggiore dei modi), in primis quelli nel palazzone romano, in secundis tutti quei dirigenti che ok avranno tutte le loro grosse (?) grasse responsabilità, ma perchè devono prendere fino a 10 (se non molto di +) volte quel che piglia un comune mortale che rischia pure molte volte la propria pellaccia?

 

 

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Sicuramente il futuro per il genere umano non  è dei più rosei ,ormai trovare un addetto alle pompe di carburante è una cosa rara. tutte queste persone cosa faranno?

Se si dovrà soccombere alla tecnologia e restare senza lavoro ,mille volte meglio rompersi il cu*o e portare la pagnotta a casa.

Stanno sempre di più condizionandoci ad esempio ad abbandonare l'uso del pagamento in contante a favore delle carte di credito ,io francamente me ne frego delle carte e cartine e se ci li ho i soldi in tasca ok, sennò passo dritto.

Ormai non si comunica più a voce ma solo con sms (ma che c... ci trovano in questi sms?)

L'altra sera passando davanti alla vetrina di un bar non ho potuto non notare una coppia seduta ad un tavolo :lei intenta a smanettare con lo smartphone e lui con il tablet;bel progresso non c'è che dire!

Adesso mi vado a cambiare che per stanotte il lavoro c'è. 

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maremma quanto la fai tragica.....

 

 

Fare lo struzzo serve a poco, anzi a nulla.

Se misuri la temperatura corporea ed il termometro indica 38°C circa, è in utile dire che il termometro è pessimista, meglio cercare le cause della febbre e curarsi.

 

Fatti 2 conti con i dati ufficiali ONU: popolazione mondiale o tre 7 miliardi; 1.5 miliardi soffrono la fame (quella vera), un altro miliardo circa è sottonutrito.

Nel 2015 la popolazione mondiale ha terminato le risosrese prodotte nell'anno all'incirca nel mese di Agosto (ma credo che il dato sia ottimistico) ed ogni anno terminano qualche giorno prima; i rimanenti giorni campiamo intaccando le riserve. Di questo passo fra meno di un secolo avremo quasi esaurito le risorse di riserva.

 

Da noi la maggior produzione agricola è ancora data dalla painura padana, terreni che ogni anno devono essere pesantemente cosparsi di fertilizzanti perchè altrimenti sarebbero quasi sterili. Inoltre ogni anno una bella fetta di questi terreni viene cementificata o asfaltata.

Se fossimo costretti da un  giorno all'altro a sopravvivere con quello che produciamo ci sarebbero risorse per far sopravvivere non più della metà della popolazione.

Questi dati sono noti e si possono trovare spulciando tra le statistiche ed i rapporti ufficiali, ma ci si gaurda bene dal renderli facilemtne comprensibili.

 

Abbiamo il 13%, ufficiale, di disoccupati, mentre la polpolazione sopra i 18 anni e al disotto dei 30 anni che non ha un'occupazione rappresenta circa il 42 % della medesima fascia di età.

E' impossibile que queste persone sian tutti lavativi e schizzinosi che rifiutino lavori che considerano non adeguati; ragionevolmente almeno la metà di queste persone sarebbe disposta a svolgere un qualsisiasi lavoro.

Anche i Svizzera, paese da cui disto meno di 10 km, dove la disoccupazione è al di sotto del 5%, se si osserva solo la fascia di età <30 anni, la percentuale sale a circa il 15% con derivata fortemente positiva.

Tutto questo dovrebbe far meditare sul futuro, non prendersela con chi fotografa la situazione.

 

Se poi aggiungiamo i milioni di disperati che premono alle frontiere Sud europee il quadro diventa ancora più tragico.

 

Si ci sono i parassiti, quelli che speculano, quelli che percepiscono stipendi esagerati, ma alla fine bisogna comun que fare i conti con la realtà che dice alcune cose che vogliamo ignorare:

  • Le reicchezze globali non sono infinite, ma pressochè costanti; se una fetta di popolazione si arricchisce un'altra deve impoverirsi.
  • Le risorse non sono infinite
  • Lo sviluppo non può continuare all'infinito

Prima la popolazione mondiale prenderà atto di questo e più ci sarà qualche possibilità di evitare la catastofe globale, ma ogni giorno che passa il punto di non ritorno è più vicino.

Qui c'è poco da lamentarsi se un ingegnere elettronico fa fatica a trovare un impiego; per la persona è forse una tragedia, ma è solo una goccia nel mare della tragedia incombente su di tutti.

 

Lo slogan di Grillo: "Dobbiamo andare verso una decrescita felice" non è una battuta da comico, ma è un avvertimento da grillo parlante. Purtroppo i grilli parlanti di solito son presi a martellate perchè dicono cose spaicevoli. Meglio ascoltare chi promette di farci vivere nella citta dei balocchi.

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anche io mi sono laureato a 28 anni in ingegneria elettronica triennale e dopo 2 anni e + mi hanno offerto solo lavoro di programmazione cosa che non ho mai potuto soffrire, non solo perchè il c++ fatto all'uni (1 esame e mezzo su 28) è stato difficile e prolisso per poi non fare nulla di coinvolgente..... un programmino che girava. (son soddisfazioni grandi ehehehe), sia perchè ho svolto un tirocinio al cnr sempre in ambito programmazione.

Se dovevo fare la programmazione mi sarei trasferito al corso di laurea in informatica/ing informatica così almeno avrei avuto qualche requisito minimo nei vari annunci presenti in internet e non solo. 

Dopo tre anni di università durati un'infinità, mi sono reso conto che il corso di laurea in ingegneria elettronica che ho seguito non serviva ad una mazza: non ho fatto nulla di pratico, non ho avuto esperienze di elettronica se non teorie vaghe, varie e trascendentalmente rese difficili ,( e soprattutto per chi veniva da un liceo scientifico voleva almeno approfondire e capire meglio le cose praticamente) e infine in quasi  il 99% degli annunci non si hanno i requisiti per poter rispondere. Se facevo qualunque altro corso di laurea in ingegneria meccanica o areonautica (almeno sapevo usare il cad), gestionale (sapevo un po' di economia e di tempi e metodi tanto ricercati), automazione (forse avrei affrontato plc però chissà se mi piaceva).

 

Due anni fa credevo che era molto più semplice il trovar lavoro,dato la difficoltà del mio corso di laurea (vedendo anche i dati almalaurea) ma poi pian piano mi sono reso conto che è molto più complicato (ed io sono stato quasi 7-8 ore al giorno quasi tutti i giorni fino a circa 2 mesi fa, a cerca lavoro e mi sono fatto dei giri in molte agenzie del lavoro anche fuori mia regione spedendo soldi sperando di avere qualche possibilità in più).

 

Dopo due anni ho deciso di rimettermi a studiare (cosa che non volevo fare più poichè mi sono stufato e volevo costruirmi una vita mia vista l'età) ed ora sto imparando il mondo del webmaster...almeno rispetto a far girare un programmino , vedo ciò che faccio e ho un risultato alle volte anche bello. Se il futuro è la programmazione almeno scegliamoci il linguaggio e le finalità.....

se dopo questo periodo non riuscirò neanche così a trovare qualcosa, cambierò genere e settore di lavoro

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anche io mi sono laureato a 28 anni in ingegneria elettronica triennale

 

Se non hai avuto impedimenti come lavoro o altro, mi sembra un tempo piuttosto lungo per una laurea triennale. COn un corso di studi regolare ci si dovrebbe lauerare a circa 23 anni.

Anche i tempi di studio incidono sulle offerte lavorative.

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anche io mi sono laureato a 28 anni in ingegneria elettronica triennale

 

Il tempo però incide molto (io stesso a volte guardo anche il tempo impiegato a laurearsi). Ovviamente ciò dipende anche se ci sono stati impedimenti durante il percorso. Non sono però molto d'accordo con chi invece impiega il doppio del tempo per riceve un 30 e Lode ad ogni esame per poter avere un voto finale di 110/110 e lode. Ma questo è un mio modesto parere.

E' vero che al giorno d'oggi le aziende fanno sbarramenti in merito alla votazione, però ci sono anche quelle che non ci guardano e preferiscono la sostanza.

 

Anche io ho impiegato un anno in più a laurearmi (ho conseguito la laurea specialistica in 6 anni anziché in 5) in quanto i primi 2 anni gli ho fatti prevalentemente da autodidatta in quanto lavoravo come quadrista presso un artigiano del paese per pagarmi gli studi, poi il terzo anno l'ho frequentato praticamente per intero e poi ho dato la tesi. La tesi triennale è stata lunga, 8 mesi, però mi è valsa la vincita di una borsa di studio che mi ha permesso di finire i restanti due anni di specialistica e di laurearmi a 26 anni. 

Un percorso fatto bene e nei tempi  ne richiederebbe invece 25!

 

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ed ora sto imparando il mondo del webmaster...almeno rispetto a far girare un programmino

Scusa Alley, mi permetto di dire la mia tenendo nel massimo rispetto le tue scelte ed i tuoi studi.

Ma cosa vuol dire "far girare un programmino"??

Siamo, che piaccia o no, nell'era del digitale già da un po d'anni. Un ingegnere che si rispetti, soprattutto uno giovane avrà quasi sicuramente a che fare con il software e la programmazione, che gli piaccia o no, questo almeno nell'industria privata.

Guarda, io sono anziano (non come Livio :lol:) e posseggo solo il diploma di perito in elettronica e telecomunicazioni. Quando ho iniziato mi sono rotto la testa su schede piene di integrati TTL e CMOS (anche qualcuna a transistor) che si usavano allora per l'automazione di macchine utensili. Poi però, con l'uscita dei primi plc programmabili, ho dovuto rimettermi in gioco per cercare di rimanere al passo coi tempi.

In seguito ho dovuto rimettermi a studiare per imparare a programmare su PC che si andavano sempre più affermando anche nel nostro campo, questo fa parte di un percorso di crescita che, nel mio caso, professionalmente è stato inevitabile.

Ho ex colleghi con la laurea triennale (informatica ma anche elettronica e, in un caso gestionale), anch'essi si sono adattati a non poter fare esattamente quello per cui avevano principalmente studiato, tra l'altro con ottimi risultati dati dal fatto che, secondo me, i corsi universitari se non altro servono almeno ad allenare i neuroni.

 

A proposito dei webmaster: è una mia impressione o si tratta di un campo un po saturo e con scarse opportunità?

 

Ciao

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un ingegnere informatico è spesso chiamato a svolgere compiti di ingegneria o architettura del software e questo necessita di una buona conoscenza ed uso dei linguaggi di programmazione da parte del ingegnere .Nel passaggio tra l'astratto al concreto vi sono varie fasi tra le quali la scelta del ambiente e del linguaggio e questo comporta piu del 50% degli sviluppi che seguono .Per cui un ingegnere anche elettronico che mi dice che non gli piace programmare ...mah ....mi lascia perplesso .

Nel campo edile invece è diverso , un ingegnere non deve saper costruire armature o gettare o fare muri 

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Se dovevo fare la programmazione mi sarei trasferito

 

Bhe lasciamo stare, se ci fermiamo anche su questo...Però la scarsa conoscienza della sintassi della propria lingua madre non favorisce l'apprendimento dei linguaggi di programmazione.

Certo che è molti più semplice fare una pagna webb che un programma di automazione. un eventuale errore comporta una riga sbagliata, un disallineamento, un link errato, mentre un piccolissimo errore di programmazione in un sistema di automazione può causare anche danni rilevanti.

 

Comunque ognuno è libero di pensarla come gli comoda, basta che poi n on incolpi altri per i suoi guai.;)

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se dopo questo periodo non riuscirò neanche così a trovare qualcosa, cambierò genere e settore di lavoro

 

 

TI chiedo scusa se sono franco e diretto: leggendo il tuo approccio a questo tipo di lavoro e leggendo i tuoi trascorsi mi permetto di consigliarti di farlo subito

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ciao a tutti

mi scuso per l'italiano, ma era quasi uno sfogo scritto di getto e senza pensarci due volte.

 

Mi sono fermato 2 anni perchè non ce la facevo più a tenere quel ritmo di astrazione continua, poi ho deciso di riprendere le cose anche perchè mi mancavano pochi esami ed era un peccato.

 

Per programmini in senso dispregiativo, intendevo dire che fare un programma senza contestualizzarlo nella realtà, almeno personalmente mi sembra perdere tempo: esempio fai una lista o pila di azioni che si possono fare, permetti di scegliere l'operazione voluta, inserisci i dati e vedi cosa esce per ogni operazione.....così senza pilotare nessun circuito, nessuna macchina, senza mai vedere un transistor, uno cmos, un pic, un plc...per me è molto astratto ed inutile.

 

Mi sono laureato dopo molto tempo e con un voto medio :in linea con il voto medio del corso di laurea di cui ho fatto parte ( prima che lo cambiassero per fare più momenti esercitativi durante le lezioni, accorpare alcuni esami e quindi ridurre i momenti esaminativi )

Non a caso ho nominato almalaurea: a parte l'impressione che avevo, i dati confermano che c'era una grande maggioranza di alunni che superavano i 3 anni canonici anche di 3 o 4 anni. Quantità di alunni molto maggiore rispetto ad altri atenei: quindi o nella mia università ci sono più capre di tutt'italia o è più difficile. Questo lo dico non per giustificarmi o come scusa per aver perso tempo, ma piuttosto per far capire perchè ho questo giudizio.

 

 Conosco una persona, mio collega durante la triennale, che ha avuto la possibilità di studiare  fuori regione dopo la prima laurea. Mi diceva che avevano un modo di ragionare ed affrontare i temi del tutto diverso e molto più pratico.

Vedendo poi gli annunci di lavoro ti cadono tutte le appendici che hai:  come fa un neolaureato a sapere quelle cose che si trovano come requisiti agli annunci? non si capisce.....

 

Poichè sono una persona molto pratica, e vedendo indietro ed il risultato che ho avuto, non posso dire altro che forse ho sbagliato facoltà: se avessi scelto un altro ramo di ingegneria, avrei finito molto prima, e forse avrei dei requisiti più spendibili.....

 

spero comunque che quello che sto imparando in questi mesi, ed il corso che seguirò a breve, mi possano aiutare...

 

non voglio incolpare nessuno, però questa è la mia impressione: considerando che in tutti i settori si dice che i giovani universitari non hanno esperienza lavorativa e non sanno fare nulla, pensavo che bastasse un titolo così difficile per aprire le porte quasi dovunque ed imparare cosa fare sul posto di lavoro....invece

 

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Miiiiii!

 

Sembra la fiera del piangersi addosso!

 

Troppo difficile, troppo dura......

 

Se pensate che l'unica difficoltà consista nel trovarsi un impiego....vi informo che una volta trovato, dovrete dimostrare quotidianamente di esserne all'altezza per potervelo tenere.

 

Ma con questi radiosi presupposti.....manco un colloquio per chi non ha rispetto per il lavoro altrui (leggasi....fare girare un programmino) e per chi non lo ha nemmeno per se stesso....vedi il piangersi addosso.

 

Ma chi investirebbe su figure con questa mentalità?

 

Ovviamente.......nessuno!

 

E' un mondo difficile......

 

 

 

 

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Purtroppo bisogna far di tutto per finire prima così da entrare prima nel mondo del lavoro con l'apprendistato.

Vero è anche che bisogna cercare di muoversi da soli acquistando quel minimo di attrezzatura necessaria per fare da se qualche prova pratica di elettronica e rendersi conto concretamente di quanto si studia per poter collegare tutto quanto insieme.

La mia colpa a questo punto è stata non passare ad informatica o ing. informatica, almeno un computer (anche più d'uno) ce l'avevo e procurarsi dei programmi per imparare a programmare e specializzarsi su alcuni linguaggi non comporta cifre esose (a parte il PC, ma non servono 2000 euro per un desktop o per un portatile di fascia alta) visto che molte IDE per programmare sono free e opensource, quiindi imparavi volendo a programmare sulla stessa IDE.

Ora mi ritrovo sul tuo stesso piano, con qualche anno di più del tuo, a dover reinventarmi come programmatore, sempre che questo basti per aprirmi qualche strada occupazionale.

P.S. è chiaro che il lavoro bisogna tenerlo ben stretto tra mille difficoltà, ma questo con l'età non conta nulla, anche se di anni ne hai 22 vale che bisogna tenerselo stretto il lavoro.

 

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ciao Dott.Cicala

 

forse la fai un po' troppo drammatica...o forse ho sbagliato ad esprimermi in quel modo, ma ho seguito il filo logico dello sfogo.

 

dovunque sono stato, sono sempre stato considerato un ragazzo serio o gran lavoratore....il problema è che programmare non mi piace molto... tutto qua....e non avrei mai pensato che 1 esame e mezzo su 28 potessero talmente influenzare l'esistenza lavorativa, aggiungici poi che gli altri 26 esami e mezzo non sono spendibili..... ho fatto il quadro.

 

comunque ora sto studiano da alcuni mesi e questo non mi sembra tanto piangersi addosso....

 

mi sarebbe piaciuto muovermi da solo, ma iniziando da zero avrei voluto anche una guida che partisse con me da 0....

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Troppi forse nelle tue parole. Considera che nel primo colloquio quello che conta sono i primi 45 secondi.

 

Se ti esprimi come hai fatto....avanti il prossimo....non c'è appello.

 

Ti potrà non piacere, sarà antipatico, ma è così.

 

Io sono drammatico? :roflmao:

 

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dovremmo imparare dagli animali ...è vero che comunque gli animali non hanno bollette da pagare .Tuttavia , credo che la debolezza umana risiede proprio nel fatto che ci si deprime a nostra insaputa .La depressione è alimentata da tanti fattori . Io consiglio di frequentare un dojo e praticare una arte marziale e poi studiare e cercare di specializzarsi in quello che serve o che piace . 

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Purtroppo la prima impressione, nella scelta di un candidato, condiziona tutto.

Se la prima impressione è negativa difficilmente ci sarà un seguito nei colloqui.

Se anche vieni selezionato è vero quello che ha affermato Stefano, alias doot.cicala, gli esami non finiscono mai. Ogni giorno sei giudicato da coleghi, superiori e, se li hai, dai collaboratori.

Purtroppo di lavoro ce ne è sempre meno e la concorrenza è sempre maggiore.

Quando ho iniziato a lavorare io, più di mezzo secolo fa, bastava un diploma di scuola superiore per garantirti un'ampia possiiblità di scelta e se appena valev qualche cosa era l'azienda stessa a preoccuparsi che tu ti trovassi bene e non ti guardassi attorno per un'altra occupazione.

Ora, purtroppo per voi, le cose sono molto cambiate.

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Quando ho iniziato a lavorare io, più di mezzo secolo fa, bastava un diploma di scuola superiore per garantirti un'ampia possiiblità di scelta

Anche nel mio caso, 35 anni fa, adesso c'è carenza di speciaizzati, gli ingegneri non mancano

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specializzato cosa significa ?  Che sai fai il tuo lavoro e quindi possiede una certa esperienza? 

Se i giovanotti non li fai lavorare come possono fare esperienza ? 

tu Livio e voi tutti qua , avete iniziato che sapevate gia tutto ?  Vi davano un incarico e voi sapevate gia svolgerlo nel migliore dei modi ? 

Non credo ...avrete sbagliato oppure il vecchiotto di turno vi ha insegnato qualcosa oppure avete rubato il mestiere come si diceva un tempo  .. 

C'e carenza di specializzati , fanno contratti con trasferte e straordinari tutto incluso , cercano chi sappia programmare il plc in un certo modo , poi anche il pc con .NET o java , databases etc ...e la paga ? 

 

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C'e carenza di specializzati , fanno contratti con trasferte e straordinari tutto incluso , cercano chi sappia programmare il plc in un certo modo , poi anche il pc con .NET o java , databases etc ...e la paga ?

Mah, dalla mia modesta esperienza direi più che altro c'è carenza di giovani che abbiano voglia di "farsi il mazzo" per imparare.

 

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Viene da dire che solo lavorando s'impara.

Il punto è che , ribadisco, hai più possibilità oggi di entrare nel mondo del lavoro se sei nella fascia di età fino ai 29 anni, quella che si chiama età di apprendistato.

Ma il problema è anche un altro oggi: qui non si tratta più solo dell'età, ma del fatto che oggi ai nuovi entrati si da un lavoro ma con scarso affiancamento; se il tuo responsabile o collega più esperto a cui vieni affiancato per la formazione viene spesso mandato in trasferta e tu hai bisogno di un aiuto, lo devi chiamare. Ma mi mica puoi sempre chiamare il tuo responsabile se qualcosa non ti è chiaro e non tutto si può descrivere per telefono, sempre che ci sia campo dove si trova, e la mail che la mando a fare per un'urgenza se ora che la legge è già troppo tardi. O il responsabile è lì così da capire quel lavoro o ti devi arrangiare con i mezzi, materiali e culturali, di cui disponi, con il rischio di compromettere l'intero lavoro al mnimo errore in nome del voglio tutto e subito da cui, purtroppo, non possiamo più tornare indietro a causa dell'elevata competizione del mercato.

Purtroppo oggi la legge è: o sai tutto o vai a fare altro, questo non è il tuo mestiere.

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Mah, dalla mia modesta esperienza direi più che altro c'è carenza di giovani che abbiano voglia di "farsi il mazzo" per imparare.

 

Per me c'è sempre stata, solo che in tempi di vacche grasse c'era posto anche per chi si adagiava. Magari trovavi il posto vicino a casa: 8-12 e 13-17 sabato e domenica a casa. Compitino e niente più; ti accontentavi degli scatti sindacali e scontavi la condanna a 35 anni (perchè il lavoro per certa gente era/è solo una condanna e la fine pena è la pensuone).

Oggi il brodo è magro ed i commensali son tanti, quindi non basta fare il compitino.

 

Le richieste assurde ci son sempre state: laurea, 4 lingue 5 anni di esperienza nel ramo minimo ed età max 26 anni; ovviamente paga al minimo sindacale. Solo che un tempo a questi personaggi si rideva in faccia.

 

Io me lo ricordo bene quando tornavo a casa con il treno di mezzanotte dopo una girnata di lavoro e di scuola ed alla mattina dopo dovevo ripartire con il treno delle 6 1/2; nei dintorni della stazione c'eran 3 bar (ci sono acora) e c'erano ancora molti clienti. Facevan le loro 8 ore con turni e passavano il tempo libero al bar o a dormire.

 

Io il "mestiere" come si usava dire un po' l'ho "rubato" e molto l'ho imparato studiando e provando anche per conto mio.

Quando sono usciti i primi micro mi sono ingeniato a farmi il sistemino di sviluppo per lo SC-MP, dove mettevo dentro le istruzioni bit a bit; ho ancora in giro la scheda cablata con gli interruttori e 2 diplayes per vedere indirizzi e dati. Non ho aspettato che l'azienda mi facesse fare un corso sui microporcessori. Quando mi son sentito sufficientemente pronto mi son venduto come esperto dei micro, ma lo ero sul serio.

 

Come me ne ho conosciuti altri che si sono ignegnati senza aspettare che qualcuno cucinasse il pranzo per loro.

Se una volta questo ti dava un qualche cosa in più oggi è indispensabile. se non hai questa attitudine a darti da fare rischi di rimanere senza niente da fare.

 

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