Vai al contenuto
PLC Forum


Asciugatrice - come/cosa scegliere?


reka

Messaggi consigliati

Ma il discorso non è più semplice?

Non basta teoricamente spegnere qualsiasi utenza e conteggiare quanto realmente ha girato il contatore a fine ciclo, indipendentemente da quanto è durato, per sapere il consumo reale con le diverse tecnologie?

Apriamo a tal proposito un piccolo OT che comunque rimanda cercare risposte nell'apposita sezione QUALITA' DELL'ENERGIA ELETTRICA e affini...

Non me ne intendo ma mi sono superficialmente documentato in materia per poter dire che i nuovi contatori hanno un consumo intrinseco, nel senso che anche distaccando l'impianto totalmente, nel tempo scorgeresti comunque una differenza di letture. Questo piccolo (si fa per dire) consumo intrinseco è "utile alla qualità dell'energia elettrica che il gestore ci fornisce", nel senso che tra linea e neutro esiste una forma di disturbo che il contatore stesso corregge reimmettendo in uscita (e ovviamente figurando come un costo, sengato in bolletta!!) una piccola quantità di energia virtualmente consumata.

Non c'è scampo ragazzi... non c'è classe A e classe Z o in-classe e fuoriclasse... il risparmio lo fanno le abitudini, buone abitudini di sfruttare al massimo gli apparecchi elettrici in casa non potendone fare a meno.

Automobilisticamente parlando invece mi corrisponde al centesimo quello che c'è scritto sul libretto, libretto d'uso e manutenzione del mezzo, non quello di circolazione, che ovviamente mi sono letto e riletto e non esiste tasto o spia del cruscotto che io non sappia cosa significhi! Gente che ha roba in casa non sa manco di averla... o peggio ce l'ha e non sa usarla!!

Modificato: da Diomede Corso
Link al commento
Condividi su altri siti


  • Risposte 200
  • Created
  • Ultima risposta

Top Posters In This Topic

  • klsrc

    41

  • DJ_Gabriele

    32

  • reka

    24

  • kekko_911

    15

Top Posters In This Topic

Diomede, mi stai parlando di energia attiva e reattiva? Se si, nei contatori domestici e anche in quelli trifase sotto i 15 kW non viene tariffata!

Link al commento
Condividi su altri siti

ne possiamo riparlare quando avrai misurato il consumo di due apparecchi distinti con il medesimo carico nelle stesse condizioni!

È...

Purtroppo ho solo l'asciugatrice a condensa, quindi non posso fare la prova.

Ma credo che le tue considerazioni siano giuste:

Nella macchina a pompa di calore si sfrutta la "solubilità" dell'umidità nell'aria secca anche a "bassa" temperatura

Effettivamente, un deumidificatore non ha bisogno di portare l'aria a chissà quale temperatura...

Il suo funzionamento si basa sul principio dell'umidità relativa.

In sostanza, dice che tanto più l'aria è fredda, tanto minore sarà la sua capacità di trasportare acqua, la quale sarà costretta a condensarsi.

Esempio lampante, il ghiaccio che si forma nel surgelatori... tanto più si fa "apri e chiudi" con lo sportello, tanto più ghiaccio si forma.

Perché?

Perché aprendo lo sportello entra aria ovviamente più calda (e quindi più umida), chiudendo lo sportello l'aria calda si raffredda e l'umidità si condensa, formando ghiaccio.

Medesima cosa per i frigoriferi...

Quello che mi domando è...

Ci vuole comunque la stessa energia in entrambe le macchine al fine di spostare l'acqua dal bucato alla tanica?

Oppure... il maggior consumo delle macchie a condensa è dovuto ad eventuali perdite nella "conversione" di energia elettrica in energia termica, quindi anche ad altre inevitabili perdite di calore?

<_<

Non è che... niente niente... nelle pompe di calore... c'è da considerare anche il fatto che devo comunque produrre una certa quantità di calore, al fine di scaldare quel poco il bucato?

Se non creo differenze di temperature tra cestello e condensatore... equivale a far funzionare un ventilatore in un circolo d'aria chiuso...

Dovendo riscaldare meno il bucato... è pur vero che son comunque soggetto a minori perdite di calore... ma una certa energia le devo comunque consumare...

Sapreste dirmi, di preciso, a quali temperature può arrivare sia il cesto che il condensatore di un'asciugatrice PDC (giusto per ricavare la differenza di temperatura... e per avere qualche dato alla mano)?

Modificato: da klsrc
Link al commento
Condividi su altri siti

il maggior consumo delle macchie a condensa è dovuto ad eventuali perdite nella "conversione" di energia elettrica in energia termica, quindi anche ad altre inevitabili perdite di calore?

Spero che tu stessi scherzando ;) le resistenze sono gli unici apparecchi che esistono con rendimento SEMPRE unitario! :D

Ora ti spiego pari pari come funziona, così ci chiariamo!

In una macchina a condensazione abbiamo:

riscaldamento dell'aria da parte della resistenza

aria calda che investe il bucato e si satura di umidità (l'aria calda trattiene molta umidità e riesce a far evaporare l'acqua)

l'aria passa nello scambiatore

lo scambiatore viene raffreddato dall'aria ambiente

l'umidità condensa perchè l'aria raggiunge il punto di rugiada raffreddandosi

l'aria fredda e al 100% di umidità relativa ritorna alla resistenza

l'aria ambiente che si è riscaldata viene espulsa dalla macchina <- è qui la perdita di energia!

In una macchina a pompa di calore invece:

l'aria passa nel lato caldo dello scambiatore di calore (il refrigerante si raffredda e cede 4 unità di calore all'aria)

l'aria investe il bucato e si carica di umità

l'aria passa al lato freddo dello scambiatore di calore e raggiungendo il punto di rugiada scarica umidità che si condensa (il refrigerante assorbe 3 unità di calore!)

l'unità di calore in più ceduta al lato caldo è dovuta all'assorbimento elettrico del compressore

NON ci sono perdite di calore verso l'esterno quindi ogni 4 unità di calore usato ne stiamo pagando SOLO una!

è il calore fornito dal compressore che fa scaldare la biancheria!

Ovviamente lavorando a temperature inferiori serve un po' di tempo in più per far evaporare tutta l'acqua ma a dispetto del maggior tempo, la biancheria non si danneggia molto proprio per le temperature inferiori.

Parliamo di circa 45°C contro i 60°C di una asciugatrice tradizionale e addirittura i 60-90°C di una lavasciuga!

Modificato: da DJ_Gabriele
Link al commento
Condividi su altri siti

salve a tutti ,

recentemente ho acquistato una zoppas pth 487 dichiarata classe a-40 % , l'ho collegata ad un contawatt per vedere se effettivamente consumava poco, (ero molto dubbioso sui consumi)devo dire che sono rimasto sorpreso , la macchina come potenza impegnata supera appena 800 w , risultato finale con un carico di biancheria cotone 5kg (mista spugne e altro ) centrifugata a 1600 giri mi ha consumato 900 watt ,il programma e' durato 80-85 minuti (asciutto armadio) l'asciugatrice che avevo prima mi consumava in media sui 2,2 kw ( piu' o meno lo stesso carico di biancheria ) effettivamente ho visto un minor consumo

Link al commento
Condividi su altri siti

Spero che tu stessi scherzando ;) le resistenze sono gli unici apparecchi che esistono con rendimento SEMPRE unitario! :D

No, non scherzavo!

La perdita, se pur piccola, c'è sempre!

Mediamente, nella conversione energia elettrica->energia termica mediante elementi riscaldanti, si ha una resa del 97% (una delle più alte), quindi una perdita del 3%.

Che si tenda ad ignorare una perdita così piccola è un altro discorso.

Di fatti (riprendo la frase):

il maggior consumo delle macchie a condensa è dovuto ad eventuali perdite nella "conversione" di energia elettrica in energia termica, quindi anche ad altre inevitabili perdite di calore?

per "altre inevitabili perdite di calore" mi riferivo proprio a:

l'aria ambiente che si è riscaldata viene espulsa dalla macchina <- è qui la perdita di energia!

Appunto, il calore viene dissipato dall'unità di condensazione all'ambiente circostante (quindi perso).

Ad ogni modo... mi son dato qualche risposta... a favore della pompa di calore.

Mi sbagliavo, un'asciugatrice a pompa di calore consuma meno ENERGIA di ogni altro tipo di asciugatrice...

... proprio per il semplice fatto che non produce calore, ma lo sposta.

Si dimostra la veridicità di questo col primo e secondo principio della termodinamica :thumb_yello:

In sintesi, ci vuole meno energia a SPOSTARE calore anziché produrlo, inoltre, tale spostamento, avviene mediante lavoro esterno (compressore).

:worthy: dopo tanto ho trovato la risposta!

Link al commento
Condividi su altri siti

No, non scherzavo!

La perdita, se pur piccola, c'è sempre!

Mediamente, nella conversione energia elettrica->energia termica mediante elementi riscaldanti, si ha una resa del 97% (una delle più alte), quindi una perdita del 3%.

Che si tenda ad ignorare una perdita così piccola è un altro discorso.

Tranquillo, che non ci sono perdite di conversione, dove va quel 3% di energia allora?

Se io metto in funzione un resistore che ha una potenza di 100W mi darà 100J/s di energia trasferita all'ambiente circostante grazie ad un mix di irraggiamento, conduzione o convezione. Niente "perdite".

Persino una banale lampadina ad incandescenza è 100% efficiente a produrre calore! Il 90% vien fuori direttamente come raggi infrarossi ed il restante 10% di radiazione visibile una volta assorbito si trasforma in calore pure quello! Zero perdite.

Link al commento
Condividi su altri siti

Tranquillo, che non ci sono perdite di conversione, dove va quel 3% di energia allora?

Si chiama coefficente di scambio termico :smile:

Il coefficente di scambio termico esprime la capacita di un CONDUTTORE TERMICO di essere attraversato da CORRENTE TERMICA.

Link al commento
Condividi su altri siti

Tranquillo, che non ci sono perdite di conversione, dove va quel 3% di energia allora?

Energia luminosa.

Mai osservato la serpentina di un termoconvettore al buio, vedendola diventare leggermente rossa? ecco :)

Link al commento
Condividi su altri siti

Si chiama coefficente di scambio termico

E quindi mi vorresti dire che una resistenza diventa infinitamente calda perchè scambia meno energia di quella che produce?

Oppure se non ho capito, dove se ne va quel 3% di energia? Visto che sono ing. energetico sarebbe una lacuna gravissima nella mia preparazione...

Energia luminosa.

Mai osservato la serpentina di un termoconvettore al buio, vedendola diventare leggermente rossa? ecco

Ed infatti come ho detto la radiazione visibile una volta assorbita da una superficie si comporta esattamente come gli infrarossi: la scalda! (ma lo avevo già scritto prima se avessi letto!)

Ragazzi! Insomma, evitiamo queste pseudoscienze! La resistenza trasforma TUTTA l'energia elettrica che la attraversa in calore! anche perché anche se volessimo fare i pignoli e distinguere l'infrarosso dal visibile, essendo la resistenza completamente all'interno dell'elettrodomestico, questa radiazione va sempre e comunque a scaldare l'apparecchio.

Modificato: da DJ_Gabriele
Link al commento
Condividi su altri siti

Visto che sono ing. energetico sarebbe una lacuna gravissima nella mia preparazione...

Dj_Gabriele, ma tu non trovi non trovi noiose quanto me le persone che sottolineano la propria... bravura?

Per carità, tanto di rispetto, che non ne voglio mancare a nessuno, ma questa non è una gara di appalto tra me e te!

Cosa serve a me sapere che tu sei ingegnere?

Cosa serve a te sapere che sono un imprenditore?

Si è tra amici e si discute, ed è odioso tirare fuori, a mo' di campanello, frasi del tipo "ue, io sono ingegnere, io sono... io sono... io sono..."...

come per dimostrare-ricordare la propria marcia in più...

Che dovrei dire io, allora che son pizzaiolo?

Teoricamente neanche dovrei mettere piede su questo Forum!

Dovrei mettermi a parlare della pizza e... a chi non sta bene quello che dico... lo prendo a palate? :lol:

A me piace parlare di queste cose in quanto adoro conoscerle, le trovo molto interessanti, e soprattutto mi appassionano.

E penso che tutto questo sia un buon lasciapassare per questo forum, no? :smile:

Vedi, visto il lavoro che faccio (titolare, pizzaiolo, cuoco, barista, cameriere...) ho la possibilità (o meglio, casualità) di entrare a contatto con molte persone di diverso calibro; grazie a questo, sto maturando un certo "tatto" con le persone.

Te lo ho dimostrato la scorsa volta, ricordi?

Sulla questione della bilancia... :smile:

Non mi son affatto permesso di "emarginarti" con frasi e-o parole fastidiose, ti ho semplicemente messo "sul tavolo" alcune cose, cercando di farti capire dove poteva essere il possibile sbaglio.

Perché ti ho detto tutto questo?

La resistenza trasforma TUTTA l'energia elettrica che la attraversa in calore!

Perché, mi sbaglierò, ma ho l'impressione che questa frase non sia corretta.

Mettiamo da parte gli spigoli dei nostri "ruoli", prendiamo solo il meglio, "l'energia utile" :thumb_yello:

Io, imprenditore, ci metto tutto il "tatto" e spirito di amicizia possibile, tu, ingegnere, lo stesso :smile:

Link al commento
Condividi su altri siti

Guarda che era semplicemente un modo ironico per farti capire che se fosse vero quello che hai detto dovrei andare a zappare la terra.

In ogni caso non si tratta di energia utile o altro ma di tutta l'energia. Altrimenti verrebbe meno anche la legge di Ohm che è una fondamentale e non una chiacchiera da bar.

Circa la bilancia comunque, se esisterà l'occasione di vederci dal vivo o anche solo di parlarci, te ne potrò parlare diffusamente e farti capire il mio punto di vista!

Modificato: da DJ_Gabriele
Link al commento
Condividi su altri siti

Riccardo Ottaviucci

calma signori,calma!

Cerchiamo di aiutare gli utenti che ne hanno bisogno ,magari scherzando o ironizzando,ma mai polemizzare sterilmente.

P.S.: la resistenza,a meno che non sia una lampadina,trasforma tutta l'energia che la attraversa in calore (effetto Joule)

Link al commento
Condividi su altri siti

Tranquillo Riccardo, non si sta affatto "bisticciando", anzi!

la resistenza,a meno che non sia una lampadina,trasforma tutta l'energia che la attraversa in calore

Se questo fosse vero, in elettronica non esisterebbero i partitori di tensione!

I partitori di tensione altro non sono che una o più resistenze messe in serie prima del... chiamiamolo utilizzatore.

Tali resistenze hanno il compito di provocare cadute di tensione.

Esempio...

Metto in serie un'elettrovalvola da 5W ed elemento riscaldante da 1900W.

Cosa ottengo?

Link al commento
Condividi su altri siti

Riccardo Ottaviucci

scusa,mi è scappato il termine energia anzichè corrente ;)

Cosa ottengo?

fumatina... :lol:

Modificato: da Riccardo Ottaviucci
Link al commento
Condividi su altri siti

Ottengono una caduta di tensione su ciascun elemento proporzionale alla loro resistenza (e non potenza) ;) non vedo però cosa centri con il nostro discorso!

Link al commento
Condividi su altri siti

Metto in serie un'elettrovalvola da 5W ed elemento riscaldante da 1900W.

Cosa ottengo?

fumatina... :lol:

No.

Sia l'elettrovalvola che l'elemento riscaldante lavorano in 220V, quindi... non può prendere fuoco nulla!

Andando ad alimentare un "circuito" tale con la 220V, vedrò funzionare solo l'elettrovalvola.

L'elemento riscaldante neanche si stiepidirà, rimarrà completamente freddo!

Perché?

Ottengono una caduta di tensione su ciascun elemento proporzionale alla loro resistenza

Infatti, la tensione che troverò sull'elettrovalvola sarà 219,4V, mentre sull'elemento riscaldante troverò appena 0,6V.

Dubito che a 0,6V quell'elemento riscaldante riesca a scaldare qualcosa.

Quindi... se alimentando direttamente l'elemento a 220V ottengo una resa del 100%, alimentando lo stesso elemento a 0,6V (alias in serie a sta diavolo di elettrovalvola, ma potrebbe essere anche una lampadina...) ottengo una resa resa del 0,(qualcosa)%

E dovreste aver già intuito qual'è il fattore che va a garantire una resa CONTINUA (come la corrente...) e COSTANTE (non come la corrente di casa) dell'elemento in questione.

È giunto il momento di capire "dove va a finire" questo normalissimo 3%.

Cosa succederebbe se allo stesso elemento riscaldante applicassi una tensione di 110V anziché 220V, ovvero esattamente la metà?

Che la sua potenza iniziale di 1900W scenderebbe a soli 475W, esattamente 1/4.

Quindi... se alimentando l'elemento a 220V ottengo una resa del 100%, alimentando lo stesso elemento a 110V ottengo una resa resa del 25%

Domanda, se sto benedetto elemento produce una potenza di 1843W anziché 1900W, di chi è la colpa?

Se ho un calo di potenza del 3% (1900-3%=1843), di chi è la colpa?

La colpa è... o dell'Enel... o di chi mi ha sezionato male i cavi di casa... o di chi mi ha costruito casa in capo al mondo, perché in quel momento ai poli della resistenza mi stanno arrivando 217V anziché 220V.

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma... se possibile e... se ce lo consentono!

;)

Link al commento
Condividi su altri siti

Quindi... se alimentando direttamente l'elemento a 220V ottengo una resa del 100%, alimentando lo stesso elemento a 0,6V (alias in serie a sta diavolo di elettrovalvola, ma potrebbe essere anche una lampadina...) ottengo una resa resa del 0,(qualcosa)%

Non puoi dire roba di questo tipo perchè non centra nulla con il rendimento! Stiamo parlando di cose che distano tra loro milioni di anni luce!

è come andare al ristorante e chiedere al cameriere la lista dei vini e lui viene a risponderti con la scelta tra aranciata e coca cola! :o

Domanda, se sto benedetto elemento produce una potenza di 1843W anziché 1900W, di chi è la colpa?

Se ho un calo di potenza del 3% (1900-3%=1843), di chi è la colpa?

Insisto a dire che mischi le tue nozioni in modo improprio! Partitori di tensione, cali di tensione o altre facezie di questo tipo nulla hanno a che vedere con rendimenti.

P=V^2/R=V*I è come hai fatto vedere col tuo esempio, imprescindibile, la resistenza trasforma sempre tutta potenza che la attraversa in calore, nè più nè meno!

Se poi la alimento la medesima resistenza con valori di tensione differenti da quelli di progetto avrò emissione di calore differente e proporzionale a V^2 ma la resistenza farà il suo lavoro di "bruciare" corrente sempre allo stesso modo, sempre con la stessa efficienza! E questa cosa NON si chiama rendimento (parola che fortunatamente hai smesso di usare!).

Per ciascuna unità di potenza elettrica circolante attraverso la resistenza Pe=V*I, la resistenza emette Pt=Pe di calore (o nel caso di una lampadina Pe=Pt+Pl (dove Pl è la potenza luminosa) per il semplice fatto che essendo più calda lo spettro emesso si sposta nelle regioni a più alta energia, quindi anche la lampadina ha efficienza unitaria nel produrre calore in fin dei conti, cosa facilmente provabile). Parliamo di efficienze elettriche maggiori di 1 solo quando si considerano macchine che possono spostare calore da un ambiente all'altro che sono poi le pompe di calore.

Link al commento
Condividi su altri siti

Hai collegato la pagina 8 di questa discussione, a cosa ti riferivi?

In ogni caso una macchina a pompa di calore è ideale in un locale poco areato perchè disperde poco calore nell'ambiente circostante.

Una macchina a condensazione ne soffrirebbe, funzionando malamente (più è caldo peggio funzionano)

Mentre una macchina ad evacuazione ti riempirebbe tutto di pelucchi e soprattutto umidità, con conseguenza (per usi ripetuti nel tempo) di muffe e danni.

Nelle macchine a condensazione, siano esse tradizionali o a PDC l'acqua è sempre raccolta in un cassetto o altro genere di contenitore oppure è possibile farle scaricare nella stessa colonna di scarico della lavatrice per non avere l'impiccio di svuotare il contenitore ogni volta.

Link al commento
Condividi su altri siti

In riferimento all'esempio del partitore hai detto:

Non puoi dire roba di questo tipo perchè non centra nulla con il rendimento! Stiamo parlando di cose che distano tra loro milioni di anni luce!

Po prosegui con:

Se poi la alimento la medesima resistenza con valori di tensione differenti da quelli di progetto avrò emissione di calore differente

:smile:

Quella resistenza mi produrrà esattamente quel calore SOLO alimentandola con una tensione costante nel tempo, non soggetta mai a variazione!

Ma... persino l'Enel non riesce a garantire, sulla tensione, margini di errori inferiori all'1%!

Ti stai dimenticando il fatto che, all'inizio di tutto, ho detto TRASCURABILE 3%.

ma la resistenza farà il suo lavoro di "bruciare" corrente sempre allo stesso modo, sempre con la stessa efficienza

Peccato che, al variare della tensione, nella resistenza girerà meno corrente :smile:

Se prima "bruciava" 10, dopo "brucia" 9!

Link al commento
Condividi su altri siti

Insisto a dire cosa centra?! Arrampicarsi sugli specchi per hobby non è divertente ;)

Sia che tu alimenti la resistenza con 1000 o 10 Volt questa convertirà tutta l'energia elettrica fornita in calore, nessuna eccezione.

Altrimenti se non ti convinco io fattelo spiegare dagli altri del forum di elettrotecnica!

Per definizione l'efficienza elettrica è Potenza utile/Potenza elettrica.

Se la resistenza riceve la Pn, potenza elettrica nominale, fornisce Pun, potenza elettrica nominale uguale. 1000We = 1000Wt

Se invece riceve PnR, potenza elettrica ridotta, per via di un calo di tensione, fornisce PuR, uguale alla potenza elettrica ridotta per via del calo di tensione. 950We=950Wt

Il rapporto tra le due rimane sempre unitario, quindi il rendimento è sempre unitario.

Se ancora così non ti è chiaro continua a vagare nelle tue convinzioni sbagliate, non sarò di certo io a fermarti ma ti prego di non scrivere cose palesemente non vere nel forum

Link al commento
Condividi su altri siti

Riccardo Ottaviucci
No.

Sia l'elettrovalvola che l'elemento riscaldante lavorano in 220V, quindi... non può prendere fuoco nulla!

Andando ad alimentare un "circuito" tale con la 220V, vedrò funzionare solo l'elettrovalvola.

Questo dipende dai valori delle singole resistenze,se per caso sono simili vedrai l'elettrovalvola squagliarsi come neve al sole :lol: ! La legge di Ohm e di conseguenza quella di joule sono sempre valide

Link al commento
Condividi su altri siti

Buoni ragazzi... calma :thumb_yello: !

Lasciamo le divagazioni elettriche e rientriamo sull'argomento asciugabiancheria.

Non macheranno occasioni per confrontarsi su altri temi sia sul forum, sia in altre occasioni... perchè no :) ?

Link al commento
Condividi su altri siti

Insisto a dire cosa centra?!

Sia che tu alimenti la resistenza con 1000 o 10 Volt questa convertirà tutta l'energia elettrica fornita in calore, nessuna eccezione.

Per definizione l'efficienza elettrica è Potenza utile/Potenza elettrica.

Stai dicendo quasi la stessa cosa che ho detto io...

Da cosa mi è data la potenza elettrica di un qualunque componente elettrico?

P=VI

La potenza di un componente elettrico è data dal prodotto della sua TENSIONE per la sua CORRENTE.

Poiché che la resistenza (espressa in Ohm) di un determinato componente non VARIA (e poi e poi... anche questo non è vero, ma meglio non complicare ulteriormente le cose...), al variare della TENSIONE avrò prima di tutto una variazione della corrente.

E visto che la potenza mi è data da TENSIONE per CORRENTE, al variare della tensione varieranno obbligatoriamente CORRENTE e POTENZA.

Se la resistenza riceve la Pn, potenza elettrica nominale, fornisce Pun, potenza elettrica nominale uguale. 1000We = 1000Wt

Se invece riceve PnR, potenza elettrica ridotta, per via di un calo di tensione, fornisce PuR, uguale alla potenza elettrica ridotta per via del calo di tensione. 950We=950Wt

Hai dimostrato esattamente quello che ho appena scritto sopra, e nel post precedente...

Al variare della tensione cambia la potenza!

Comunque, evita di aggiungere nei post le cose superflue, tipo:

Arrampicarsi sugli specchi per hobby non è divertente ;)

Altrimenti se non ti convinco io fattelo spiegare dagli altri del forum di elettrotecnica!

Se ancora così non ti è chiaro continua a vagare nelle tue convinzioni sbagliate, non sarò di certo io a fermarti ma ti prego di non scrivere cose palesemente non vere nel forum

Riccardo,

Questo dipende dai valori delle singole resistenze,se per caso sono simili vedrai l'elettrovalvola squagliarsi come neve al sole :lol: ! La legge di Ohm e di conseguenza quella di joule sono sempre valide

se metto in serie un'elettrovalvola da 220V 5W e un elemento riscaldante da 220V 1900W, non si squaglia proprio nulla!

Quell'elettrovalvola ha una resistenza di 9680 Ohm, molto alta, che oltretutto si addiziona a quella dell'elemento riscaldante, 25.43 Ohm.

Facciamola più semplice, così si capisce meglio.

Metto in serie una LAMPADINA da 220V 5W ed il solito elemento riscaldante da 220V 1900W.

Esatto, anche in questo caso funzionerà solo la lampadina, senza esplodere.

Modificato: da klsrc
Link al commento
Condividi su altri siti

Ospite
Questa discussione è chiusa alle risposte.

×
×
  • Crea nuovo/a...